31 Ottobre

Visco: la vigilanza non è la polizia

Il governatore di Bankitalia risponde indirettamente alle critiche dei partiti: "Gli accertamenti di vigilanza richiedono analisi accurate e complesse, in loco e a distanza; non possono fare ricorso ai poteri che la legge riserva all’autorità giudiziaria e alle forze di polizia".

"La vigilanza non è la polizia". Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha rotto il silenzio. Lo fa in un'occasione istituzionale, durante La Giornata Mondiale del Risparmio organizzata dall'Acri. Sul taccuino del titolare di List sono rimasti molti passaggi importanti, eccoli: 

  • Tassi bassi a lungo. Ci attendiamo che i tassi ufficiali rimangano sugli attuali livelli per un periodo esteso, oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività; il reinvestimento del capitale rimborsato sui titoli in scadenza proseguirà a lungo dopo il termine degli acquisti e, comunque, fin quando necessario. Queste decisioni consentono di mantenere, anche in prospettiva, un grado elevato di accomodamento monetario.
  • Prestiti a famiglie e imprese. L’espansione dell’economia è accompagnata in Italia da una ripresa del credito eterogenea, concentrata sia presso le famiglie sia presso le imprese che hanno consolidato la posizione patrimoniale e sono ora in grado di investire e rafforzare la capacità produttiva. I prestiti sono tornati a crescere nell’industria manifatturiera e nel settore dei servizi, mentre in quello delle costruzioni continua il processo di riduzione del debito dal livello particolarmente elevato raggiunto prima della crisi.
  • Crediti deteriorati in diminuzione.  Continua, nello stesso tempo, il miglioramento della qualità del credito. Nel secondo trimestre di quest’anno il flusso dei nuovi crediti deteriorati è diminuito al 2 per cento del totale dei prestiti, un valore in linea con la media osservata negli anni che hanno preceduto l’avvio della crisi finanziaria globale. Anche la consistenza dei crediti deteriorati si sta riducendo rapidamente: al netto delle rettifiche di valore, lo scorso giugno era scesa a 150 miliardi, pari all’8,4 per cento dei finanziamenti complessivi, dal picco di 200 miliardi, circa l’11 per cento del totale, raggiunto nel 2015. Per le sole sofferenze l’incidenza sui prestiti si è ridotta dal 4,8 al 3,9 per cento.
  • Bilanci delle banche. È necessario proseguire il...

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