8 Giugno

Spegnete Netflix e governate

Nell'esecutivo emergono due fenomeni. I leghisti e i tecnici che conoscono la stanza dei bottoni e hanno cominciato a premerli. I grillini che vivono in un'eterna diretta online che arriva fino alla comunicazione di Palazzo Chigi. Ma là si ferma. Lorenzo Castellani dentro lo show di pentagoverno.

 
 

di Lorenzo Castellani

Su questo taccuino lo abbiamo annotato molte volte: la politica vive l'epoca della fast democracy, in cui il consenso si muove rapidamente intorno agli algoritmi dei social e i politici sono sottoposti ad un suffragio universale permanente che ne mina la capacità di governo. Questa regola vela anche per il governo Frankenstein che, però, in questi primi giorni sembra andare a due velocità.

Da un lato la Lega e i tecnici (Tria, Moavero, Savona) e dall'altro il Movimento 5 Stelle. Matteo Salvini ha portato a casa già due mezzi risultati: la rimozione del Ministro dell'Interno tunisino dopo aver innescato la polemica sugli sbarchi e l'affondamento delle modifiche al regolamento di Dublino. Niente di risolutivo o solido, ma è un inizio in linea con quanto ci si aspettava. I tecnici si stanno adoperando per calmare le acque della politica internazionale. Il Ministro dell'Economia Tria ha fatto circolare le proprie idee per trattare sul bilancio europeo proponendo un massiccio piano di investimenti pubblici e sforamento del deficit concordato con l'Unione Europea. Nel medio-lungo termine l'Italia fornirà in cambio una riduzione del debito pubblico e un pacchetto di riforme per solidificare la crescita economica. Paolo Savona, il ministro più temuto d'Europa, questa mattina ha tranquillizzato i mercati, dove lo spread è tornato ad alzarsi, dichiarando: "Due pilastri su cui si fonda l’Unione Europea sono il mercato comune e l’euro. L’uno implica l’altro. Noi chiediamo il rafforzamento di questi due pilastri al servizio dei cittadini europei." Nessuna uscita dall'Euro, nessun attentato all'architettura europea, ma uscita dallo status quo in cui si sono confinate le istituzioni europee. Enzo Moavero Milanesi sta già muovendo le proprie leve negoziali sia nell'ambito del G7 che a Bruxelles. Giancarlo Giorgetti gestisce la transizione cercando di conciliare interessi leghisti, le nomine dei sottosegretari del...


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