9 Giugno
Trump rompe il container e imbarca Conte
Il G7 fallisce. Era stato raggiunto l'accordo (nel disaccordo), è saltato tutto dopo la conferenza stampa del premier canadese Trudeau sui dazi. Trump twitta: falso, leviamo l'appoggio. Elogio a Conte. Putin: pronto a incontrare Trump. In Italia si vota: quanti Comuni perderà il Pd?
AGGIORNAMENTO. Mercati chiusi, oracoli dell'economia tipografica che promettono sventura per l'Italia (che oggi vota per le amministrative), Salvini che fa la battaglia navale con Malta, un vertice del G7 che aveva raggiunto un accordo e una dichiarazione congiunta e poi è proseguito con un colossale fallimento con l'ira del Presidente Trump contro il premier canadese. Un numero di List chiuso dopo le 23.00 e riaperto per il classico sottosopra della cronaca due ore dopo con l'accordo di Charlevoix che diventa disaccordo e (ri)guerra del container. E infine, stamattina, un altro elemento che rafforza tutto lo scenario di List, una dichiarazione di Vladimir Putin. Partiamo dal biondo di Manhattan e la guerra del container. Canada, Charlevoix.
01
Il container di Trump
Il vertice del G7 di Charlevoix, Canada, si era chiuso bene per tutti. Una dichiarazione congiunta e un rinvio de facto della soluzione del problema sui dazi. La forma della collaborazione era stata salvata. Tutto questo è durato qualche ora, poi Justin Trudeau, premier del Canada, ha fatto una conferenza stampa dove ha criticato Trump e i dazi e descritto un clima di chiusura degli Stati Uniti. A quel punto Trump dall'aereo ha twittato:
Craaaaash. Non c'è più l'appoggio americano al comunicato finale. I colloqui sono falliti. Due narcisisti - Trump e Trudeau - che si scontrano sul terreno del deal, dell'accordo e tutto da rifare. Per l'industria dell'auto di Angela Merkel la dichiarazione di Trump è un problema serio. Il mercato americano per la Germania è il numero uno.
L'accordo era stato raggiunto su un semplice ragionamento di realpolitik, rompere con la Casa Bianca non si può, accettare tutto neanche, proviamo a andare avanti. E così tutte le dichiarazioni durante i lavori avevano seguito un ritornello.
Dunque la cancelliera della Germania, Angela Merkel aveva detto:
Parto dal principio che avremo un...
AGGIORNAMENTO. Mercati chiusi, oracoli dell'economia tipografica che promettono sventura per l'Italia (che oggi vota per le amministrative), Salvini che fa la battaglia navale con Malta, un vertice del G7 che aveva raggiunto un accordo e una dichiarazione congiunta e poi è proseguito con un colossale fallimento con l'ira del Presidente Trump contro il premier canadese. Un numero di List chiuso dopo le 23.00 e riaperto per il classico sottosopra della cronaca due ore dopo con l'accordo di Charlevoix che diventa disaccordo e (ri)guerra del container. E infine, stamattina, un altro elemento che rafforza tutto lo scenario di List, una dichiarazione di Vladimir Putin. Partiamo dal biondo di Manhattan e la guerra del container. Canada, Charlevoix.
01
Il container di Trump
Il vertice del G7 di Charlevoix, Canada, si era chiuso bene per tutti. Una dichiarazione congiunta e un rinvio de facto della soluzione del problema sui dazi. La forma della collaborazione era stata salvata. Tutto questo è durato qualche ora, poi Justin Trudeau, premier del Canada, ha fatto una conferenza stampa dove ha criticato Trump e i dazi e descritto un clima di chiusura degli Stati Uniti. A quel punto Trump dall'aereo ha twittato:
Craaaaash. Non c'è più l'appoggio americano al comunicato finale. I colloqui sono falliti. Due narcisisti - Trump e Trudeau - che si scontrano sul terreno del deal, dell'accordo e tutto da rifare. Per l'industria dell'auto di Angela Merkel la dichiarazione di Trump è un problema serio. Il mercato americano per la Germania è il numero uno.
L'accordo era stato raggiunto su un semplice ragionamento di realpolitik, rompere con la Casa Bianca non si può, accettare tutto neanche, proviamo a andare avanti. E così tutte le dichiarazioni durante i lavori avevano seguito un ritornello.
Dunque la cancelliera della Germania, Angela Merkel aveva detto:
Parto dal principio che avremo un testo comune sul commercio ma non risolve i problemi nel dettaglio: abbiamo opinioni differenti dagli Usa.
E il presidente francese, Emmanuel Macron aveva fatto il duetto:
La dichiarazione comune del G7 sul commercio non risolve ogni problema.
E infatti il problema ora resta: il loro. Più grave che mai. E con la prospettiva di dover subire un ordine di Trump ancora in materia di dazi. Una cosa è certa: Trump non cederà.
Che cosa ha detto Trudeau nella conferenza stampa? Che la discussione non è stata proprio un incontro tra le dame di San Vincenzo:
Ci sono state conversazioni piuttosto ruvide riguardo i dazi. Ho ricordato a Trump che danneggiano il commercio bilaterale. Il documento finale è stato firmato da tutti.
Per Trump le cose non sono andate così e su quello che sarebbe stato l'atteggiamento di Trudeau ha usato due parole "meek and mild" - mite e docile - in netto contrasto con quanto raccontato dal premier canadese poi di fronte ai giornalisti.
L'impressione è che i leader del G7 si siano preoccupati di non mostrarsi arrendevoli di fronte all'America nelle dichiarazioni finali e abbiano fatto il passo falso di pensare che Trump avrebbe retto il loro gioco: morbidi nella trattativa e hard rock all'esterno. Trump non è un diplomatico. E' un politico, certo, ma anche in questo è diverso dagli altri. Se si sente tradito nella fiducia, il suo ragionamento diventa automaticamente quello di una guerra: amico/nemico.
E ora? Tutto da rifare. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
02
L'Eldorado dell'Europa è in America
Il Presidente americano ha lasciato il Canada prima della fine del vertice per volare a Singapore, dove avrà un appuntamento con Kim jong-un e con la storia. Il primo incontro tra un Presidente degli Stati Uniti e un capo del regime della Corea del Nord. E la possibilità di siglare una pace che hanno inseguito sei presidenti senza riuscirci. Trump anche qui è stato netto: "Kim jong-un ha un'occasione rara. E sarà solo una".
Trump ai partner del G7 aveva fatto una proposta e lanciato un ultimatum:
Il commercio dovrebbe essere libero da tariffe, barriere e sussidi. I dazi devono cadere per tutti.
Con un avviso ai naviganti, nel caso fossero stati tentati da prendere contromisure per rispondere ai dazi su acciaio e alluminio:
Se pensano a rappresaglie stanno compiendo un errore.
I numeri, d'altronde, sono tali che far saltare il tavolo con gli Stati Uniti per tutti gli altri paesi avrebbe aperto le porte del disastro perché Trump aveva già lanciato in aria il suo razzo luminoso: se non c'è accordo e pensate a contromisure, allora l'accesso al mercato del commercio americano diventerà molto difficile. Consapevoli dei numeri, gli altri 6 ora stanno cercando di tenere i pezzi che sono sparsi per terra e fanno filtrare la frase "ci atteniamo al comunicato, come approvato da tutti i partecipanti".
Ecco i dati del Census Bureau per il 2017. Con la sola Germania gli Stati Uniti hanno 50 miliardi di dollari di di deficit e per converso di surplus di Berlino, con la Francia 15.3 miliardi, con l'Italia 31 miliardi (sì, sono tanti), con il Giappone sono 68 miliardi, con il Regno Unito invece c'è un avanzo di 3.2 miliardi, con il Canada si torna in rosso per 17 miliardi. Totale del disavanzo degli Stati Uniti con i Paesi del G7: 110 miliardi di dollari. Sono sempre meno dei 375 miliardi di deficit collezionati con la sola Cina, ma i dati parlano chiaro, Trump deve riequilibrare il conto. O almeno provarci.
03
Conte: risultato positivo per l'Italia
Il premier Giuseppe Conte ha avuto in fondo un fortunato esordio al G7. Primo vertice e subito un passaggio di quelli che restano. Sulle sanzioni alla Russia Conte ha ribadito la posizione dell'Italia:
Per quanto riguarda le sanzioni, gli accordi di Minsk sull'Ucraina non sono ancora attuati. Ma noi però abbiamo prospettato a tutti che avere la Russia isolata non conviene a nessuno, quindi ho rappresentato l'auspicio mio e dell'Italia che ci spossa essere quanto prima un G8 con la Russia seduta al tavolo.
E sull'esito e la particolare posizione strategica dell'Italia Conte si è detto alla fine soddisfatto:
Le relazioni con gi Stati Uniti sono tradizionalmente strategiche per l'Italia, andare in conflitto con i partner europei per avere un buon rapporto con la Casa Bianca è una preoccupazione che dobbiamo accantonare. Siamo riusciti a gestire sia con i partner europei che con il presidente americano alcuni passaggi delicati di questo G7.
Per una volta non siamo quelli allineati sempre, comunque, dovunque. Nel summit aleggiava un'ombra, quella di Vladimir Putin. Il titolare di List e Luigi De Biase hanno fatto un'indagine sulla strategia del Cremlino. Ma prima...
04
Trump: Conte alla Casa Bianca con tutti gli onori
Quello che è emerso a Charlevoix è che l'amministrazione americana ha un grande interesse per il nuovo governo italiano. Le ragioni il titolare le ha messe nero su bianco in uno scenario geopolitico. A riprova di questo interesse, il Presidente americano ha twittato: "Ho appena incontrato il nuovo primo ministro italiano Giuseppe Conte, davvero un bravo ragazzo. A breve sarà ricevuto con tutti gli onori a Washington, alla Casa Bianca. Farà un grande lavoro. Il popolo italiano ha fatto bene". Tra gli Stati Uniti e l'Italia c'è un interesse in comune: la Russia di Vladimir Putin. Che parla e...
05
Putin: sono pronto a incontrare Trump
Il Presidente della Russia non ha aggiunto molto altro, ma quello che ha detto è più che sufficiente per capire che sullo schema del Risiko i pezzi si stanno muovendo rapidamente. "Sono pronto a incontrare Trump, quando Washington sarà pronta". Traduzione: io sono pronto, sono gli Stati Uniti ad avere problemi. Perché Putin mostra questa sicurezza? Qual è la sua strategia? Il titolare e Luigi De Biase hanno fatto un'indagine sul Cremlino. Ascoltiamo RadioList.
06
Gas, petrolio, missili. Trump, Putin e il ritorno della Russia
La mossa di Trump era davvero un'apertura alla Russia o solo tattica? E al Cremlino interessa davvero rientrare nel format del G8? La Germania delle sanzioni è la stessa che poi flirta con Mosca per il gas. La posizione strategica e i dilemmi del nuovo governo italiano. Un'indagine del titolare di List e Luigi De Biase sul confronto tra Stati Uniti e Russia. La strategia di Putin e il nuovo ordine mondiale, dazi e sanzioni, armi e ricerca tecnologica, nazione e cultura. Un viaggio nell'immenso paese che per l'Occidente resta ancora un dilemma. Una non democrazia che non può essere definita dittatura, un paese debole che è nello stesso tempo una potenza: la Russia di Putin
Tutto molto interessante. La conferma dello scenario di RadioList arriva qualche ora dopo anche dalla Russia. Direttamente dalla Gotham City di Mosca (architettura del grattacielo del ministero degli Esteri che la ricorda, sul serio, guardate la foto qui sotto) il diplomatico par excellence della Russia Serghei Lavrov, via agenzia Interfax.
07
Lavrov conferma: alla Russia piace il G20
La diplomazia dello zar conferma: "La Russia non ha mai chiesto di essere reintegrata nel G8 e ritiene che il G20 sia il formato più promettente per il futuro. Lavoriamo tranquillamente in altri formati, nella Shanghai Cooperation Organisation, nei Brics e specialmente nel G20, dove condividono il nostro approccio. Inoltre, non ci saranno ultimatum nel G20. Le cose devono essere negoziate lì. Il G20 è un meccanismo per raggiungere il consenso e credo sia il formato più promettente per il futuro". E il tema sul tavolo è che Lavrov ha ragione. Il G7 è un format obsoleto, non ha tutti i grandi dell'economia riuniti e raramente decide qualcosa. Funziona più o meno come una direzione del Pd.
***
Evocato il Pd, si torna in Italia. Siamo in alto mare. Arriva l'estate, tornano gli sbarchi di migranti. I primi di Matteo Salvini ministro dell'Interno. Abbiamo un problema con Malta. E oggi si vota. Cominciamo dall'urna, breve flash e una sola domanda sul taccuino.
08
Quanti Comuni perderà il Pd?
La domanda è questa, semplice, lineare, senza tanti giri di parole. Ieri il titolare ha fatto le sue valutazioni e si è confrontato sul tema con Lorenzo Pregliasco, oggi avrete le nostre analisi in diretta dalle 22.30 su Sky. La tenuta del Pd è l'oggetto principale perché da questa dipende il risultato di Lega e Cinque Stelle. I Comuni che vanno al voto sono 760, tra cui 109 comuni "superiori", cioè con più di 15.000 abitanti e 20 capoluoghi di provincia. Su 109 Comuni sopra i 15 mila abitanti, 57 sono governati dalla sinistra, i capoluoghi à gauche sono 15 su 20. Tutto gira intorno alle macerie del renzismo. Si vota. E si galleggia in un mare di problemi.
09
Malta ha rifiutato ingresso in porto a nave Ong
La battaglia navale tra Salvini e Malta prosegue. Ma l'ultima notizia è un colpo da affondamento in favore del ministro dell'Interno. Secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, "la guardia costiera di Malta avrebbe offerto assistenza in mare, anche per il trasbordo di un cardiopatico, alla nave Seefuchs ma ha rifiutato l'ingresso in un porto dell'isola all'imbarcazione della Ong tedesca che aveva a bordo 126 migranti ed era in difficoltà per le pessime condizioni del mare. È stato il comandante della nave a ricostruire l'accaduto alla squadra mobile della Questura di Ragusa che lo ha sentito come persone informata sui fatti".
Breve ripasso della polemica.
Salvini ieri dichiara: "Il buon Dio ha messo Malta più vicina della Sicilia e non può sempre rispondere di no a qualsiasi richiesta di intervento per l'attracco di navi che salvano migranti nel Mediterraneo".
Malta risponde: "Abbiamo sempre dato assistenza ai migranti, rispettato tutti gli obblighi in ogni momento" compresi quelli "per le convenzioni internazionali" sulla sicurezza in mare".
Oggi la rivelazione del comandante della nave Seefuchs ai magistrati. A questo punto Malta ha una sola possibilità: tacere.
Cosa che non fanno mai gli oracoli.
10
Oracoli. Alesina & Giavazzi
Nella storia la battaglia tra l'Antico e il Moderno è una presenza costante. Come quella tra il ricco e il povero. Tra il vincente e il reietto. L'Italia è da tempo immersa in questo campo di battaglia e ora siamo arrivati a un punto di svolta, ma non ancora alla fine della guerra.
L'affermazione elettorale dei partiti populisti infatti non è il capitolo finale, ma un nuovo inizio di uno scontro tra la fazione del popolo degli abissi (Jack London) e le truppe dei cosmopoliti (Roberto Calasso). Al termine di questo scontro un solo un soggetto resterà in piedi.
Non basta infatti a Movimento 5Stelle e Lega essere arrivati primi alle elezioni. Il motivo è semplice: devono vincere la sfida del governo. È cambiato il teatro di guerra e in questo campo si muovono forze che non hanno bisogno di mostrarsi in campo aperto. Agiscono dietro le quinte.
Per quanto ben mascherate, le mosse dei cosmopoliti sono visibili. E non sono quelle dei partiti oggi all'opposizione. Il ruolo del Partito democratico e di Forza Italia è marginale, manca di forza propulsiva, cioè di consenso.
Il primo tentativo dei cosmopoliti di mandare a carte quarantotto il Governo Frankenstein è fallito perché i mercati nella loro apparente irrazionalità hanno mostrato una ferrea logica: comprano e vendono titoli del debito pubblico italiano, preferiscono operare dove c'è stabilità, certezza, un disegno il più possibile prevedibile, un set di regole dentro le quali anche il caos ha delle linee da seguire. Per queste ragioni in sala trading giorni fa hanno "votato" per una soluzione politica e non tecnica dello stallo seguito alle elezioni del 4 marzo. Non hanno scelto il tecnico rigorista, Carlo Cottarelli, ma un esecutivo guidato da quelli che i cosmopoliti considerano dei bifolchi, Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Fallito il primo assalto al Governo Frankenstein, oggi se ne prepara un altro. Quale? Far cadere l'esecutivo Conte in corso d'opera. Hanno i mezzi per farlo. I cosmopoliti mantengono saldo il controllo di quasi tutta l'informazione, hanno ufficiali di collegamento affidabili a Bruxelles, sono presenti in misura soverchiante nelle istituzioni irresponsabili dell'alta amministrazione (cioè quelle che non si confrontano con l'elettore), dominano l'università. La loro presenza nella stanza dei bottoni è talmente capillare che nella partita delle nomine dei capi di gabinetto che si sta chiudendo in queste ore, viste le cordate, la scrematura, i nomi e il loro passato, avremo un risultato di "continuismo" che non promette niente di buono per il governo giallo-verde. In politica ci sono regole che non si possono dimenticare, la partita non si chiude con il voto. Contate le schede ne comincia subito un'altra a livello di comando burocratico. E se chi pigia il pulsante per tuo conto è un amico del tuo nemico, prima o poi quel pulsante farà aprire una botola sul pavimento che stai calpestando.
Qui non crediamo ai complotti, ma alle incontrollate pulsioni sì (e di solito finiscono male). L'epicentro di tutto è sempre il ministero dell'Economia. Il primo bersaglio ai tempi della formazione del governo fu la nomina di Paolo Savona, ora si punta un po' più in basso, cioè alla nomina dei sottosegretari. Bastava leggere oggi il pezzo da Doomsday della coppia Alesina-Giavazzi sul Corriere della Sera:
Un gruppo di economisti vicino ai 5 Stelle, e in particolare Andrea Roventini, candidato del Movimento a ministro dell’economia, sono stati tenuti lontano dal governo. Roventini e i suoi colleghi sono critici verso l’unione monetaria, come persone ragionevoli possono esserlo, ma escludono chiaramente e coscientemente un’uscita unilaterale dell’Italia dall’euro. Al loro posto ecco arrivare alcuni economisti della Lega, il senatore Bagnai e l’onorevole Borghi, da anni aggressivamente favorevoli ad un’uscita immediata tramite l’introduzione di una moneta alternativa all’euro, i cosiddetti mini-Bot. A questi economisti si potrebbe aggiungere, portato dal ministro Savona, Antonio Guglielmi, un analista finanziario di Mediobanca, autore lo scorso anno di uno studio sui costi e i vantaggi della ridenominazione in Lire dei nostri titoli pubblici, uno studio che, già da solo, rischiava di scatenare una crisi sui mercati.
Questo brano dell'articolo di Alesina e Giavazzi è un caso scolastico per una serie di motivi:
1. I due ignorano (o fanno finta) che nel patto di governo tra Cinque Stelle e Lega il ministero dell'Economia è assegnato al partito di Salvini. Non c'è nessuna esclusione di Roventini e altri economisti vicini ai Cinque Stelle (quella era la campagna elettorale del "governo in anticipo" presentato da Di Maio), c'è semplicemente il fatto che se i grillini esprimono il Presidente del Consiglio, la logica politica vuole che il secondo posto più importante del governo - il ministero dell'Economia - vada alla Lega che indica tecnici o politici che riflettono una linea politica e culturale coerente con il partito;
2. Alesina e Giavazzi attribuiscono a Borghi e Bagnai poteri taumaturgici sui mercati. Ma evidentemente ignorano il fatto che le loro idee teoriche - che si possono discutere ma non mandare al rogo - non sono destinate a diventare policy di governo per il semplice motivo che esiste un patto scritto, dichiarazioni esplicite dei componenti dell'esecutivo (ieri fatte dallo stesso Paolo Savona e riportate non dal Corriere della Sera ma dal Sole 24Ore in prima pagina) di assoluto sostegno "e rafforzamento" dei pilastri dell'Unione europea, cioè la moneta e il mercato unico.
3. Antonio Guglielmi è capo dell'European Equity Research di Mediobanca, cioè una veneranda istituzione del capitalismo italiano (azionista del Corriere della Sera con una quota del 9.9 per cento) e in quella posizione il nuovo pericolo pubblico individuato dalla coppia di economisti consiglia i clienti di Mediobanca su come e dove investire i loro soldi nel comparto azionario. Alesina e Giavazzi dipingono come un destabilizzatore dei mercati un signore che consiglia come fare soldi sulla stabilità e crescita dei mercati. Abbiamo anche la prova video del suo operato, è chiaramente un pericoloso amico dei Brexiters, parla perfino inglese:
Il fatto che Guglielmi abbia scritto uno studio sull'uscita dall'Euro, inoltre, non ha niente di eccezionale. Se all'Università Bocconi del professor Giavazzi e alla Harvard University del professor Alesina non dovesse esserci traccia di studi su tale ipotesi, avremmo di fronte un serio problema di libertà di ricerca e pensiero a una dimensione. A proposito di crisi, Euro e exit, segnaliamo una frase pronunciata tempo fa dal professor Guido Tabellini, già rettore della Bocconi, l'università dove il Giavazzi è full professor: "Se dovessimo tornare in una grave situazione di crisi finanziaria, cosa possibile, io credo che l’alternativa preferibile sia l’uscita dall’euro e non la ristrutturazione del debito". Abbiamo anche qua un video, prova inconfutabile del Tabellini colto nell'esercizio di intelligenza con il nemico:
Pure Tabellini è un pericoloso destabilizzatore?
4. Quanto alle indubbie doti divinatorie del full professor Giavazzi, segnaliamo un suo mirabile articolo del 4 agosto del 2007 sul pregiato Corriere della Sera in cui affermava in full confidence che "la crisi del mercato ipotecario americano è seria, ma difficilmente si trasformerà in una crisi finanziaria generalizzata. Nel mondo l’economia continua a crescere rapidamente: in Oriente, in Europa e nonostante tutto anche negli Usa (+3,4 per cento nel secondo semestre dell'anno). La crescita consente agli investitori di assorbire le perdite ed evita che il contagio si diffonda". Dopo questa frase del full professor Giavazzi è venuto giù tutto in full time. Cose che capitano, sia chiaro, le previsioni sono fatte per essere smentite, ma ogni tanto sarebbe cosa buona e giusta coltivare il dubbio prima di tutto su se stessi.
La soluzione proposta, ancora una volta, sarebbe quella della politica che abdica a fare politica e dunque né Borghi né Bagnai possono assumere posizioni di governo. Sono anche loro pericolosi. Il Quirinale inventerà un altro spostamento? Siamo di nuovo allo Zenith (o Nadir se preferite) toccato con il caso Savona, il club degli economisti (e dei giornali) a una dimensione non ammette pensiero divergente. E la libertà della politica di fare politica - nominare i sottosegretari fa parte di questa attività - viene subordinata alla minaccia dell'Armageddon finanziario. (1. continua).
***
E ora che facciamo? Chiudiamo questo numero notturno di List (abbiamo atteso la fine del G7 in Canada) con un perfido tocco d'inchiostro di Guido Ciompi.
11
Euro & Rublo
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3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.