11 Giugno

Immigrazione in Europa. Così fan tutti

Francia, Spagna, gli Stati dell'Est, tutti hanno varato misure radicali di controllo sull'arrivo dei migranti. L'iniziativa di Salvini è stata preceduta da Macron e Rajoy. Bisogna decidere se l'immigrazione è tema nazionale o europeo. Un'indagine di Lorenzo Castellani su regole, politica, consenso e dissenso in Europa.

di Lorenzo Castellani

La nave Acquarius è ancora ferma a largo delle coste italiane, a simboleggiare una vicenda tragica. È una partita complessa, quella dell’immigrazione, in cui i piani nazionali ed europei si sovrappongono come le responsabilità di chi è chiamato a prendere le decisioni. Chiudere i porti non risolve nulla, è strumento di pressione non solo su Malta, piccolo scoglio del Mediterraneo, ma sul resto dei Paesi europei. La nave ONG con oltre 600 persone dovrà essere salvata dalle autorità  italiane seppur dopo ore di trattative e la creazione di un “caso politico europeo”. Salvini è stato riempito di consensi per fermare l’immigrazione, come sta cercando di fare, ma non per mandare negli abissi centinaia di vite umane.

Il ministro degli Interni non è il primo in Europa a varare una misura di questo tipo. A luglio scorso furono il Presidente neo-eletto Emanuel Macron a serrare il porto di Marsiglia seguito dall’ex premier spagnolo Rajoy. Questo nonostante l’86% degli sbarchi, nel 2017, sia avvenuto in Italia, che ha prestato accoglienza ad oltre 310 mila migranti tra l’inizio del 2016 e oggi. Insomma, per numeri decisamente più modesti i partner europei hanno scelto di non autorizzare gli sbarchi nell’estate dello scorso anno. In questo quadro l’Austria schierava l’esercito sul confine del Brennero e lo stesso faceva la Francia, che si è lasciata sfuggire anche qualche incursione nel territorio italiano con i gendarmi a Bardonecchia, seguita da Ungheria e Polonia.

Divise, mitra, fili spinati, mezzi militari. Questa è la realtà del resto d’Europa sull’immigrazione indipendentemente dal fatto che a governare siano i centristi, i conservatori o i populisti. 

Alla situazione umanitaria si aggiunge il problema delle regole. C’è il Trattato di Dublino il cui articolo 13 recita «Quando è accertato (...) che il richiedente ha varcato illegalmente, per via terrestre, marittima...


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