17 Giugno
Un viaggio letterario tra Kiev e Mosca
L’Occidente non capisce il suo speculare Oriente, non ne conosce la storia. Che ne sappiamo della madre di tutte le Russie, l’Ucraina? Valeria Rossella apre il portone della storia, della letteratura, dell'arte e della musica. Alla scoperta di un mondo così vicino e così lontano.
di Valeria Rossella
Ucraina è un nomen-omen: significa terra di confine. Non si può toccarla senza mettere in allarme tutti i punti dell’organismo storico-politico di cui fu cuore e matrice. L’Occidente non capisce il suo speculare Oriente, non ne conosce la storia. Che ne sappiamo veramente dell’impero bizantino, che sopravvisse mille anni a quello romano d’occidente, e che fu devastato dalle crociate dei Papi medievali? Che ne sappiamo degli stati balcanici per secoli soggetti all’impero ottomano (gioverebbe assai leggere il grande romanzo di Ivo Andrič, Il ponte sulla Drina)? Che ne sappiamo della madre di tutte le Russie, l’Ucraina, che mai esistette come stato autonomo unitario prima del disfacimento dell’Unione Sovietica? Come possiamo fare di un cordone ombelicale un cordone sanitario? Il nodo della crisi è sempre un errore di interpretazione.
“Un errore, in politica, è peggio di un crimine”, diceva la vecchia volpe Talleyrand.
Modest Petrovič Musorgskij, dipinto di Ilya Repin, 1881.I Quadri di un’esposizione di Modest Mussorgskij, visionaria opera di un pianismo percussivo, smagliante, barbarico, ispirata dai quadri dell’amico pittore Viktor Hartmann, si conclude con La grande porta di Kiev. Una grande porta monumentale che espande le sue arcate sonore in accordi maestosi, manifestandosi come apoteosi timbrica della Russia epica e religiosa. Maurice Ravel, che ne fece una celebre trascrizione per orchestra, fa suonare il complesso strumentale a pieno organico, intercalando i puri legni su un secondo tema derivato da un inno battesimale ortodosso. Infine rintoccano le campane, fra la grancassa e i timpani. Una processione ieratica e trionfale passa per la grande porta, una porta visionaria spalancata sul passato e aperta sul futuro.
I Quadri di un’esposizione, la visionaria opera di Modest Mussorgskij, si conclude con La grande porta di Kiev. Una grande porta monumentale che espande le sue arcate sonore in accordi maestosi.
Il passato è la...
di Valeria Rossella
Ucraina è un nomen-omen: significa terra di confine. Non si può toccarla senza mettere in allarme tutti i punti dell’organismo storico-politico di cui fu cuore e matrice. L’Occidente non capisce il suo speculare Oriente, non ne conosce la storia. Che ne sappiamo veramente dell’impero bizantino, che sopravvisse mille anni a quello romano d’occidente, e che fu devastato dalle crociate dei Papi medievali? Che ne sappiamo degli stati balcanici per secoli soggetti all’impero ottomano (gioverebbe assai leggere il grande romanzo di Ivo Andrič, Il ponte sulla Drina)? Che ne sappiamo della madre di tutte le Russie, l’Ucraina, che mai esistette come stato autonomo unitario prima del disfacimento dell’Unione Sovietica? Come possiamo fare di un cordone ombelicale un cordone sanitario? Il nodo della crisi è sempre un errore di interpretazione.
“Un errore, in politica, è peggio di un crimine”, diceva la vecchia volpe Talleyrand.
Modest Petrovič Musorgskij, dipinto di Ilya Repin, 1881.I Quadri di un’esposizione di Modest Mussorgskij, visionaria opera di un pianismo percussivo, smagliante, barbarico, ispirata dai quadri dell’amico pittore Viktor Hartmann, si conclude con La grande porta di Kiev. Una grande porta monumentale che espande le sue arcate sonore in accordi maestosi, manifestandosi come apoteosi timbrica della Russia epica e religiosa. Maurice Ravel, che ne fece una celebre trascrizione per orchestra, fa suonare il complesso strumentale a pieno organico, intercalando i puri legni su un secondo tema derivato da un inno battesimale ortodosso. Infine rintoccano le campane, fra la grancassa e i timpani. Una processione ieratica e trionfale passa per la grande porta, una porta visionaria spalancata sul passato e aperta sul futuro.
I Quadri di un’esposizione, la visionaria opera di Modest Mussorgskij, si conclude con La grande porta di Kiev. Una grande porta monumentale che espande le sue arcate sonore in accordi maestosi.
Il passato è la Rus’ di Kiev, uno stato medievale sorto là dove si erano stanziati Cimmeri, Sciti, Greci, Goti, Variaghi, e poi Tatari, Russi, fiorito fra il IX e il XIII secolo nell’orbita di Bisanzio, estendendosi fra il Baltico e il Mar Nero in quel territorio che è parte di un’idea geografica affascinante, la Sarmazia, fra Polonia, Bielorussia, Ucraina, Russia e Moldavia, solcata dal Dniepr e dal Memel.
Hanno un suono così favoloso queste terre, Sarmazia, Volinia, Samogizia, Lodomiria…
Fra Polonia e Ucraina è stato rinvenuto uno degli insediamenti slavi più antichi d’Europa, e presso Rachiv, nella Transcarpazia, secondo una stima del 1887 dei geografi della Kakanien (scusate, l’Impero Austro-Ungarico…), si troverebbe addirittura il centro dell’Europa, il suo cuore (posizione 48°45’ N 18°55’ E).
Il passato è la Rus’ di Kiev, uno stato medievale. Hanno un suono così favoloso queste terre, Sarmazia, Volinia, Samogizia, Lodomiria…
Fu Oleg, principe variago, a spostare la capitale da Novgorod a Kiev agli inizi del X secolo, eleggendola a Madre di tutte le città russe e Vladimir I, circa un secolo dopo, ad accettare la conversione di tutto il suo popolo al cristianesimo di rito greco, sposando Anna, sorella dell’imperatore bizantino Basilio II, il Bulgaroctono. Ma nel XII secolo ancora elementi pagani e cristiani si mescolavano nell’immaginario dei Rus’, come testimonia il più antico poema epico scritto in paleoslavo che ci sia pervenuto: lo Slovo o pulku Igoreve (Cantare della gesta di Igor), che in realtà narra di una sconfitta, quella subita da Igor’ di Kiev ad opera di una popolazione pagana stanziata a nord del Mar Nero, i Polovcy, e infine della sua fuga e romanzesca salvezza.
…Subito il principe Igor pose piede alla staffa dorata, e cavalcò per la vasta pianura. Il sole coperse la sua strada di tenebre: la notte destò gli uccelli da’ tristi canti e le bestie feroci urlarono ne’ covili. Div gridò dalla cima dell’albero e avvertì i paesi lontani, i lidi del Volga e del mare, quelli della Sula, del Surog, del Korsun, e anche te, idolo di Tmutorokan. I Polovci si precipitano allora per terreni impervi verso il Don maestoso: i loro carri rintronano nella notte: paiono cigni dispersi. Igor conduce le schiere verso il Don; ma già la loro disfatta sazia gli uccelli da preda: i lupi ringhiano dalle loro caverne; le aquile, starnazzando, chiamano alle ossa le belve, e le volpi guaiscono inanzi agli scudi rossi. Russi, già siete dietro Selomian. Da gran tempo la notte scendeva: il crepuscolo nascose la luce; le nebbie copersero la pianura in lontananza: tacque il canto degli usignoli, e gli stridii delle gazze ricominciarono. I Russi circondarono i vasti campi cogli scudi rossi per vendicare il loro onore e la gloria del loro principe....
(Capitolo V, L’avanzata di Igor’ verso il Don e altri segni sinistri)
Notevole è come l’autore (un anonimo) lasci trasparire lo spirito sciamanico per cui tutti gli elementi della natura sono piccoli dèì in dialogo con gli uomini, non c’è scontro fra paganesimo e cristianesimo come nella Chanson de Roland. Le forze della natura sono vive e possenti, perfino si invocano divinità slave, Dazbog, Stribog, gli uomini sono falchi e lupi, ma i servizi dei defunti vengono celebrati nei santuari. Anche se il poema è formalmente rivolto a Sviatoslav principe di Kiev, il vero soggetto è la stessa Rus’, la sua terra, il suo popolo.
Processione religiosa nella provincia di Kursk. Ilya Repin, 1880-83.A questa epopea slava si è ispirato Aleksandr Borodin con la sua opera "Il principe Igor", nella quale sono contenute le smaglianti Danze polovesiane che ispirarono la celebre coreografia di Fokine. Quando nel XIII secolo dalle steppe eurasiatiche irruppero i mongoli dell’Orda d’Oro, la Rus’ di Kiev divenne uno stato vassallo, come gli altri principati di cui era costellata la Russia centrale e meridionale (in cui si trovava l’insignificante città di Mosca, fondata nel 1147 da un principe ucraino, Jurij Dolgorukij). Così la “questione ucraina”tocca profondamente l’unità della Russia attraverso la comune matrice della Rus’ di Kiev.
Quando nel XIII secolo dalle steppe eurasiatiche irruppero i mongoli dell’Orda d’Oro, la Rus’ di Kiev divenne uno stato vassallo.
Dopo la caduta di Bisanzio nel 1453 la Moscovia rimane l’unico stato cristiano nelle terre orientali d’Europa, ed è con Ivan III che il dominio dei mongolo-tatari finisce e il potere si concentra sempre più a Mosca. Ivan sposa Sofia (Zoe), figlia del fratello dell’ultimo imperatore bizantino e a Mosca si trasferisce tutto ciò che restava dell’apparato di quella Corte, compreso il cerimoniale e l’araldica con lo stemma dell’aquila bicipite. Suo nipote, Ivan il Terribile, sarà il primo zar, approvato con un decreto del Patriarca di Costantinopoli. Fondamentale questo passaggio, che consentirà alla città di Mosca di considerarsi la Terza Roma, erede dell’impero cristiano d’Oriente.
Questo mito cristiano-barbarico, non latino, è molto importante nella cultura e nell’immaginario russo, il Dio ortodosso non è il Dio muto di Kant né quello elusivo di Kierkegaard né quello interrogante di Pascal né quello a cui parlava Bach con le sue solenni architetture sonore né quello di Raffaello che sfolgora fra le nubi. È un theos quasi barbaro e misterioso, nascosto dietro le candele che ardono davanti alle porte dell’iconostasi. È il Dio dell’incoronazione del Boris di Mussorgskij e dei Fratelli Karamazov.
Un rivolo di miele dorato colava dalla bottiglia
così viscoso e lento che la padrona fece in tempo a dire:
qui, nella triste Tauride, dove il destino ci ha portati,
non soffriamo per niente la noia – e volse da un lato lo sguardo.Dappertutto servizi di Bacco, quasi al mondo vi fossero solo
custodi e cani. Cammini e non scorgi nessuno.
Come botti pesanti, tranquilli rotolano i giorni,
voci in una capanna lontana: non comprendi, non rispondi.Dopo il tè noi uscimmo nell’immenso giardino marrone,
erano abbassate come ciglia le tende scure alle finestre,
lungo le bianche colonne andammo a guardare la vigna,
dove il vetro dell’aria irrorava le sonnacchiose montagne.Io dissi: la vigna vive come un’antica battaglia,
in cui ricciuti cavalieri si battano in un ordine folto.
Nella Tauride pietrosa la scienza dell’Ellade – ed ecco
nobili aiuole rugginose di ettari d’oro.Ma nella camera bianca il silenzio è fermo come una conocchia,
viene odore d’aceto, di tinta e vino fresco dalla cantina.
Ricordi, nella casa greca una sposa amata da tutti,
non Elena, un’altra, come a lungo ricamava.Vello d’oro, dove sei, vello d’oro
per tutto il cammino mugghiavano le onde pesanti del mare,
e, abbandonando la nave che aveva stancata nei mari la tela,
Odisseo ritornò, pieno di spazio e di tempo.
È il nome con cui i Greci definivano la Crimea, Tauride, che i Russi chiamarono questa penisola sul Mar Nero, sede di un khanato tataro autonomo fino a quando la zarina Caterina II non lo sottomise definitivamente all’impero russo nel 1783. In questa poesia di Mandel’štam, uno dei maggiori poeti russi del secolo scorso, i cani custodi, l’ambiguo giardino e forse anche la tessitrice alludono alla sosia cupa della Tauride, quella Cimmeria che apre le porte dell’Ade ai visitatori.
La flotta russa nel porto di Sebastopoli. Dipinto di Ivan Constantinovich Aivazovsky, 1846.Bifronte Crimea, ora giardino di delizie ed ora Averno. Il suo mito ritorna in molti fra i maggiori poeti e scrittori russi, da Puškin a Mandel’štam, da Čechov a Tolstoj a Vološin. Di Čechov, che in Crimea soggiornava per curare la tisi, ricordiamo il delizioso racconto "La signora con il cagnolino", ambientato a Jalta, da cui il regista Nikita Michalkov trasse il film "Oci ciornie" interpretato da Marcello Mastroianni, mentre nei tolstojani "Racconti di Sevastopol’" si respira l’atmosfera tragica della guerra di Crimea, in cui i russi avevano perso un milione di uomini. Il sipario cala sulla ritirata e la sconfitta, si è capovolta l’epopea di Guerra e pace. Balenano le immagini della scalinata di Odessa nella Corazzata Potëmkin. Tutt’altro tono invece nelle liriche di Puškin dedicate alla Tauride-Crimea, soprattutto nella celebre Fontana di Bachcisaraj, una storia di romantiche passioni ambientata nell’harem del khan Girej, nell’antica città tatara distrutta dai russi. Una fons Bandusiae orientale che fa rinverdire i fasti di una raffinata civiltà brutalmente cancellata.
La Crimea, ora giardino di delizie ed ora Averno. Il suo mito ritorna in molti fra i maggiori poeti e scrittori russi, da Puškin a Mandel’štam, da Čechov a Tolstoj a Vološin.
L’Ucraina entra prepotentemente nella letteratura russa soprattutto con l’opera di Nikolaj Gogol’, nato a Veliki Sorocincy, un piccolo villaggio della zona orientale, là dove i contadini parlano una mescolanza di russo e ucraino, il surgik. Tutti i racconti di "Veglie alla fattoria" presso Dikan’ka appartengono al cosiddetto ciclo ucraino e traggono spunti dal folclore e della tradizione dei luoghi. Il più celebre è forse "La fiera di Sorocincy", da cui Mussorgskij, l’impiegato al catasto forestale che componeva musica rivoluzionaria, trasse spunto per la composizione di un’omonima opera comica rimasta incompiuta ed eseguita solo trentadue anni dopo la sua morte. Di Gogol’ non si può non ricordare il racconto "Taras Bulba", che narra le avventure di un capo cosacco nell’Ucraina del XV secolo, devastata dalle scorrerie dei tatari e dominata dai polacchi. Il racconto ispirò una rapsodia di Janaček e il noto film di Lee Thompson, protagonista Yul Brinner.
La risposta dei Cosacchi Zaporozhian al sultano Mehmed IV dell'Impero Ottomano. Dipinto di Ilya Repin, 1880-91L’epopea dei cosacchi rivoltosi messi a morte dagli zar e ricordati dai poeti continua con Sten’ka Razin e Pugačëv: fa eccezione l’etmanno Ivan Mazeppa, che morì di morte naturale. Sostenitore della rinascita delle arti in Ucraina, a lui dedicarono poemi anche Lord Byron e Victor Hugo, e Franz Liszt un poema sinfonico. Géricault e Délacroix gli fecero un ritratto.
Quando cresce lievitata la pasta dei pani,
dall’inizio è bellae delira di calore
l’anima di cura della casa, -quasi Sante Sofie di pane,
dal desco dei cherubini
gonfie di calore rotondo
sollevano cupole.
Un altro brano, uno stralcio dalle pagine di "Tutto scorre…", romanzo breve di Vasilij Grossman, in cui si narra dello sterminio dei kulaki, circa due milioni di contadini ucraini deportati o fatti letteralmente morire di fame tra il 1930 e il 1933. “Il secolo dei cani lupo”, come lo chiamò Mandel’štam.
“Ricordo bene: prima di arrestarli, imposero loro una tassazione. Loro la pagarono, una prima volta cela fecero, la seconda volta ognuno vendé quel che poteva, pur di pagarla. Gli sembrava che, se pagavano, lo Stato avrebbe avuto pietà. Alcuni abbatterono le bestie, dal grano distillarono vodka – e giù a bere, a mangiare, non gli importava di niente, tanto la nostra vita è finita, dicevano. […] Chi firmò quell’assassino di massa? […]Un’ordinanza che diceva anche tutto il grano riservato alla semina. Lo cercavano come se non fosse grano, ma bombe, mitragliatrici. Saggiavano la terra con le baionette, con le canne dei fucili ,misero sottosopra, scavarono in tutte le cantine, scassarono tutti i pavimenti, cercarono negli orti. A certuni sequestrarono il grano che tenevano in casa, dentro un vaso, una tinozza.”
Grossman, nato in Ucraina, in quella Berdičev che fu anche città natale di Conrad, è uno scrittore straordinario, autore del monumentale e sublime "Vita e destino", vero libro corale ed epopea del ‘900, antinichilista nonostante la violenza e l’ottusità del male contro cui si ergono, vere filiazioni degli jurodivy (i “santi folli”), gli individui con la loro “irragionevole” bontà. È alla fine il destino dell’individuo che conta, perché, come leggiamo in questo splendido passo tratto dal suo grande romanzo, i vincitori di ieri saranno i vinti di domani nella marcia implacabile della storia collettiva:
Sembrava di essere tornati all’età della pietra. I granatieri - la gloria della nazione tedesca, gli edificatori della Grande Germania - non battevano più le strade della vittoria. E insieme al sole sarebbe tramontato anche il sogno… Nel labirinto della vita doveva celarsi una forza bruta e ottusa se la fulgida energia di Hitler e la potenza minacciosa, alata di un popolo che vantava idee all’avanguardia lo avevano condotto alla riva silenziosa di un Volga gelato, a quelle macerie, alla neve sporca, a finestre che il tramonto riempiva di sangue, alla mansueta rassegnazione di esseri umani che fissavano le volute di vapore su un pentolone di carne di cavallo…
Dai taccuini di Grossman, che fu inviato di guerra al seguito dell’Armata Rossa nel secondo conflitto mondiale, possiamo anche leggere la scoperta sul campo dell’orrore perpetrato dalle Einsatzgruppen SS con la collaborazione della polizia locale in Ucraina: il massacro di almeno 30.000 ebrei. Una dei trentamila, la madre dello scrittore. Fra le innumerevoli porte dell’Ade spalancate nella Cimmeria, ci sono quelle dello Holodomor, la fossa di Babij Jar, e, infine, Černobyl’.
Alla fine è il destino dell’individuo che conta, perché i vincitori di ieri saranno i vinti di domani nella marcia implacabile della storia collettiva.
Terra di Rus’, pare di riudire il lamento di Jaroslavna dall’antico Cantare del XII secolo:
“La voce di Iaroslavna risuona come quella del cuculo nascosto all’alba del giorno: “Io volerò,” dice lei “come il cuculo sulle rive del Danubio: inzupperò la manica di castoro nelle onde della Kaiala per detergere le ferite sanguinanti sul corpo ardente del mio principe!” Iaroslavna piange dall’aurora sulla terrazza del castello di Putivl: “O vento,” esclama “vento benefattore! Perché soffiar con tanta forza? perché lanciar con le tue ali invincibili le frecce del Khan su’ guerrieri del mio sposo? Non hai le tue aeree montagne, donde il tuo soffio raggiunge i vascelli e li culla sulle acque azzurre? Perché, signore, abbattere sull’erba quanto era tutta la mia felicità?” Iaroslavna piange sin dall’aurora sul terrazzo del castello di Putivl: “Glorioso Dniepr!” esclama “tu hai aperto un sentiero fra le rocce dei Polovci; hai portato su’ tuoi flutti le prode ricurve di Sviatoslav avanzati contro le orde di Kobiak. Signore, porta anche verso di me il mio diletto, perché le mie lagrime mattiniere cessino alla fine di colar nel mare!” Iaroslavna piange sin dall’aurora sul terrazzo del castello di Putivl: “Sole!” esclama “Sole tre volte splendido! Tu riscaldi, tu incanti gli occhi di tutti; ma perché, signore, saettare le tue fiamme ardenti sui guerrieri del mio sposo? Stesi nell’arida pianura, il calore ne ha disseccati gli archi, e l’angoscia ha chiuso le loro faretre....”
È con quel suo nome antico, Rus’, che era Russia ed Ucraina, che la celebra uno dei suoi poeti di più innocente fervore, Sergej Esenin, e ne celebra come l’antico anonimo poeta del Cantare l’universo animistico in cui ogni albero, ogni animale, ogni astro è una piccola divinità.
La luna come una rana dorata
s’è distesa sull’acqua tranquilla.
Come fiore di melo la canizie
s’è sparsa nella barba di mio padre.Io non tornerò così presto!
Dovrà cantare a lungo la bufera.
Un vecchio acero ritto su un piede
custodisce la cerulea Rus’.Ed io so che si allieta
chi bacia la pioggia delle sue foglie,
perché quell’acero antico
a me nella testa somiglia.
Rus’, Oriente della nostra storia che andrebbe riconosciuto come polo dialettico e non campo per la proiezione del nostro io, nella sbrigliata fichtiana corsa all’infinito, madre del nichilismo tragico che ha segnato tutta la prima parte del ‘900 e che nella coazione a ripetere vedrebbe trasformarsi la ciclicità vichiana nel cupo determinismo di Spengler.
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3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.