20 Giugno
Immigrazione. Vertice per evitare il collasso dell'Europa
Juncker prova tenere insieme l'Unione, appuntamento per domenica. Merkel cerca la soluzione europea, la Csu pressa la Cancelliera su tutti i fronti. Crisi America-Messico: genitori falsi e trafficanti, test del dna sui bimbi.
Un vertice straordinario dell'Europa sull'immigrazione. È la mossa del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker per cercare di arrivare al vertice dei capi di stato di fine giugno con una posizione comune sul tema che sta scuotendo la politica del Vecchio Continente. Ieri Macron e Merkel durante l'incontro bilaterale tra i ministri di Francia e Germania hanno trovato un accordo di massima su una politica più dura di respingimenti alle frontiere, ma resta il dilemma su cosa fare con i paesi più esposti nel Mediterraneo, in particolare l'Italia che dell'Europa è la frontiera sud. Al vertice informale di domenica a Bruxelles dovrebbero partecipare otto paesi: Italia, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Bulgaria, Austria e Malta. Juncker ha commentato così la sua decisione: "Quello di domenica non è un minisummit, ma una riunione informale di lavoro. Non amo l'idea di presiedere una riunione tra alcuni Stati, ma se qualcuno si rifiuta di farlo, bisogna che ci sia chi si presta a svolgere questo ruolo fondamentale". Ben fatto.
01
Merkel e il muro della Csu
La Cancelliera è in grave difficoltà con l'alleato principale, la Csu che ha chiesto una politica più severa per contrastare l'immigrazione illegale al confine con la Germania. Merkel ha due settimane di tempo per trovare una soluzione europea. Oggi ha spiegato che anche se "la situazione è diversa, i profughi che oggi scappano dalla Siria e dalle altre guerre hanno lo stesso sentimento di paura di chi scappava dalla Germania Est verso l'Ovest". Una frase che non l'aiuterà a trovare il consenso in casa, visti anche i voti che AfD, il partito della destra tedesca, ha raccolto nell'ex Germania Est. Merkel comunque ha ribadito la sua posizione: "Cinque milioni di profughi sono stati accolti in Germania in questo periodo. La migrazione e l'integrazione sono sfide del nostro tempo e noi abbiamo...
Un vertice straordinario dell'Europa sull'immigrazione. È la mossa del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker per cercare di arrivare al vertice dei capi di stato di fine giugno con una posizione comune sul tema che sta scuotendo la politica del Vecchio Continente. Ieri Macron e Merkel durante l'incontro bilaterale tra i ministri di Francia e Germania hanno trovato un accordo di massima su una politica più dura di respingimenti alle frontiere, ma resta il dilemma su cosa fare con i paesi più esposti nel Mediterraneo, in particolare l'Italia che dell'Europa è la frontiera sud. Al vertice informale di domenica a Bruxelles dovrebbero partecipare otto paesi: Italia, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Bulgaria, Austria e Malta. Juncker ha commentato così la sua decisione: "Quello di domenica non è un minisummit, ma una riunione informale di lavoro. Non amo l'idea di presiedere una riunione tra alcuni Stati, ma se qualcuno si rifiuta di farlo, bisogna che ci sia chi si presta a svolgere questo ruolo fondamentale". Ben fatto.
01
Merkel e il muro della Csu
La Cancelliera è in grave difficoltà con l'alleato principale, la Csu che ha chiesto una politica più severa per contrastare l'immigrazione illegale al confine con la Germania. Merkel ha due settimane di tempo per trovare una soluzione europea. Oggi ha spiegato che anche se "la situazione è diversa, i profughi che oggi scappano dalla Siria e dalle altre guerre hanno lo stesso sentimento di paura di chi scappava dalla Germania Est verso l'Ovest". Una frase che non l'aiuterà a trovare il consenso in casa, visti anche i voti che AfD, il partito della destra tedesca, ha raccolto nell'ex Germania Est. Merkel comunque ha ribadito la sua posizione: "Cinque milioni di profughi sono stati accolti in Germania in questo periodo. La migrazione e l'integrazione sono sfide del nostro tempo e noi abbiamo bisogno di una risposta costruttiva, umana e europea", bloccando allo stesso tempo gli scafisti e il traffico di esseri umani". Ci riuscirà? Ha l'appoggio della Francia, ma deve rassicurare l'Italia e la Spagna dove la rotta di Gibilterra è di nuovo battuta dai trafficanti di esseri umani. L'altro problema è che per rendere effettiva la sua proposta politica Merkel deve trovare i fondi e anche su questo punto la Csu s'è messa di traverso. Stamattina l'agenzia Dpa cita il presidente della Baviera, Markus Soeder, che chiude a un aumento delle risorse per l'immigrazione e alle concessioni che Merkel avrebbe fatto a Macron: "Non possiamo aprire la strada a ulteriori bilanci ombra o cercare di indebolire la stabilità della moneta". La Cancelliera sta vivendo tempi interessanti. Forse troppo.
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Il tema dell'immigrazione è centrale nella politica dell'Occidente, le tornate elettorali degli ultimi tre anni si sono svolte all'insegna di una politica dell'identità, della chiusura dei confini e di una critica alla globalizzazione. Vi state chiedendo quanto è grande il problema? Il tema numero uno è quello dei rifugiati e delle persone in cerca di asilo politico. Ecco i numeri dell'ultimo rapporto dell'Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite.
02
Milioni di persone in fuga
Ci sono oltre 68 milioni di persone in fuga, di questi oltre 25 milioni sono rifugiati, altri 4o milioni di individui sono fuori lontani dalla loro casa all'interno di paesi dove ci sono guerre, violenza, persecuzioni, 3 milioni sono in cerca di asilo. Sono grandi numeri che derivano da grandi problemi. Le nazionalità?
Interessante. Ora confrontiamo questo grafico con gli sbarchi in Italia, dati del ministero dell'Interno.
Noi abbiamo in testa agli arrivi la Tunisia. Sono numeri che non hanno bisogno di commento.
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In America la situazione al confine con il Messico è tornata ad essere critica e la decisione dell'amministrazione Trump di applicare le norme a tutti gli adulti, anche a quelli che accompagno i minori, ha aperto un duro dibattito contro la Casa Bianca, accusata di non avere sensibilità per i bimbi che al confine vengono separati dalle famiglie. C'è una notizia dell'ultima ora che conferma il quadro raccontato da List stamattina.
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America. Genitori o trafficanti? Test dna sui bimbi
I numeri forniti qualche giorno fa dal segretario della Homeland Security, Kirstjen Nielsen, sono impressionanti: 10 mila su 12 mila bambini presi in custodia dal Dipartimento della Salute degli Stati Uniti sono non accompagnati. "La stragrande maggioranza dei bambini - 10.000 su 12.000 - sono stati inviati qui da soli dai loro genitori. Sono stati inviati dai loro genitori con estranei che intraprendono da soli un viaggio completamente pericoloso e mortale". Sono dati del governo americano e certamente ci sono anche minori che hanno passato il confine con le famiglie, ma il fenomeno va guardato a questo punto con un minimo di prudenza e nella sua interezza.
La situazione è talmente grave che il ministro della Giustizia Jeff Sessions sta considerando di usare il test del Dna per verificare la relazione di parentela tra i bambini e i loro presunti genitori che varcano illegalmente la frontiera tra Usa e Messico. Lo ha riferito Tony Perkins, presidente del Family Research Council, dopo un'intervista radiofonica a Sessions nella quale il ministro della giustizia ha detto che "sappiamo per certo che un sacco di adulti che portano bambini non sono legati a loro e potrebbero essere trafficanti". Qui trovate il podcast dell'intervista. È certamente una questione di cuore, di sentimento, bisogna trovare una soluzione per tutelare al massimo i minori, ma c'è una dura verità nella frontiera americana. E non è quella che si legge nel mainstream media.
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La dura verità sulla frontiera americana
I bambini che piangono. Le famiglie separate. L'amministrazione Trump dipinta come fuorilegge. Le cose non stanno così e il pregiudizio morale dei media non solo dimentica di dire la verità, ma distorce i fatti. Rimettiamo a posto tutte le tessere del mosaico. Partiamo da un fatto che pare sia diventato un dettaglio: in America come in qualsiasi altro stato del mondo non si può entrare senza un regolare permesso, è immigrazione clandestina, è un reato. Ci provino, quelli dal cuore grande e dalla mente piccola, a entrare in America senza i documenti in regola. Vale anche per gli stranieri che arrivano in Europa. Bisogna ricordarlo. Esistono i confini, le leggi degli Stati. Non esiste il diritto universale di emigrare in terra straniera a qualsiasi condizione. Quella si chiama utopia e la storia insegna che questo si realizza pericolosamente quando uno stato fallisce e le sue frontiere si aprono all'ingresso di tutto. E in questo tutto di solito c'è anche una parte consistente di peggio. Continua a leggere l'articolo su List.
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L'America fa una politica estera dura, non c'è solo la guerra del container, c'è un sistema di relazioni internazionali che sta cambiando, uno scontro di forze tra Occidente e Oriente e un tentativo di imprimere una direzione diversa allo spazio di mediazione dell'Onu. Il dossier sulla Corea del Nord ha trovato un forum di scontro e cooperazione nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ma altri organismi riflettono una politica che con questa amministrazione a Washington non può funzionare. Da tempo il Consiglio Onu per i diritti umani era oggetto di critiche da parte degli Stati Uniti e non dall'avvento di questa Presidenza. L'arrivo dell'ambasciatrice Nikki Haley al Palazzo di Vetro ha cambiato i giochi, il tono e l'incisività dell'azione americana. Ieri ha Haley ha comunicato la decisione della Casa Bianca di lasciare l'organismo. Un fatto che non cambia il grande Risiko delle potenze, ma mette l'Onu di fronte alla necessità di un riequilibrio e una riforma.
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La forza della donna che svela l'ipocrisia dell'Onu
Gli Stati Uniti escono dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu. Organismo attivo dal 2006 è stato fin dall'inizio il luogo dove cantavano messa i fabbricanti di orrori. Trump ha fatto quello che hanno pensato tutti i presidenti americani in questi anni. Il Consiglio si riunisce a Ginevra per dieci settimane all'anno, più le riunioni straordinarie e quelle dei subcomitati vari. Senza una riforma, è un ente inutile nel quale si lavano le mani le dittature. Il solo meccanismo d'elezione dice tutto sulla sua vocazione: i paesi membri sono 47 e vengono eletti con voto segreto e maggioranza semplice dall'Assemblea generale dell'Onu. I componenti del Consiglio restano in carica tre anni, ma un terzo viene eletto ogni anno. La sua composizione si basa su un equilibrio (si fa per dire) geopolitico che si forma attraverso i seguenti "pesi": 13 seggi all'Africa; 13 seggi all'area Asia-Pacifico; 8 seggi all'America Latina e ai Caraibi, 7 seggi all'Europa Occidentale e altri Stati; 6 seggi all'Europa dell'Est. Dittature, satrapie, Stati non democratici ne determinano le decisioni, l'anti-sionismo è totale, fatto definito da Nikki Haley dall'ambasciatrice americana all'Onu, come "un cronico pregiudizio contro Israele". Continua a leggere l'articolo su List.
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Torniamo in Europa. Nell'agenda del prossimo vertice dei capi di Stato c'è l'economia, il budget dell'Eurozona, un set di nuove regole. Il ministro Giovanni Tria ieri alla Camera ha fatto un discorso di buoni principi, ma senza indicare gli strumenti con cui conseguire gli obiettivi. Nel frattempo, la Francia attraverso il governatore della sua banca centrale, ha dato prova di essere un paese sul quale l'Italia non può fare alcun affidamento. Seguite il titolare di List, andiamo nel caveau.
06
Voilà, le Tartufon de France
Dice il governatore della Banque de France: "Le scelte di politica economica del nuovo governo italiano sono ancora incerte". Parole usate da François Villeroy de Galhau, nel suo rapporto annuale. Il quale dice, accusa, poi naturalmente dice di non dire: "Non spetta commentarle, ma sottolineare che una solida moneta condivisa, da 20 anni bene comune, forma un insieme coerente e solidale. Ognuno dei suoi membri deve rispettarne le regole e tutti condividono una comunità di destino, le incertezze italiane accrescono la necessità di riformare la zona euro". Oui, abbiamo capito che i francesi pensano all'Italia come a una sorta di protettorato sul quale esercitare il loro altissimo insegnamento. Sarebbe interessante sapere che cosa direbbero i francesi se Bankitalia commentasse il loro protezionismo, i magheggi sul debito, la procedura di infrazione per deficit eccessivo durata 9 anni. Sarebbe anche interessante sentire una reazione di Bankitalia a questa invasione di campo. Ma decisamente chiediamo troppo.
07
L'auto tedesca chiede la fine dei dazi. Anche in Europa
Notizia sul Wall Street Journal, i principali costruttori di automobili della Germania hanno un messaggio in bottiglia per Trump e Merkel: abbattere tutti i dazi nei due mercati sull'import-export di automobili. Era una delle proposte fatte dagli Stati Uniti al vertice del G7 a Charlevoix, prima che Justin Trudeau combinasse un pasticcio nella conferenza stampa finale. Trump aveva sfidato i partner europei con una proposta di patto di libero scambio completamente libero da dazi. La proposta dei produttori di auto sarebbe stata affidata dall'ambasciatore americano in Germania, Richard Grenell, uno che in un'intervista a Breitbart ha dichiarato che sosterrà i movimenti populisti. Vrooom. E incidente diplomatico con la Germania.
Come scrivi la parola populista, si aprono dieci finestre su Facebook con Zuckerberg che urla "no, la colpa non è mia" e naturalmente le fake news sono degli altri. Serve una cura contro i social media. C'è List e anche qualcos'altro.
08
Una cura contro i social media
Come chiudiamo questo numero di List? Con un video bellissimo presentato ieri da Alberto Contri all'Aspen durante un dibattito a porte chiuse sulla scena contemporanea dei new media. Il social network uccide l'attenzione e il sapere? Guardate questo video. C'è una sorpresa finale.
Interessante no? Se un gigante del marketing come la Coca-Cola ha usato questo argomento per le sue campagne pubblicitarie, allora la situazione è grave. Share a real moment of life. Viviamo tempi social. Forse troppo.
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che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.