20 Giugno
Chiude la crisi, non apre la frontiera e chiama il Pentagono
Trump firma un ordine esecutivo per non separare i bambini dalle famiglie, ribadisce la linea di zero tolleranza sull'immigrazione al confine con il Messico e affida alla Difesa l'organizzazione di assistenza e alloggio per gli immigrati. Il testo della Casa Bianca e lo scenario politico.
Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo con cui consente alle famiglie di immigrati al confine con il Messico di riunirsi in attesa della decisione della giustizia americana sul loro status. Di fronte allo stallo del Congresso, il Presidente è intervenuto con un suo atto per coprire le lacune presenti nell'attuale legislazione. Ancora una volta, a perdere è stato il parlamento americano, incapace di tradurre in una sola linea politica ciò che in fondo è chiaro: non dividere i bambini dalle famiglie - cosa che con l'attuale legge, come vedremo, non è di fatto consentito - far rispettare le norme degli Stati Uniti d'America, difendere i confini e combattere l'immigrazione clandestina. La linea di Melania, quella del cuore, ha vinto? Abbiamo letto anche questa interpretazione da Harmony su un'agenzia di stampa, la politica americana non funziona così. Trump si è incuneato ancora una volta nelle incertezze del legislatore - il parlamento americano - che avrebbe dovuto intervenire. Non lo ha fatto per le divisioni tra i Repubblicani e la paura dei Democratici, entrambe le fazioni non volevano assumersi una responsabilità che peserà sulle elezioni di mid term. Su questo terreno Trump ha giocato facile contro "the swamp", la palude, firmando a sorpresa un ordine esecutivo che supera la decisione della Corte Suprema del 1997 che stabiliva per le autorità americane un termine massimo di 20 giorni di custodia dei minori entrati illegalmente negli Stati Uniti. È una storia di enorme interesse. Partiamo dal testo dell'ordine esecutivo di Trump.
L'ordine esecutivo di Trump
Ecco il testo dell'ordine esecutivo di Trump, notare l'estrema chiarezza, mentre gettate un velo pietoso sullo stato comatoso della legislazione italiana.
Con l'autorità conferitami dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti d'America, incluso l'Immigration and Nationality Act (INA), 8 U.S.C. 1101 e seguenti, in qualità di Presidente ordino quanto...
Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo con cui consente alle famiglie di immigrati al confine con il Messico di riunirsi in attesa della decisione della giustizia americana sul loro status. Di fronte allo stallo del Congresso, il Presidente è intervenuto con un suo atto per coprire le lacune presenti nell'attuale legislazione. Ancora una volta, a perdere è stato il parlamento americano, incapace di tradurre in una sola linea politica ciò che in fondo è chiaro: non dividere i bambini dalle famiglie - cosa che con l'attuale legge, come vedremo, non è di fatto consentito - far rispettare le norme degli Stati Uniti d'America, difendere i confini e combattere l'immigrazione clandestina. La linea di Melania, quella del cuore, ha vinto? Abbiamo letto anche questa interpretazione da Harmony su un'agenzia di stampa, la politica americana non funziona così. Trump si è incuneato ancora una volta nelle incertezze del legislatore - il parlamento americano - che avrebbe dovuto intervenire. Non lo ha fatto per le divisioni tra i Repubblicani e la paura dei Democratici, entrambe le fazioni non volevano assumersi una responsabilità che peserà sulle elezioni di mid term. Su questo terreno Trump ha giocato facile contro "the swamp", la palude, firmando a sorpresa un ordine esecutivo che supera la decisione della Corte Suprema del 1997 che stabiliva per le autorità americane un termine massimo di 20 giorni di custodia dei minori entrati illegalmente negli Stati Uniti. È una storia di enorme interesse. Partiamo dal testo dell'ordine esecutivo di Trump.
L'ordine esecutivo di Trump
Ecco il testo dell'ordine esecutivo di Trump, notare l'estrema chiarezza, mentre gettate un velo pietoso sullo stato comatoso della legislazione italiana.
Con l'autorità conferitami dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti d'America, incluso l'Immigration and Nationality Act (INA), 8 U.S.C. 1101 e seguenti, in qualità di Presidente ordino quanto segue:
Sezione 1. Politica. È politica di questa amministrazione applicare rigorosamente le leggi sull'immigrazione. Secondo le nostre leggi, l'unico modo legale per uno straniero di entrare in questo paese è quello di presentarsi in un porto di ingresso nel tempo opportuno. Quando uno straniero entra o tenta di entrare nel paese da un'altra parte, commette il reato di ingresso irregolare ed è soggetto a un'ammenda o a una pena detentiva ai sensi dell'articolo 1325, lettera a), del titolo 8 del codice degli Stati Uniti d'America. Questa Amministrazione avvierà procedimenti per far rispettare questa e altre disposizioni penali dell'INA fino a quando il Congresso non disponga diversamente. È inoltre politica di questa amministrazione mantenere l'unità familiare, anche trattenendo insieme le famiglie straniere, se del caso e nel rispetto delle leggi e delle risorse disponibili. È un peccato che l'incapacità del Congresso di agire e le ordinanze dei tribunali abbiano messo l'amministrazione nella posizione di separare le famiglie straniere per far rispettare con efficacia la legge.
Sezione 2. Definizioni. Ai fini della presente ordinanza si applicano le seguenti definizioni:
a) "famiglia straniera", significa
i) qualsiasi persona che non sia cittadino o cittadino degli Stati Uniti e che non sia stata ammessa o non sia autorizzata ad entrare o soggiornare negli Stati Uniti, che sia entrata in questo paese con un bambino straniero o con bambini stranieri nei porti di entrata e che sia stata detenuta; e
ii) il figlio straniero o i figli stranieri della persona in questione.
(b) "minore straniero": chiunque non sia cittadino degli Stati Uniti d'America e non abbia la cittadinanza degli Stati Uniti d'America, che
i) non è stata ammessa negli Stati Uniti o non è autorizzata ad entrarvi o a rimanervi;
ii) ha meno di 18 anni; e
iii) ha un legame giuridico di filiazione con uno straniero che è entrato negli Stati Uniti con il figlio straniero nei porti di ingresso designati e che vi è stato trattenuto.
3. Sezione 3. Politica di detenzione temporanea per le famiglie che entrano illegalmente in questo Paese. a) Il segretario per la Sicurezza interna (segretario), nei limiti consentiti dalla legge e in funzione delle disponibilità di bilancio, mantiene la custodia delle famiglie straniere durante l'esecuzione di qualsiasi procedimento penale relativo all'ingresso o all'immigrazione illegale che coinvolga i loro membri.
b) Tuttavia, il segretario non può tenere unita una famiglia di stranieri se vi è il timore che la detenzione di un bambino straniero con il genitore straniero di quest'ultimo possa mettere a repentaglio il benessere del bambino.
c) Il ministro della Difesa adotta tutte le misure legalmente disponibili per fornire al ministro, su sua richiesta, tutte le strutture esistenti per l'alloggio e la cura di famiglie straniere e, se necessario, le costruisce in conformità della legge. Il Segretario, secondo la legge, sarà responsabile del rimborso per l'utilizzo di tali strutture.
d) I capi dei dipartimenti e delle agenzie esecutive, secondo la legge, mettono a disposizione del segretario, per l'alloggio e la cura delle famiglie straniere in attesa dei procedimenti giudiziari per l'ingresso irregolare, tutte le strutture adatte a tali scopi. Il Segretario, secondo la legge, sarà responsabile del rimborso per l'utilizzo di tali strutture.
(e) Il Procuratore Generale dovrà prontamente presentare una richiesta al Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Centrale della California per modificare l'Accordo transattivo in Flores v. Sessions, CV 85-4544 ("Accordo transattivo di Flores"), in modo da consentire al Segretario, in base alle attuali risorse, di tenere insieme le famiglie straniere per tutta la durata del procedimento penale per ingresso improprio o per qualsiasi allontanamento o altro procedimento di immigrazione.
Paragrafo 4. Definire le priorità dei procedimenti sull'immigrazione che coinvolgono le famiglie di stranieri. Il Procuratore Generale deve, per quanto possibile, dare la priorità alla decisione dei casi che coinvolgono le famiglie detenute.
5. Paragrafo 5. Disposizioni generali. a) Nessuna disposizione della presente ordinanza può essere interpretata come lesiva o comunque lesiva:
i) dell'autorità conferita dalla legge a un servizio o agenzia esecutiva o al suo capo; o
ii) le funzioni del direttore dell'Ufficio di gestione e di bilancio relative alle proposte di bilancio, amministrative o legislative.
b) La presente ordinanza è attuata in conformità del diritto applicabile e subordinatamente alla disponibilità di stanziamenti.
(c) Il presente ordine non intende, e non crea, alcun diritto o beneficio, sostanziale o procedurale, applicabile per legge o in equità da qualsiasi parte nei confronti degli Stati Uniti, dei suoi dipartimenti, agenzie o entità, dei suoi funzionari, dipendenti o agenti, o di qualsiasi altra persona.
Donald J. Trump
Casa Bianca
20 giugno 2018.
***
Qual era il punto di partenza di questa storia? Ecco qui l'articolo di List che ricostruisce la vicenda in tutti i suoi aspetti. I fatti, senza moral bias, pregiudizio morale, attraverso i quali potrete riconoscere i passaggi chiave dell'ordine esecutivo di Trump, il legame con i fatti, la raffinata trama del diritto americano e della politica della Casa Bianca. Una lezione che il nostro Parlamento, la nostra dottrina giuridica, la nostra classe politica ha smarrito. Nel caso di quest'assemblea appena eletta, nonché di quella precedente - tranne rare eccezioni - in fondo non c'era da smarrire un bel niente, sono qualità che non hanno mai avuto. Torniamo in America. Ecco lo scenario, la dura realtà della frontiera americana.
La dura verità sulla frontiera americana
I bambini che piangono. Le famiglie separate. L'amministrazione Trump dipinta come fuorilegge. Le cose non stanno così e il pregiudizio morale dei media non solo dimentica di dire la verità, ma distorce i fatti. Rimettiamo a posto tutte le tessere del mosaico. Partiamo da un fatto che pare sia diventato un dettaglio: in America come in qualsiasi altro stato del mondo non si può entrare senza un regolare permesso, è immigrazione clandestina, è un reato. Ci provino, quelli dal cuore grande e dalla mente piccola, a entrare in America senza i documenti in regola. Vale anche per gli stranieri che arrivano in Europa. Bisogna ricordarlo. Esistono i confini, le leggi degli Stati. Non esiste il diritto universale di emigrare in terra straniera a qualsiasi condizione. Quella si chiama utopia e la storia insegna che questo si realizza pericolosamente quando uno stato fallisce e le sue frontiere si aprono all'ingresso di tutto. E in questo tutto di solito c'è anche una parte consistente di peggio.
Come ricorda Richard Lowry, direttore della National Review in un pezzo di cui riprendiamo i punti fondamentali, l'immigrazione clandestina alla frontiera con il Messico fino a dieci anni fa era un fatto che riguardava soprattutto gli uomini adulti, poi è diventata un fenomeno che ha coinvolto donne e bambini, intere famiglie. La legge americana è scritta pensando soprattutto ai primi casi, non ai secondi e questo con il mutare del fenomeno ha creato una serie di provvedimenti per riempire i vuoti legislativi in maniera, come vedremo, non più efficace. Bisogna cambiare la legge e questo in America, come in qualsiasi democrazia e perfino nei sistemi autoritari, lo fa il Parlamento.
L'amministrazione Trump non ha cambiato le regole del gioco, sull'immigrazione sta applicando la legge degli Stati Uniti. La separazione degli adulti dai bambini ha una ragione giuridica (e politica) precisa. La separazione avviene spesso perché l'adulto accompagnatore non è il reale genitore del bambino, ha dichiarato il falso, ha precedenti penali o costituisce un pericolo per il minore.
Domanda: perché l'adulto viaggia con un minore che non è suo figlio? Perché in passato l'ingresso con i bambini sul suolo americano era più facile. L'amministrazione Trump invece di fronte all'ondata migratoria ha deciso di applicare la legge nella sua interezza a tutti gli adulti. E lo fa proprio per scoraggiare l'immigrazione clandestina e la pratica terribile di usare i bambini per questo scopo. La separazione dai genitori non è solo quella di Trump, avviene in molti casi già in Messico ad opera di famiglie e trafficanti che si servono di innocenti creature.
Nei casi normali (ammesso che sia normale tutto questo), i figli di chi tenta di entrare illegalmente negli Stati Uniti vengono presi in custodia dalla polizia di frontiera e affidati al servizio del Dipartimento della Salute (HHS). Il tempo del processo a carico degli adulti è brevissimo, spesso si svolge tutto in 24 ore. I condannati vengono poi affidati allo United States Immigration and Customs Enforcement (ICE) che provvede all'espulsione del clandestino dal territorio americano. La separazione finisce qui, il minore si riunisce alla famiglia e tutti tornano nel paese di origine. Non è certo una storia che finisce con la formula del "tutti vissero felici e contenti", ma non si entra in terra straniera senza rispettare la legge.
Le cose si complicano e i tempi si allungano se l'adulto che aveva con sé il minore chiede l'asilo. Allora la pratica ha un percorso diverso, va preso in esame il caso, ma qui la legge americana - quella in vigore ieri con Obama e oggi con Trump - fissa un termine che diventa un "buco" legislativo. La legge consente agli Stati Uniti di tenere un minore non accompagnato in custodia solo per 20 giorni.
Questo termine deriva da una decisione della Corte Suprema del 1997, nota tra i giuristi americani come Flores Decree (potete leggerla qui) che fissa un termine alla detenzione degli immigrati clandestini minori e non accompagnati. Tutto nasce dalla storia della quindicenne Jenny Lisette Flores, da El Salvador, fermata al confine con il Messico dalla polizia di frontiera, correva l'anno 1985. La disputa giudiziaria nel 1997 trova un punto di equilibrio nel consent decree: i bambini non accompagnati possono essere detenuti solo per 20 giorni. Una sentenza del tribunale ha poi esteso questo principio anche ai minori che fanno parte di un nucleo familiare. La faccenda dunque diventa enorme in presenza del moltiplicarsi di arrivi di adulti con minori.
Ribadiamo il fatto: gli Stati Uniti - per legge - non possono tenere in custodia i minori più in là di questo periodo, 20 giorni. Nel frattempo, l'adulto che ha chiesto asilo, ha un procedimento più lungo. Che si fa con i minori?
Due sono le strade: si rilasciano l'adulto e il minore in attesa della decisione sull'asilo, oppure si trattiene l'adulto e si rilascia il minore. In quest'ultimo caso il Dipartimento della Salute si occupa di assicurare una sistemazione al bambino.
Ma i posti disponibili alla frontiera sono limitati (circa tremila) e il flusso di stranieri è enorme. Tutte le procedure dunque devono essere accelerate. E per questo l'amministrazione Trump trattiene e non rilascia gli adulti che chiedono asilo. Liberi di circolare negli Stati Uniti, sarebbe un'impresa poi rintracciarli. Rilasciarli significherebbe produrre altri clandestini sul suolo americano.
Per questo la legge americana sui non richiedenti asilo ha un processo e un'espulsione rapida degli immigrati. Il nucleo familiare viene ricongiunto immediatamente e rispedito oltre la frontiera. La stragrande maggioranza di coloro che cercano di superare il confine con il Messico sono migranti economici, non perseguitati politici. E se gli Stati Uniti mostrano debolezza alla frontiera, l'ondata dal Messico è assicurata. Chiedere asilo, tra l'altro, non implica attraversare illegalmente il confine. Si può chiedere in Messico o in un altro paese sicuro.
Riunire i minori con gli adulti e lasciarli liberi nel territorio degli Stati Uniti significa violare la legge americana e incentivare l'uso dei bambini come lasciapassare, una cosa che francamente non appare come il trionfo della civiltà. I casi di utilizzo dei bambini come biglietto di passaggio per l'America sono innumerevoli, documentati dalle autorità e dai media. "È comune che i genitori affidino i loro figli a un contrabbandiere come favore o profitto", si legge un articolo su Azcentral, molto critico tra l'altro sulla separazione.
Se pensiamo come Melania Trump che si debba governare anche "con il cuore", non ci sono dubbi: le famiglie vanno tenute insieme e ai bimbi - qualunque sia lo status dell'adulto - va evitato uno shock dopo un viaggio che spesso è pericolosissimo. Sono loro gli innocenti in questa storia. I colpevoli sono i criminali, chi tenta di entrare illegalmente in uno stato straniero, i contrabbandieri, i trafficanti di documenti e di esseri umani. Ma ci sono le leggi e queste si fanno rispettare e si modificano usando la ragione.
Come si cambia questo stato di cose? Trump in teoria potrebbe agire anche da solo, esercitando i suoi poteri, ma stavolta il Presidente chiama i Democratici - e i Repubblicani - ad assumersi le loro responsabilità. In America, come ha spiegato perfettamente David French (sempre sulla National Review e in un articolo contrario alla separazione) il Congresso ha ceduto al potere esecutivo anche compiti che dovrebbero essere del legislatore e questo stato di cose si è via via espanso per innato istinto di Trump a agire in proprio in assenza di collaborazione e poi perché ai partiti fa comodo giocare al tiro al bersaglio con Trump. Illusione, perché il Presidente in questo scenario in realtà si trova nella sua posizione ideale di outsider contro la palude di Washington.
Il Congresso deve scrivere una legge che non applichi più quanto stabilito dal consent decree nel caso Flores, cioè riunire le famiglie che ne hanno diritto e aumentare le risorse per l'accoglienza alla frontiera, velocizzando le procedure per l'esame delle richieste di asilo. È la stessa amministrazione Trump a chiedere la riforma, non i Democratici che durante i due mandati dell'era Obama hanno lasciato le norme in vigore e di fatto incentivato gli ingressi di clandestini lasciando che questi buchi della legge diventassero la via più facile per l'immigrazione illegale. Non hanno interesse a chiudere questa fase e infatti Chuck Schumer, leader dei Democratici, sostiene che deve essere il Presidente a farlo con i suoi poteri. Tutto è strumentale, all'orizzonte ci sono le elezioni di mid term di novembre. Gli stessi Repubblicani mostrano tutti i loro noti limiti, hanno un piano alla Camera e uno al Senato, sono d'accordo nell'assicurare il ricongiungimento delle famiglie mentre la giustizia americana decide sullo status degli immigrati, ma il come è sospeso in aria. Come andrà a finire? Di fronte ai due progetti di legge, Trump ha dichiarato di essere "al 1000 per cento" con i repubblicani. Non ha detto quale piano appoggia, non ha mostrato preferenze, chiede che sia il Congresso - e prima di tutto il suo partito - a decidere su un tema che per la Presidenza è fondamentale.
Una sola cosa è chiara: né i Repubblicani né i Democratici si azzardano a sostenere che i confini non devono essere protetti.
***
L'epilogo è una pessima figura del Congresso. Repubblicani e Democratici hanno pensato esclusivamente alla loro convenienza politica, confermando quello che pensano gli elettori di entrambe le parti, Washington è una palude. Alla fine Trump ha dovuto colmare il vuoto del legislatore di ieri e di oggi.
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specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.