24 Giugno
Immigrazione e Europa. I dieci punti dell'Italia
LiveList. Il vertice straordinario a Bruxelles si conclude... senza una conclusione. Il governo dice no alla proposta franco-tedesca e presenta un suo piano. Conte: "Abbiamo impresso la giusta direzione". Merkel: "C'è buona volontà". Macron: "Soluzione complessiva e rispetto dei valori". Tutto si deciderà nel Consiglio europeo.
Il vertice straordinario di Bruxelles sull'immigrazione si è concluso... senza una conclusione. Era francamente impresa titanica arrivare a un accordo, soprattutto in assenza del blocco dei paesi dell'Est. Sono stati registrati dei passi avanti da tutti i leader, ma la sensazione è che la distanza da colmare sia ancora grande e mancano pochi giorni al Consiglio europeo che dovrebbe dare una soluzione soddisfacente per tutti. Soprattutto per la Germania dove Angela Merkel sul punto rischia la crisi di governo. La Cancelliera ha mostrato come sempre il suo volto da sminuzzatrice, trattativista, ha parlato di "buona volontà" e si capisce lontano un miglio che i suoi sherpa e lei in persona proveranno a evitare il crac del governo a Berlino. Come non si sa, avvicinarsi alle posizioni dell'Italia significa accettare il punto più importante del documento in dieci punti presentato dall'Italia: i centri chiusi di accoglienza non possono essere solo nei primi paesi dove i migranti sbarcano. Quindi non solo Spagna, Italia e Grecia. Domanda sul taccuino del titolare: c'è qualcun altro disposti ad accoglierli? Il problema non è ovviamente tutto qui, ma è da questo punto che si parte e che si evita la rottura. La separazione dell'asilo dalla prima emergenza e accoglienza per l'Italia è fondamentale. Il Presidente Macron ha difeso la sua posizione ideale, i valori, ha ribadito la sua idea (con toni urbani) sui partiti populisti, ma è sembrato avere un pizzico di realpolitik, almeno a parole, vedremo poi se si trasformerà in politik tout court. La partita è aperta, il rischio di un crac esiste, la possibilità di un accordo in extremis è sul tavolo, serve un passo indietro di tutti e dieci avanti nella cooperazione. Abbiamo seguito il vertice in diretta, un LiveList, ecco la cronologia della giornata e il documento presentato dall'Italia.
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Conte non...
Il vertice straordinario di Bruxelles sull'immigrazione si è concluso... senza una conclusione. Era francamente impresa titanica arrivare a un accordo, soprattutto in assenza del blocco dei paesi dell'Est. Sono stati registrati dei passi avanti da tutti i leader, ma la sensazione è che la distanza da colmare sia ancora grande e mancano pochi giorni al Consiglio europeo che dovrebbe dare una soluzione soddisfacente per tutti. Soprattutto per la Germania dove Angela Merkel sul punto rischia la crisi di governo. La Cancelliera ha mostrato come sempre il suo volto da sminuzzatrice, trattativista, ha parlato di "buona volontà" e si capisce lontano un miglio che i suoi sherpa e lei in persona proveranno a evitare il crac del governo a Berlino. Come non si sa, avvicinarsi alle posizioni dell'Italia significa accettare il punto più importante del documento in dieci punti presentato dall'Italia: i centri chiusi di accoglienza non possono essere solo nei primi paesi dove i migranti sbarcano. Quindi non solo Spagna, Italia e Grecia. Domanda sul taccuino del titolare: c'è qualcun altro disposti ad accoglierli? Il problema non è ovviamente tutto qui, ma è da questo punto che si parte e che si evita la rottura. La separazione dell'asilo dalla prima emergenza e accoglienza per l'Italia è fondamentale. Il Presidente Macron ha difeso la sua posizione ideale, i valori, ha ribadito la sua idea (con toni urbani) sui partiti populisti, ma è sembrato avere un pizzico di realpolitik, almeno a parole, vedremo poi se si trasformerà in politik tout court. La partita è aperta, il rischio di un crac esiste, la possibilità di un accordo in extremis è sul tavolo, serve un passo indietro di tutti e dieci avanti nella cooperazione. Abbiamo seguito il vertice in diretta, un LiveList, ecco la cronologia della giornata e il documento presentato dall'Italia.
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Conte non ha rilasciato una dichiarazione live a Bruxelles, ha preferito usare un messaggio via Twitter: "Si è conclusa la riunione informale sul tema migrazione a Bruxelles e rientriamo a Roma decisamente soddisfatti. Abbiamo impresso la giusta direzione al dibattito in corso. Ci rivediamo giovedì al Consiglio Europeo". Abbiamo un piano, non c'è il consenso di tutti, il Consiglio europeo dirà quanto la nostra strategia è stata azzeccata, quanto l'Europa ha voglia di salvare se stessa e quanto forti sono e saranno gli interessi nazionali.
Alexis Tsipras. Il premier della Grecia ha detto che siamo di fronte a "un problema europeo che ha bisogno di una soluzione europea". Tsipras ha messo l'accento sui "nostri valori" da rispettare. Non ha nascosto che "la soluzione è difficile" e ha ribadito l'impegno che comunque è emerso dal vertice, "stiamo lavorando duramente". È stato l'unico leader a fare un passaggio sulle elezioni in Turchia ed è anche logico, la crisi siriana è ancora aperta e la rotta orientale delle migrazioni verso l'Europa ha lo snodo principale proprio in Turchia, paese con il quale l'Unione europea ha firmato un accordo "pay to stop", soldi in cambio della porta ai profughi che vengono dalla Siria, dall'Iraq, da un Medio Oriente devastato dalle guerre, dalle persecuzioni. Tsipras ha detto di essere soddisfatto del "regolare svolgimento delle elezioni turche", ribadito che "il governo merita rispetto" e sollecitato il "miglioramento dell'accordo tra Unione europea e Turchia". (La situazione dello spoglio del voto in Turchia è la seguente: con l'88 per cento delle schede scrutinate, il presidente uscente Recep Tayyip Erdogan si avvia verso una riconferma al primo turno con il 53,56 per cento delle preferenze a proprio favore).
Emmanuel Macron positivo ma guardingo, la ruggine con l'Italia c'è. Macron ha detto: "Abbiamo discusso del problema nel suo complesso, non di un solo aspetto in particolare. Dobbiamo trovare una soluzione conforme ai nostri valori e al diritto europeo. Soluzioni esterne e interne, vanno rafforzate le frontiere, migliorato il funzionamento con pragmatismo e efficacia. Le conclusioni le farà il Presidente Juncker. Conte ha fatto le sue proposte, coerenti con la discussione sul tavolo". Qui Macron ha fatto una battuta: "Anche se sulla stampa leggo cose diverse...". Macron ha aggiunto: "Dobbiamo guardare in faccia il fenomeno, la maggior parte sono migranti economici, solo una minoranza chiede e ha diritto all'asilo. Dobbiamo difendere il diritto d'asilo e la protezione, dobbiamo migliorare le cose, occuparci dei movimenti secondari dei migranti e della cooperazione". Macron ha replicato ancora una volta la sua versione sul populismo, il voto e la paura: "Alcuni cercano di strumentalizzare la situazione dell'Europa per creare una tensione politica e giocare con le paure. La mia posizione è che non nasconderò mai la verità ai miei concittadini". Al di là di questo pezzo che ormai fa parte del suo noto repertorio, Macron è sostanzialmente in linea con le dichiarazioni di Merkel: parlarsi è stato positivo, la soluzione comune non c'è e il domani si vedrà.
Le dichiarazioni di Angela Merkel sono quelle che danno il senso al vertice. La Cancelliera non ha mostrato pessimismo, ha parlato di "tanta buona volontà" dei partecipanti per superare le differenze sull'immigrazione, ha detto che tutti chiedono più protezione delle frontiere europee, e ha ribadito che "la responsabilità è di tutti: nessun paese deve prendersi il peso da solo. Trafficanti e profughi non possono scegliere in quale Paese fare richiesta di asilo. Quando possibile vogliamo trovare soluzioni europee, ma quando non è possibile, vogliamo sviluppare insieme a quelli che sono disponibili un comune piano di azione". La svolta da questo vertice non è arrivata, mancano pochi giorni al Consiglio dei capi di Stato e Merkel senza una soluzione comune per non rischiare la crisi di governo dovrà applicare le norme più dure sui respingimenti al confine proposte dal ministro dell'Interno Horst Seehofer e sostenute dall'alleato di governo della Cancelliera, il partito bavarese Csu.
Nessuna dichiarazione per ora di Conte. Il premier italiano avrebbe già lasciato la sede della Commissione europea.
Pedro Sanchez: "Conte ha presentato il suo piano, ha condiviso con noi la sua proposta e le sue opinioni. Ci sono molti punti di unione, un passo importante, una riunione positiva, una discussione franca, un buon passo avanti. No conclusioni".
- Il problema di Angela Merkel: la GroKo nei sondaggi ha perso la maggioranza. Questo sondaggio di Emnid è stato pubblicato stamattina dalla Bild. La destra di AfD continua a guadagnare voti.
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- Sta riprendendo quota nella discussione l'istituzione degli hotspot in Nord Africa e nei Balcani per esaminare le domande di asilo. Macron ha citato la Libia, si parla anche dell'Albania. Gli altri paesi coinvolti sarebbero Algeria, Egitto, Marocco, Niger e Tunisia.
- Documento. Ecco il documento presentato dall'Italia al vertice, sono dieci punti:
European Multilevel Strategy for Migration
L’Europa è chiamata ad una sfida cruciale. Se non riesce a realizzare un’efficace politica di regolazione e gestione dei flussi migratori, rischia di perdere credibilità tutto l’edificio europeo. Occorre un approccio integrato, multilivello che coniughi diritti e responsabilità. L’Italia vuole contribuire costruttivamente alla formulazione di questo nuovo approccio. Dobbiamo passare dalla gestione emergenziale, alla gestione strutturale del fenomeno immigrazione. Ciò si realizza in primo luogo con la regolazione dei flussi primari (ingressi) in Europa, solo così si potranno regolare successivamente i flussi secondari (spostamenti intraeuropei).
1. Intensificare accordi e rapporti tra Unione europea e Paesi terzi da cui partono o transitano i migranti e investire in progetti. Ad esempio la Libia e il Niger, col cui aiuto abbiamo ridotto dell’80% le partenze nel 2018.
2. Centri di protezione internazionale nei Paesi di transito. Per valutare richieste di asilo e offrire assistenza giuridica ai migranti, anche al fine di rimpatri volontari. A questo scopo l’Ue deve lavorare con UNHCR e OIM. Perciò è urgente rifinanziare il Trust Fund UE-Africa (che ha attualmente uno scoperto complessivo di 500milioni di euro) che incide anche su contrasto a immigrazione illegale su frontiera Libia-Niger.
3. Rafforzare frontiere esterne. L’Italia sta già sostenendo missioni UE (EUNAVFOR MED Sophia e Joint Operation Themis) e supportando la Guardia Costiera Libica, occorre rafforzare queste iniziative.
4. Superare Dublino (obiettivo più complesso). Nato per altri scopi, è ormai insufficiente. Solo il 7% dei migranti sono rifugiati. Senza intervenire adeguatamente rischiamo di perdere la possibilità di adottare uno strumento europeo veramente efficace. Il Sistema Comune Europeo d’Asilo oggi è fondato su un paradosso: i diritti vengono riconosciuti solo se le persone riescono a raggiungere l’Europa, poco importa a che prezzo.
5. Superare criterio Paese di primo arrivo. Chi sbarca in Italia, sbarca in Europa. Riaffermare responsabilità-solidarietà come binomio, non come dualismo. È in gioco Schengen.
6. Responsabilità comune tra Stati membri su naufraghi in mare. Non può ricadere tutto sui Paesi di primo arrivo. Superare il concetto di ‘attraversamento illegale’ per le persone soccorse in mare e portate a terra a seguito di Sar. Bisogna scindere tra porto sicuro di sbarco e Stato competente ad esaminare richieste di asilo. L’obbligo di salvataggio non può diventare obbligo di processare domande per conto di tutti.
7. L’Unione europea deve contrastare, con iniziative comuni e non affidate solo ai singoli Stati membri, la “tratta di esser umani” e combattere le organizzazioni criminali che alimentano i traffici e le false illusioni dei migranti.
8. Non possiamo portare tutti in Italia o Spagna. Occorrono centri di protezione in più paesi europei per salvaguardare diritti di chi arriva e evitare problemi di ordine pubblico e sovraffollamento.
9. Contrastare movimenti secondari. Attuando principi precedenti, gli spostamenti intra-europei di rifugiati sarebbero meramente marginali. Così i movimenti secondari potranno diventare oggetto di intese tecniche tra paesi maggiormente interessati.
10. Ogni Stato stabilisce quote di ingresso dei migranti economici. E’ un principio che va rispettato,ma vanno previste adeguate contromisure finanziare rispetto agli Stati che non si offrono di accogliere rifugiati.
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- Angela Merkel è tra l'incudine e il martello. La sua linea al vertice è di puro realismo, sa che non si raggiungerà un'intesa unanime e i paesi del blocco di Visegrad sono pronti a far dire no al vertice dei Capi di Stato. Deve evitare di uscire a mani vuote oggi e soprattutto tra qualche giorno nel vertice decisivo, per lei scade l'ultimatum dell'alleato bavarese, la Csu. La linea della Cancelliera è la seguente: intese rapide ma solo tra alcuni Stati. Quali? E soprattutto come? E con i contrari cosa si fa? Schengen sta tramontando.
- Mentre il vertice iniziava a Bruxelles, il sindaco di Barcellona, Ada Colau, ha offerto il porto di Barcellona come luogo sicuro di sbarco per la nave della Ong spagnola Proactiva Open Arms che è stata diffidata a intervenire dalla Guardia Costiera italiana.
Scrive la Colau: "In questo momento più di 1000 persone sono alla deriva su 7 barche, e l'Italia pretende di lasciarli nella mani della Libia, dove si torturano, violentano e schiavizzano le persone. Barcellona si offre come porto sicuro".
- La posizione dell'Italia è quella di separare "il porto sicuro di sbarco e lo Stato competente ad esaminare le richieste di asilo. L'obbligo di salvataggio non può diventare obbligo di processare domande per conto di tutti".
- Conte ha detto no alla proposta di Francia e Spagna. Il no sarebbe stato ribadito in una telefonata ieri sera.
- L'Italia propone centri di accoglienza in più Paesi europei. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel durante il vertice. Conte è stato il primo a intervenire.
- Subito faccia a faccia tra Conte e Macron, seduti fianco a fianco.
- Angela Merkel arriva al vertice di Bruxelles e riceve il saluto del Presidente della Commissione, Jean Claude Juncker. L'epicentro dello scontro è la Germania. La Cancelliera ha due settimane di tempo per trovare una accordo europeo. In caso contrario, la Csu chiederà l'applicazione di norme più dure sui respingimenti alla frontiera tedesca. Un no di Merkel provocherebbe la crisi di governo a Berlino.
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assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.