29 Giugno

L'Europa salvata dalle frontiere e dalle nazioni

Le conclusioni del Consiglio europeo si prestano a ambigue letture, ma quello che emerge è il controllo delle frontiere e l'ampia libertà di manovra lasciata agli Stati nella gestione dell'immigrazione. Lorenzo Castellani sul confine tracciato a Bruxelles.

di Lorenzo Castellani

L’accordo del Consiglio Europeo sull’immigrazione divide gli analisti. Ci sono due principali posizioni in campo: quella di chi sostiene che l’accordo sia un bluff, contentino per abbassare i toni delle destre europee e del governo italiano; quella di chi plaude per un passo in avanti sul fronte della difesa dei confini esterni e di impegno sulla gestione interna dei migranti da parte degli altri paesi europei.

La critica principale che viene fatta all’accordo è legata alla volontarietà della creazione dei centri di accoglienza degli immigrati da parte dei Paesi europei. Senza dubbio una maggiore condivisione del problema, con l’obbligatorietà dell’accoglienza a carico di tutti, sarebbe stata auspicabile. Tuttavia, sarebbe stato difficile ottenere una convergenza su questo tema considerati sia la difesa fisiologica degli interessi nazionali sia il montare della destra nazionalista in tutta Europa. La creazione facoltativa dei centri offre, però, una scappatoia all’Italia che non sarà più costretta ad accogliere obbligatoriamente gli immigrati e ad espandere il numero dei centri già esistenti. In altre parole l’accordo ha due facce: l’Unione Europea si impegna rispetto ai confini esterni favorendo l’accordo con i paesi nord-africani, finanziando maggiormente lo sviluppo per trovare un accordo con questi, lasciando libera la guardia costiera libica di operare sui respingimenti alla partenza; allo stesso tempo, invece, tutti gli Stati membri vengono lasciati maggiormente liberi di affrontare il problema dell’immigrazione interna. Ciò sfavorisce l’Italia, che è la principale terra di sbarchi, ma la rende libera di scegliere quale atteggiamento tenere. Non è un caso che Matteo Salvini abbia dichiarato di voler tenere i porti chiusi tutta l’estate. In un esercizio di realismo estremo, e considerate le posizioni del governo pentaleghista, si può sostenere che l’Unione Europea abbia velatamente autorizzato un blocco navale da parte dell’Italia nei prossimi anni. Gli altri paesi non forniscono garanzie...


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