26 Luglio
Marchionne in cura da oltre un anno. Fca non lo sapeva
Emergono i dettagli sulla malattia del manager. L'ospedale di Zurigo rivela che Marchionne si recava nella struttura sanitaria da oltre un anno. Fca interviene: "Non ne eravamo a conoscenza". Era un fatto societario rilevante. Facebook crolla a Wall Street, una storia di dollari, leadership e reputazione. Politica italiana, un like ci seppellirà
Marchionne era in cura a Zurigo da oltre un anno. E Fca non lo sapeva. La vicenda della malattia del numero uno della Fiat oggi ha avuto una svolta improvvisa, carica di tensione, siamo di fronte a un fatto societario rilevante. L'Ospedale Universitario di Zurigo ha rivelato "che Marchionne da oltre un anno si recava a cadenza regolare presso il nostro ospedale per curare una grave malattia. Nonostante il ricorso a tutti i trattamenti offerti dalla medicina più all'avanguardia, il signor Marchionne è purtroppo venuto a mancare". L'ospedale ha espresso "il più accorato cordoglio" alla famiglia. E ha aperto un problema nella vita societaria di Fca che ha commentato così la notizia: "Venerdì 20 luglio la società è stata informata dalla famiglia del dottor Marchionne senza alcun dettaglio del serio deterioramento delle sue condizioni e che di conseguenza egli non sarebbe stato in grado di tornare al lavoro. La società ha quindi prontamente assunto e annunciato le necessarie iniziative il giorno seguente". Lo precisa un portavoce di Fca interpellato dall'Ansa. "Fca non è in grado di commentare le dichiarazioni dell'Ospedale di Zurigo. Per motivi di privacy sanitaria, la società non aveva conoscenza dei fatti". Nella gestione di una società di capitali di quelle dimensioni conoscere lo stato di salute del management - il numero uno del gruppo - è un dato importante per gli azionisti. La scomparsa di Marchionne fa emergere un problema di gestione delle relazioni tra azionista e manager.
01
Leadership e reputazione
Leadership e reputazione. Sono qualità umane che vengono prima del capitale, dell'organizzazione del lavoro. Senza i primi due ingredienti, non si fa il cocktail dell'impresa. Facebook è arrivata al punto in cui leadership e reputazione sono in discussione. Quando rallenta la corsa dell'espansione, quando il mercato si fa "maturo", entrano in gioco reputazione e leadership. Lo abbiamo visto con...
Marchionne era in cura a Zurigo da oltre un anno. E Fca non lo sapeva. La vicenda della malattia del numero uno della Fiat oggi ha avuto una svolta improvvisa, carica di tensione, siamo di fronte a un fatto societario rilevante. L'Ospedale Universitario di Zurigo ha rivelato "che Marchionne da oltre un anno si recava a cadenza regolare presso il nostro ospedale per curare una grave malattia. Nonostante il ricorso a tutti i trattamenti offerti dalla medicina più all'avanguardia, il signor Marchionne è purtroppo venuto a mancare". L'ospedale ha espresso "il più accorato cordoglio" alla famiglia. E ha aperto un problema nella vita societaria di Fca che ha commentato così la notizia: "Venerdì 20 luglio la società è stata informata dalla famiglia del dottor Marchionne senza alcun dettaglio del serio deterioramento delle sue condizioni e che di conseguenza egli non sarebbe stato in grado di tornare al lavoro. La società ha quindi prontamente assunto e annunciato le necessarie iniziative il giorno seguente". Lo precisa un portavoce di Fca interpellato dall'Ansa. "Fca non è in grado di commentare le dichiarazioni dell'Ospedale di Zurigo. Per motivi di privacy sanitaria, la società non aveva conoscenza dei fatti". Nella gestione di una società di capitali di quelle dimensioni conoscere lo stato di salute del management - il numero uno del gruppo - è un dato importante per gli azionisti. La scomparsa di Marchionne fa emergere un problema di gestione delle relazioni tra azionista e manager.
01
Leadership e reputazione
Leadership e reputazione. Sono qualità umane che vengono prima del capitale, dell'organizzazione del lavoro. Senza i primi due ingredienti, non si fa il cocktail dell'impresa. Facebook è arrivata al punto in cui leadership e reputazione sono in discussione. Quando rallenta la corsa dell'espansione, quando il mercato si fa "maturo", entrano in gioco reputazione e leadership. Lo abbiamo visto con la scomparsa di Marchionne e il file aperto alla guida di Fca. Marchionne era un leader con una reputazione al titanio quella che a Detroit lo ha fatto diventare "il manager del secolo" nel giudizio del direttore di Automotive News e ha fatto dire a al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump - ricordiamolo, un uomo di business - che Marchionne è stato "importante come Ford". Chi conosce la complessità e le sfide del mercato dell'automobile, sa che stiamo parlando di un mondo affollato di squali e piraña dove dell'avversario non resta neanche una lisca, un mondo dove la competizione è enorme. Ieri Fca ha presentato i conti del secondo trimestre: non sono buoni, ci sono segnali negativi sul fronte dell'utile netto, gli obiettivi del 2018 sono stati in parte rivisti, la reputazione di Mike Manley è ottima ma la sua leadership è tutta da scoprire. L'azienda con la scomparsa di Marchionne si trova di fronte a un passaggio delicato con una serie di complicazioni, come abbiamo visto, impreviste.
02
Apple e il caso di Steve Jobs
Leadership e reputazione sono importanti anche nella Silicon Valley. Nel caso dei titani di Internet parliamo di un oligopolio di pochi marchi, con un mercato ancora in ascesa ma sulla via della maturazione e con un alto rischio di obsolescenza di prodotto. L'esempio più grande di leader carismatico di quel mondo è stato Steve Jobs, un manager diventato quasi un culto perché aveva abilmente trasformato in icona il suo stile e il marchio di Apple, il suo è stato il primo messianismo hi-tech della contemporaneità. Risolve tutto Apple. In realtà non ha risolto nulla e ha incassato tanto fino al punto da avere una titanica cassa all'estero e una rappresentazione faraonica dell'azienda: cubi di vetro e acciaio nelle metropoli, come piramidi, un nuovo quartier generale che è un anello-astronave che sembra atterrato cinque minuti fa sul suolo della California. Morto Jobs, è arrivato un travet del capitalismo, Tim Cook, niente di paragonabile e la società ha continuato a incassare ma nello stesso tempo a sfornare qualche numero in rosso. Anche in questo caso siamo di fronte a un leader carismatico con la reputazione di un visionario. Non Cook, Jobs.
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Facebook crolla a Wall Street
Leadership e reputazione sono il problema di Facebook, il soggetto più interessante da guardare in questo momento a Wall Street, il social dei social, quello che macina miliardi di utili di pubblicità e "possiede" le vite di 1.47 miliardi di utenti attivi. Ieri ha presentato i numeri trimestrali, dunque prima i numeri. Vediamo gli utenti attivi giornalieri:
Oh oh, molto interessante: gli utenti giornalieri attivi in Europa sono diminuiti (è la prima volta) e quelli in America sono fermi. Crescono in Asia e nel resto del mondo. Che cosa è questo? Houston, abbiamo un problema. Di reputazione. E di leadership. I "buchi" nella politica sulla privacy che emergono periodicamente stanno rovinando la reputazione di Facebook che fino a qualche tempo fa poteva godere del disinteresse generale sul tema. Oggi no. La leadership di Mark Zuckerberg ne esce male perché il leader dell'azienda si era profuso in scuse e faremo e cambieremo e la filosofia e la protezione dei dati. Fuffa facebucchista, la bacheca è fatta per essere "guardata", i dati personali dell'utente sono raccolti per farne un bersaglio pubblicitario, Facebook non è un circo gratis, il pasto siamo noi e il suo fondatore sa benissimo che la natura del suo business è il voyeurismo. Non a caso ha lanciato di un sito di appuntamenti per calorosi scambi di opinioni sulle collezioni di francobolli e farfalle. Facebook non è la privacy, Facebook è la porta spalancata dell'intimo. In tutti i sensi. Fino a ieri questo passava come un gioco innocente, poi qualcosa è cambiato: una parte degli utenti ha cominciato a guardare alla bacheca come a un omino che spia nella tua anima.
04
Zucky ha un problema: le nuove regole sulla privacy
Zucky è un venditore nato, nella conference call di ieri ha usato il solito eloquio dei Ceo della Silicon Valley. Tutto "meraviglioso", tutto "stupefacente", tutto bello e benvenuti a Portobello. Stessa solfa dalla signora Sheryl Sandberg, come riporta con sulfurea ironia il Wall Street Journal. Poi... din don! la sorpresa, Dave Wehner, quello che tiene i conti della cassa, comincia a snocciolare una serie di dati che non si erano mai sentiti prima tra le mura della casa di Menlo Park: le nuove regole sulla privacy in Europa hanno determinato un calo della pubblicità (notare bene, le regole entrate in vigore solo in maggio); i ricavi caleranno anche nei trimestri successivi; Instagram Stories non va bene (dalle parti di Zucky vuol dire che non incassa abbastanza pubblicità); il margine operativo passerà nei prossimi mesi dal 44 per cento al 30 per cento. Dettaglio delle parole esatte di Wehner:
Il nostro tasso di crescita dei ricavi totali è rallentato di circa 7 punti percentuali nel secondo trimestre rispetto al primo. I nostri tassi di crescita del fatturato totale continueranno a rallentare nella seconda metà del 2018, e prevediamo che i tassi di crescita delle entrate dovrebbero diminuire di un'elevata percentuale a una cifra rispetto ai trimestri precedenti in modo sequenziale nel terzo e quarto trimestre.
Wow, ora immaginate le facce degli analisti abituati a comunicazioni fanstastilionarie con Zucky con i canini che sudano dollari. Mentre la conference call andava avanti, il Wall Street Journal racconta cosa succedeva in sala trading: ondata di vendite, il titolo cola a picco del 16 per cento in pochi minuti, poi -24 per cento e poi un recupero. Ecco il quadro finanziario generale:
È un titano che comincia a mostrare segni di indebolimento. Ha un'ascesa dei ricavi anno su anno mostruosa (+42 per cento), ma se andate a vedere alla voce costi si vedono i primi effetti dell'implementazione delle misure di sicurezza e privacy (+50 per cento), il profitto lordo da operazioni è a +33 per cento e quello netto è pari a 5.1 miliardi di dollari. Hanno accumulato una straordinaria ricchezza, forse in futuro non sarà così, ma hanno la leva finanziaria per fare qualsiasi cosa e agiscono in regime di oligopolio. Abbattere un simile spara tutto non è semplice.
Mentre il titolare stende questa nota serale (ore 20.30) Facebook è in picchiata a Wall Street, è a quota -19.52 per cento, osservate lo strapiombo:
Le nuove regole sulla privacy sono un mondo diverso e in quel mondo non è detto che ci siano i tassi di crescita stellari che abbiamo visto fino a poco tempo fa. Non finisce un'epoca, sono cambiate le regole, cambieranno i prodotti. È finito il mito del tocco magico di Zuckerberg. È finita la sua credibilità. Speriamo sia finito anche il Far West dei social newtwork.
Che facciamo? Restiamo a Wall Street, il caso Marchionne-Fca è ancora ad alta tensione. A Milano la galassia dei titoli Fca ha fatto il rimbalzo. Viviamo tempi rimbalzanti. Forse troppo.
05
Fca. Dopo il mercoledì nero, un giovedì grigio
A Piazza Affari Fca rimbalza (aiutata dall'accordo sui dazi - si tratta - tra Ue e Stati Uniti). Il titolo guadagna il 3,50 per cento a 14,48 euro. In testa al listino Cnh (+10,63 per cento a 9,93 euro), che ha diffuso da la trimestrale. Recupera l'holding della famiglia Agnelli, Exor (+3,88 per cento a 55,74 euro) e Ferrari (+2,50 per cento a 114,7 euro).
A Wall Street il titolo recupera qualcosa, ma poi resta sempre vicino al fondo del burrone in cui è precipitato ieri. Sopra, il grafico dell'andamento del titolo a Wall Street alle 20.30 (-1.47 per cento). Continua a leggere l'articolo su List.
Grande italiano. Quanti ne verranno ricordati come protagonisti della scena internazionale? L'altro si chiama Mario Draghi. Altra personalità complessa. Lorenzo Castellani ne intreccia le storie parallele
06
Quei grandi italiani lontani dal sistema all'italiana
di Lorenzo Castellani
Quando questa decade, i dieci anni di crisi economica che vanno dal 2008 a oggi, verrà esaminata dagli storici internazionali i due italiani che verranno, con ottime probabilità, maggiormente ricordati saranno Sergio Marchionne e Mario Draghi. I due, seppur molto diversi tra loro, hanno dei punti di contatto nel racconto di questo spaccato di storia italiana. Prima di tutto nessuno dei due è un politico. Uno è un manager che è rimasto in Italia fino alla scuole medie per poi formarsi tra Canada, Svizzera e Stati Uniti e l'altro è un banchiere che ha iniziato con Banca d'Italia ma si è specializzato al MIT di Boston, passando per la Banca Mondiale e Goldman Sachs fino alla nomina come governatore della BCE. Continua a leggere l'articolo su List.
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Cosa facciamo ora? È stata una giornata lunga, la politica italiana è piena di chiacchiere e eventi poco significativi, quasi tutta propaganda. Che politica è? E che governo è quello giallo-verde dopo due mesi di avventura? Ah, un like ci seppellirà.
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Un like ci seppellirà
Qual è la natura di questo governo? È un governo di estrema destra, fascista, totalitario, come sostengono gli oppositori? È un governo post-ideologico che non crede in nulla? È il bozzolo del nuovo partito di destra (la Lega) e del nuovo partito di sinistra (il Movimento 5Stelle)? È il male assoluto? È un incubo? È il sogno realizzato della democrazia? Il governo sta per compiere due mesi di vita, un tempo che potrebbe apparire troppo breve per fare un'analisi compiuta, ma in realtà è un tempo sufficiente per leggere alcune cose che sono emerse e altre che sono sommerse ma visibili. Basta una semplice immersione nei fatti, nelle parole, nelle visioni, nelle tentazioni. La vera domanda da porsi per capire la natura della maggioranza è la seguente: in che scenario marino è emersa l'isola giallo-verde? La risposta non è breve come un tweet, ma proprio dalla dimensione fast and furious, accelerata, dei social network bisogna prendere le mosse. Continua a leggere l'articolo su List.
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C'è ancora qualcosa da leggere? Fiumi di inchiostro di prima scelta. Quello che Giordano Bruno Guerri ha sversato copiosamente per parlarci di Trump e Putin attraverso le gesta del grande Attila. Storia, politica, il passato come strumento per leggere il presente. Una sublime lettura.
08
Vincitori e vinti. Trump, Putin e la lezione di Attila
di Giordano Bruno Guerri
Mi sembra discutibile la sicumera di chi – costretto dal mestiere o dalle proprie certezze a dare giudizi quotidiani – sa sempre per certo chi ha vinto e chi ha perso nella grandi vicende che viviamo. Soprattutto in politica. Soprattuttissimo nella politica internazionale: troppo complessi i problemi, troppo scarse le informazioni e le strategie segrete a noi note, troppo imprevedibili gli eventi che si accavalleranno da qui a un mese, un anno, un decennio. Imprevedibile è, specialmente, la mente umana, in particolare quel particolare tipo di mente umana che sta nella testa dei capi, diventati tali proprio perché non sono persone comuni, hanno di necessità comportamenti e visioni che escono dalla norma, e spesso la annullano.
Prendiamo per esempio il recentissimo incontro fra Trump e Putin. (“Ma come recentissimo, diranno le migliaia di lettori di List, è stato una settimana fa…” Sì, recentissimo, dai, cosa vuoi che sia una settimana di fronte alla storia.) Leggo qua e là che Putin ne sarebbe uscito vincitore perché l’Iran, perché la Siria, perché i dazi, perché il Russiagate… E, chiacchierando chiacchierando, il compagno Sechin mi titilla al gioco della storia: di quante volte l’apparente vincitore sia stato in realtà sconfitto, quante volte una vittoria sia stata ottenuta con una ritirata o accettando condizioni di pace sfavorevoli. Quante volte il perdente di oggi sia stato il vincitore di domani.
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È giunto il momento della chiusura di List. Vediamo se nel cassetto di Guido Ciompi c'è qualcosa di perfido per chiudere in maniera circolare questo numero. Sì, il girocollo.
09
Il girocollo
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6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.