28 Luglio
Dietro l'angolo c'è una crisi ad alta velocità
Il caso della Val di Susa segna, ancora una volta, il dissidio nella maggioranza tra Lega e Cinque Stelle sull'industria, le infrastrutture, le reti. Un'indagine sul conflitto tra moderno e anti-moderno a Palazzo Chigi.
Il moderno e l'anti-moderno, le api e i ragni. Il governo non è solo Frankenstein, è anche dottor Jeckyll e Mr. Hide. La mattina è il futuro, la sera è il passato, di giorno sembra che funzioni, la notte è un ingranaggio rotto. Prima di tutto, le notizie che fanno lo scenario, quelle che contano in questa storia:
- Manifestanti del movimento No Tav si sono ritrovati a Venaus, in Val di Susa, dove è in corso il festival Alta Felicita', per marciare verso il cantiere della Torino-Lione a Chiomonte.
- Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, ha chiesto un referendum sulla Tav in Val di Susa: "Se il governo blocchera' la Torino-Lione io sono pronto ad andare fino in fondo e convocare un referendum popolare".
- Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, dice che c'è un'altra Italia che non crede che "la democrazia sia superata come dice Grillo, che non bisogna trasformare le industrie in grandi giardini, che non bisogna bloccare la Tav.
- Giorgia Meloni: "Dopo 40 giorni di silenzio il Governatore Chiamparino arriva alla stessa conclusione proponendo un referendum. Meglio tardi che mai: facciamo il referendum sulla Tav e mettiamo nelle mani dei cittadini la scelta. Siamo certi che i piemontesi diranno sì e che il governo non potrà fermare quest'opera andando contro la volontà del popolo".
Salvini dice che bisogna andare avanti con i lavori della Tav Torino-Lione. Il ministro dei trasporti Toninelli ne parla come un prete che ha visto Dracula sull'uscio della sacrestia. Di Maio fa il pesce in barile e dice che "la questione non è sul tavolo". Di Maio festeggia in piazza Montecitorio la "Waterloo del precariato". Cinque minuti dopo scopre che il decreto dignità fa perdere posti di lavoro e urla al complotto dei burocrati. Dieci minuti dopo dice che il decreto cambierà, naturalmente "al rialzo"....
Il moderno e l'anti-moderno, le api e i ragni. Il governo non è solo Frankenstein, è anche dottor Jeckyll e Mr. Hide. La mattina è il futuro, la sera è il passato, di giorno sembra che funzioni, la notte è un ingranaggio rotto. Prima di tutto, le notizie che fanno lo scenario, quelle che contano in questa storia:
- Manifestanti del movimento No Tav si sono ritrovati a Venaus, in Val di Susa, dove è in corso il festival Alta Felicita', per marciare verso il cantiere della Torino-Lione a Chiomonte.
- Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, ha chiesto un referendum sulla Tav in Val di Susa: "Se il governo blocchera' la Torino-Lione io sono pronto ad andare fino in fondo e convocare un referendum popolare".
- Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, dice che c'è un'altra Italia che non crede che "la democrazia sia superata come dice Grillo, che non bisogna trasformare le industrie in grandi giardini, che non bisogna bloccare la Tav.
- Giorgia Meloni: "Dopo 40 giorni di silenzio il Governatore Chiamparino arriva alla stessa conclusione proponendo un referendum. Meglio tardi che mai: facciamo il referendum sulla Tav e mettiamo nelle mani dei cittadini la scelta. Siamo certi che i piemontesi diranno sì e che il governo non potrà fermare quest'opera andando contro la volontà del popolo".
Salvini dice che bisogna andare avanti con i lavori della Tav Torino-Lione. Il ministro dei trasporti Toninelli ne parla come un prete che ha visto Dracula sull'uscio della sacrestia. Di Maio fa il pesce in barile e dice che "la questione non è sul tavolo". Di Maio festeggia in piazza Montecitorio la "Waterloo del precariato". Cinque minuti dopo scopre che il decreto dignità fa perdere posti di lavoro e urla al complotto dei burocrati. Dieci minuti dopo dice che il decreto cambierà, naturalmente "al rialzo". Venti minuti dopo Salvini dice che deve cambiare e mezz'ora dopo Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, area a forte densità industriale ed export italiano nel mondo, raccomanda di cambiare il decreto perché "l'impatto sulle imprese può essere grande e c'è preoccupazione nel territorio". Come si chiama questo? Conflitto. Siamo esattamente a ciò che aveva scritto Parlamentarius su List il 13 maggio scorso: c'è "un governo al bivio tra fare e dire no".
01
Salvini e Di Maio. Due famiglie di Antenati
Non una banale lite, ma una questione di fondo che evidentemente non si poteva risolvere con la stesura di un contratto firmato da un notaio perché siamo in presenza di due visioni completamente opposte del mondo. Fred Flinstone-Salvini la vede diversamente da Barney Rubble-Di Maio per la semplice ragione che la Lega ha un retroterra sociale differente. I leghisti sono un partito dei produttori, i penstastellati rappresentano masse bisognose di lavoro e reddito. La Lega è un partito che governa le aree più avanzate del Paese, il Movimento 5Stelle governa Roma, cioè uno dei problemi del Paese. La diffusione del Movimento 5Stelle è forte al Sud, quella della Lega è imperante al Nord. Le origini della Lega sono nella questione settentrionale e nelle realtà manifatturiere, quella del Movimento 5Stelle è nel Mezzogiorno della disoccupazione. Sono classificazioni che ovviamente non devono essere prese come bianco e nero, nuance e sfumature sono non solo presenti, ma obbligatorie, tuttavia appare netta la differenza culturale dei due partiti che formano la maggioranza.
In condizioni normali questa divergenza potrebbe avere una virtuosa ricomposizione in sede di trattativa di governo, ma in questo scenario - come abbiamo visto a proposito del linguaggio e dunque del significato politico tout court - siamo in un new normal che è abnormal. Insomma, per sintetizzare: il governo è un gran casino che non ha alternative credibili e dunque è condannato ad andare avanti anche in presenza di macigni giganteschi sul suo cammino.
L'idea del contemporaneo che hanno i grillini è un miscuglio ben confuso di moderno e anti-moderno che in parte è presente anche in alcuni pulsioni della Lega. Ma il partito di Salvini ha un naturale freno alle sue a tratti innaturali tendenze anti-sistema nel fatto che in realtà è un partito saldamente ancorato al territorio e pienamente dentro il sistema: la Lega è un partito di governo, il Carroccio ha sempre governato. E lo ha fatto (bene con ottimi amministratori) con l'Euro, dentro la cornice delle regole europee, con una forte relazione con il sistema delle imprese.
02
Il territorio verde e l'utopia gialla
Questi fattori hanno fatto cambiare in maniera positiva le posizioni inizialmente anti-euro di Salvini e - vedrete, è solo una questione di tempo - correggeranno anche la sua visione sull'immigrazione. Saranno gli imprenditori che votano Lega nel Nord a metterlo sulla via di una corretta gestione del problema, con meno demagogia e più sostanza: queste aziende impiegano un gran numero di lavoratori stranieri in settori dove rischiano di trovarsi a corto di personale. Per riuscire in questa impresa, Salvini sa che la gestione del fenomeno migratorio da parte della politica italiana deve diventare tedesca, la ricetta la propongono gli stessi socialdemocratici: importare buona manodopera, fissare quote in una nuova visione dei flussi, concertare con l'Europa operazioni di soccorso, accoglienza e respingimento. Una visione che non è quella utopistica e senza costrutto del Presidente della Camera, il pentastellato Roberto Fico, ma basata sull'esperienza della manifattura italiana esportatrice e della pesante realtà demografica dello Stivale: siamo il paese più vecchio del mondo insieme al Giappone e alla Germania.
Dall'altra parte del fiume, il Movimento 5Stelle mostra un utopismo che viene contenuto con difficoltà crescente perché il partito non è un partito, l'elettorato è estremamente liquido e composito, il territorio non offre un ancoraggio come nel caso della Lega. Le istanze dei grillini sono ideologiche in assenza di un'ideologia precisa - ma in ogni caso confusamente presente - sono quelle di un movimento d'opinione de-territorializzato. Un partito catch all senza una lunga tradizione in cerca di un centro di gravità permanente che ha bisogno per surfare l'onda dell'opinione pubblica di proporre formule di sovranismo monetario (facciamo il referendum sull'Euro, Grillo), nazionalizzazione dell'economia (Toninelli che ha proposto Alitalia al 51 per cento dello Stato, è già costata al contribuente oltre 7 miliardi di euro), decreti dignità di nome ma non di fatto (Di Maio), tagli di vitalizi a impatto quasi zero sui conti pubblici che rischiano di infrangersi di fronte alla legge costituzionale (Fico e Di Maio), operazioni aero-politiche sugli scivoloni dell'ego altrui (l'aereo di Stato dell'allora governo Renzi), lo stop alla velocità della Tav in nome della conservazione di un'arcadia anti-storica. Sono tutte operazioni che hanno le lancette dell'orologio che corrono indietro. È la piattaforma politica di un partito che ha bisogno continuamente di spiazzare, alzare l'asticella, nascondere la palla, quasi per far dimenticare di essere nella stanza dei bottoni. Premono quelli dei social, ma il governo ha un'altra pulsantiera.
03
Din Don, Grillo
Beppe Grillo - che nel suo caotico apparire e sparire continua ad essere quello più ricco di intuizioni di tutti - non ha mai smesso di incarnare questa utopia ad alto voltaggio. Autore insieme a Gian Roberto Casaleggio di un'operazione politica che resterà nella storia, Beppe ha davanti un dilemma gigantesco: come (non) trasformare in partito di governo un gruppo che ha inciso nel dna lo stemma dell'opposizione alla modernità. Stare nel governo significa rispettare regole che non sono quelle della piattaforma Rousseau, ma un quadro condiviso con altri paesi e istituzioni in Europa e in Italia. Grillo cerca legittimamente una rupture con il sistema, ma ha un problema: ora è dentro il sistema. La sua spinta a cambiare questo insieme di regole potrebbe essere salutare, certamente lui e Casaleggio hanno il grande merito di aver messo sui binari istituzionali la protesta, ma se Beppe tira troppo la corda del sogno, rischia di risvegliarsi immerso in una cascata di realtà distopica, quella della delusione che di solito in Italia finisce per essere interpretato così: è colpa degli altri e andiamo a fare casino.
La sua intervista a Ian Bremmer per l'Eurasia Group ripropone temi che su List abbiamo già analizzato, commentato, spacchettato. Ecco il testo, tratto dal blog di Grillo, merita di essere letto (e chiosato in ogni passaggio, tra parentesi) perché qui troviamo tutti i luoghi politico-letterari del primo e ultimo Beppe, quello del vaffa e quello del governo:
Qui sopra c'è il video integrale (sì, c'è anche Renzi). Quella che segue è la traduzione, tratta dal blog di Grillo. Merita di essere letta (e chiosata in ogni passaggio, tra parentesi) perché qui troviamo tutti i luoghi politico-letterari del primo e ultimo Beppe, quello del vaffa e quello del governo:
Ian Bremmer: sono qui con Beppe Grillo, comico e fondatore del Movimento 5 Stelle. Beppe come siete arrivati qui? Cioè voglio dire, è una sorta di momento unico nella politica italiana. Nessuno si aspettava che il tuo partito sarebbe potuto arrivare dal nulla al 32,5%. Come te lo spieghi?
Beppe Grillo: Il movimento ha fatto davvero dei grandi passi in pochissimo tempo, lo ha fatto grazie al web, grazie alla piattaforma Rousseau, che non è altro che un sistema dove la democrazia parte dal basso, dai cittadini. Qualsiasi persona si può iscrivere gratuitamente e votare una legge, proporre una legge, votare per il presidente o una modifica. Chiunque può entrare e far parte della politica. Questa è l’idea del Movimento. Dare strumenti a tutti i cittadini per poter partecipare. Oggi da un computer, uno smartphone, si potrebbero scegliere le cose importanti del proprio Paese. Non dall’alto, ma dal basso.
(L'idea del basso che sale in alto grazie allo strumento tecnologico. L'esaltazione di Grillo del pervasive computing non tiene conto in questo passaggio dei limiti e delle distorsioni della tecnologia. Sono temi discussi fin dagli anni Settanta - leggere Alvin Toffler, 1970 - non c'è nessuna novità teorica, c'è l'utopia di una democrazia - che poi Grillo dice morta - che si manifesta con altri strumenti).
Ian Bremmer: Molti dicono che la democrazia diretta potrebbe essere controllata dall’alto da poche persone. É un pericolo vero?
Beppe Grillo: Siamo all’inizio di qualcosa, qualcosa di diverso, il mondo sta cambiando. Questi nuovi sistemi operativi possono coinvolgere le persone in un referendum ogni settimana, direttamente dalle loro case. É una idea che continua ad evolvere, siamo partiti da zero, oggi ci sono migliaia di persone registrate, forse votano la metà, ma stiamo migliorando, è un working in progress.
(È uno scenario probabile, ma resta la domanda: chi possiede le piattaforme? Chi ne assicura l'uso imparziale? Chi gestisce i dati? Quali sono i confini della privacy in questo nuovo mondo? Il mondo dipinto da Grillo sembra la dissoluzione dello Stato, in realtà per evitare il controllo delle multinazionali del web su questo processo democratico, serve proprio lo Stato).
Ian Bremmer: Quindi pensi che le istituzioni politiche, il modo di fare politica che esiste ora debba scomparire?
Beppe Grillo: Dobbiamo capire che la democrazia è superata. Che cos’è la democrazia quando meno del 50 per cento va a votare. Se prendi il 30 per cento del 50 per cento, hai preso il 15 per cento. Oggi sono le minoranze che gestiscono i Paesi. Probabilmente la democrazia deve essere sostituita con qualcos’altro, magari con un’estrazione casuale. Io penso che potremmo scegliere una delle due camere del Parlamento così. Casualmente. In maniera proporzionata per età, sesso, reddito, del Sud, del Nord, cosicché queste persone rappresentino veramente il Paese.
(La democrazia è un metodo di governo, Grillo pensa che sia superata in nome della non-partecipazione. Non è un tema sufficiente e in ogni caso i governi sono sempre delle élite, neppure il mito della democrazia ateniese era fondato sulla massa che governa. Quanto all'estrazione, ne abbiamo già scritto su List con Lorenzo Castellani, non è una buona idea, funzionerebbe peggio dell'attuale forma democratica).
Ian Bremmer: Cosa vedi adesso in Italia, ma non solo in Italia, sta succedendo in tutta l’Europa, dell’est e dell’ovest, con la Brexit, sta succedendo negli Stati Uniti d’America. C’è qualcosa in comune in tutti questi movimenti, in questo populismo che sta crescendo in ogni Paese?
Beppe Grillo: Assolutamente, oggi la globalizzazione dell’economia ha fatto in modo che i Paesi e le nazioni non significano più nulla, non contino più nulla. Oggi circa il 70 per cento dei beni comuni italiani è gestita da multinazionali. Oggi con un solo tweet puoi cambiare la vita di una nazione, come fa Trump, in una frazione di secondo. Stiamo tornando alle Città-Stato, le nazioni stanno scomparendo.
(Sono temi cari a Grillo, ci sono valide intuizioni sull'influenza decisiva dei social network, spunti tratti dai lavori di Parag Khanna sulle città Stato, ma le nazioni non stanno scomparendo, sono in realtà riemerse nello scenario contemporaneo).
Ian Bremmer: Mi sembra che nel Movimento degli inizi una gran parte del consenso era dato dal fatto che la gente non voleva far parte dell’Europa. E sicuramente non è la direzione che questo governo ha adesso. Perché questo cambiamento?
Beppe Grillo: Il movimento ha diverse anime. Anche io e Casaleggio avevamo idee diverse. Abbiamo proposto un referendum sull’euro. Far decidere al popolo italiano se rimanere dentro l’euro, non l’Europa, nell’Euro o no. Il referendum è un modo per iniziare una conversazione su un ipotetico piano B. Cioè noi non abbiamo un piano B, in caso succedesse qualcosa. Oggi da un momento all’altro cambia tutto, lo abbiamo detto prima, basta un tweet dall’altra parte del mondo per trasformare la politica economica di una nazione. Devi avere un piano B. Sono sicuro che la Germania e la Francia hanno un piano B. Non dico di lasciare l’Euro cosi, ma di lasciar decidere al popolo italiano con un referendum.
(Il piano B. Tutti hanno un piano B. Di sicuro lo ha la Germania, bastava leggere l'Economist il xxx, ma i piani non si fanno con i referendum perché la complessità non è sì o no, è la tutela dell'integrità dello Stato, del patrimonio dei suoi cittadini. L'esempio della Brexit è sotto gli occhi di tutti: una semplice domanda, restare o uscire, remain o leave, ha condotto a un caotico processo di cui non si conoscono gli esiti. Gli inglesi, un grande popolo di navigatori, sono entrati in acque sconosciute e senza mappe).
Ian Bremmer: Supporti ancora l’idea di un referendum sull’euro?
Beppe Grillo: Sarò sempre a favore di un referendum. Il referendum è uno strumento. Il metodo più democratico che conosco è avere un referendum online, su tutti gli argomenti. Direttamente sul mio PC, sul mio smartphone, per ogni persona. Abbiamo bisogno che questa tecnologia sia disponibile. Questa è la vera anima del Movimento 5 Stelle. Dare degli strumenti, per tutti e poi essere biodegradabili. É un movimento biodegradabile. Quando i cittadini saranno più consapevoli e avranno la conoscenza e la volontà di come poter decidere e prendersi cura della loro vita, il movimento non avrà più senso di esistere. Scomparirà.
(La dissoluzione dipinta da Grillo è la creatura di un uomo di spettacolo, quella di un uomo che racconta una storia con una chiave mitopoietica, crea cioè un mito. Il referendum e la tecnologia, ancora una volta il ragionamento si traduce in questa consultazione permanente dove la democrazia è senza mediazione e esposta all'influenza di quelli che Vance Packard chiamò i persuasori occulti, l'advertising nello spazio della politica).
Ian Bremmer: Politicamente qual è la differenza tra i giovani e le persone più grandi come te?
Beppe Grillo: I giovani hanno bisogno di narrazione. Perché la sinistra è crollata, qual è la ragione? Non hanno narrativa, non raccontano più storie.
(A riprova di quanto scritto prima, ecco il tema della "narrazione", il racconta storie Grillo che racconta la sua storia).
Ian Bremmer: Ora devo chiederti cosa pensi del mio Presidente, Donald Trump.
Beppe Grillo: All’inizio mi aveva un po’ sconvolto, avevo letto un libro, avevo la percezione che avrebbe vinto. Aveva tutta la stampa mondiale che gli dava contro, che è la stessa cosa che è successa a noi. Più ci davano contro e più crescevamo. É una cosa strana. Non so come andrà a finire. Ma sono Americani, pensano diversamente, hanno solo il dollaro in mente. É come una religione.
(Hanno solo il dollaro in mente: una semplificazione. L'America è una democrazia con duecento anni di storia, se fosse solo il dollaro non avrebbe prodotto la cultura dominante, l'economia più forte, la finanza più strutturata, l'immaginario più potente. Ci fece uno spettacolo, Beppe: te la do io l'America).
Questo è il Grillo molto d'opposizione e poco di governo. Poi c'è il partito, un fritto misto del golfo guidato da un ragazzo la cui carriera politica si fonda sulla crisi del sistema e la propaganda via social. Può bastare? Nel breve, ma sulla longue durèe alla fine emerge la realtà. Forse non ci vorrà neanche tanto, dopo Ferragosto arriverà rapidamente l'autunno. In ogni caso, l'alternativa non c'è, anche gli ultimi sondaggi di Demos e Swg confermano che questa maggioranza ha il 60 per cento dei consensi degli italiani. Questa è la supermedia degli amici di YouTrend per Agi:
La luna di miele continua. I due partiti di governo salgono, tutti gli altri continuano a vedere il fondo. Continua a persistere lo scenario dell'unico governo possibile: Frankenstein. Non servono le profezie (sbagliate), ma le analisi per comprendere il fenomeno, cominciare a sovrapporlo alla realtà del Paese. Che cosa è successo? Siamo in un universo di comunicazione polverizzato e dunque...
04
Un like ci seppellirà
Qual è la natura di questo governo? È un governo di estrema destra, fascista, totalitario, come sostengono gli oppositori? È un governo post-ideologico che non crede in nulla? È il bozzolo del nuovo partito di destra (la Lega) e del nuovo partito di sinistra (il Movimento 5Stelle)? È il male assoluto? È un incubo? È il sogno realizzato della democrazia? Il governo sta per compiere due mesi di vita, un tempo che potrebbe apparire troppo breve per fare un'analisi compiuta, ma in realtà è un tempo sufficiente per leggere alcune cose che sono emerse e altre che sono sommerse ma visibili. Basta una semplice immersione nei fatti, nelle parole, nelle visioni, nelle tentazioni. La vera domanda da porsi per capire la natura della maggioranza è la seguente: in che scenario marino è emersa l'isola giallo-verde? La risposta non è breve come un tweet, ma proprio dalla dimensione fast and furious, accelerata, dei social network bisogna prendere le mosse. Salvini e Di Maio sono leader profondamente diversi nel carattere e nell'azione, ma con un elemento comune: si rivolgono al loro elettorato attraverso i social network e li usano come strumento di governo. Gli ingenui diranno che questa dimensione non è politica. Si sbagliano, questa è la politica. Continua a leggere l'articolo su List.
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In questo ciclone di social-politica, mentre i partitanti ne fanno un uso che segnala la tossicodipendenza online, i social - ta dà, il paradosso - stanno entrando in una fase di crisi e Wall Street ha cominciato a vendere i titoli. Grande riposizionamento in corso. Cosa sta accadendo?
05
Facebook vede il cigno nero e Twitter perde le penne
Facebook brucia 120 miliardi a Wall Street. Le nuove regole sulla privacy hanno cominciato a imbrigliare l'algoritmo e il suo business. Amazon continua a battere tutti i suoi record. L'oligopolio globale della Silicon Valley, l'espansione di un capitalismo-velociraptor che divora tutto quello che incontra. Continua a leggere l'articolo su List.
Dopo il tonfo di Facebook, arriva anche quello di Twitter. L'impatto delle nuove regole sulla privacy e la pulizia degli account falsi hanno tagliato un milione di utenti attivi mensili. Il mercato pensa a un calo costante nei prossimi mesi e il titolo fa -17 per cento. È finita la festa della Silicon Valley? Non per tutti, Amazon vola. Continua a leggere l'articolo su List.
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Pensate a cosa accadrebbe allo scenario contemporaneo se improvvisamente i social network diventassero come un fiammifero: un bagliore e via. Cosa ne sarebbe delle teorie cospiratorie che alimentano la Rete? Vero, falso, falso, vero. C'è qualcosa di buono da leggere in materia? E quali sono le trame reali? Il racconto della politica cospiratoria è vecchio come il mondo. Lorenzo Castellani ha un paio di libri che servono per sapere, per capire.
06
Un po' di letteratura del complotto
Una splendida illustrazione di Frank Arthur Nankivell, pubblicata il 23 Maggio del 1906 da Puck Magazine.di Lorenzo Castellani
La letteratura sui complotti va di gran moda negli ultimi anni. Diversi autori, per lo più americani, sono diventati milionari grazie alle loro fantasiose ricostruzioni sul nuovo ordine mondiale. Per costoro esisterebbe un manipolo ristretto di uomini, operanti attraverso le società segrete, capaci di gestire le sorti del mondo.
Queste opere sono prive di qualsiasi base scientifica e di ricerca storica, per lo più sciatte e piene di generalizzazioni semplificanti. Esse sono sostanzialmente opere di fantasia e, infatti, vendono come romanzi popolari. Con i cambiamenti politici degli ultimi anni però la questione dell'élite, delle idee e visioni espresse dall'establishment è tornata centrale nel dibattito politico. Continua a leggere l'articolo su List.
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Con che cosa chiudiamo questo numero di List? Troppe cose terrestri, abbiamo bisogno dell'extra... terrestre. Ieri sera abbiamo visto l'eclissi, la luna era tinta di rosso. Cosa ne sappiamo della Luna?
07
Oh Regina della notte
Ieri sera abbiamo visto l'eclissi e mentre la Luna si tingeva di rosso, un oggetto costruito dall'uomo cominciava la sua caccia nello spazio a nuovi pianeti che possono ospitare la vita: è partita la missione di TESS. Prima degli altri pianeti, ricordatevi che la Luna è parte fondamentale dell'immaginario dell'uomo, è lassù da sempre e accompagna i nostri sogni e incubi. Bisogna conoscerla. La Nasa ha una fantastica pagina interattiva per esplorarla:
Primo passo, esplorarla. Secondo passo, ricordarsi che è un ottimo rifugio. Come diceva il sulfureo George Bernard Shaw: "Non so se ci sono uomini sulla Luna, ma se ce ne sono, di sicuro usano la Terra come manicomio". Terzo passo, immaginarla, dipingerla, guardate questa meravigliosa opera di Karl Friedrich Schinkel:
Apparizione della Regina della notte, gouache per una scenografia del Flauto magico (1815).Immaginare le nubi che diventano mare, la falce della Luna che diventa come un guscio galleggiante, una regina che appare, una cupola che irradiata di stelle. Cari lettori, siamo ancora capaci di stupore e meraviglia. A domani.
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della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.