30 Luglio

Dazi, Libia, energia. C'è un'intesa tra Trump e Conte

Casa Bianca. Il Presidente americano chiede la riduzione del deficit commerciale. Conte appoggia la riforma del Wto in chiave anti-cinese. Trump riconosce la leadership italiana in Nord Africa, chiede la realizzazione del gasdotto Tap, critica la Germania sull'accordo con la Russia per il gas. Conte si piazza tra Merkel e Macron.

Un avviso all'Italia sul deficit commerciale, un riconoscimento della leadership nel Nord Africa, un rapporto che Trump coltiva per riequilibrare il ruolo della Germania in Europa. L'incontro tra Giuseppe Conte e il Presidente americano conferma che la Casa Bianca ha una strategia d'impatto sul piano geopolitico  e per arrivare a questo risultato è disposta a dare all'Italia un ruolo chiave nel Mediterraneo. Macron e Merkel hanno un problema: Conte e il suo governo.

Roma non può cullarsi sugli allori perché molto dipende dall'accordo finale sul commercio che gli Stati Uniti sigleranno con l'Unione europea, ma Trump si è detto ottimista anche oggi dopo aver incontrato Jean-Claude Juncker qualche giorno fa. Il premier italiano in cambio di un trattamento non sfavorevole per le aziende italiane - in particolare quelle del settore agro-alimentare - ha offerto l'appoggio agli Stati Uniti sulla riforma del WTO (l'organizzazione mondiale del commercio) in chiave anti-cinese, cioè il problema numero uno del deficit commerciale americano.

L'affermazione del ruolo di leader dell'Italia nel Mediterraneo è un gol diplomatico, ma poi va concretizzato nella gestione del nation building in Libia. Due i punti chiave sul tema: l'appoggio degli Stati Uniti alla Conferenza internazionale sulla Libia promossa dall'Italia, l'istituzione di quella che Conte ha chiamato "cabina di regia permanente Italia-Usa nel Mediterraneo allargato".  C'è l'appoggio, ma dobbiamo costruire noi l'opportunità.

Sulla Libia c'è da registrare che proprio oggi l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha incontrato a Tripoli Fayez al-Sarraj.  Eni ha avviato il progetto di Bahr Essalam Fase 2,  lo sviluppo del più grande giacimento a gas in produzione nell'offshore libico ed è il principale fornitore di gas sul mercato locale, 20 milioni di metri cubi al giorno che alimentano le centrali elettriche del paese. Se si spegne Eni, si spegne la Libia. Abbiamo un punto di forza.

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