4 Agosto

Appunti per una rivoluzione dell'opposizione

L'agenda è dominata dalle forze populiste e la ragione è semplice: i partiti all'opposizione inseguono i temi degli avversari e non hanno una propria agenda radicale. Lorenzo Castellani racconta lo scenario della fast democracy e la necessità per Pd e Forza Italia di riscrivere i programmi

di Lorenzo Castellani

Che l’opposizione al governo Conte sia insorta sulle nomine Rai è la cifra dello stato in cui versa. La lottizzazione, pratica decennale dei partiti, è la partita su cui Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sono tornati con veemenza nell’agone politico. Sul decreto dignità la vera contrapposizione è tra governo e Confindustria, sull’immigrazione Forza Italia non ha argomenti diversi da quelli leghisti e il Pd ne ha solo uno e pure poco utile: il presunto razzismo dei governanti. Ed è sulla base di qualche episodio, senza dubbio condannabile, legato al rapporto tra italiani e immigrati che i democratici torneranno in piazza. Non sui casi di Ilva e Alitalia, non sul lavoro dei giovani, non sul fisco, ma sull’accusa di razzismo al governo. 

L’impressione è che l’agenda sia ancora saldamente dominata dalle forze populiste e che l’opposizione si limiti ad inseguire, proprio come durante la campagna elettorale. La polemica sulla nomina di Foa non va oltre i confini del circoletto di Twitter e delle pagine di giornali sempre meno lette. Viene da chiedersi: esiste oggi in Italia una vera opposizione?

La politica nell’era della fast democracy ha dimostrato che servono tre condizioni per aumentare la portata elettorale di un partito:

  1. La rottura con il passato e la voce di un outsider;
  2. Una visione alternativa a quella delle forze in campo che sappia costruire un immaginario diverso rispetto a quelli esistenti;
  3. Poche ma ben costruite battaglie su cui incentrare il dibattito politico.

Oggi questi tre requisiti mancano sia al Partito democratico che a Forza Italia. Matteo Renzi, leader ombra del Pd, ha dilapidato il proprio appeal politico e difficilmente potrà recuperare i consensi alla base della propria ascesa. La sua promessa di modernizzazione della società italiana è stata respinta, il suo progetto fallito. Silvio Berlusconi è il leader anziano con una quota di...


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