11 Agosto
Un'indagine sul salvinismo
Salvini, quello "brutto, sporco e cattivo", il "bifolco votato dai bifolchi". Più lo attaccano così e più cresce. Come si contrasta? Cosa c'è dietro la sua ascesa? Intuito politico, un linguaggio di carta vetrata, una comunicazione che coglie la distopia e il pop di una caotica Italia post-tutto.
I leader nascenti hanno sempre qualcosa di inafferrabile per i loro avversari. Matteo Salvini è un soggetto e oggetto politico sgusciante per chi cerca di contrastarne l'ascesa senza studiarlo. Durante la campagna elettorale, quando dopo la sparatoria di Macerata tutto sembrava congiurare contro di lui, la sua contromossa è stata quella di "cavalcare la tigre", saltare sul problema - l'immigrazione - denunciarlo come fonte del sottosopra sociale e rivoltare un terribile fatto di cronaca nera (con un sottotesto politico enorme) a suo favore. In quel momento Salvini ha probabilmente realizzato il sorpasso su Forza Italia. Sembrava impossibile. E invece è successo. Nella peggiore condizione, il leader della Lega ha ottenuto il miglior risultato. Sarebbe dovuto bastare questo fenomeno di rimbalzo (e boomerang) per consigliare agli avversari un attento studio del "fenomeno Salvini" e un altro approccio. Invece no, hanno continuato con il registro del "bifolco votato dai bifolchi". E ancora continuano, senza capire che tutto questo lo rafforza. Il "salvinismo" è un fenomeno è destinato a durare o farà la stessa fine del "renzismo"? Quali sono i suoi canoni di comunicazione? Dove trova la linfa per crescere e diffondersi?
01
Il ministro dell'interno
Da ministro dell'Interno Salvini ha imposto una inedita linea dura sull'immigrazione, dura al punto da andare in rotta di collisione con il Capo dello Stato (che impose poi la sua soluzione) sul caso degli immigrati soccorsi dalla nave Diciotti della Guardia Costiera. Fu un errore di prospettiva di Salvini, nel quale prevalse il leader politico e non la figura istituzionale del ministro (tema ancora aperto della sua azione politica). Gli avversari e il mainstream dell'informazione ancora una volta pensarono che non avrebbe retto la prova dell'opinione pubblica. Altro errore, il consenso della Lega - sono sondaggi, vanno letti con cautela - dal 4 marzo a oggi appare raddoppiato, mentre quello delle opposizioni è in...
I leader nascenti hanno sempre qualcosa di inafferrabile per i loro avversari. Matteo Salvini è un soggetto e oggetto politico sgusciante per chi cerca di contrastarne l'ascesa senza studiarlo. Durante la campagna elettorale, quando dopo la sparatoria di Macerata tutto sembrava congiurare contro di lui, la sua contromossa è stata quella di "cavalcare la tigre", saltare sul problema - l'immigrazione - denunciarlo come fonte del sottosopra sociale e rivoltare un terribile fatto di cronaca nera (con un sottotesto politico enorme) a suo favore. In quel momento Salvini ha probabilmente realizzato il sorpasso su Forza Italia. Sembrava impossibile. E invece è successo. Nella peggiore condizione, il leader della Lega ha ottenuto il miglior risultato. Sarebbe dovuto bastare questo fenomeno di rimbalzo (e boomerang) per consigliare agli avversari un attento studio del "fenomeno Salvini" e un altro approccio. Invece no, hanno continuato con il registro del "bifolco votato dai bifolchi". E ancora continuano, senza capire che tutto questo lo rafforza. Il "salvinismo" è un fenomeno è destinato a durare o farà la stessa fine del "renzismo"? Quali sono i suoi canoni di comunicazione? Dove trova la linfa per crescere e diffondersi?
01
Il ministro dell'interno
Da ministro dell'Interno Salvini ha imposto una inedita linea dura sull'immigrazione, dura al punto da andare in rotta di collisione con il Capo dello Stato (che impose poi la sua soluzione) sul caso degli immigrati soccorsi dalla nave Diciotti della Guardia Costiera. Fu un errore di prospettiva di Salvini, nel quale prevalse il leader politico e non la figura istituzionale del ministro (tema ancora aperto della sua azione politica). Gli avversari e il mainstream dell'informazione ancora una volta pensarono che non avrebbe retto la prova dell'opinione pubblica. Altro errore, il consenso della Lega - sono sondaggi, vanno letti con cautela - dal 4 marzo a oggi appare raddoppiato, mentre quello delle opposizioni è in caduta libera.
Questo non significa che Salvini abbia ragione e che la sua linea politica sia destinata a vincere nel tempo della longue durée, ma che la sua posizione adesso (la politica essendo azione è sempre adesso) colpisce l'immaginario dell'elettore, resta impressa, mobilita la massa. Salvini è il prodotto politico di una società accelerata e connessa. I critici à la page e i partitanti politicamente corretti, quelli che vorrebbero una "democrazia della competenza" - dunque una negazione stessa della democrazia che è per tutti senza distinzione alcuna - avrebbero aggiunto l'aggettivo "ignorante" a questo scenario. Ancora una volta, un errore. Perché gli "ignoranti" di oggi, ieri votavano per loro e non si cambia natura improvvisamente a seconda della scelta nell'urna. O gli elettori erano sprovvisti di comprendonio anche prima - dunque erano una constituency ignorante di partiti che si pensano colti - o sono degli inetti e ignoranti quei politici che hanno perso il loro consenso.
Vocabolario Treccani. Ignorante agg. e s. m. e f. [dal lat. ignorans -antis, part. pres. di ignorare «ignorare»]. Che non conosce una determinata materia, che è in tutto o in parte digiuno di un determinato complesso di nozioni.
Le reazioni emotive con l'oggetto Salvini sono le seguenti: gioia del militante, rabbia dell'avversario, ribrezzo dell'intellettuale intento a pensare ai massimi sistemi. In queste tre dimensioni non c'è alcuna possibilità di comprendere il "salvinismo". Il fideismo acceca, la presunta superiorità antropologica paralizza. Negli avversari di Salvini c'è una tendenza letale delle categorie del politico: sminuire l'avversario, cercare di farne un oggetto inferiore di derisione. Ma se lui ti domina, qualcosa evidentemente non torna in questa rappresentazione. Il Re è nudo.
02
La lezione di Gramsci sull'avversario
Rileggiamo insieme cosa scriveva in proposito Antonio Gramsci:
La tendenza a diminuire l’avversario: è di per se stessa un documento della inferiorità di chi ne è posseduto. Si tende infatti a diminuire rabbiosamente l’avversario per poter credere di esserne sicuramente vittoriosi., In questa tendenza è perciò insito oscuramente un giudizio sulla propria incapacità e debolezza (che si vuol far coraggio), e si potrebbe anche riconoscervi un inizio di autocritica (che si vergogna di se stessa, che ha paura di manifestarsi esplicitamente e con coerenza sistematica). Si crede nella «volontà di credere» come condizione della vittoria, ciò che non sarebbe sbagliato se non fosse concepito meccanicamente e non diventasse un autoinganno (quando contiene una indebita confusione tra massa e capi e abbassa la funzione del capo al livello del più arretrato e incondito gregario: al momento dell’azione il capo può cercare di infondere nei gregari la persuasione che l’avversario sarà certamente vinto, ma egli stesso deve farsi un giudizio esatto e calcolare tutte le possibilità, anche le più pessimistiche). Un elemento di questa tendenza è di natura oppiacea: è infatti proprio dei deboli abbandonarsi alla fantasticheria, sognare ad occhi aperti che i propri desideri sono la realtà, che tutto si svolge secondo i desideri. Perciò si vede da una parte l’incapacità, la stupidaggine, la barbarie, la vigliaccheria ecc., dall’altra le più alte doti del carattere e dell’intelligenza: la lotta non può essere dubbia e già pare di tenere in pugno la vittoria. Ma la lotta rimane sognata e vinta in sogno. Un altro aspetto di questa tendenza è quello di vedere le cose oleograficamente, nei momenti culminanti di alta epicità. Nella realtà, da dovunque si cominci ad operare, le difficoltà appaiono subito gravi perché non si era mai pensato concretamente ad esse; e siccome occorre sempre cominciare da piccole cose (per lo più le grandi cose sono un insieme di piccole cose) la «piccola cosa» viene a sdegno; è meglio continuare a sognare e rimandare l’azione al momento della «grande cosa». La funzione di sentinella è gravosa, noiosa, defatigante; perché «sprecare» così la personalità umana e non conservarla per la grande ora dell’eroismo? e così via.
Non si riflette che se l’avversario ti domina e tu lo diminuisci, riconosci di essere dominato da uno che consideri inferiore; ma allora come sarà riuscito a dominarti? Come mai ti ha vinto ed è stato superiore a te proprio in quell’attimo decisivo che doveva dare la misura della tua superiorità e della sua inferiorità? Certo ci sarà stata di mezzo la «coda del diavolo». Ebbene, impara ad avere la coda del diavolo dalla tua parte.
Questo brano tratto da I quaderni dal carcere è la guida per chiunque faccia politica e si trovi di fronte a un fenomeno complesso, ramificato e stratificato come il populismo italiano.
03
Brutto, sporco e cattivo
Le sue posizioni sono antitetiche a quelle dell'élite, delle classi colte (o presunte tali), ma il paese reale è schierato con lui. Perché mai un politico con queste posizioni spesso inconciliabili con un sistema di "società aperta" (ristudiare Popper, tra poco faremo un passaggio chiave sul significato della sua opera) riscuote così tanto consenso - anche presso una borghesia che fino a ieri era centrista - e non trova un'opposizione convincente, che vada al di là dello stereotipo del "brutto, sporco e cattivo"? Mettiamola giù con brutale sincerità: pochezza di idee e... ignoranza.
Si consiglia vivamente la lettura di un sublime pamphlet di William Hazlitt intitolato "L'ignoranza delle persone colte" (Fazi).
Hazlitt, un formidabile polemista dell'inizio dell'Ottocento, amico di Stendhal e uno dei maggiori critici dell'opera di Shakespeare, colse il punto:
S'imparano più verità ascoltano una rumorosa discussione in una birreria, che assistendo a una seduta della Camera dei Comuni.
Salvini è il prodotto politico di una birreria accelerata e connessa, parla una lingua di carta vetrata, ha cavalcato la paura contemporanea (lo fanno tutti, la paura è uno dei motori della storia), ha scelto una limitata serie di problemi da affrontare (e raccontare), ne ha scartato altri anche più importanti, ma facendo questa scelta ha dato per prima cosa chiarezza al suo messaggio.
E Popper che c'entra in tutto questo? È il sottosopra della società italiana.
04
Popper e la tolleranza
Karl Popper scrisse nel 1945 un saggio fondamentale della storia della filosofia politica intitolato La società aperta e i suoi nemici. Qui Popper sviluppa il paradosso della tollerenza:
La tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro gli attacchi degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi.
Questa formula ci dice molte cose sul passato, presente e futuro dell'Italia. Abbiamo tollerato che le regole del diritto fossero calpestate dove si forma il diritto (il Parlamento) e la conseguenza è un paese sottosopra dove accade che:
- La minoranza politica non accetta il risultato delle urne e accarezza l'idea prima di un commissariamento tecnico e poi di una "democrazia dei competenti" che è la negazione stessa della democrazia;
- La maggioranza accentua il naturale dispotismo del potere e non trova temperamento nell'azione virtuosa dell'opposizione;
- Le élite rivendicano un primato sul "popolo" che conduce a un'intollerante visione di tutto ciò che "viene dal basso";
- Il popolo a sua volta disprezza le élite per cui oggi è saltato completamente ogni principio di sapere e conoscenza;
- Il dibattito pubblico è ridotto a lotta ferina e rumore social tra intolleranti (ne parleremo domani in una puntata di RadioList con il professor Alberto Contri, autore del libro McLuhan non abita più qui?).
Ci fermiamo qui. Basta e avanza per capire che l'Italia è diventato una palestra di neo-intollerenza, dove il pensiero politico e la cultura sono stati rottamati e quello che c'è è un caotico post-tutto. Siamo a un passo dalla distruzione del tessuto comune di una nazione e il meccanismo democratico è sottoposto a un'eccezionale prova.
L'opera di Popper fu pubblicata in Italia nel 1973 dall'editore Armando e questo la dice lunga sulla cultura politica liberale del nostro paese. Torniamo al "salvinismo" e al governo giallo-verde che di questo scenario è la manifestazione. Il problema è ante- non post- è la trasformazione dell'Italia dopo la crisi economico-finanziaria del 2008. Torniamo alle nostre domande sul taccuino.
05
Che cosa vuole Salvini? E i suoi oppositori?
Senza pregiudizio morale, se ci poniamo la domanda "cosa vuole Salvini?", tutti in varia misura hanno una risposta chiara. Se la stessa domanda la decliniamo in "cosa vuole Martina"? (sarebbe meglio scrivere Renzi) o "cosa vuole Berlusconi?", le risposte s'addentrano in un banco di nebbia marina e le possibilità di andare fuori rotta sono al cento per cento. I suoi avversari non hanno un messaggio chiaro se non quello del "vogliamo la caduta del governo giallo-verde" e "la fine politica di Salvini". Tutto più che legittimo, è lotta politica, solo che dall'opposizione all'elementare (e comprensibile da tutti) "prima gli italiani" di Salvini non arriva alcuna costruzione alternativa, nessun messaggio per il dopo che davvero sia incastonato nella contemporaneità. Gli avversari di Salvini sono asincroni rispetto alla storia. È questo è un dramma politico perché significa che l'opposizione è auto-condannata alla marginalità nel dibattito pubblico. Matteo Renzi insegue le fake news e addirittura s'offre come testimone della magistratura, un segno di sbandamento che anche un sincero sostenitore di Renzi, Claudio Velardi, ha colto come il segno di una parabola, della fine del leader politico:
E Berlusconi? è il leader di un movimento politico residuale che ha ancora una sua importanza in un Parlamento, ma nel paese non ha quella che Berlinguer chiamava "spinta propulsiva". This is the end, my only friend (Doors).
Gli avversari di Salvini non hanno un messaggio chiaro e un disegno per il futuro. Non stiamo descrivendo qui cosa sia efficace, giusto e corretto, ma cosa "funziona" in questo momento e perché, stiamo cioè cercando di dare un senso alla contemporaneità e al complesso sistema di segni e di significati che ci circondano. Gli unici antagonisti di Salvini sono gli esponenti dell'altro partito agganciato al treno della contemporaneità (una distopia, ma questo è), il Movimento 5Stelle. Un paradosso storico e politico, intriso di anti-modernismo e nello stesso tempo perfettamente sincronizzato con il presente di cui raccoglie la spinta emotiva. Di Maio e Di Battista sono i due partitanti che hanno capacità di comunicare e muovere sentimenti nella loro base, in particolare Di Battista che rappresenta "il cuore" della base grillina, il suo reale sentimento. Al vertice del triangolo pentastellato c'è Beppe Grillo, un altro grande agitatore di sensazioni, umori, divinazioni, utopie.
06
La ditta di demolizioni
Nessuno di questi personaggi è un "risolutore", un "costruttore". Non a caso la metafora di Salvini è quella della "ruspa" e l'immagine che è rimasta impressa nel caso di Grillo è "la scatoletta di tonno". Salvini e Grillo sono la risposta a una richiesta di "demolizione" dello status quo da parte della maggioranza degli elettori italiani. La loro prova di costruzione per ora è troppo breve per essere giudicata, anche se quello che abbiamo visto finora (decreto dignità, vitalizi, immigrazione) non risolve nessuno dei grandi problemi italiani che vorrebbe affrontare: lavoro, spesa pubblica, demografia.
Il caso Roma fa scuola: se ascoltate quello che dicono in birreria, sul taxi, tra la gente sul bus, nei luoghi dove il problema non è se hai letto l'ultimo libro di Recalcati, ma come tirare a campare, scoprirete sono tutti consapevoli che la prova della Raggi è un buco nero di immobilismo amministrativo, ma alla sola idea di un ritorno in Campidoglio degli altri partiti, la risposta è corale: "Nun stamo a scherza', 'a Raggi nun te piace? Ce teniamo questi lo stesso, je diamo tutto er tempo che serve, gli artri devono mori' de stenti". Il tempo in realtà è scaduto, ma la vista del passato, dell'ancien regime, mette l'elettore di fronte alla scelta e quest'ultima conferma la linea della ditta di demolizioni. Crash.
07
Le vacanze "ruspanti" di Salvini
Di fronte a questo deficit culturale dell'opposizione, Salvini e la sua ruspa avranno ancora per lungo tempo il campo libero. E il tema è fatto soprattutto di comunicazione, nuovi linguaggi, una dimensione pop - necessaria se fai politica e vuoi colpire l'immaginario della massa - che tra i cosmopoliti (definizione che il titolare tra da un bellissimo libro di Alberto Calasso, L'innominabile attuale) non riescono a capire, anzi fanno a gara a ridicolizzare e così facendo si alienano l'interesse di quei votanti che invece un politico deve portare dalla sua parte. Carlo Calenda su Twitter commenta così il Salvini al mare con Elisa Isoardi:
Salvini è in vacanza. Come gran parte degli italiani. Sarebbe questa l'opposizione al ministro dell'Interno? Il mare e la spiaggia, come il titolare e il professor Marco Gervasoni hanno spiegato in una puntata di RadioList (la trovate qui sotto), sono uno dei luoghi dell'italianità. E Salvini li coltiva nella sua campagna social estiva proprio per questa ragione, perché sa, ha intuito, che quel "luogo" (letterario, cinematofragico, musicale, artistico) è quel che si dice "fattore comune". Calenda commette un errore strategico perché prova a "rompere" quel topos dello schema narrativo. A nessuno piace essere criticato quando è con la fidanzata. Così Calenda, pur con le migliori intenzioni di fare lotta politica, si trasforma in un rancoroso bulletto elettronico.
08
La spiaggia di Matteo e degli altri
Quando il leader di partito decide di confrontarsi con l'audience da spiaggia le parole contano poco, là comandano altri segni, prima di tutto quelli del corpo. Il titolare di List e il professor Marco Gervasoni esplorano la storia della politica italiana sotto l'ombrellone. La spiaggia è uno dei "luoghi" dell'italianità. Dal fascismo ai giorni nostri, da Salvini in Romagna a Berlusconi con la bandana, fino alla sinistra de L'ultima spiaggia di Capalbio. Cinema, musica, letteratura, l'immaginario del pop in riva al mare in tempi di populismo. Ascolta RadioList.
Questa puntata di RadioList è al primo posto della classifica di iTunes.
Al secondo posto c'è un altro numero di RadioList. Abbiamo tre puntate nella top ten. Viviamo tempi da listofanti. Forse troppo.
***
Come chiudiamo questa indagine sul "salvinismo"? In maniera circolare, nel cassetto del titolare c'è una zampata d'inchiostro di Guido Ciompi.
09
La famiglia
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5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.