13 Agosto
Cospirazioni, cose turche e crisi all'italiana
Mentre la Lira turca affonda, a Palazzo Chigi evocano lo spettro della cospirazione sul debito. In realtà manca la chiarezza nel governo sulla politica economica. E lo spread vola a 279 punti. Un'emergenza non si affronta con i comizi sotto l'ombrellone.
Che cosa è una cospirazione? Prendiamo il prezioso Vocabolario Treccani dalla libreria:
Cospirazióne s. f. [dal lat. conspiratio -onis, der. di conspirare «cospirare»]. – 1. Unione segreta di più persone che s’accordano per conseguire uno scopo comune, per lo più di natura sovversiva, contro lo stato, le sue istituzioni, o in genere contro chi detiene il potere: c. politiche; ordire una c. contro il tiranno. 2. fig. Cooperazione, concorso di persone, di energie, o di eventi e situazioni verso un medesimo fine o effetto: senza la c. costante delle forze, esistere non può una costante potenza sociale (Romagnosi).
Anticipare che ci sarà una cospirazione - o dire che è in corso - nove volte su dieci è una manifestazione di debolezza, ma nello stesso tempo è preludio di un'opera, di un fatto propedeutico ad altro fatto o scenario. La politica fa ampio uso della metafora della cospirazione per difendersi, attaccare, confondere. Lo fanno le democrazie e le dittature, senza distinzione alcuna. Quando accade, è il segno di qualcosa che è andato o sta per andare storto. Ecco perché quando la parola, cospirazione, compare nel dibattito politico, sul monitor del titolare di List si accendono le spie rosse, come nei sommergibili. Le ultime 48 ore sono tutto un fiorire di cospirazioni. Vediamole insieme. Partiamo da quella all'italiana.
01
La cospirazione all'italiana
Qui entriamo nel campo psicanalitico. Lega e Cinque Stelle sono al governo, non hanno di fronte un'opposizione degna di questo nome, ma agitano spettri e fantasmi, cospirazioni. Una fonte tripla A del titolare, persona bene informata sui fatti del Palazzo, commenta: "Sono al governo e preparano la crisi". Paradossale, ma non troppo, visto il clima. Lo spread oggi è a quota 275 punti base, complice anche la crisi finanziaria della Turchia e l'esposizione di Unicredit al rischio Erdogan. La cavalcata dello spread però è...
Che cosa è una cospirazione? Prendiamo il prezioso Vocabolario Treccani dalla libreria:
Cospirazióne s. f. [dal lat. conspiratio -onis, der. di conspirare «cospirare»]. – 1. Unione segreta di più persone che s’accordano per conseguire uno scopo comune, per lo più di natura sovversiva, contro lo stato, le sue istituzioni, o in genere contro chi detiene il potere: c. politiche; ordire una c. contro il tiranno. 2. fig. Cooperazione, concorso di persone, di energie, o di eventi e situazioni verso un medesimo fine o effetto: senza la c. costante delle forze, esistere non può una costante potenza sociale (Romagnosi).
Anticipare che ci sarà una cospirazione - o dire che è in corso - nove volte su dieci è una manifestazione di debolezza, ma nello stesso tempo è preludio di un'opera, di un fatto propedeutico ad altro fatto o scenario. La politica fa ampio uso della metafora della cospirazione per difendersi, attaccare, confondere. Lo fanno le democrazie e le dittature, senza distinzione alcuna. Quando accade, è il segno di qualcosa che è andato o sta per andare storto. Ecco perché quando la parola, cospirazione, compare nel dibattito politico, sul monitor del titolare di List si accendono le spie rosse, come nei sommergibili. Le ultime 48 ore sono tutto un fiorire di cospirazioni. Vediamole insieme. Partiamo da quella all'italiana.
01
La cospirazione all'italiana
Qui entriamo nel campo psicanalitico. Lega e Cinque Stelle sono al governo, non hanno di fronte un'opposizione degna di questo nome, ma agitano spettri e fantasmi, cospirazioni. Una fonte tripla A del titolare, persona bene informata sui fatti del Palazzo, commenta: "Sono al governo e preparano la crisi". Paradossale, ma non troppo, visto il clima. Lo spread oggi è a quota 275 punti base, complice anche la crisi finanziaria della Turchia e l'esposizione di Unicredit al rischio Erdogan. La cavalcata dello spread però è cominciata tempo fa, durante la crisi di non-governo e si è protratta in continui stop and go fino ad oggi. Ecco la curva dello spread tra Btp e Bund:
È un'onda che sembra inarrestabile e la traduzione è che i nostri interessi sul debito sono in fase di skyrocketing. È sorprendente il fatto che in una situazione del genere il governo non si sia riunito d'urgenza per dare una risposta credibile ai mercati. Se il caos turco va avanti e le dichiarazioni in libertà proseguono, avremo presto una situazione d'emergenza, anzi lo è già. I ministri comiziano in spiaggia, ma i mercati sono sempre aperti.
Questo andamento dello spread è influenzato da fattori esterni, ma la gran parte del rischio accumulato finora è rappresentata proprio dalle dichiarazioni ondivaghe degli esponenti del governo sulla politica economica. Abbiamo già fatto notare che non si capisce quale sia, ma a Palazzo Chigi hanno una maniera singolare di gestire la comunicazione, sembra che non abbiano compreso che ogni parola viene pesata - e prezzata - dagli operatori di mercato. I quali non hanno alcun obiettivo politico, comprano e vendono i nostri titoli di Stato e la Repubblica italiana vuole emettere ogni anno circa 400 miliardi di debito, deve comportarsi seriamente. Di Maio e Salvini in questo caso non hanno il dono della prudenza e si avventurano continuamente in dichiarazioni che sono tutto e il contrario di tutto. Lo stesso ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in un'intervista al Sole 24Ore qualche giorno fa si è trasformato in Mandrake dicendo che nella manovra si poteva conciliare tutto (ma non si capiva come), tanto certa la sua analisi che il giorno dopo sia Salvini che Di Maio hanno smentito la cancellazione degli 80 euro di Renzi. Cosa quest'ultima surreale, visto che il "governo del cambiamento" si propone di conservare il pilastro della politica economica renziana. Il premier Conte poi ha fatto una conferenza stampa in stile "saponetta", poi una diretta Facebook. Questo sarà anche uno stile di comunicazione ottimo per parlare al cosiddetto popolo della Rete, solo che quelle sagome in sala trading non bevono gazzosa. Ma andiamo avanti, perché il festival della cospirazione all'italiana ieri e oggi ha toccato il suo picco.
02
Giorgetti e Di Maio
La dichiarazione più sorprendente è arrivata da un politico esperto, competente e solitamente prudente come Giancarlo Giorgetti, leghista, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, cioè "l'uomo macchina" del governo. Intervistato dalla Stampa ieri Giorgetti ha evocato la cospirazione:
A fine agosto i fondi speculativi ci aggrediranno, puo' accadere quello che è successo a Berlusconi sette anni fa. E l'opposizione, in crisi, farà di tutto per saltarci addosso. L'Europa e le élite temono questo governo. L'attacco io me lo aspetto, i mercati sono popolati da affamati fondi speculativi che scelgono le loro prede e agiscono. Abbiamo visto cos'è accaduto a fine agosto nel '92 e sette anni fa con Berlusconi. In estate ci sono pochi movimenti nelle Borse, è un periodo propedeutico a iniziative aggressive nei confronti degli Stati, guardi la Turchia. Se arriva il temporale, apriremo l'ombrello. L'Italia è un grande Paese e ha le risorse per reggere, anche grazie al suo grande risparmio privato. Quello che mi preoccupa è che, nel silenzio generale, gran parte del risparmio italiano è stato portato all'estero e quindi la gestione dei nostri titoli non è domestica.
Toh, Giorgetti evoca la Turchia. Che forza, la teoria della cospirazione. Sorprendente uscita, ripetiamo, per la caratura del politico.
Non è sorprendente neanche un po' l'altro campione del complotto agitato e non mescolato (è quasi l'ora del Gin Martini), Luigi Di Maio. Mentre Giorgetti ha competenze economiche e ha contatti frequenti con le istituzioni finanziarie, le capacità di analisi economica del leader dei Cinque Stelle sono ignote, ma egli parla come se la sapesse lunga, il Gordon Gekko di Avellino:
Io non vedo il rischio concreto che questo governo sia attaccato, è più una speranza delle opposizioni. E se qualcuno vuole usare i mercati contro il governo, sappia che non siamo ricattabili. A Palazzo Chigi non c'è Berlusconi che rinunciò per le sue aziende. Le nostre idee mirano a stabilizzare la situazione economica italiana. I provvedimenti fondamentali del contratto li faremo col massimo rispetto degli equilibri di bilancio, ma anche chiedendo all'Europa di farci fare le riforme che ci permetteranno di abbattere il debito pubblico. II decreto Dignità aumenterà la produttività delle aziende. La Flat tax e il reddito di cittadinanza ci permetteranno di aumentare la domanda interna, non ci sarà bisogno di sforare il tetto del 3 per cento. Con Conte e Tria convinceremo la Ue a farci fare riforme che porteranno all'abbassamento del debito e all'aumento della domanda interna.
A quanto ha chiuso lo spread oggi? 279 punti. La Borsa com'è andata? In rosso, a -0.58 per cento. Unicredit? Ha lasciato sul terreno un altro -2,6 per cento (espozione al rischio Turchia). Tranquilli, la cospirazione non vincerà, non siamo ricattabili e, cribbio, abbiamo l'erede di John Maynard Keynes al ministero del Lavoro e non lo sapevamo.
***
C'è una costante nella politica italiana di destra, di sinistra, di sopra, di sotto, di sottosopra, anti-tutto e disposta a tutto: non prendere sul serio le cose serie. Dovrebbero tutti appuntare la domanda del compagno Lenin: che fare?
03
Stabilità e investimenti
Invece di agitare la teoria del complotto, a Palazzo Chigi dovrebbero spiegare ai mercati - sono persone in carne e ossa che comprano e vendono debito pubblico nelle sale trading di tutto il mondo, rischiando i soldi dei loro clienti - che politica economica hanno intenzione di fare. Il governo può decidere su due linee: continuismo con la politica del governo Gentiloni, crescita anemica all'uno per cento, prelievo fiscale tra i più alti del mondo e debito crescente oppure provare a fare altro. E fare altro significa proporre un piano di risparmi, riqualificazione della spesa, riforme fiscali, sostegno alle politiche attive del lavoro, investimenti e applicazione del moltiplicatore di Keynes (non Di Maio, quello vero). È la proposta di Paolo Savona, per intenderci. Si obietta che gli investimenti pubblici non sono possibili per i vincoli europei molto stretti per l'Italia. E chi ha detto che debbano essere per forza pubblici, esistono anche quelli privati e sono disponibili, basta avere quella che si chiama progettualità, cioè la testa. Il risparmio in eccesso è tale che si tratta di mobilitarlo usando tutti i piani di investimento - privati e pubblici - pronti a partire. Esistono. Per questa proposta non esiste nessuna contro-indicazione teorica o pratica, ma solo la volontà politica di farlo. Se il governo si presenta a Bruxelles con questo piano, in maniera credibile, i partner europei lo adoteranno con gioia, nessuno ha voglia di vedere il terzo debito pubblico del mondo in piena crisi. Il 2011 non è un'esperienza da ripetere. Per nessuno.
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Esaurite (in tutti i sensi) le faccende italiane, ora possiamo passare alla fonte dell'ultimo caos prossimo venturo: la Turchia.
04
La cospirazione turca
Non sapendo come rispondere ai pasticci economico-finanziari creati dalla sua politica, il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha scatenato tutta la sua immaginazione per dire che è in corso un complotto contro il suo paese, un attacco coordinato di forze esterne che mirano alla caduta della Turchia. Cosa dice Erdy? Questo:
Da un lato siete con noi nella Nato e agite come un partner strategico, ma dall'altro cercate di pugnalare alle spalle un vostro partner strategico.
Qui il cospiratore sarebbe Trump, il quale però fa tutto alla luce del sole, visto che ha pubblicamente detto che raddoppierà i dazi sull'alluminio e l'acciaio di Ankara. Il cospiratore numero uno non cospira, fa politica e la fa in base ai suoi interessi.
Erdogan ha telefonato nei giorni scorsi a Putin, oggi il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov è a Ankara, ma nel gioco del vedo non vedo in cui il presidente turco è specialista egli nega di aver chiesto aiuto al Cremlino. Erdogan sostiene:
Ci troviamo di fronte a un incidente unico. Contro questi attacchi, il ministero del Tesoro sta analizzando tutte le misure necessarie. Dobbiamo andare avanti, ci saranno altri piani da attuare in futuro. Affronteremo il crollo della moneta. Non dovremo mai scendere a compromessi e mai abbandonare i nostri ideali di libero mercato.
Intanto, si cerca il "nemico" all'esterno. E così la Procura di Istanbul ha aperto un'indagine sulle presunte azioni che mettono a repentaglio "la sicurezza economica", mentre l'authority turca delle finanze sta indagando sulle "fake news". Cosa dicono? Questo:
Il diritto penale e il diritto bancario ci consentono di perseguire coloro che pongono in essere azioni che minacciano la sicurezza economica del Paese, attraverso la manipolazione della realtà diffusa via media e social media: azioni che fanno parte di un piu' ampio attacco che la Turchia sta subendo, un attacco che, dopo il golpe del 2016, torna a mettere a repentaglio la pace sociale e la sicurezza economica del nostro Paese.
Naturalmente sono già stati individuati i bersagli:
346 account di social network che hanno condiviso messaggi per provocare l'aumento del dollaro.
L'Authority turca per i reati finanziari (Masak) ha aperto un'indagine sulle fake news diffuse - così sostiene il regime - negli ultimi giorni:
Masak ha aperto un fascicolo di indagine a carico di persone fisiche e non che diffondono notizie false, come ad esempio la notizia circolata nei giorni scorsi e priva di qualsiasi fondamento, dell'intervento statale per convertire conti bancari in valuta straniera in lira turca per far crescere la valutazione della Lira.
A Erdogan non passa neppure per l'anticamera del cervello di mettere in discussione la sua politica, fare mea culpa per lo scontro con la banca centrale. Non a caso Angela Merkel ha esortato il governo turco sul punto: "Nessuno ha interesse nella destabilizzazione economica della Turchia. Ma tutto deve essere fatto per assicurare l'indipendenza alla banca centrale. La Germania vorrebbe vedere una Turchia economica prosperosa. Questo è nel nostro interesse".
Se il genero di Erdogan è il ministro dell'Economia, tutto è possibile. La cospirazione Erdogan se l'è fabbricata in casa.
05
La cospirazione americana
La notizia è una bomba: Peter Strzok, l'agente della Fbi che indagava sul Russia-gate e si scambiava con l'amante (anch'essa agende Fbi) amorevoli messaggi contro Trump, è stato licenziato venerdì scorso, la notizia è stata diffusa oggi. Trump esulta, vede rafforzarsi la tua tesi sulla "caccia alle streghe" (eccola, l'altra cospirazione) e per l'indagine di Mueller le cose vanno sempre peggio. Il braccio di ferro con Trump sembra volgere a favore del presidente, ma attenzione, siamo dentro un thriller ricco di colpi scena e la parola fine al romanzo non è stata ancora scritta. Il licenziamento di Strzok è un punto a suo favore, ma l'Fbi può così rivendicare la correttezza del suo operato nella gestione del caso dell'agente. Quest'ultimo sostiene che il suo giudizio personale non lo ha influenzato nell'inchiesta, cosa poco credibile. Strzok conciliava l'amore, la politica e l'odio per le presidente, cose che capitano. Solo che indagava appunto sul futuro presidente, dichiarava che avrebbe impedito la sua elezione, lo odiava via smartphone, una condotta che non garantisce proprio l'imparzialità. Grande storia.
Ripubblichiamo quanto ricostruito da List il 3 febbraio del 2018.
06
Trump, l'Fbi e gli spiacevoli fatti (che tornano)
Siamo dentro la guerra di spie, la sanguinosa battaglia tra un gruppo di potere consolidato e l'imprevisto della Storia, Trump. La pubblicazione del memo sulle indagini Fbi e la campagna presidenziale è un fatto istituzionale. Dopo un anno e mezzo di boatos, rumors, scoop anonimi, fughe di notizie (vere e false) abbiamo un documento ufficiale prodotto dall'Intelligence Committee della Camera. Il documento è promosso dai repubblicani, è di una parte (come quasi sempre in politica, qualche settimana fa abbiamo analizzato su RadioList la relazione di minoranza dei democratici sulle interferenze russe: "Il Grande gioco di Putin e Xi. Anche in Italia"), ma non siamo più di fronte a un leak, siamo in presenza di un eletto, Devin Nunes, il presidente della Commissione, che con il suo staff ha visionato - dopo mesi di richieste andate a vuoto e sotto regole stringenti - documenti coperti da segreto, autentici, e ne ha fatto una sintesi. È battaglia politica, non c'è niente di cui stupirsi, ma il documento prodotto da Nunes sulla condotta dell'Fbi è notevole. E ora sappiamo anche perché l'Fbi voleva bloccarne la pubblicazione. Tutto ruota intorno all'autorizzazione chiesta dall'Fbi per l'intercettazione di Carter Page, allora uno dei consulenti della campagna presidenziale di Trump per la politica estera. Vediamo i fatti e il contesto in cui sono inseriti:
- Il Federal Bureau of Investigation prese come base ("essential part") delle sue indagini sullo staff di Trump (lui era ed è il vero bersaglio, non Carter Page) il falso dossier di Christopher Steele, l'ex spia del Regno Unito. Dossier confezionato grazie alle rivelazioni di fonti russe anonime.
- Il vicedirettore della Cia, Andrew McCabe, ha testimoniato di fronte all'Intelligence Committee della Camera che non avrebbero potuto chiedere l'autorizzazione alle indagini senza il dossier. "The warrant would not have been issued without the dossier information".
- Christopher Steele era stato chiamato per svolgere una opposition researchcommissionata dai Democratici (aprile 2016) durante la campagna presidenziale di Hillary Clinton. Sono i clintoniani a provvedere al versamento di 160 mila dollari a Steele per il suo dirty job attraverso Fusion GPS e lo studio legale Perkins Coie.
- L'Fbi non cita mai questi collegamenti politici davanti all'autorità giudiziaria che deve concedere il via libera alle intercettazioni su Carter Page. Si preoccupa di farsi autorizzare le indagini, ma "dimentica" di informare la Corte che il dossier che corrobora la richiesta è commissionato e pagato dagli avversari di Trump.
- Tra le prove a sostegno dell'indagine l'Fbi cita un articolo di Yahoo News la cui fonte è... lo stesso Steele.
- L'Fbi "taglia" Steele come proprio confidente quando realizza che è lui la fonte di un articolo di Mother Jones sul Russiagate. Steele è contemporaneamente fonte dell'Fbi e gola profonda dei giornali che attaccano Trump.
- Steele rivela ai suoi confindenti di essere impegnato nel non far eleggere Trump.
- La moglie di uno dei funzionari del Dipartimento della Giustizia che è in contatto con Steele casualmente lavora presso Fusion GPS, cioè l'azienda che ha ingaggiato Steele per il dossier contro Trump pagato dalla campagna di Hillary Clinton.
- I contatti tra Carter Page e George Papadoupolos innescano l'indagine Fbi sui legami con la Russia alla fine del luglio 2016. Le conduce l'agente Fbi Pete Strozk, un personaggio chiave.
- Strozk ha una relazione con un altro agente Fbi, Lisa Page, con la quale ha un intenso scambio di messaggi telefonici anti-Trump. I due discutono si dicono "nauseati" dall'elezione di Trump. Su quest'ultimo punto: il Wall Street Journal ha pubblicato un articolo sui messaggi tra i due agenti-amanti dell'Fbi, Pete Strzok e Lisa Page. Strzok odia i "fottuti russi", lo scrive all'amica Page e qui dimostra il suo indubbio patriottismo. Il problema è che il suo amore per la nazione e il lavoro nell'Fbi viene mischiato all'odio viscerale per Trump. Dopo l'elezione di Trump i due sono un carnevale d'allegria. "Sono depresso", scrive Pete. "Non so se posso mangiare, sono nauseata", scrive Lisa. Strzok era l'agente che indagava sia sui legami di Trump con la Russia che sul mail-gate di Hillary Clinton. Come può condurre con distacco un'inchiesta un agente con un simile pregiudizio morale? Il tema è tanto vero che Strzok, al top della sua carriera, viene rimosso dall'incarico nell'estate dell'anno scorso dallo Special Counsel Robert Mueller, l'uomo che guida l'indagine sul Russia-gate.
Questo in sintesi è il contenuto del memorandum. Non una fonte anonima piovuta sui giornali, ma un documento ufficiale del Parlamento americano. Sono quelli che il Wall Street Journal nell'editoriale pubblicato oggi ha definito "disturbing facts".
Altri fatti, elementi utili di questo plot, citati da Mark Penn in un articolo su The Hill:
- Jill McCabe, moglie del vicedirettore della Cia, Andre McCabe, ha ricevuto mezzo milione di dollari da Terry McAuliffe, alleata di Hillary Clinton, per la campagna elettorale in Virginia. Correva per diventare governatore. Ha perso. Il marito si è dimesso dall'Fbi qualche giorno fa.
- I due agenti dell'Fbi che avevano una relazione, Peter Strzok e Lisa Page, si sono scambiati oltre 50 mila messaggi dai quali è emerso il pregiudizio morale su Trump. Entrambi sono stati rimossi.
- James Baker (consigliere Fbi), James Rybicki (capo dello staff di Comey), Bruce Ohr (Dipartimento della Giustizia) sono stati tutti rimossi dai loro incarichi in relazione al caso. Ohr continuava a avere rapporti con Steele e Fusion GPS anche dopo il taglio netto dei contatti tra Steele e l'Fbi. La moglie di Ohr lavora per Fusion GPS.
Scrive Penn: "È un dato di fatto che sei alti dirigenti dell'Fbi e del Dipartimento di Giustizia sono stati riassegnati o licenziati sulla base di fatti che sono emersi in gran parte dal lavoro di questa commissione e dell'ispettore generale del Dipartimento di Giustizia". Un dato di fatto che viene regolarmente dimenticato dai never Trump in servizio permanente effettivo.
Il memo dell'Intelligence Committee della Camera sulle indagini FBI e Trump by Mario Sechi on Scribd
L'autorizzazione all'indagine su Carter Page non sarebbe mai potuta arrivare senza l'utilizzo del dossier Steele, secondo quanto testimoniato dal vicedirettore dell'Fbi, McCabe.
Il documento fu abilmente "triangolato" per poterlo sfruttare durante la campagna presidenziale del 2016. Fu girato all'Fbi per dare forza all'indagine e poi a sua volta diffuso sui media che potevano presentarlo in pagina come materiale in possesso dell'intelligence. Il ruolo dell'amministrazione Obama in tutto questo è nel limbo.
Non è vero come ha sostenuto Hillary Clinton che il dossier non fu mai utilizzato prima dell'elezione di Trump. La stampa americana è disseminata di leak e vale per tutti un articolo di Kimberley Strassel, eccezionale columnist del Wall Street Journal, del 9 novembre 2017, che ricorda:
Nei documenti del tribunale britannico, Steele ha ammesso di aver informato i giornalisti statunitensi sul dossier nel settembre 2016. Tra gli informati figuravano giornalisti del New York Times, del Washington Post, di Yahoo News e altri. Steele, per sua stessa ammissione (in un'intervista con Mother Jones), ha anche consegnato il suo dossier nel luglio 2016 all'FBI.
Il 23 settembre del 2016 Michael Itsikoff pubblica su Yahoo News un articolo (portato addirittura come elemento di prova dall'Fbi) che racconta dei rapporti tra Carter Page e personaggi legati a Vladimir Putin. Il titolo è il seguente: "U.S. intel officials probe ties between Trump adviser and Kremlin". Il 31 ottobre del 2016 David Corn pubblica su Mother Jones un articolo con questo titolo: "A Veteran Spy Has Given the FBI Information Alleging a Russian Operation to Cultivate Donald Trump". Chi è? Sempre lui, Steele.What else?
La fonte degli articoli è Steele, il doppio informatore: dell'Fbi e dei giornali. E siamo nella parte decisiva della campagna presidenziale.
Trump subirà in ogni caso l'impeachment? L'indagine di Mueller punta a questo, ma per ottenerlo deve avere prove robuste che finora non sono emerse. Ha beccato Manafort trafficare con gli ucraini e nascondere i soldi al fisco americano, ha messo in ginocchio il business di Tony Podesta - casualmente fratello di John Podestra, braccio destro e sinistro di Hillary Clinton - potente lobbista di Washington che collaborava con Manafort, il resto è un gioco di fumo e specchi. Attendiamo i fatti, come sempre.
Una cosa è chiara, senza l'iniziativa dell'Intelligence Committee non sarebbero mai emersi fatti rilevanti come questi. Fa impressione vedere chi si era battuto per la pubblicazione dei Pentagon Papers opporsi alla diffusione di notizie di questa importanza. È il segno che questa non è la fine, ma l'inizio di un'altra storia.
Questa storia di spie e cospirazioni sta giungendo a una conclusione. Vincerà Trump o Mueller? Lo vedremo presto.
***
Come chiudiamo questo numero di List? In maniera circolare, come spesso ci capita grazie alla matita ispirata di Guido Ciompi. Politica & Musica.
07
Supertrump
L'illustrazione di Guido Ciompi è sublime, è la citazione della copertina di un grande Long Playing (santi numi, da quanto tempo non si usa più questa definizione?) dei Supertramp, Breakfast in America. Ecco l'originale:
Album meraviglioso, il sesto del gruppo britannico, 4 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Siamo nelle armonie post-Beatles, dominate dalla sonorità della tastiera, dai testi ricchi di ironia, scritti con la rotondità giusta per essere ascoltati e ricordati. Pensate alla struttura di The Logical Song:
When I was young, it seemed that life was so wonderful
A miracle, oh it was beautiful, magical
And all the birds in the trees, well they'd be singing so happily
Oh joyfully, playfully watching me
But then they send me away to teach me how to be sensible
Logical, oh responsible, practical
And they showed me a world where I could be so dependable
Oh clinical, oh intellectual, cynical.
La preferita del titolare è Oh Darling, l'avete sentita spesso nella colonna sonora di RadioList. Eccola qui:
Correva l'anno 1979. Erano tempi interessanti. Forse troppo.
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1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.