25 Agosto

Nazionalizzazioni? No, meglio (poche) partecipazioni

Il crollo del Ponte Morandi a Genova ha riaperto il dibattito sulla proprietà e gestione privata delle aziende nei settori strategici. Giuliano Noci spiega perché non si può rifare l'IRI, ma acquisire quote (di minoranza) da parte dello Stato può avere un senso

di Giuliano Noci

A leggere i giornali di questi giorni sembra di sfogliare la margherita: nazionalizzo o non nazionalizzo. Il tema non è di quelli da deboli di cuore o da affrontare con la spanna; i disastri (economici e non solo) potrebbero essere dietro l’angolo. Con questo spirito, mi pare utile in primo luogo inquadrare il fenomeno su basi storiche (recenti). A partire dagli anni ’80 si è innescata su scala planetaria un’onda lunga che ha portato molti Paesi ad approdare ad un modello quasi fideistico di privatizzazione di asset pubblici (cfr. Tabella 1).


 
Tabella 1 – I ricavi derivanti dalle privatizzazioni su scala mondiale (fonte: Privatizazion Barometer, 2016)

Fino al 2000 si è trattato di un fenomeno quasi esclusivamente occidentale, che ha avuto il suo epicentro nel Regno Unito di Margaret Thatcher; con il nuovo secolo si sono raffreddati i bollori dei Paesi OECD e sono subentrate le tigri asiatiche e i paesi in via di sviluppo: basti pensare che la sola Cina ha ottenuto introiti da privatizzazioni per oltre 158 miliardi di euro nel 2015 e 134 miliardi nel 2016.

L’Italia a partire dalla privatizzazione dell’IRI ha perseguito senza tentennamenti l’obiettivo (cfr. Tabella 2) anche in virtù della necessità di fare cassa per ripianare parte del debito - senza privatizzazioni del resto il debito pubblico non sarebbe sceso tra il 1994 e il 2006 dal 121,5 per cento del PIL al 106,5 per cento - o per sostenere, più recentemente, le leggi di bilancio. Gli introiti netti complessivamente maturati dallo Stato nelle operazioni di cessione sono stati pari a oltre 110 miliardi di Euro. Molto significativo è stato anche il ricorso alle concessioni (in questi giorni nell’occhio del ciclone); la rilevazione sui beni dati in concessione realizzata dal Mef-Dipartimento del Tesoro nel maggio di quest’anno - con dati relativi al...


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