6 Settembre
Populisti, popolari e destinati a durare
Di Maio chiude (bene) l'intesa su Ilva. Salvini perde 49 milioni (che non ha) ma guadagna consenso e calma (per ora) lo spread. Se il governo giallo-verde userà un po' di ragione e ragioneria, l'opposizione sarà destinata mangiare molto a lungo popcorn. La boa dei mercati, il traguardo delle elezioni europee
Prima di tutto, le notizie, i fatti che contano e pesano sul piano interno e internazionale:
- Autostrade, ci sono venti indagati per il crollo del Ponte Morandi a Genova;
- Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli in Parlamento ha parlato di pressioni per non pubblicare i contratti di Autostrade, ha citato delle lettere di Aiscat (l'associazione dei concessionari), ma sono di gennaio e lui non era ministro;
- Ilva, siglata l'intesa al ministero del Lavoro, ci saranno 10.700 assunzioni. L'ex ministro Calenda si è complimentato con Di Maio;
- Il tribunale del riesame accoglie il ricorso della procura di Genova e conferma il sequestro dei 49 milioni di euro legati alle vicende giudiziarie risalenti alla segreteria di Umberto Bossi. Reazione di Salvini: "Io sono tranquillo, gli italiani sono con noi". Resta un problema: come finanziare l'attività politica del partito;
- Lo spread Btp-Bund ha chiuso a quota 253 punti, rendimento del Btp sotto il 3 per cento;
- Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Francia e Canada hanno pubblicato un comunicato congiunto dove dichiarano l'affidabilità delle prove di Londra sul coinvolgimento della Russia nel tentativo di assassinio di Sergei Skripal con una sostanza nervina denominata Novichok;
- Pioggia di "non sono io" nell'amministrazione americana dopo la pubblicazione di un articolo anonimo del New York Times dove un alto esponente della Casa Bianca racconta i tentativi di "contenere" le azioni del Presidente Trump;
- La Borsa americana viaggia in rosso, le Borse europee hanno chiuso in negativo, i mercati asiatici idem. Il dollaro si rafforza sull'euro, l'0ro cala, il prezzo del petrolio prima va su (tempesta tropicale nel golfo del Messico) e poi va giù (la tempesta non c'è più).
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Che succede? Luigi Di Maio ha chiuso l'accordo sull'Ilva e incassato i complimenti dell'ex ministro Carlo Calenda; lo spread è stabile e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha detto che l'Unione "è...
Prima di tutto, le notizie, i fatti che contano e pesano sul piano interno e internazionale:
- Autostrade, ci sono venti indagati per il crollo del Ponte Morandi a Genova;
- Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli in Parlamento ha parlato di pressioni per non pubblicare i contratti di Autostrade, ha citato delle lettere di Aiscat (l'associazione dei concessionari), ma sono di gennaio e lui non era ministro;
- Ilva, siglata l'intesa al ministero del Lavoro, ci saranno 10.700 assunzioni. L'ex ministro Calenda si è complimentato con Di Maio;
- Il tribunale del riesame accoglie il ricorso della procura di Genova e conferma il sequestro dei 49 milioni di euro legati alle vicende giudiziarie risalenti alla segreteria di Umberto Bossi. Reazione di Salvini: "Io sono tranquillo, gli italiani sono con noi". Resta un problema: come finanziare l'attività politica del partito;
- Lo spread Btp-Bund ha chiuso a quota 253 punti, rendimento del Btp sotto il 3 per cento;
- Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Francia e Canada hanno pubblicato un comunicato congiunto dove dichiarano l'affidabilità delle prove di Londra sul coinvolgimento della Russia nel tentativo di assassinio di Sergei Skripal con una sostanza nervina denominata Novichok;
- Pioggia di "non sono io" nell'amministrazione americana dopo la pubblicazione di un articolo anonimo del New York Times dove un alto esponente della Casa Bianca racconta i tentativi di "contenere" le azioni del Presidente Trump;
- La Borsa americana viaggia in rosso, le Borse europee hanno chiuso in negativo, i mercati asiatici idem. Il dollaro si rafforza sull'euro, l'0ro cala, il prezzo del petrolio prima va su (tempesta tropicale nel golfo del Messico) e poi va giù (la tempesta non c'è più).
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Che succede? Luigi Di Maio ha chiuso l'accordo sull'Ilva e incassato i complimenti dell'ex ministro Carlo Calenda; lo spread è stabile e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha detto che l'Unione "è rasserenata" dalle dichiarazioni di Salvini e Di Maio; hanno fatto marcia indietro sui vaccini e ora sono tutti Burioni, Confindustria non va in piazza e il presidente Boccia che sembrava entrato in fase Lenin ha detto "basta polemiche, bisogna guardare avanti".
Succede che se il governo giallo-verde si "normalizza" solo un po', il Partito democratico dovrà ordinare una scorta ciclopica di pop-corn e Forza Italia progettare una lunga festa d'addio. C'è chi dice che così facendo i leghisti e i pentastellati "perderanno i loro follower", può darsi, perché quando governi scontenti qualcuno, ma la realtà è che se a Palazzo Chigi superano la prova autunnale dei mercati, presentano un Def dal volto umano e ci mettono dentro anche qualche miliardo di investimenti pubblici e privati, l'opposizione su quei banchi ci resterà a lungo.
01
Perché non è un lampo
Chi ha visto l'ascesa e il declino di Renzi obietta: può finire tutto in un lampo. Possibile, ma remoto, perché il renzismo in realtà si rivelò come una fiammata in un corpo morente, quello del Partito democratico che aveva alle spalle una storia gloriosa, pesante e irripetibile. In quel momento Renzi per il Pd fu decisamente un fattore energetico, un innovatore, un ricostituente, solo che all'apporto rivitalizzante mancava un elemento fondamentale: il fosforo, l'intelligenza, l'umiltà e la capacità di propagarsi e rigenerarsi nell'organismo più grande, quello della madre, l'Italia. Il fallimento di Renzi - un capo che ha avuto il tocco magico - è prima di tutto un deficit di carattere del leader. Ma non c'era solo questo, perché il segretario del Pd e Presidente del Consiglio non aveva alcun fattore che lo temperava: egli decideva praticamente da solo la politica del governo e del partito, il suo principale partner di governo fu Angelino Alfano, che oggi fa l'avvocato a Milano. E non a caso il miglior periodo di Renzi fu quello della coabitazione "nazarena" con Berlusconi. Il Cavaliere ne limitava la bulimia politica, l'eccesso di potere e forniva quell'esperienza di governo che l'ex sindaco di Firenze non aveva. La fine di Renzi non comincia con il no al referendum costituzionale, ma prima, con la rottura del patto con Silvio sull'elezione del Presidente Mattarella.
02
Ilva e mercati. Di Maio e Salvini
Di Maio che chiude un ottimo accordo per l'Ilva e Salvini che si mette in testa di rassicurare i mercati sono il segnale che i due partiti hanno intenzione di restare a Palazzo Chigi, di governare e non di andare a incassare i consensi di un voto anticipato che arriverebbe con la crisi. Se Movimento 5Stelle e Lega ragionano sui tempi della legislatura, del consolidamento del potere, i calcoli dell'establishment che si è aggrappato ai partiti d'opposizione finiranno alle ortiche.
Il muro di sbarramento che era stato alzato dopo il 4 marzo si sta sfaldando, tutte le campagne e le parole d'ordine evaporano perché si basano su un progetto "esterno" che non è affatto in linea con i desideri degli oppositori: i mercati cercano stabilità non crisi al buio, comprano e vendono titoli italiani perché sono un buon affare e desiderano continuare a concludere contratti. Il mercato non tifa per il default e il crac, ma per l'utile e un paese che finisce nel caos non è un buon affare per tutti, ma solo per una minoranza di speculatori e fondi avvoltoio. Il governo può cadere solo - e il rischio c'è sempre - se sottovaluta la forza della finanza, i suoi meccanismi automatici, le sue regole, ma se a Palazzo Chigi useranno bene la ragione - e la ragioneria - non ci sarà alcun Armageddon. Il destino è nelle mani del governo, non di altri.
L'ignoranza delle classi colte (splendido libro di William Hazlitt) non può liquidare comodamente (così evita di guardarsi intorno e di fare una necessaria auto-critica) lo scenario definendo i parlamentari di questi due partiti come dei cialtroni (c'erano anche prima ed erano numerosi, vedere le biografie di qualcuno che era a Palazzo Chigi con Renzi aiuta a capire il fenomeno) e i suoi elettori come masse lobotomizzate dai social, dalla tv, dai troll, dalla Russia, da Maria De Filippi e Cristiano Ronaldo. L'oppio dei popoli trasformato in ovvio dei popoli. C'è altro là fuori ed è di estremo interesse e rilevanza per lo studioso che voglia fare bene il proprio mestiere.
03
Populisti e popolari
Il racconto fatto sul governo giallo-verde non regge alla prova della cronaca, figuriamoci della storia. L'unico governo possibile è un fatto non di Palazzo ma di Paese; non di gruppo parlamentare ma di discussione (e lite) in famiglia; non di fine settimana a Cap Ferrat, ma di ombrellone a Fregene; non di ristorante stellato ma di pizzeria. È populista, certo, ma è soprattutto popolare. Quando i competenti cominceranno a confrontarsi con umiltà di fronte a questo gigantesco fenomeno sociale - che è immaginario, neo-lingua, consumo, rivoluzione del fatto politico e della comunicazione - forse si cominceranno a fare passi avanti per la costruzione dell'alternativa. Cosa che però non arriverà dagli attuali partiti all'opposizione. Per una semplice e inesorabile ragione: sono indietro rispetto alla storia. Che, curiosamente, procede verso il futuro con un'immagine del passato da tenere presente.
Quando due partiti insieme raccolgono secondo gli ultimi sondaggi il 60 per cento dei voti, torniamo indietro nel tempo, ai vagiti della nostra storia repubblicana, cioè ai giorni in cui la Democrazia cristiana e il Partito comunista rappresentavano la maggioranza degli elettori. Una concentrazione di rappresentanza che si dissolse con l'agonia della Prima Repubblica, nel suo lento e poi rapidissimo disfacimento. Certo, le culture - e i protagonisti - di quei due partiti non sono paragonabili a quelli di oggi, ma erano perfettamente sincronizzate con la storia e dunque non ripetibili e destinate ad esaurirsi come ogni romanzo. Si arriva sempre all'ultima pagina. Fine. E nuovo inizio.
04
Democrazia cristiana e Partito comunista
La Democrazia cristiana, centro della storia politica italiana, perse energia - divenne una batteria esausta - per il logorìo provocato dal suo correntismo e per l'avanzare di una storia che i suoi dirigenti non riuscivano più a leggere. A questo consumo naturale si aggiunse il trauma, la ditta di demolizioni della magistratura, il partito fu trascinato nel buco nero della storia e la guerra di fazione, frizione e attrizione della Balena Bianca si risolse con una spettacolare implosione. Nel 1992 la Dc nelle elezioni di aprile prese alla Camera il 29 per cento dei voti. Due anni dopo, alle elezioni politiche del 1994, quel partito si trasformò in Ppi e prese l'11 per cento dei voti. Una storia era finita. Cominciava quella di Berlusconi, di Fini, di uno strano centrodestra con molto potere e poca cultura politica e parallalemente prendeva corpo un centrosinistra eternamente diviso tra post-comunisti e dossettiani, dove i primi non avevano fatto i conti con il crollo del Muro di Berlino e i secondi esercitavano un potere più grande del loro consenso.
La Dc e il Pci erano ovviamente un'altra storia. La Balena Bianca fu attiva per 54 anni, fu sempre primo partito - tranne alle elezioni europee del 1984 - con varie formule e innovazioni fu sempre al governo, aveva alle spalle la cultura millenaria (ultraterrena e soprattutto terrena) della Chiesa cattolica, assorbì la destra, tenne insieme un pezzo della sinistra, fu il Grande Sole intorno al quale ruotavano dei satelliti che servivano a costruire il suo sistema. Il Pci era la Rivoluzione d'Ottobre, l'utopia di Marx e il che fare di Lenin, la guardia di Stalin, un ponte con Mosca, la classe operaia, un rapporto con il sindacato, la difesa dei ceti più deboli in un'Italia che si stava industrializzando e urbanizzando, fu la rivolta del giovanissimo Gramsci e del filosofo dell'egemonia culturale. Queste titaniche culture politiche erano contemporanee.
05
La Grosse Koalition italiana
Dc e Pci erano due partitoni con due culture divergenti, destinati dalla storia a combattersi durante la Guerra Fredda, ma impegnati a costruire l'Italia che usciva dal conflitto mondiale, superava la monarchia, edificava la Repubblica, innescava il boom, sconfiggeva il terrorismo e andava a spegnere anche l'epoca degli -ismi. Spesso co-governarono, ma non formarono mai quello che invece oggi sono Lega e Cinque Stelle, cioè un'imprevista (dagli altri) Grosse Koalition. Il governo giallo-verde è il frutto di una scomposizione della mappa politica italiana e di una sua ricomposizione in uno scenario che per ora è di emergenza ma tenderà a consolidarsi, le date sono già state fissate sul calendario. Lega e Cinque Stelle sono partiti destinati a governare insieme e poi a dividersi per il semplice fatto che assorbiranno i voti degli altri soggetti rimasti in campo. Ci sarà spazio parlamentare e tribuna per altre culture politiche - ne spunteranno anche di nuove, è chiaro - ma il bipolarismo italiano rinasce su un sistema proporzionale, con due grandi partiti che hanno elettorati che si somigliano per il desiderio di voltare rapidamente pagina e nello stesso tempo sono divergenti per interessi geopolitici e economici: la Lega è il Nord, piccola e media impresa, partite Iva, ceto produttivo attratto naturalmente dalla competizione globale e dall'Europa settentrionale, il magnetismo della Germania; i Cinque Stelle sono il Mezzogiorno, le masse in cerca di lavoro, protezione sociale e sicurezza, un'Italia di tradizione rurale, di destra e di sinistra, di ex notabilato del Sud, di studi giuridici e poca impresa, un mondo variegato, spezzato in coriandoli, che nella parabola di questi ultimi trent'anni aveva perso ogni punto di riferimento.
Se i sondaggi di oggi diventassero voti, saremmo di fronte a due tra i più grandi partiti popolari d'Europa.
Sono la futura destra e sinistra dell'Italia. Il nuovo bipolarismo è al governo in una fase di transizione. E in questo passaggio storico ci sono cose urgenti e non più rinviabili da fare.
Il compito di Lega e Cinque Stelle - non sappiamo se saranno davvero in grado di farlo, lo vedremo - dovrebbe essere quello di costruire una politica del New Deal per l'Italia, una rivoluzione rooseveltiana che tenga unito il Paese, congiunga i ceti produttivi del Nord e le masse in cerca di lavoro e futuro del Sud. Un'impresa ciclopica, lo sappiamo, l'incompiuta della storia repubblicana. Ma se non ora, quando? Il tempo scorre nella clessidra con intensità mai vista, siamo nel pieno di un cambiamento dell'ordine mondiale, le elezioni europee saranno un Big Bang.
06
Governo, mercati e voto. La mappa del big bang 2019
di Lorenzo Castellani
La tempesta finanziaria non c’è stata, lo spread è in discesa e il governo giallo-verde sembra essere entrato in una fase di maturazione dichiarando di voler rispettare le regole europee sul deficit. Per molti osservatori il rispetto dei principi di bilancio comporterà una perdita di consenso per i due partiti a causa della mancata realizzazione immediata delle promesse elettorali.
Questo ragionamento non fa i conti con un altro deficit che è quello dell’opposizione. A destra, Forza Italia e Fratelli d’Italia non hanno mai contestato duramente l’alleato leghista mentre a sinistra il Partito Democratico, che nei sondaggi è una forza stagnante o in discesa, è costretto a fare i conti con se stesso. Gli elettori delusi, ed è difficile che saranno da subito molto consistenti, hanno per ora poche alternative in quanto non c’è in campo una opposizione capace di soddisfare le domande di quell’elettorato e con una credibilità tale da intercettarne i consensi. Al contrario le forze dell’esecutivo, se manterranno la parola sui conti pubblici, sembrano aver messo nel mirino gli ultimi residui dell’elettorato moderato e ciò vale soprattutto per la Lega nei confronti di Forza Italia, il cui travaso di consensi nei sondaggi è evidente. Continua a leggere l'articolo su List.
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L'immediato è la presentazione di un piano economico e il superamento della prova dei mercati. Su RadioList il titolare e Maurizio Mazziero (Mazziero Research) hanno provato a tracciare una rotta.
07
Rating, conti, crescita. Un piano di governo dell'economia
Il continuismo conduce a uno scenario da recessione, il cambiamento si fa con gli investimenti per la crescita. Le società di rating attendono chiarezza dal governo, il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker si dice rassicurato dalle dichiarazioni di Salvini e Di Maio. Come vanno i conti pubblici? Quali sono le reali opportunità per il nuovo governo? Il titolare di List e Maurizio Mazziero, dell'istituto di ricerca finanziaria indipendente Mazziero Research, esplorano uno scenario economico in grande evoluzione. La chiave è in Italia, la porta è in Europa. Ascolta RadioList.
Non è tutto economia, là fuori ci sono forze che premono e danno una curvatura diversa all'immaginario. La demografia e l'immigrazione sono la molla che ha fatto uscire dalla scatola l'imprevisto: l'immigrazione, lo straniero, il problema dell'integrazione e la disintegrazione di uno spazio comune. Il caso degli immigrati della nave Diciotti è esemplare. Mette tutti di fronte alla realtà. Anche la Chiesa che ha millenaria tradizione, cultura e governo delle cose terrene.
08
La Chiesa che cura, il paziente che scappa
"Abbiamo chiesto a tutti gli Stati membri inclusa l'Italia di fornire adeguate capacità di accoglienza, inclusa la detenzione per i migranti. La detenzione può essere usata per l'identificazione dei migranti e evitare fughe. I migranti non hanno il diritto di scegliere lo Stato membro in cui chiedere protezione internazionale", ha detto Tove Ernst, portavoce della Commissione europea.
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Sono liberi di muoversi, questo è chiaro, ma evidentemente non cercavano l'asilo politico in Italia. Il caso dei migranti accolti dalla Chiesa che sono spariti da Rocca di Papa è destinato a lasciare un altro segno nel dibattito sulla politica migratoria. I sottosegretari all'Interno, Stefano Candiani e Nicola Molteni hanno reso noto che "si sono già dileguati 40 dei 144 immigrati maggiorenni sbarcati dalla Diciotti e affidati alla Cei o al Centro di Messina. Ricordiamo che, per la legge, queste persone hanno libertà di movimento e quindi non sono sottoposte alla sorveglianza dello Stato. Erano così disperate che hanno preferito rinunciare a vitto e alloggio garantiti per andare chissà dove. È l'ennesima prova che chi sbarca in Italia non sempre scappa dalla fame e dalla guerra, nonostante le bugie della sinistra e di chi usa gli immigrati per fare business". Solo 4 sarebbero quelli che si sono allontanati da Messina. I migranti erano destinati a varie diocesi italiane.
Il commento della Caritas: "È allontanamento volontario, non fuga", dice il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu. "Si fugge da uno stato di detenzione e non è questo il caso, nessuno vuole rimanere in Italia, si sa". Si sa. Si sa anche che è quasi impossibile passare oltre frontiera a Nord: la Francia ha chiuso i confini, così come l'Austria, in Svizzera non si passa, resta la Slovenia, ma vigono leggi di contrasto all'immigrazione severe, come in tutta l'Europa settentrionale. Risultato: una parte dei migranti della Diciotti è destinato alla clandestinità. Continua a leggere l'articolo su List.
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Come chiudiamo questo numero di List? In maniera circolare, con un graffio d'inchiostro di Guido Ciompi. Non sono Coppi e Bartali, non si passano la borraccia, ma sono italiani votati dagli italiani, su di loro s'addensano dubbi, speranze, critiche feroci, sberleffi, applausi, la storia con il suo fardello.
09
La corsa a due
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4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.