12 Settembre

Il governo populista è prudente? Nessuna sorpresa

Le parole, le intenzioni, i fatti. Qualsiasi forza "rivoluzionaria" al governo adotta politiche che sono anche continuità e amministrazione precedente. Un'indagine di Lorenzo Castellani: la Lega è al potere in quattro regioni, ha consuetudine di governo, i Cinque Stelle sono più istituzionali di quel che appaia

di Lorenzo Castellani 

Le parole sono importanti recitava una famosa battuta di Nanni Moretti, insofferente giovane di sinistra, nel film Palombella Rossa. In politica le parole hanno un valore fondamentale, ma distinguerne i significati e le reali intenzioni appare spesso complicato. D’altronde come già notava Machiavelli nel Cinquecento, il Principe deve essere “simulator ac dissimulator”, attore consumato della scena per convincere gli alleati, confondere gli avversari, dominare la piazza.

Negli ultimi giorni gli analisti politici ed economici hanno manifestato sorpresa e sgomento per le dichiarazioni del ministro Tria prima e del ministro Salvini poi di voler rispettare le regole europee sul deficit. Grandi giornali e stampa internazionale hanno fornito una versione di prossimità alla catastrofe con l’avvento del governo populista. A dire il vero quello italiano è solamente un ultimo caso di una ben più prolungata serie secondo cui la Brexit avrebbe determinato una catastrofe finanziaria, la vittoria di Trump lo scoppio di un conflitto mondiale, il terremoto elettorale italiano il default immediato del Paese. Ad oggi nulla di tutto ciò si è verificato, nonostante le preoccupazioni legittime, ma a tratti poco contestualizzate di numerose analisi.

Il Principe deve essere “simulator ac dissimulator”, attore consumato della scena per convincere gli alleati, confondere gli avversari, dominare la piazza.

Certamente le dichiarazioni del governo italiano hanno tranquillizzato i mercati, lo spread è tornato a scendere con decisione e persino i salotti della finanza, riunitisi a Cernobbio, sembrano fornire aperture di credito al nuovo esecutivo. Un segno che le parole sono importanti, ma debbono essere poste all’interno di uno scenario storico, politico ed economico più ampio, altrimenti si rischia di perdere lucidità e capacità di previsione.

Si è parlato di “grande tradimento” ai danni degli elettori e di “u-turn” per definire la presa di responsabilità del governo sui conti pubblici. In realtà,...


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