16 Settembre

Il piano Savona per la crescita europea

Documento. Si intitola "Una politeia per un’Europa diversa, più forte e più equa" è una visione riformatrice che punta a rafforzare l'Unione e le sue istituzioni, a cominciare dalla Bce. Il governo italiano chiederà la costituzione di un gruppo di lavoro di alto livello per presentare una serie di proposte operative prima del voto europeo del 2019

Quello che segue è il documento che il ministro degli Affari Europei, Paolo Savona, ha inviato al Presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker e al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. È un piano di riforme dell'Unione europea di largo respiro, riforme non solo economiche, per una nuova "politeia". Il Governo italiano proporrà all'Europa la costituzione di un gruppo di lavoro "composto dai rappresentanti degli Stati membri, del Parlamento e della Commissione", che esamini la rispondenza dell'architettura istituzionale europea vigente e della politica economica con gli obiettivi di crescita nella stabilità e di piena occupazione esplicitamente previsti nei Trattati". I lettori che vogliono ulteriormente approfondire il tema, possono scaricare dall'archivio di List il documento originale con tutti gli allegati e i grafici. Buona lettura. 

 

Non esiste cosa più difficile a trattare, né più dubbia a riuscire, né più pericolosa a maneggiare, che farsi capo e introdurre nuovi ordini, perché lo introduttore ha per nimici tutti quelli che degli ordini vecchi fanno bene, e ha tepidi defensori tutti quelli che degli ordini nuovi farebbono bene.

(Niccolò Machiavelli, Il Principe, 1513)

 

Diagnosi e possibili soluzioni

L’Europa unita trova il suo fondamento nel principio affermatosi nella convivenza civile tra i popoli che se si muovono le merci non si muovono le armi. L’esperienza dell’abbattimento delle barriere doganali vissuta dal Trattato di Roma in poi è stata altamente positiva per la pace e il benessere delle popolazioni europee. Il Governo italiano riconosce che il mercato comune, di cui l’euro è parte indispensabile, è componente essenziale del suo modello di sviluppo, ma ritiene che l’assetto istituzionale dell’Unione Europea e le politiche seguite non corrispondano pienamente agli scopi concordati nei Trattati. La crisi finanziaria globale esplosa nel 2008 ha mostrato i limiti delle istituzioni create soprattutto dal 1992 in poi e le conseguenze insoddisfacenti delle politiche seguite. Anche...


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