14 Settembre

Entri malato, esci intossicato. La clinica delle banche centrali

Dieci anni dopo il crac di Lehman Brothers. La crescita drogata dalla politica monetaria, la normalizzazione della Fed, il metadone della Bce e una ripresa che non è solida. Riccardo Ruggeri a colloquio con il banchiere XY che racconta la sua verità: la chiave di tutto è nel mercato del lavoro e la crisi non è superata

di Riccardo Ruggeri

Dieci anni fa avvenne il grande crac dell’economia occidentale, che va sotto il nome di Lehman Brothers. Ora quelli che l’hanno creato si compiacciono per come ritengono di averlo risolto e si sono autoconvinti che senza di loro ciò non sarebbe stato possibile (sic!). Un curioso caso della storia ove loschi colpevoli si ergono a saggi giudici e si assolvono dei propri peccati, peggio si autocandidano a ripeterli. Mai successo che gli sconfitti continuino a essere al potere e non accettino di andarsene a casa. Anzi, con infinita arroganza, vogliono raddoppiare. E pretendono di essere considerati scienziati di una scienza che non esiste. Francamente, non li capisco. Si definiscano deal maker e non parliamone più

Questa conclusione sul decennio trascorso è solo mia, non supportata da analisi macroeconomiche che non saprei fare, ma da pure “sensazioni” spicciole di chi di economia sa quanto deve saperne un ex Ceo di multinazionale quotata a Wall Street. Ciò premesso mi rivolgo al mio amico XY (è talmente riservato che non accetta neppure che usi le sue iniziali). Lui sì, invece, ha tutti i quattro quarti di nobiltà del caso: è svizzero, è laureato in economia in una prestigiosa università, è professore, è un ex ceo di una banca svizzera, è da oltre un decennio gestore di patrimoni internazionali (accetta solo clienti che seguano la sua filosofia: investimenti con tassi di rischio bassi, con qualche sconfinamento nel medio-basso; sì ai titoli Usa (esclusa Silicon Valley), Svizzera, Giappone, no ai titoli europei in genere, Francia e Germania in particolare.

È convinto che la chiave di tutto risieda nel mercato del lavoro e che la “Grande Crisi” (le virgolette e le maiuscole sono sue) non sia per nulla superata e che quella che chiamiamo crescita sia tuttora frutto di misure monetarie e fiscali straordinarie....


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