21 Settembre

Le quattro forze motrici dell'establishment populista

Emersione di una nuova classe politica, nuovi gruppi intellettuali prima minoritari, ricollocazione del mondo economico-finanziario, una generazione di giovani con formazione diversa da quella dei genitori. Un'indagine di Lorenzo Castellani sul ricambio delle élite

di Lorenzo Castellani

Scriveva Gaetano Mosca in Elementi di Scienza Politica, una delle sue opere principali: “Si può dire anzi che tutta la storia dell’umanità civile si riassume nella lotta fra la tendenza, che hanno gli elementi dominatori a monopolizzare le forze politiche ed a trasmetterne ereditariamente il possesso ai loro figli, e la tendenza, che pure esiste, verso lo spostamento di queste forze e l’affermazione di forze nuove, che produce un continuo lavorio di osmosi fra la classe alta e alcune frazioni di quelle basse. Decadono poi immancabilmente le classi politiche ogni qual volta non possono più esercitare le qualità per le quali arrivarono al potere, o queste perdono importanza nell’ambiente sociale in cui vivono.”

Il grande scienziato politico italiano pubblicava l’opera nel 1896 e rifletteva su una società in cui il suffragio universale non aveva ancora preso piede, eppure i principi sopra espressi appaiono tutt’ora utili per decifrare la contemporaneità. Come sottolinea la “legge” enunciata da Mosca, oggi c’è una classe politica che ha perso importanza nell’ambiente in cui viveva, quella dei partiti tradizionali e moderati, e che sta venendo sostituita da una nuova. Per questa classe politica entrante sempre si sottolinea l’importanza della “frazione delle classi basse”, l’uomo qualunque populista e sovranista, ma si dimentica troppo spesso l’apporto delle classi alte, oggi comunemente note con il termine anglo-sassone establishment. Nel racconto contemporaneo, svolto tanto dai populisti che dai moderati di varia estrazione, ciò che viene chiamato establishment ha delle caratteristiche culturali ben definite: cosmopolistimo, liberalismo economico, promozione dei diritti per una sempre più ampia emancipazione ed apertura globale, una rete di conoscenze estesa ed una formazione internazionale. Tuttavia gli avvenimenti degli ultimi anni dovrebbero sollevare dubbi su una definizione così netta della classe dirigente occidentale, le cui sfaccettature appaiono ben più complesse.

Per questa classe politica entrante

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