23 Settembre
Conte, Berlusconi, lo spread e il caveau che balla
"Lasciateci lavorare". Il premier risponde alle critiche di Berlusconi usando un suo tormentone. Il Cavaliere si candiderà alle elezioni Europee. La Banca dei regolamenti dice che le banche italiane sono deboli (siamo punto e a capo). Corbyn ha perso la sua grande occasione? Intanto Aquarius ha perso la bandiera panamense
Cosa bisogna tenere d'occhio nella settimana che sta per cominciare? Facciamo un punto sull'agenda, solo quello che conta.
Tutti all'Onu. La 73esima Assemblea generale dell'Onu si è aperta ufficialmente il 18 settembre, ma è da oggi che si entra nel vivo dei lavori. Si parte con il Nelson Mandela Peace Summit. L'anno scorso Donald Trump esordì all'Onu con un discorso heavy-metal che mandò in cortocircuito la diplomazia politicamente corretta, attaccò Kim jong-un chiamandolo "rocket man". Un anno dopo, contro tutti i pronostici termonucleari degli analisti imparruccati, Trump ha portato a casa uno storico incontro a Singapore con il leader nordcoreano e il processo di pace sta andando avanti spedito, siamo già al terzo incontro tra le due Coree. Probabilmente Trump stavolta concentrerà la sua attenzione sull'Iran. Missili e uranio. Che cocktail.
Fiducia in Germania. Escono lunedì i dati IFO sulla fiducia nelle imprese, sono numeri molto attesi. Quelli di agosto erano in risalita netta rispetto al crollo di luglio e all'andamento dei mesi precedenti:
Federal Reserve. Martedì si riunisce il comitato di politica monetaria. Il governatore Jerome Powell ha ribadito nelle sue audizioni e uscite pubbliche che la Fed continuerà la politica di rialzo dei tassi. La Fed mercoledì presenterà le sue proiezioni economiche, ci sarà un intervento di Powell.
Home sweet home. Mercoledì escono i numeri sulle vendite di nuove abitazioni negli Stati Uniti. La casa è la crescita. O lo sprofondo (vedere alla voce mutui subprime). Mattonate.
Produzione americana. Giornata importante, giovedì: il Dipartimento del commercio pubblica i dati del prodotto interno lordo americano. L'ultimo numeretto era un + 4.2 per cento, una locomotiva. Se si ferma siamo tutti nei guai (vedere alla voce crisi finanziaria del 2008).
Banzai. Nello stesso giorno escono i dati sull'occupazione e la produzione industriale del Giappone. Ci dimentichiamo troppo spesso che dalle parti di Tokyo producono...
Cosa bisogna tenere d'occhio nella settimana che sta per cominciare? Facciamo un punto sull'agenda, solo quello che conta.
Tutti all'Onu. La 73esima Assemblea generale dell'Onu si è aperta ufficialmente il 18 settembre, ma è da oggi che si entra nel vivo dei lavori. Si parte con il Nelson Mandela Peace Summit. L'anno scorso Donald Trump esordì all'Onu con un discorso heavy-metal che mandò in cortocircuito la diplomazia politicamente corretta, attaccò Kim jong-un chiamandolo "rocket man". Un anno dopo, contro tutti i pronostici termonucleari degli analisti imparruccati, Trump ha portato a casa uno storico incontro a Singapore con il leader nordcoreano e il processo di pace sta andando avanti spedito, siamo già al terzo incontro tra le due Coree. Probabilmente Trump stavolta concentrerà la sua attenzione sull'Iran. Missili e uranio. Che cocktail.
Fiducia in Germania. Escono lunedì i dati IFO sulla fiducia nelle imprese, sono numeri molto attesi. Quelli di agosto erano in risalita netta rispetto al crollo di luglio e all'andamento dei mesi precedenti:
Federal Reserve. Martedì si riunisce il comitato di politica monetaria. Il governatore Jerome Powell ha ribadito nelle sue audizioni e uscite pubbliche che la Fed continuerà la politica di rialzo dei tassi. La Fed mercoledì presenterà le sue proiezioni economiche, ci sarà un intervento di Powell.
Home sweet home. Mercoledì escono i numeri sulle vendite di nuove abitazioni negli Stati Uniti. La casa è la crescita. O lo sprofondo (vedere alla voce mutui subprime). Mattonate.
Produzione americana. Giornata importante, giovedì: il Dipartimento del commercio pubblica i dati del prodotto interno lordo americano. L'ultimo numeretto era un + 4.2 per cento, una locomotiva. Se si ferma siamo tutti nei guai (vedere alla voce crisi finanziaria del 2008).
Banzai. Nello stesso giorno escono i dati sull'occupazione e la produzione industriale del Giappone. Ci dimentichiamo troppo spesso che dalle parti di Tokyo producono e esportano pur senza avere materie prime. Un miracolo continuo in un mondo sempre più complicato.
Fiducia in Italia. Giovedì l'Istat pubblica i numeri sulla fiducia dei consumatori e delle imprese nel mese di settembre. Tutto da leggere con grande attenzione, sta per partire la rumba dei conti.
God Save The Queen. Attenzione a venerdì, è la giornata in cui conosceremo i dati del prodotto interno lordo del Regno Unito. Siamo in zona Brexit e il primo ministro Theresa May deve schivare le coltellate di Boris Johnson e dei Brexiteers. Grande storia d'amore, la Brexit.
01
Il piano economico giallo-verde
Non è ancora completo, ma gran parte del lavoro è stato fatto e presto vedremo i numeri del Documento di economia e finanza. Il ministro degli Affari europei Paolo Savona oggi su Rai3, nella trasmissione di Lucia Annunziata, ha spiegato che il governo in questo scenario di rallentamento dell'economia ha bisogno di investimenti pubblici e puntare "a una crescita del 2 per cento". Il lavoro del gruppo che sta scrivendo i provvedimenti economici (Tria, Savona, Giorgetti, Moavero e Conte) procede con un confronto serrato tra politici e tecnici. Bisogna finanziare flat tax, riforma della legge Fornero sulle pensioni e reddito di cittadinanza. Scopriremo presto quanto gradualmente tutto questo sarà fatto, tenendo presente che ci sono 12 miliardi di clausole di salvaguardia dell'Iva. Deficit? Il numero è quello che abbiamo anticipato su List qualche giorno fa: 2 per cento. Sopra o sotto, quella è la cifra sulla quale misurarsi, scontrarsi, dividersi, sposarsi. Chi paga il ricevimento?
02
Spread, banche, Italia
La Banca dei regolamenti internazionali ha messo nero su bianco nella sua rassegna trimestrale quello che vediamo da settimane sul mercato: ci sono tensioni crescenti nei mercati emergenti (EME), le monete agganciate al dollaro soffrono, la Turchia e l'Italia sono casi diversi ma tengono il mercato in tensione. Il dossier italiano ha, come sempre, il suo capitolo a parte in relazione all'andamento dello spread, all'impatto sul debito pubblico e sui bilanci delle banche che sono colme di titoli di Stato. A questo dobbiamo associare, appunto, la pesantissima crisi valutaria della Turchia. Risultato: da metà maggio a metà settembre le banche europee hanno perso il 20 per cento della loro capitalizzazione di Borsa:
Vi è venuto mal di testa guardando questa serie di grafici elaborati dalla BRI? È in fondo tutto abbastanza semplice: lo spread tra Btp e Bund è schizzato in alto come Serghei Bubka ai bei tempi (linea gialla del primo grafico), questo significa che pagheremo più interessi sulle emissioni di debito; c'è una netta divergenza tra i prezzi in Borsa dei titoli delle banche americane e quelle europee (curva rossa e curva blu del secondo grafico, attenzione qui e in precedenza incidono pesantemente le sanzioni degli Stati Uniti verso la Turchia, paese in cui sono esposte numerose banche europee, guardate la seconda linea verticale del primo e del secondo grafico che indica l'intervento della Casa Bianca); le banche italiane in questo gioco al ribasso della quotazione sono quelle che perdono di più (prima colonna del terzo grafico) con una perdita più forte tra metà maggio e il 31 luglio (notizie contrastanti sulla politica economica del governo); il quarto grafico è l'effetto domino di questo scenario sulle esposizioni bancarie dirette e indirette. Cosa significa tutto questo? Che bisogna maneggiare con cura il Def e la legge di bilancio, le banche restano il nostro punto debole perché intimamente legate al debito sovrano, nonostante nelle dichiarazioni ufficiali tutto questo non emerga. Il Governatore di Bankitalia ha parlato di conti pubblici, ma in realtà sta pensando al caveau e allora viene da domandarsi se tutto quello che è stato fatto in questi anni in Via Nazionale e nei consigli d'amministrazione delle banche sia andato a beneficio della stabilità, del Paese e degli italiani. Non c'è solo la politica al governo del Paese, bisogna ricordarlo.
***
Che cosa facciamo ora? Rieccolo. Chi? Non è Fanfani, è Berlusconi.
03
L'opposizione di Berlusconi
Il Cavaliere è sempre là, fa l'opposizione verbale (e poi si mette d'accordo con Salvini sulla Rai e gli spot delle sue aziende) e medita di candidarsi alle elezioni Europee. "Questo governo e soprattutto i Cinque Stelle, sono nemici della libertà", ha detto Berlusconi nel suo intervento a Fiuggi nella manifestazione organizzata da Antonio Tajani. "Leggiamo annunci che attaccano la libertà dei cittadini", ha detto Berlusconi, chiarendo poi qual è il suo primario interesse: "Hanno annunciato misure sui tetti pubblicitari che farebbero chiudere Mediaset il giorno dopo". Secondo Berlusconi "ci sono due squadre, una della Lega, che si è presentata con il programma scritto al 95 per cento da noi. E l'altra, quella del M5s, che si sta rivelando peggiore di quanto immaginavamo, peggiore della sinistra, nemico delle imprese e delle infrastrutture, propenso alle nazionalizzazioni". Quindi opposizione dura? No, ci mancherebbe: "Siamo pronti a votare tutte quelle proposte avanzate dalla Lega che fanno parte del nostro programma del centrodestra". In un battito di ciglia, torna al 1994, il Cav, eccolo qui: "Abbiamo salvato l'Italia dai comunisti, 25 anni dopo l'Italia si trova di fronte a un pericolo ancora peggiore, l'ignoranza, l'incompetenza, l'aspirazione continua all'odio sociale. Saremo ancora noi a salvare il Paese. Sarò ancora in campo alle prossime elezioni per salvare il Paese che amo". In un Sottosopra, tempo fa, il titolare di List immaginava un nuovo videomessaggio e una (ri)discesa in campo, sembrava una cosa onirica e invece... "penso di candidarmi alle europee. Me lo chiedono tutti". Zelig Silvio c'è sempre, cribbio.
04
Lasciateci lavorare
Lo diceva Berlusconi quando era al governo. E oggi chi lo dice? Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che Volturara Appula - dove gli è stata consegnata la cittadinanza onoraria (foto Ansa, in alto) risponde così al Cav: "L'Italia è in buone mani. Il Cavaliere Berlusconi deve stare tranquillo. Ha avuto tanti lustri per avere le sue opportunità, adesso lasciateci lavorare". Conte-Berlusconi. Come uno entra a Palazzo Chigi scatta il generatore automatico di frasi berlusconiane. Lasciateci lavorare è bipartisan.
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Destra, sinistra, centro. Difficile oggi collocarsi nello scenario politico. Corbyn sembrava esserci riuscito. Poi vai a vedere e...
05
Corbyn ha perso la sua grande occasione?
Corbynistas. Si è aperta oggi a Liverpool la conferenza del Labour. Jeremy Corbyn ha certamente rimesso in pista il partito, ha trasfuso una ricetta neo-socialista nelle vene di un partito che aveva ancora il blairismo in mente, ma saprà vincere contro i Tories? Un insospettabile credito al Labour è arrivato l'altro ieri da Jim O'Neill, economista, già ai vertici di Goldman Sachs, inventore dell'acronimo BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), presidente di Chatam House, che sul Financial Times ha scritto che la risposta ai problemi della contemporaneità arriva dai laburisti. Tanto credito però non arriva dagli elettori. Ecco l'andamento del Labour nei sondaggi di YouGov:
Nel 2017 il Labour è stato quasi sempre in testa ai sondaggi, poi da marzo 2018 il partito ha cominciato a scendere e oggi la situazione è di 40 a 36 per i Tories. La prima cosa che deve fare Corbyn è scoprire le ragioni di questo distacco. È da 7 sondaggi consecutivi che i laburisti inseguono e faticano parecchio. Sono tanti e non possono più essere classificati come un episodio. L'altro elemento da osservare è quello dell'economia. E qui il Labour è percepito come una scelta peggiore rispetto ai Tories. Per non parlare dell'immigrazione e della sicurezza.
Vincere? Per Corbyn non sarà mai facile, nonostante il Partito conservatore ce la stia mettendo tutta a farsi ricacciare all'opposizione con le sue liti interne sulla Brexit.
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Come chiudiamo questo numero di List? Bandiera panamense cercasi.
06
Niente bandiera panamense
Panama ha negato la bandiera alla nave Aquarius, SOS Méditerranée e Medici Senza Frontiere hanno detto di essere "sconvolte dall'annuncio dell'Autorità marittima di Panama di essere stata costretta a revocare l'iscrizione dell'Aquarius dal proprio registro navale sotto l'evidente pressione economica e politica delle autorità italiane. Questo provvedimento condanna centinaia di uomini, donne e bambini, alla disperata ricerca di sicurezza, ad annegare in mare e infligge un duro colpo alla missione umanitaria di Aquarius". Le associazioni usano la parola "evidente", si suppone dunque che abbiano la prova di quanto dichiarano. Nel frattempo, il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, risponde così: "Nessuna pressione del Viminale su Panama, è evidente che nessun Paese al mondo voglia prendersi la responsabilità di essere identificato con una nave che intralcia le operazioni di soccorso in mare, rifiuta il coordinamento con la guardia costiera libica, attacca alcuni governi democratici come quello italiano, pretende di distribuire dei clandestini in Europa e carica decine di persone pur essendo oceanografica. Per questi signori i porti italiani continueranno a restare chiusi". Due versioni contrapposte. La battaglia navale nel Mediterraneo continua.
***
Prima di chiudere, ancora un passaggio in zona Salvini. Guido Ciompi ha risolto il problema della rateizzazione dei 49 milioni di euro con uno zampillo d'inchiostro.
07
Una vita a rate
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nei precedenti articoli.
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forma non
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immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.