2 Ottobre
Juncker, Moscovici, Dombrovskis. Tre nomi e il soldo dell'Italia
Il Presidente della Commissione Ue, il vicepresidente e il commissario all'Economia hanno aperto il fuoco e lo spread Btp-Bund stamattina ha superato i 300 punti base. Biografie, relazioni, carriere e un obiettivo politico: contrastare l'ascesa dei partiti populisti in Europa. La partita è quella di Maggio 2019
Prima di tutto, i numeri del mercato. Le dichiarazioni di Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Ue, Pierre Moscovi, commissario Ue all'economia e Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione, hanno alimentato stamattina le tensioni del mercato. Il punto in agenda era segnato, a Maggio 2019 si vota per rinnovare il Parlamento europeo, la battaglia elettorale è aperta, la commissione non è un potere neutro, è di segno politico opposto alla maggioranza italiana. Questo aspetto del racconto viene sempre taciuto sui media, la Commissione Ue è frutto di una stagione politica che si avvia a chiudersi, nella primavera prossima avremo una mappa politica europea completamente diversa.
01
Lady Spread supera i 300 punti
L'esito di questo duro confronto è nello spread tra Btp e Bund stamattina, ha superato i 300 punti e mentre il titolare scrive le sue note sul taccuino è a quota 294 punti:
In Borsa vanno in sofferenza i titoli bancari (zavorrati di Btp). Non c'è solo la crisi da speculazione sul debito, le banche italiane continuano ad avere problemi che hanno una soluzione "lunga", primo fra tutti lo smaltimento dello stock di non performing loans, i crediti in sofferenza, ma a ogni stormir di fronda sui titoli di Stato nel caveau arriva il raffreddore. Questa è la curva mensile dell'indice di settore FTSE Italia Banche:
La tensione sul debito sovrano si scarica sulla quotazione dei titoli bancari.
Stasera è previsto un vertice tra Di Maio, il vicepremier leghista Matteo Salvini, il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Giovanni Tria. Assente Paolo Savona, che è a Strasburgo per una serie di incontri a livello europeo. Al vertice al posto di Savona parteciperà il sottosegretario agli Affari europei, Luciano Barra Caracciolo. Di Maio, Salvini, Conte e Caracciolo sono allineati. Tria vedremo.
***
Chi sono i protagonisti di questo scontro? Da dove vengono,...
Prima di tutto, i numeri del mercato. Le dichiarazioni di Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Ue, Pierre Moscovi, commissario Ue all'economia e Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione, hanno alimentato stamattina le tensioni del mercato. Il punto in agenda era segnato, a Maggio 2019 si vota per rinnovare il Parlamento europeo, la battaglia elettorale è aperta, la commissione non è un potere neutro, è di segno politico opposto alla maggioranza italiana. Questo aspetto del racconto viene sempre taciuto sui media, la Commissione Ue è frutto di una stagione politica che si avvia a chiudersi, nella primavera prossima avremo una mappa politica europea completamente diversa.
01
Lady Spread supera i 300 punti
L'esito di questo duro confronto è nello spread tra Btp e Bund stamattina, ha superato i 300 punti e mentre il titolare scrive le sue note sul taccuino è a quota 294 punti:
In Borsa vanno in sofferenza i titoli bancari (zavorrati di Btp). Non c'è solo la crisi da speculazione sul debito, le banche italiane continuano ad avere problemi che hanno una soluzione "lunga", primo fra tutti lo smaltimento dello stock di non performing loans, i crediti in sofferenza, ma a ogni stormir di fronda sui titoli di Stato nel caveau arriva il raffreddore. Questa è la curva mensile dell'indice di settore FTSE Italia Banche:
La tensione sul debito sovrano si scarica sulla quotazione dei titoli bancari.
Stasera è previsto un vertice tra Di Maio, il vicepremier leghista Matteo Salvini, il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Giovanni Tria. Assente Paolo Savona, che è a Strasburgo per una serie di incontri a livello europeo. Al vertice al posto di Savona parteciperà il sottosegretario agli Affari europei, Luciano Barra Caracciolo. Di Maio, Salvini, Conte e Caracciolo sono allineati. Tria vedremo.
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Chi sono i protagonisti di questo scontro? Da dove vengono, cosa e chi rappresentano? Sono domande fondamentali per capire lo scenario reale, non quello che viene rappresentato dal mainstream. Vediamo le parti in commedia.
02
Il Granducato. Jean-Claude Juncker
Jean-Claude Juncker. È il Presidente della Commissione Ue, un politico di lunghissimo corso, lussemburghese. Nato nel 1954, non è il rampollo di una famiglia di politici, Juncker la strada l'ha trovata con il suo indubbio talento. Non è mai stato senza poltrona, segno di grande capacità di relazione e intelligenza politica. Laureato in legge, avvocato, assistente parlamentare, diventa subito ministro del Lavoro del Lussemburgo e da quel momento il destino non lo lascia mai senza un incarico di potere e prestigio. Il guardiano dell'Europa è l'esecutore della linea politica della Germania, il suo sodalizio con Angela Merkel è al titanio, il prestigio di Juncker un po' meno.
È stato primo ministro del Lussemburgo dal 20 gennaio al 10 luglio 2013, un Granducato (l'unico esistente oggi in tutto il mondo) al centro dell'Europa che definire Stato è francamente eccessivo, la sua ragione d'esistere è una sola: era e resta un paradiso fiscale. Fa sorridere sentire Juncker impartire lezioni periodicamente ai governi italiani sui conti (tutti, senza distinzione alcuna) e portare allegramente sulle spalle la biografia di uno che ha guidato una nazione con 560 mila abitanti, 139 banche, hub mondiale dei fondi di investimento, studi legali, miriadi di società finanziarie (vere e fittizie) che ha, ça va sans dire, il reddito pro capite più alto al mondo. La caduta del segreto bancario nel 2014 ha ridimensionato la sua capacità di manovra (prima totale, dopo un po' meno), ma non la sua abilità nel costruire veicoli finanziari per elusori fiscali. Chi ha soldi, va in Lussemburgo per fare soldi con i soldi. I Luxembourg Leaks sono stati dimenticati, ma sono la prova incontestabile di quanto scriviamo.
Juncker è un navigatissimo esponente del potere brussellese, prima di diventare Presidente della Commissione ha guidato l'Eurogruppo (l'organismo che coordina i lavori dei Ministri delle finanze dell'Eurozona) e il suo rapporto con Berlino è sempre stato di ferro. Con Merkel condivide visione politica - Juncker è un Cristiano democratico fin da ragazzo - e strategia diplomatica. La Cancelliera sminuzza i problemi, il Presidente Ue li assembla in decisioni. Quando l'esito della pratica non va nel verso desiderato, Juncker abbandona la sua bonomia e si trasforma in un carro armato. Eccolo così passare dalle pacche sulle spalle alla frase - pessima - sulla "commedia italiana". Si è scontrato con tutti e figuriamoci se poteva lasciar passare indenne il Governo Frankenstein. Ha usato parole concilianti sull'immigrazione quando gli altri attaccavano l'Italia (vedere alla voce Macron e soci) e la ragione era ed è semplice: se l'Italia apre i confini i problemi diventano insostenibili per tutti. Ma sui conti Juncker ha sempre fatto la faccia feroce perché in Europa la Germania sul punto ha in mente il contribuente tedesco a cui hanno detto (falso) che deve pagare i conti degli italiani (mai accaduto), semmai è stata l'Italia a pagare il conto della Grecia in cui le banche tedesche avevano un primario interesse (e perdita potenziale). Acqua passata, l'oggi è diverso. Di fronte a Juncker non c'è la debole Atene, ma la terza economia d'Europa (seconda per manifattura) che ha un governo di segno opposto allo junckerismo e pone sotto scalata il predominio dei popolari in Europa. La storia di questo nuovo quadro politico in realtà a ben vedere era cominciata con il governo Renzi. In questo scenario di conflitto permanente Juncker prese a sberle il Matteo fiorentino che chiedeva "flessibilità", cioè fare deficit. Renzi la ottenne, la cosiddetta "flessibilità", in misura insufficiente per cambiare il suo destino politico, ma abbastanza per impegnare il bilancio dello Stato in una raffica di micro-mance elettorali che non servirono a niente: né allo sviluppo del Paese né alle sue fortune politiche. In compenso hanno ipotecato il bilancio del governo presente. Juncker lo sa e pensa che aprire il cancello al deficit italiano possa innescare un effetto domino in tutta Europa. Questo, sul piano contabile. Ma il vero plot della storia è politico: Salvini e Di Maio sono una minaccia per i partiti popolari europei e Juncker fa il gioco che gli è stato assegnato dalla storia: è un avversario e farà di tutto (fino a un certo punto) per impedire la vittoria dei populisti. Oggi. Domani, dopo il voto, potrebbe perfino diventare un alleato di Salvini. Popolari e populisti sono destinati a scontrarsi. E incontrarsi. È la politica bellezza, e tu non puoi farci niente.
03
La France, à gauche. Pierre Moscovici
Pierre Moscovici. Francese. E con questo abbiamo detto tutto sul caratterino. Anzi no, Moscovici è un membro del Partito socialista francese, una formazione in via di estinzione. Deputato socialista dal 2007, ministro dell'Economia e degli Affari europei, responsabile della campagna presidenziale di François Hollande nel 2012, oggi è Commissario europeo all'Economia, in disarmo. Moscovici è un politico nella fase primum vivere e si è calato nel ruolo con tutto quello che può. Quindi parla molto. Il suo bersaglio preferito è l'Italia per ragioni non misteriose: a Roma c'è un governo giallo-verde, sull'immigrazione la Francia ha una politica delle porte chiuse e - mon dieu - il deficit francese sì, ma quello dei puzzoni italiani no. Moscovici è un campione di autogol, le sue dichiarazioni contro l'Italia hanno messo le ali al consenso di Salvini e più lui lo tira giù più il leader leghista si tira su. Non l'ha ancora capito e così Pierre continua la sua campagna d'Italia nella speranza di creare un sottosopra nel Belpaese e dare il colpo di grazia ai populisti. Nato a Parigi, figlio di (lui lo è) un influente psicologo francese di origine rumena, Serge Moscovici, Pierre ha tutto il curriculum che serve per far parte dell'establishment francese: Science Po e scuola d'amministrazione dell'ENA. Entra come un fulmine nella Corte dei Conti francese e altrettanto rapidamente si fa largo nei governi socialisti, collabora al massimo livello con il governo di Lionel Jospin (chi se lo ricorda?) e non lo ferma più nessuno. Fino al 1984 Pierre è uno scapigliato trozkista (Ligue communiste révolutionnaire) poi resta comunista ma sciacqua i panni sulla Senna e diventa un convinto socialista. Questione di sfumature, la vita. L'anticapitalismo va sempre in carrozza. Resta spostato à gauche, ma con il portafoglio ben assestato a destra, Moscovici si muove prima sotto l'ala protettiva di Michel Rocard e Dominique Strauss-Khan, poi come tutti quelli che hanno talento politico e ambizione si mette in proprio. Fonda un suo gruppo politico-culturale, si muove come un caterpillar nei gangli dell'alta amministrazione francese, macina riforme (che a quanto pare non hanno funzionato, vista la situazione che monta a Parigi e i disastri dei governi socialisti), diventa ministro, si occupa dell'Europa (vista sempre in chiave di egemonia francese), rappresenta la Francia socialista nella Convenzione per l'Europa, scopre uno statista in Hollande che ne ricambia gli amorosi sensi elevandolo a commissario europeo nel 2014. Voilà, Moscovicì. Cosa potrebbe altro dire sul governo giallo-verde se non che è il disastro dell'Europa? È la sua missione.
04
Il cervellone lettone. Valdis Dombrovskis
Valdis Dombrovskis. Questa è una sagoma eccezionale. Vice presidente della Commissione europea, già primo ministro della Lettonia, il buon Valdis viene intervistato dai giornalisti italiani come un oracolo. Egli, dall'alto dell'esperienza lettone in materia, insegna ai bifolchi mediterranei che prendono il sole e mangiano la pizza come si fa di conto, cribbio. A nessuno dei valenti gazzettieri viene in mente una domanda facile facile: scusi, Valdis, ma come mai vi hanno arrestato il governatore della banca centrale? Eh sì, perché lmars Rimsevics (uno che ha visto passare 19 governi e due monete), membro del consiglio direttivo della Bce, è stato arrestato dall'ufficio anti-corruzione di Riga qualche mese fa, la faccenda è diventata una spy story da film (titolo "The Banker"). Dettagli. E cosa ne facciamo del dossier riguardante la ABLV Bank (la terza banca del Paese, ora in liquidazione) accusata dagli Stati Uniti di intrattenere cordialissimi rapporti con la Corea del Nord, per non parlare delle accuse di riciclaggio con la Russia e l'Ucraina? Un ottimo biglietto da visita per fare le pulci all'Italia che in fatto di contabilità a certamente un alto tasso di creatività, ma la Lettonia in cattedra, suvvia. In ogni caso Dombrovskis fa il suo lavoro e alza anch'egli fieramente la diga contro il populismo. D'altronde, un lettone non può certo dare il via libera al lavoretto in deficit dei "putinisti" italiani, perbacco. È anche una questione post-sovietica, che volete farci. Nato a Riga nel 1971, famiglia di origini polacche, Valdis è un cervellone con laurea in fisica, matematica e economia, diventa un politico del nuovo corso del paese baltico (il suo partito è quello della Nuova Era, membro del gruppo europeo del Ppe), supera elezioni, disastri (il crollo del tetto di un centro commerciale nel 2013 con 54 morti, Dombrovskis si dimise), rielezioni (alla fine ha guidato tre governi) e in Europa oggi (domani non si sa) fa la parte del "secchione" scelto dal Presidente Juncker per dare una controllata alla stabilità finanziaria. L'Italia è il suo bersaglio preferito, i cronisti a Cernobbio lo inseguono come se da lui dipendesse il nostro destino. Tutti a pendere dalle labbra del commissario lettone. Che tempi.
Juncker, Moscovici, Dombrovskis. Tre carte, un soldo. Quello italiano. Strana commedia, quella europea. Anche quella italiana non scherza, siamo a vette creative notevoli e luoghi letterari confermati. Dante Alighieri, padre nostro, come avevi ragione.
05
ll sindaco di Riace e il contrappasso dantesco
Premessa metodologica: qui a List siamo garantisti. Detto questo, ecco il fatto: il sindaco di Riace, Domenico Lucano, è finito agli arresti domiciliari per una serie di gravi irregolarità nella gestione dell'immigrazione. Negli atti dell'operazione Xenia si legge che Lucano era un sindaco "spregiudicato" che organizzava "matrimoni di convenienza" tra cittadini di Riace e donne straniere al fine di favorire illecitamente la permanenza di queste ultime in Italia. Come scrive stamattina l'Agi "dalle indagini, scrivono gli inquirenti, sarebbe emerso come Lucano e la sua compagna avessero architettato degli "espedienti criminosi, tanto semplici quanto efficaci", volti ad aggirare la disciplina prevista dalle norme nazionali per ottenere l'ingresso in Italia. "Particolarmente allarmanti", si legge ancora, si sono rivelate "non solo la lunga serie di irregolarità amministrative e di illeciti penalmente rilevanti che costellavano la realizzazione del progetto, ma anche e soprattutto l'estrema naturalezza con la quale Lucano e la sua compagna si risolvevano a trasgredire norme civili, amministrative e penali". Lucano, sempre secondo l'accusa, avrebbe ammesso di essersi reso materialmente protagonista ed in prima persona adoperato, ai fini dell'organizzazione di matrimoni "di comodo". Sempre a Lucano la Guardia di Finanza contesta illeciti nella gestione dei rifiuti perché avrebbe affidato la raccolta a due cooperative che non avevano i requisiti per il servizio.
Intercettazioni. Eccole, Lucano sapeva di violare la legge. Ancora un lancio dell'agenzia Agi: "Sapeva di violare la legge ed era pronto ad assumersene la responsabilità Domenico Lucano, sindaco di Riace, arrestato stamane dalla Guardia di Finanza con l'accusa di aver favorito l'immigrazione clandestina. Lucano, intercettato, parla di una donna alla quale era stato negato il permesso di soggiorno. "Io - dice il sindaco - la carta d'identità gliela faccio ... io sono un fuorilegge, sono un fuorilegge, perché per fare la carta d'identità io dovrei avere un permesso di soggiorno in corso di validità ... in più lei deve dimostrare che abita a Riace, che ha una dimora a Riace, allora io dico così, non mando neanche i vigili, mi assumo io la responsabilità e gli dico va bene, sono responsabile dei vigili ... la carta d'identità tre fotografie, all'ufficio anagrafe, la iscriviamo subito". Sono un fuorilegge. Un pubblico ufficiale.
Questo è il post- della storia, il pre- è che Lucano era diventato un'icona della solidarietà, dell'integrazione, accoglieva gli immigrati e ne chiedeva di più per la sua cittadina e naturalmente è stato subito adottato come un fulgido esempio dal mondo in progress. Nessuna riflessione, ma tanti riflessi condizionati sul bene e il male. Il manicheismo, brutta malattia che non aiuta a discernere. E così vai con l'icona e niente meno che copertina della rivista Fortune che battezza il sindaco come una delle 50 personalità più influenti del mondo. In un baleno il Lucano è stato trasformato in un avversario di Salvini, del fascismo, del regime, della dittatura. E naturalmente tutto questo alla fine, come insegna Dante, conduce a un contrappasso: l'arresto di Lucano per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Potete immaginare le reazioni, da una parte e dall'altra. Salvini dopo esser stato preso a pallate per settimane con la storia del sindaco di Riace buono e giusto e lui cattivo e ingiusto ha colto la palla al balzo: "Accidenti, chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l'Italia di immigrati! Io vado avanti". L'amministrazione diciamo disinvolta di Lucano viene commentata così da Matteo Orfini, presidente del Partito democratico: "Mimmo Lucano, sindaco di Riace, è stato arrestato questa mattina. Ovviamente il lavoro dei magistrati va rispettato e vedremo cosa emergerà e come procederà l'inchiesta. Ma quanto finora comunicato dalla Procura sembra confermare quello che si è sempre saputo, ovvero che Lucano disobbediva ad alcune leggi che riteneva ingiuste e disumane. Non era un fatto nascosto, anzi lo rivendicava pubblicamente. I magistrati hanno escluso altri reati: non c'erano mazzette, non c'erano giri di soldi, nulla. C'è stato un atto politico forte - perché non rispettare la legge lo e'. E allora lasciamo stare la vicenda giudiziaria che seguirà il suo corso e restiamo sul piano politico, che è quello che a me interessa e compete. Riace è un modello di accoglienza e integrazione riconosciuto ovunque, un modello perché funziona. Quando c'è integrazione c'è maggior rispetto della legalità e più sicurezza. Ma le nostre leggi rendono difficile fare integrazione. Io credevo e credo che quelle leggi vadano modificate (a partire dalla Bossi Fini), credevo e credo che non averlo fatto sia stato un errore, che ha reso e rende molto più complicata la vita degli amministratori e di chi opera in questo settore". Disobbedienza civile. Un pubblico ufficiale.
Il tema è solo uno: c'è reato o no? Se il sindaco di Riace ha commesso dei reati, difenderlo è il peggior modo per portare avanti una causa umanitaria. La prudenza appare sconosciuta, vince il pre-giudizio. Siamo garantisti, attendiamo gli esiti del processo. Per il resto, mai cedere alla tentazione di fabbricare icone da scagliare contro gli avversari politici, spesso hanno un rovescio che non è bello da vedere.
***
Intanto, là fuori, dove si decidono i destini della fabbrica e del lavoro, nella produzione di cui si fa fatica a parlare in un dibattito pubblico avvelenato dalla battaglia di fazione, succedono cose importanti. Il Gruppo Fiat-Chrysler sta riorganizzando il proprio futuro dopo la scomparsa di Sergio Marchionne. Il nuovo numero uno, Mike Manley, ieri ha mostrato le sue prime carte. Ci riguarda? Tantissimo, FCA in Italia produce una cosa di cui il nostro prodotto interno lordo non può fare a meno: automobili. Seguite il titolare di List.
06
FCA, Manley cambia il gruppo di comando
Quella che segue è la lettera inviata oggi dal CEO di FCA, Mike Manley, a tutti i dipendenti nel mondo. Manley ha riorganizzato i settori e fatto alcune nomine importanti nei settori chiave del Gruppo. Con queste decisioni si chiude l'era di Sergio Marchionne e si apre la sua stagione al vertice del gruppo FCA. Come vedremo, un impegno difficile per le condizioni del mercato - che stanno cambiando - e la sfida tecnologica in corso.
di Mike Manley
Cari Colleghi,
Negli ultimi 60 giorni, ho viaggiato nelle regioni APAC, EMEA e NAFTA e ho in programma di andare in LATAM nelle prossime settimane. Ho avuto modo di incontrare molti di voi e di discutere della tabella di marcia per mantenere gli impegni del piano industriale quinquennale presentato il 1° giugno. Poiché sono stato ampiamente coinvolto nello sviluppo del piano, posso assicurarvi che è stato realizzato nella piena convinzione che abbiamo competenze e talento eccezionali che ci accompagneranno lungo il percorso per diventare una delle case automobilistiche più redditizie al mondo.
Non sto dicendo che non avremo sfide da affrontare. A causa di normative più severe, della forte concorrenza e, probabilmente, di una crescita industriale più lenta a livello mondiale, i prossimi cinque anni continueranno a essere estremamente impegnativi per il nostro settore. Ciononostante, grazie al costante focus sugli obiettivi e alla capacità di adattarci con flessibilità al mutare delle circostanze, che è una delle nostre caratteristiche e qualità distintive, abbiamo una visione chiara, che ci permetterà di realizzare le nostre ambizioni quinquennali. Continua a leggere la lettera di Manley su List.
***
Con che cosa chiudiamo questo numero di List? Con un bellissimo tocco poetico di Guido Ciompi per Charles Aznavour.
07
Charles Aznavour 1924-2018
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diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.