5 Ottobre
La disoccupazione in America al minimo dal 1969
Il report sul mercato del lavoro in settembre. Il numero di nuovi posti al di sotto delle attese (134 mila) ma i senza lavoro sono al livello più basso dai tempi del Vietnam. Trump impegnato nei rally per le elezioni di mid-term. Fiducia e partecipazione degli elettori repubblicani in ascesa
La crescita c'è e ci sarà ancora, le restrizioni sul commercio mondiale aumentano. Non c'è contraddizione tra le due cose perché i mercati si allargano e si restringono (sono "chiuse" solo le zone non connesse e ormai sono poche) in differenti aree del pianeta, la produzione è naturalmente influenzata dalla grandezza e domanda di ogni mercato interno (è la grande forza dell'America), dall'efficienza dei sistemi produttivi e di distribuzione, dal prezzo e dalla velocità del consumo, dai fattori naturali e demografici.
01
Protezionismo e crescita economica
Il fenomeno del protezionismo non comincia con Trump, viene da lontano e il suo "ritorno" sulla scena dopo un'intensa e lunga ondata di globalizzazione non è una sorpresa, fa parte dei cicli economici. Guardate questo grafico tratto dal Documento di economia e finanza appena consegnato dal governo al Parlamento:
Le liberalizzazioni sono piatte e le misure protezionistiche aumentano dal 2012. La Presidenza di Donald Trump arriva nel 2017 (elezione nel novembre del 2016, insediamento il 20 gennaio del 2017) e l'anno prima (c'è ancora Obama alla Casa Bianca) abbiamo il picco mondiale di misure protezionistiche, segno di un'inversione brusca nelle politiche di vari paesi e zone economiche, si sentono i contraccolpi, le conseguenze inattese della globalizzazione, si cerca un rimedio che è sempre per difetto o per eccesso, non esiste la giusta misura. Negli Stati Uniti il sistema dei dazi è una delle leve della politica fiscale a disposizione di ogni presidente, che ne fa uso in vario grado.
La Casa Bianca ha in corso una intensa - visibile e sotterranea - guerra commerciale con la Cina, ma ha firmato l'accordo del nuovo trattato di libero scambio del Nord America (NAFTA) con Canada e Messico, ha una discussione aperta con il Giappone e gli altri Paesi asiatici, una partnership da rinnovare con il Regno Unitio alla luce della...
La crescita c'è e ci sarà ancora, le restrizioni sul commercio mondiale aumentano. Non c'è contraddizione tra le due cose perché i mercati si allargano e si restringono (sono "chiuse" solo le zone non connesse e ormai sono poche) in differenti aree del pianeta, la produzione è naturalmente influenzata dalla grandezza e domanda di ogni mercato interno (è la grande forza dell'America), dall'efficienza dei sistemi produttivi e di distribuzione, dal prezzo e dalla velocità del consumo, dai fattori naturali e demografici.
01
Protezionismo e crescita economica
Il fenomeno del protezionismo non comincia con Trump, viene da lontano e il suo "ritorno" sulla scena dopo un'intensa e lunga ondata di globalizzazione non è una sorpresa, fa parte dei cicli economici. Guardate questo grafico tratto dal Documento di economia e finanza appena consegnato dal governo al Parlamento:
Le liberalizzazioni sono piatte e le misure protezionistiche aumentano dal 2012. La Presidenza di Donald Trump arriva nel 2017 (elezione nel novembre del 2016, insediamento il 20 gennaio del 2017) e l'anno prima (c'è ancora Obama alla Casa Bianca) abbiamo il picco mondiale di misure protezionistiche, segno di un'inversione brusca nelle politiche di vari paesi e zone economiche, si sentono i contraccolpi, le conseguenze inattese della globalizzazione, si cerca un rimedio che è sempre per difetto o per eccesso, non esiste la giusta misura. Negli Stati Uniti il sistema dei dazi è una delle leve della politica fiscale a disposizione di ogni presidente, che ne fa uso in vario grado.
La Casa Bianca ha in corso una intensa - visibile e sotterranea - guerra commerciale con la Cina, ma ha firmato l'accordo del nuovo trattato di libero scambio del Nord America (NAFTA) con Canada e Messico, ha una discussione aperta con il Giappone e gli altri Paesi asiatici, una partnership da rinnovare con il Regno Unitio alla luce della Brexit in arrivo (e vedremo in che forma, se hard o soft), un negoziato (per ora in stallo) con l'Unione europea. Con questa montagna di problemi e soluzioni, la locomotiva americana corre. Forse non durerà ancora a lungo (nessuno può dirlo con certezza) ma sta di fatto che Trump arriva alle elezioni di mid-term con l'economia americana in pieno boom. E oggi sono usciti i dati sul mercato del lavoro, di grande interesse.
02
America First. Disoccupazione al minimo dai tempi del Vietnam
Cosa dicono gli ultimi dati sull'occupazione? Sono una cartina di tornasole delle politiche di America First. E per ora smentiscono tutte le previsioni fatte dalle cassandre sul crollo degli Stati Uniti. I numeri, quello che conta: i nuovi posti in settembre sono al di sotto delle stime (134mila contro 180 mila) ma il tasso di disoccupazione è calato al minimo dai tempi della guerra in Vietnam (3.7 per cento). Nell'ultimo trimestre gli Stati Uniti hanno creato 190 mila posti al mese. Il mercato ha due dati sui quali confrontarsi e Wall Street deve prendere una decisione su come interpretarli:
1. Il dato ottimo è quello del tasso di disoccupazione che certifica il momento di boom dell'economia americana;
2. Il numero che potrebbe far pensare a un rallentamento futuro è quello dei nuovi posti (134 mila), confrontato con le stime che avevano fatto gli analisti (180 mila).
Il fattore inatteso del mese è stato l'uragano Florence.
03
La campagna di Trump e l'ondata rossa
Con questi numeri da record sull'economia, Trump sta intensificando il suo impegno nei "rally" per le elezioni di mid-term (appuntamento il 6 novembre). La partecipazione degli elettori repubblicani è data in ascesa. Significativo il sondaggio pubblicato da Gallup qualche giorno fa sulla credibilità della politica e l'opinione pubblica in America, è al livello più alto degli ultimi 10 anni. A dispetto di quanto si legge sui media mainstream, siamo di fronte a un elemento importante per valutare lo scenario elettorale del voto del 6 novembre e soprattutto la proiezione sull'appuntamento del 2020. Secondo le nostre analisi, basate sull'osservazione dei sondaggi e il contesto politico, i Repubblicani perderanno la Camera e manteranno il controllo del Senato, ma la situazione è in evoluzione e va analizzata con la consueta cautela, ricordando che non tutto è economia, esiste oggi un elemento di potente cambiamento, la politica dell'identità. Guardate questo grafico di Gallup:
Il 55 per cento degli americani ha fiducia nei politici, il 7 per cento in più rispetto all'anno scorso e 13 punti in più rispetto al settembre del 2016. Tra quali elettori è aumentata la fiducia? Ecco un altro grafico:
L'ascesa è tra gli elettori repubblicani. Questo si chiama campanello d'allarme per il Partito democratico. È cominciata una sfida durissima per il voto del 6 novembre e per la partita decisiva delle elezioni del 2020. Si combatte stato per stato e come sempre ogni sfida "locale" ha una sua storia. E che storia. In questo racconto di lotta per il potere a Washington, spuntano eventi e conseguenze inattese.
04
La politica dell'identità e il caso Kavanaugh
Le conseguenze inattese arrivano dal caso di Brett Kavanaugh, il plot politico del giudice candidato alla Corte Suprema e finito sotto accusa per una presunta storia di molestie sessuali (quando aveva 17 anni, 30 anni fa) che ha innescato una reazione nell'elettorato repubblicano che vede nel caso una manipolazione dei Democratici. Non sappiamo ancora come andrà a finire sul piano istituzionale questa storia, ma sappiamo che l'indagine della Fbi è un flop, non ha portato nuovi elementi a supporto dell'accusa mossa da Christine Blasey Ford e il Senato americano darà il voto finale su Kavanaugh domani. Se dovesse arrivare un via libera alla nomina, i Democratici metteranno a segno... una bruciante sconfitta. Sul piano dell'effetto sul corpo elettorale cominciano ad affluire dati importanti: nelle sfide per il mid-term i repubblicani si stanno avvicinando di nuovo ai Democratici che erano dati in vantaggio. La vicenda, al di là del suo esito, si sta trasformando in un boomerang. Significativo il commento dell'editorial board del Wall Street Journal sul classico caso "lui dice, lei dice" senza prove evidenti da ambo le parti. Una parola contro l'altra:
Non bisogna pensare che la signora Ford stia mentendo per confermare il giudice Kavanaugh, e non dubitiamo della sua sincerità. Si può semplicemente supporre che i ricordi possano essere sbagliati dopo così tanti decenni e che sarebbe un terribile precedente squalificare un candidato così illustre quando nega categoricamente i fatti e non ci sono prove che li confermino.
Si tratta di un caso delicatissimo sul piano giudiziario e istituzionale. Quello che non convince l'elettore americano è il comportamento del Partito democratico che lo ha cavalcato senza alcuna prudenza e rispetto per entrambe le parti in causa. Ha usato la signora Ford per lanciare l'assalto all'amministrazione Trump e non ha esitato a emettere un pre-giudizio sull'integrità di Kavanaugh prima che emergessero fatti concreti a sostegno dell'accusa. L'effetto sull'elettorato repubblicano è stato enorme. Guardate questo sondaggio pubblicato da NPR l'altro ieri:
Che cosa accadrà? Il Senato americano ha deciso di procedere con il voto finale (51 a 49). Siamo alla mano finale della partita. I Democratici rischiano il crash. Aspettiamo con il taccuino squadernato. È una storia che impatta direttamente sullo scenario delle elezioni di mid-term.
***
Che cosa facciamo ora? Dopo questo tour nella politica americana, torniamo in Italia, facciamo un giro rapido, il punto sulla giornata. Camminiamo in un paesaggio arroventato e pieno di botole.
05
Conte deve nominare un gruppo di lavoro e uno "zar per gli investimenti"
Il Documento di economia e finanza è arrivato in Parlamento. La lettura conferma i numeri e il documento appare assai meno esoterico - ma con una serie di caveat da tenere presente - di quanto facciano supporre i titoli dei giornali. Ne daremo una lettura meditata, senza isterie né trionfalismi, il Def avvia un processo di scrittura dei provvedimenti (sarà esaminato e votato dalle Camere in meno di 72 ore, l'agenda ha compresso i tempi), quello che davvero conta, la legge di stabilità.
L'enfasi posta dal governo sugli investimenti deve essere tradotta in fatti concreti, progetti, grandi opere. La Nota di aggiornamento del Def sul punto afferma:
Il Governo intende mettere in campo una serie di azioni ad ampio raggio volte ad espandere, accelerare e rendere più efficiente la spesa per investimenti pubblici, migliorando la capacità delle pubbliche amministrazioni di preparare, valutare e gestire piani e progetti. Nel quadro di queste azioni, il Governo attiverà entro la fine di quest’anno una task force sugli investimenti pubblici. Riprendendo le esperienze di altri Paesi, che hanno affrontato con successo problematiche di investimenti pubblici e di gap infrastrutturali simili a quelli italiani, il Governo creerà inoltre un centro di competenze dedicato. Questo avrà il compito di offrire servizi di assistenza tecnica e di assicurare standard di qualità per la preparazione e la valutazione di programmi e progetti da parte delle amministrazioni pubbliche centrali e periferiche. Questa azione permetterà anche di creare nel tempo un insieme di capacità professionali interne alla PA nell’intera gamma di competenze, tipologie e dimensioni della progettazione tecnica ed economica degli investimenti pubblici. Lo sforzo di rilancio degli investimenti e di sviluppo delle infrastrutture dovrà coinvolgere non solo tutti i livelli delle amministrazioni pubbliche, ma anche le società partecipate o titolari di concessioni pubbliche che hanno, in numerosi casi, beneficiato di un regime di bassi canoni ed elevate tariffe, rinviando i programmi di investimento previsti nei piani economici finanziari. Gli opportuni cambiamenti organizzativi e regolatori saranno prontamente introdotti onde rimuovere gli ostacoli che hanno frenato le opere pubbliche assicurando, al contempo, congrui livelli di investimento da parte delle società concessionarie, nonché un riequilibrio del regime dei canoni.
In questo quadro assume particolare rilievo un rinnovato impegno del Governo a promuovere la liberalizzazione nei settori ancora caratterizzati da rendite monopolistiche e da ostacoli alla concorrenza, con risultati benefici sul fronte dei prezzi, dell’efficienza e degli incentivi all’innovazione. Settori strategici per la crescita su cui il Governo punterà anche per realizzare opportune sinergie pubblico-privato sono in particolare quelli della ricerca scientifica e tecnologica, della formazione di capitale umano, della innovazione e delle infrastrutture, in quanto portatori di effetti rilevanti e duraturi sulla produzione e la capacità del Paese di creare valore.
Traduzione: c'è un lavoro importante da fare, ma è tutto da inventare. Il piano economico del governo viene riassunto in sei punti:
- Attuazione del Reddito di Cittadinanza nell’ambito di un’ampia riforma delle politiche di inclusione sociale;
- Introduzione di modalità di pensionamento anticipato per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani;
- Prima fase dell’introduzione della ‘flat tax’ a favore di piccole imprese, professionisti e artigiani;
- Taglio dell’imposta sugli utili d’impresa per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi;
- Rilancio degli investimenti pubblici e della ricerca scientifica e tecnologica;
- Promozione dei settori-chiave dell’economia, in primis il manifatturiero avanzato, le infrastrutture e le costruzioni.
Il quadro sintetico di finanza pubblica è il seguente:
Questi numeri sono oggettivamente una scalata. Il grado di difficoltà della salita dipende da una serie di fattori esterni e interni. Bisogna sperare che l'economia mondiale non subisca una frenata brusca (gli analisti non la vedono, ma attenzione: anche il 2008 fu un cataclisma non-previsto), che l'export italiano continui a tirare, che la domanda interna si riprenda, che gli investimenti diventino una realtà. Le misure in deficit sono certe, l'effetto sulla crescita tutto da scoprire (ci riferiamo al reddito di cittadinanza, altra sfida nella sfida), l'aumento della produzione (e del lavoro) è una scommessa. D'altronde, visto il programma di governo, la natura dei partiti che lo formano, le lezioni del passato (l'Italia è rimasta fanalino di coda della crescita in Europa), la scelta è coerente con quanto annunciato da Di Maio e Salvini in campagna elettorale. Si avviano a fare quello che avevano promesso.
Qualcuno dirà che non è poco, ma nel piano economico del governo va messa sostanza. Gli investimenti sono fondamentali per riuscire nell'impresa. Senza, si finisce giù senza la corda di sicurezza. Abbiamo già scritto su List che il new deal italiano si costruisce sul modello organizzativo di quello rooseveltiano: unire Nord e Sud, costituire un gruppo di lavoro (il brains trust) a Palazzo Chigi dedicato esclusivamente alla crescita. Zero ministri, questo è un compito straordinario che non può essere sminuzzato nel falò delle vanità ministeriali. La cabina di regia di cui parla il premier Giuseppe Conte diventa una realtà solo se si costituisce un team che lavora nella presidenza del Consiglio ed è guidato da uno "zar degli investimenti". Senza un accentramento dell'elaborazione del piano e delle decisioni, tutto si perderà nei meandri dei ministeri romani. Lo scriviamo a futura memoria.
***
Nel frattempo, come in Blade Runner stiamo entrando nella scena "ho visto cose che voi umani...".
06
Lady Spread, Moody's e lo scontro con l'Europa
Il problema dello spread è connesso al clima di incertezza sui rapporti tra il governo e la Commissione europea. E non solo.
Le dichiarazioni del commissario all'Economia, Pierre Moscovici, non sono di buon auspicio, la polemica tra Jean-Claude Juncker e Matteo Salvini non fa bene né all'Europa né all'Italia. Il Presidente della Commissione Ue oggi ha affermato: "Spero che Matteo Salvini non finisca mai nella situazione di dover raccogliere un mucchio di macerie per una nuova crisi dell'euro". Salvini ha risposto: "Incredibili e inaccettabili gli insulti e le minacce che ogni giorno arrivano da Bruxelles e dai burocrati europei. Le uniche macerie che dovrò raccogliere sono quelle del bel sogno europeo, distrutto da gente come Juncker: sarò felice di ricostruire una nuova Europa con il voto popolare di maggio, io lavoro solo e soltanto per il bene ed il futuro del popolo italiano". Siamo ai materassi.
È lo scontro tra due visioni del mondo, tra vecchio e nuovo, tra popolari (nel senso di volkspartei) e populisti, ma c'è qualcosa di stonato in entrambi che comincia a emergere dallo spartito che recitano consapevolmente. Rischiano di bruciarsi tutti. Juncker finisce dalla parte del torto quando si esprime in questi termini in una fase delicatissima sul piano politico e finanziario, Salvini agisce da leader politico movimentista che gioca una partita elettorale (il voto europeo di maggio 2019) ma deve ricordare che non è più il leader di una forza d'opposizione, è al governo. Sul destino dell'Italia e della maggioranza giallo-verde si stanno addensando disegni frutto di un cinico calcolo: meglio far cadere l'Italia e dare una lezione subito ai populisti, anche rischiando una crisi dell'Eurozona. Sono "ipotesi di lavoro" e nell'Unione (e nel nostro Paese) c'è chi pensa che oggi il peggio sia il meglio. Lo sfascio.
È uno scenario che Lega e Cinque Stelle devono cominciare a prendere sul serio, perché le dichiarazioni in sede brussellese sono ormai continue. Così come le risposte. Serve responsabilità. Di fronte a un rovescio finanziario, a una crisi improvvisa, a una rottura con la Commissione Ue, il governo che farà? A Palazzo Chigi hanno un piano? Possiamo contare sull'aiuto della Banca centrale europea in caso di un evento speculativo di dimensioni ben più grandi di quello che abbiamo visto finora? Sono domande che bisogna porsi e alle quali bisogna dare delle risposte e tenerle nel cassetto, pronte per l'uso. Le crisi esplodono. Le risposte non si improvvisano. L'Italia non è certo Atene, ma il caso della Grecia insegna molto sul piano della gestione (sbagliata) dell'emergenza.
Le cose accadono, gli eventi sono segnati. Sul calendario c'è la data del 15 ottobre che sta avanzando, da quel momento in poi Bruxelles esprimerà il suo giudizio definitivo sulla manovra italiana. Resta poi sullo sfondo il giudizio di Moody's sul rating, la valutazione del rischio-paese. In condizioni di stabilità del quadro europeo Moody's avrebbe mantenuto l'outlook negativo senza procedere a una revisione del rating (cosa che ha fatto Fitch qualche settimana fa), ma siamo nel pieno di una campagna elettorale per rinnovare il Parlamento di Strasburgo, sono in gioco gli assetti di potere dell'Unione e altri "fattori esterni" alimentano la preoccupazione. Prima di tutto l'incontro tra Sergio Mattarella e Mario Draghi. Il faccia a faccia tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Bce non è certo un problema, la comunicazione tra istituzioni è del tutto normale e periodica, meno rituale e averlo comunicato in maniera del tutto informale (l'incontro era riservato) in questo momento e averne in qualche maniera esposto i contenuti. Questo finisce per trasformarsi da un lato in un elemento di valutazione - e preoccupazione - per gli operatori dei mercati e dall'altro in uno strumento di pressione sul governo e il Parlamento che ora comincerà a discutere la manovra. Sono tutti elementi di "comunicazione" che diventano sostanza politica e non possono essere sottovalutati in questa fase di turbolenza.
Si viaggia a vista, non al buio, ma quando ti avventuri in acque sconosciute (e queste lo sono, siamo di fronte a un laboratorio politico nuovo) possono comparire improvvisamente dei banchi di nebbia. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
***
Sono tempi dove occorre riflettere, senza essere prigionieri dello spirito di fazione, sfidando le comode convenzioni, il pregiudizio, bisogna avere il coraggio di guardare con necessario disincanto uno scenario fatto di bagliori improvvisi, cadute e ascese. Diventa difficile guardare alle "ultime cose" con uno spirito lieve, resistere alla tentazione di partecipare al rumore di fondo con altro rumore. Bisogna riflettere.
Il titolare ricorda un paesaggio estremo dipinto in un libro di Paul Auster intitolato "Nel paese delle ultime cose", un romanzo distopico pubblicato nel 1996 da Guanda. È la storia di una dannazione, quella di un luogo mai nominato dove la povertà diventa sparizione di tutto e la privazione diventa omicidio. Quel mondo ha bisogno di amore, un evento raro. Amore per il prossimo, amore per la vita. Riccardo Ruggeri ci racconta una storia che dice molto del nostro tempo, un fiore appassito. Senz'anima.
07
La morte senz'anima ai tempi del Ceo Capitalism
Programmare la propria fine, farne un docufilm, ricorrere alla "dolce morte" in Svizzera perché "la vecchiaia è una malattia incurabile". Riccardo Ruggeri racconta la dissipazione di una vita in un sistema (malato) di pensiero che esclude il destino e la trascendenza
di Riccardo Ruggeri
Il Caffè è un giornale che ogni domenica trovi in appositi contenitori, posti in punti strategici delle città della Svizzera italiana. Domenica scorsa riportava un’intervista a Jacqueline Jencquel che mi ha messo in crisi, al punto che per alcuni giorni non sono riuscito a scrivere i miei Camei. L’intervista, all’apparenza un racconto salottiero dell’alta borghesia cosmopolita europea, si è innescato in un mio momento di riflessioni (folli) su quale sarà il mondo in cui vivranno i miei nipotini. Il libro al quale lavoro da una decina d’anni è giunto a un punto di non ritorno: con il coautore (un giovane, brillante accademico) e un giovane uomo di cultura che ci supporta: dobbiamo deciderne il titolo.
Jacqueline Jencquel un tempo si sarebbe definita una signora alto borghese. Nasce a Tientsin (Nord-Est della Cina) nel 1943, a sei anni la sua famiglia si trasferisce a Marsiglia. Nei giorni scorsi diventa improvvisamente famosa, preannunciando che nel gennaio del 2020 ci sarà il suo suicidio assistito in Svizzera. Perché lo fa? Ha coniato una locuzione non indimenticabile: “La vecchiaia è una malattia incurabile, il cui pronostico è sempre fatale”, e dalla vecchiaia (non dalla malattia) ha deciso di uscire attraverso la “dolce morte”. Ha già organizzato tutto avvalendosi dalla Fondazione svizzera Lifercircle, presieduta dalla sua amica Erika Preisig. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Ci vuole ironia nel vivere e soprattutto nel finire. Vibrare fino all'ultimo istante e anche dopo, come una stella lontana milioni di anni luce, non c'è più ma la sua energia giunge ancora fino a noi. Siamo umani. Brillare come la magnetica, disperata, grandiosa, piangente, sorridente Dorothy Parker che scrisse il suo epitaffio, l'atto finale per le sue ceneri: "Scusate la polvere".
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momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.