20 Ottobre
Accordo nel governo sul Fisco e "nessuna patrimoniale"
Pace in Consiglio dei ministri tra Di Maio e Salvini condono fiscale. Limite totale di 100 mila euro, c'è la dichiarazione integrativa. Conte e i vicepremier: "Non ci sarà nessuna patrimoniale". La maggioranza fa quadrato dopo il downgrade di Moody's. Il ruolo di Conte nella diarchia di Palazzo Chigi. Salvini pronto a dialogare con i vertici Ue. News e scenario politico
Punto nave dopo il Consiglio dei ministri. Il vertice è andato come da copione: la maggioranza non si rompe (Salvini stamattina aveva detto che stava facendo "esercizio di yoga") e d'altronde non ci sono le condizioni per una crisi, non è il momento. Lunedì riaprono i mercati e il declassamento dei conti dell'Italia da parte di Moody's peserà. Sul decreto fiscale si è giunti a un chiarimento sul tetto annuo (100 mila euro totali e non per singola imposta) e perimetro (riguarda chi ha già fatto la dichiarazione dei redditi). Ci sarà dunque la dichiarazione integrativa che, tra l'altro, non è una novità, è già prevista dall'ordinamento tributario. Di Maio e Salvini sono apparsi sornioni, hanno colmato una distanza politica su un tema oggi, ma le schegge di questa vicenda restano.
Il governo non è né più forte né più debole, i rapporti sono quelli che conosciamo: regolati da un contratto che di volta in volta viene "interpretato" da una delle parti. Oggi è stato il Movimento Cinque Stelle a sollevare eccezioni, non mancheranno in futuro quelle della Lega. Il ruolo di Giuseppe Conte in questa diarchia è molto più importante di quello che immaginano i suoi critici a prescindere: il premier è il vertice di un triangolo dove spesso circola corrente ad alta tensione che si scarica su di lui. Conte è l'elemento di compensazione del governo, senza questa figura la maggioranza non troverebbe mai la sintesi.
L'elemento più interessante della conferenza stampa è stato il continuo richiamo di Conte, Salvini e Di Maio all'appartenenza dell'Italia all'Unione europea e l'apertura concreta al negoziato sulla manovra. Non una marcia indietro sul deficit, ma un cambio di passo (vediamo quanto durerà) nel metodo e nello stile. In realtà Conte a Bruxelles ha sempre praticato un negoziato fermo ma cordiale con...
Punto nave dopo il Consiglio dei ministri. Il vertice è andato come da copione: la maggioranza non si rompe (Salvini stamattina aveva detto che stava facendo "esercizio di yoga") e d'altronde non ci sono le condizioni per una crisi, non è il momento. Lunedì riaprono i mercati e il declassamento dei conti dell'Italia da parte di Moody's peserà. Sul decreto fiscale si è giunti a un chiarimento sul tetto annuo (100 mila euro totali e non per singola imposta) e perimetro (riguarda chi ha già fatto la dichiarazione dei redditi). Ci sarà dunque la dichiarazione integrativa che, tra l'altro, non è una novità, è già prevista dall'ordinamento tributario. Di Maio e Salvini sono apparsi sornioni, hanno colmato una distanza politica su un tema oggi, ma le schegge di questa vicenda restano.
Il governo non è né più forte né più debole, i rapporti sono quelli che conosciamo: regolati da un contratto che di volta in volta viene "interpretato" da una delle parti. Oggi è stato il Movimento Cinque Stelle a sollevare eccezioni, non mancheranno in futuro quelle della Lega. Il ruolo di Giuseppe Conte in questa diarchia è molto più importante di quello che immaginano i suoi critici a prescindere: il premier è il vertice di un triangolo dove spesso circola corrente ad alta tensione che si scarica su di lui. Conte è l'elemento di compensazione del governo, senza questa figura la maggioranza non troverebbe mai la sintesi.
L'elemento più interessante della conferenza stampa è stato il continuo richiamo di Conte, Salvini e Di Maio all'appartenenza dell'Italia all'Unione europea e l'apertura concreta al negoziato sulla manovra. Non una marcia indietro sul deficit, ma un cambio di passo (vediamo quanto durerà) nel metodo e nello stile. In realtà Conte a Bruxelles ha sempre praticato un negoziato fermo ma cordiale con tutti i leader. Il premier ha eccellenti rapporti con Juncker, Angela Merkel e anche con Emmanuel Macron, nonostante le polemiche sempre aperte con Parigi. A questa strategia si uniranno anche Di Maio e Salvini. Il primo è naturalmente camaleontico. Il secondo potrebbe riservare qualche sorpresa, fonti leghiste infatti dicono che Salvini è pronto a incontrare i vertici della commissione europea, il Presidente Jean Claude Juncker e Pierre Moscovici, il Commissario Ue all'economia. Quest'ultimo ieri a Roma durante il Forum Aspen Italia/Francia ha fatto un'autocritica molto forte, ha parlato di "crisi economica" che è diventata una "crisi politica" e riconosciuto le condizioni particolari dell'Italia sul piano del reddito e della povertà:
Lo scarto tra ricchi e poveri si allarga e raggiunge il triste record di primo paese europeo per numero di poveri con 10 milioni di persone che non riescono a far fronte a spese impreviste a pagare l'affitto o addirittura a curarsi.
Moscovici inoltre ha escluso l'idea che l'Italia possa uscire fuori dall'Unione. Sono premesse incoraggianti. E potrebbero rappresentare la base per una discussione con Salvini e Di Maio. Negoziare. Parlare. Incontrarsi. Trovare il compromesso tra Italia e Unione europea. Per il bene di tutti. Del nostro paese e dell'istituzione europea.
La disputa sul decreto fiscale ha messo in evidenza i limiti del Movimento Cinque Stelle nella fase di governo. Il partito di Di Maio è ancora lontano dalla maturazione, ammesso che mai possa arrivare, vista la sua natura. Ha sempre bisogno di una conferma della piazza (virtuale e reale) e non a caso la conferenza stampa di Palazzo Chigi è stata seguita in diretta sugli schermi in piazza di Italia a 5 Stelle, la manifestazione in corso nella piazza della Bocca della Verità a Roma. Quanto può reggere un governo con questa geometria variabile, un'architettura che è periodicamente sottoposta a strappi e tensioni? Nessuno può rispondere, i due partiti hanno dato vita a un esperimento populista, quello più avanzato in Europa, sono destinati naturalmente a dividersi in futuro e ci sono dei fattori che possono accelerare questo processo di ristrutturazione del sistema politico italiano.
A questi fattori interni inoltre vanno aggiunti quelli esterni che sono fondamentali: la reazione dei mercati a una manovra che è una "rupture" rispetto al passato (deficit al 2.4 per cento), il duro confronto con la Commissione europea su debito, deficit e stime di crescita, l'appuntamento chiave per il futuro dell'Unione con le elezioni europee di maggio 2019, le preoccupazioni della Banca centrale europea che vede i limiti della politica monetaria sul terreno sociale dell'Eurozona e una successione a Draghi tutt'altro che pacifica, lo scenario geopolitico che sta cambiando, prezzo del petrolio in ascesa e raffreddamento dell'economia (attenzione alla Cina e agli Stati Uniti), le difficoltà della Germania (la prossima settimana si vota in Assia e vedremo se sarà la replica del terremoto politico della Baviera), la crisi nera del Presidente Emmanuel Macron in Francia che cerca un riscatto in Europa e il corpo a corpo con i partiti populisti (una crisi del governo italiano sarebbe perfetta per l'Eliseo), il voto di mid-term in America il 6 novembre con Donald Trump che probabilmente perderà la Camera e manterrà il Senato, il caos nella politica del Medio Oriente con l'Arabia Saudita sotto accusa per l'assassinio di Jamal Khashoggi e il principe della Corona, Mohammed Bin Salman, in bilico. Sono elementi che sembrano distanti ma in realtà impattano direttamente sulle vicende del governo italiano. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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Conferenza stampa a Palazzo Chigi alle 17. 30 con il premier Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Accordo raggiunto tra Cinque Stelle e Lega sul perimetro del condono fiscale. Ecco cosa hanno detto:
- Conte, Di Maio e Salvini: il limite sanabile sarà in totale di 100 mila euro all'anno;
- Conte sulla dichiarazione integrativa fiscale: "Ci sarà un ravvedimento operoso per chi ha già fatto la dichiarazione dei redditi";
- Salvini e Di Maio: "Non ci sarà nessuna patrimoniale";
- Conte: "Stiamo varando i piani di riforme strutturali più importanti della storia d'Italia. Sono tutti provvedimenti che stanno tutti uscendo nell'arco di qualche settimana. Sono queste le misure che servono al nostro Paese. Da queste riforme ci sarà un incremento del Pil dallo 0,5 per cento all'1,2 per cento;
- Conte: "Ho parlato con Juncker e siamo d'accordo che ci incontreremo ancora. Ci sarà un incremento del Pil dalle riforme strutturali. Ci confronteremo con la Commissione sulle stime della crescita";
- Conte: "Da parte dell'Unione europea c'è un clima di disponibilità al dialogo. Riconosciamo il ruolo e la funzione delle istituzioni europee, siamo collocati pienamente in Europa";
- Salvini: "Tutto è bene quel che finisce bene". Di Maio: "Un sabato pomeriggio ben speso. Abbiamo fatto un passo avanti".
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- L'agenzia di rating Moody's ha abbassato il giudizio sull'Italia a da Baa2 a Baa3. L'Italia è ancora un gradino sopra il livello 'investment grade'. Un altro downgrade porterebbe i titoli italiani sotto il livello che viene considerato "junk" (spazzatura) al quale gli operatori fanno riferimento per le loro strategie di investimento. Il giudizio di Moody's si basa sul fatto che aumenta il deficit e l'esecutivo non proseguirà le riforme del precedente governo. L'outlook resta stabile perché l'Italia ha "importanti punti di forza del credito che bilanciano l'indebolimento delle prospettive fiscali. Tali punti di forza comprendono un'economia ampia e diversificata, una solida posizione estera con avanzi delle partite correnti e una posizione di investimento internazionale pressoche' equilibrata. Le famiglie italiane hanno inoltre un alto livello di ricchezza e un importante cuscinetto contro gli shock futuri oltre a rappresentare una potenziale fonte di finanziamento per il governo". Il 26 ottobre arriverà la decisione di un'altra agenzia di rating, Standard & Poors.
- Il Consiglio dei ministri è convocato per oggi alle ore 13 a Palazzo Chigi. Era stato convocato dal premier Giuseppe Conte per risolvere la polemica sul condono fiscale, a questo punto sarà centrato sulla strategia da tenere da lunedì con i mercati e la Commissione Ue con cui l'Italia ha un negoziato aperto sulla legge di bilancio. Il premier Conte ha commentato così gli ultimi eventi: "Il Paese è sotto tiro perché siamo divisi. Così perdiamo". Conte ha ragione, ma i Cinque Stelle finora non hanno superato la fase di governo, prevale il Movimento e non il partito. L'unica cosa sovrana in loro è la confusione. Tra Salvini e Di Maio volano gli stracci. Il leader della Lega dice che tutti sapevano tutto e non vuole "passare per scemo", mentre Di Maio nega e chiede modifiche a quanto aveva approvato. Uno dei due mente. E in una coppia dove c'è la bugia alla fine si rompono i patti e i piatti.
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Che cosa significa tutto questo e quali sono le conseguenze? Siamo in uno scenario di transizione e trasformazione che ha subito un'altra accelerazione. Siamo vicini a un altro shock del sistema politico italiano.
01
Transizione e trasformazione
Lo scenario di transizione e trasformazione del sistema politico italiano sta accelerando. Nuovi elementi favoriscono e premono verso un altro shock dopo quello del voto del 4 marzo.
- L'agenzia di rating Moody's ha ribassato il giudizio sul rischio di credito dell'Italia. È una decisione annunciata, presa con una settimana d'anticipo, ma come vedremo dalle conseguenze inattese sul piano dell'impatto politico e sociale;
- Nella maggioranza giallo-verde le "differenze genetiche" tra Movimento Cinque Stelle e Lega si sono manifestate per la prima volta con uno strappo politico reale sulla vicenda del condono fiscale.
Questi due eventi sono dei fattori di accelerazione. Di che cosa?
"Il mercato spera in una caduta del governo", diceva ieri una fonte finanziaria tripla A del titolare di List. Questa speranza si basa sull'idea che in uno situazione di stallo si prende tempo e si fa chiarezza sul piano del sistema politico. "Il mercato" non esiste, non è una figura univoca che ha un solo pensiero, "il mercato" è fatto di operatori singoli e istituzioni, buona parte dei quali è immersa nel mainstream. Il pregiudizio morale di chi compra e vende titoli di stato italiani è (parzialmente) corretto dalla logica del profitto: comprare il titolo di Stato che presenta un conveniente rapporto tra il rendimento e il rischio. Finora l'Italia ha sempre soddisfatto questi requisiti: un grande paese con una robusta economia, un pagatore solido (che ha inventato la miglior piattaforma di contrattazione del settore) che emette debito a tassi indubbiamente più convenienti del Bund tedesco. Bisogna sempre ricordare che esiste un mercato dei titoli di Stato e che le nazioni sono in competizione nell'offerta del debito. È un elemento che viene sempre trascurato nell'analisi.
Quando la fonte dice che in molti "sperano nella caduta del governo" conferma che il cosiddetto "mercato" non solo non ha le idee chiare ma invece di controllare i fatti della politica cerca conferme ai suoi desideri. Nell'idea della caduta si riassumono le speranze di chi vuole "il continuismo" con il passato (missione impossibile) e chi invece ha un pensiero un po' più razionale e guarda lungo. Quello che conta in questo momento è l'accelerazione.
02
Accelerazione e separazione
La scelta di Moody's sul piano politico accelera lo scontro titanico tra le forze democratiche (il corpo elettorale che vota e dà un mandato ai partiti) e le entità che - a torto o a ragione - vengono considerate "opache". Le agenzie di rating non sono forze responsabili (sottoposte alla sanzione del voto) né fanno parte del sistema di organizzazioni internazionali. Sono aziende private, straniere, le cui valutazioni e decisioni sono spesso opinabili, che in passato hanno già fallito nel loro compito e influenzano il corso della democrazia. Moody's ieri ha contribuito in maniera decisiva a approfondire la frattura tra establishment e elettori.
L'altra accelerazione riguarda la natura e lo scopo del Governo Frankenstein. Questo governo è nato da uno stato di lampante necessità, era l'unico governo (im)possibile. Altre soluzioni politiche non erano praticabili. Quando il mercato spera in una "caduta" in fondo - nonostante il fine sia quello del continuismo sul lato del trading - fa inconsapevolmente un pensiero che in realtà ha uno sviluppo logico di cui qui su List scriviamo fin dalle origini del governo. L'esecutivo giallo-verde è per sua natura destinato alla "transizione", nessuno può infatti pensare che una simile alleanza tra soggetti di simile grandezza, diversa genesi e cultura politica, possa essere eterna. Il governo aveva e ha ancora due prospettive cronologiche: una è lenta, l'altra è rapida. Entrambe conducono alla fine della transizione. Quale fine? Quella che porta alla scomposizione della maggioranza giallo-verde e alla ricomposizione di un quadro politico bipolare: i Cinque Stelle fanno la sinistra, la Lega fa la destra.
Matteo Salvini stamattina fa "esercizio di yoga" e dice che "il governo andrà avanti nonostante le agenzie di rating, i commissari europei e qualche incomprensione interna che io faccio esercizio di yoga per superare e che supereremo. Siamo qui per rispondere ai problemi degli italiani, non per far saltare i governi né per impaurirci dei giudizi delle agenzie di rating che in passato hanno clamorosamente dimostrato di fallire i loro giudizi, come falliranno questa volta. È una buona manovra e andremo fino in fondo". Battuta finale: "È un ottimo avvicinamento al derby avere un outlook stabile". Tutto si può dire, tranne che Salvini non sappia fare politica e usare il freno a mano quando serve. Restano sul tavolo i fatti, lo scenario di medio-lungo periodo che può essere compresso e accorciato dagli eventi in corso: Cinque Stelle e Lega si separeranno.
Moody's e la polemica sul condono accelerano questo processo. Il partito dello spread pensa che questo shock conduca a un ritorno indietro delle lancette dell'orologio. Tragico errore. Può rapidamente (o lentamente) sparire il mezzo (il governo) ma in pista resta funzionante e potente il motore: il populismo. Cinque Stelle e Lega non spariranno solo perché a New York un gruppo di analisti ha deciso che la manovra di bilancio è esoterica rispetto al credo contabile. Non sono le comparse che scrivono la storia. Alla fine, la subiscono.
03
L'illusione del partito dello spread
La maggioranza giallo-verde attraversa il suo momento di più grave difficoltà da quando è stato varato il governo. Il partito dello spread spera di capitalizzare la turbolenza. Ma in realtà si tratta di un'illusione. I dati del sistema politico dicono che l'alternativa non c'è e l'exit più radicale - il voto anticipato - condurrebbe a uno scenario ancora più polarizzato. L'opposizione è debolissima, il Partito democratico è ripiegato su se stesso, avviluppato nella discussione sul Congresso; Forza Italia spera solo di riprendere il cammino del Centrodestra, stare sulla scia di Salvini e guadagnare tempo su un inesorabile declino. L'idea di un governo tecnico (il solito Cottarelli spedito in tv per prepararsi mediaticamente alla bisogna) è velleitaria, non consenso e non ha spazi di sopravvivenza in un quadro simile, ne abbiamo avuto la prova durante le consultazioni del Capo dello Stato. Anche l'ipotesi che balena sulle pagine dei giornali di un governo Fico (eccolo qui, il Salvatore, come previsto) sostenuto dalla sinistra non ha grandi prospettive: potrebbe avere la fiducia e poi navigare in un mare in tempesta e colare a picco. La Lega di Salvini e il Centrodestra ne trarrebbero un vantaggio immediato, sicuro, sonante al momento del voto. E i pentastellati finirebbero a loro volta logorati in una collaborazione (sarebbe uno spettacolo unico da vedere, al pari di quello a cui assistiamo) con il Pd che si frantumerebbe nel confronto con la storia.
Nell'alleanza di governo si è prodotta una crepa che nessun muratore potrà riparare definitivamente: c'è una mancanza di fiducia tra le parti e quando non c'è fiducia si può anche andare avanti per un po', ma poi si finisce con una separazione. Nei Cinque Stelle prevale un tratto giacobino e cospiratorio, non c'è stata finora una credibile evoluzione in partito di governo, i suoi esponenti vivono perennemente in uno stato d'opposizione (a se stessi); nella Lega c'è l'esperienza del partito più antico d'Italia (1989) che governa le più importanti Regioni, c'è un solido ancoraggio alla sua tradizione di partito vicino alle piccole e medie imprese, agli autonomi e alle partite Iva, il Nord produttivo. Sulla futura separazione non c'è mai stato un dubbio - Cinque Stelle e Lega sono destinati a competere e già lo fanno - gli ultimi fatti, come abbiamo visto, accelerano la transizione.
Il partito dello spread potrebbe puntare al logoramento dei due principali attori dello scenario politico, ma questi, a loro volta, per non farsi logorare, se il quadro interno e esterno dovesse peggiorare, possono giocare la carta del voto anticipato alla prima data utile. Unire le elezioni europee di maggio 2019 e quelle politiche è un azzardo (sono competizioni di natura diversa), ma non possiamo escluderlo perché c'è un fattore comune: la battaglia contro la Commissione Ue, le regole di bilancio che restringono gli spazi di manovra del governo, il mandato elettorale che deriva dal voto del 4 marzo, il motivo forte di una campagna elettorale giocata tutta sulla sovranità, il principio del rispetto del voto, la democrazia. Sono elementi che non possono essere sottovalutati, siamo in mare aperto, non ci sono mappe, solo un appuntamento con Bruxelles.
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Sono temi che sono stati discussi ieri all'Aspen Institute a Roma durante il Forum Italia/Francia al quale ha partecipato Pierre Moscovici, il Commissario Ue all'economia.
04
Differenze e diffidenze. Francia e Italia in Europa
L'Aspen Forum Italia/Francia. L'intervento del Commissario europeo all'Economia Pierre Moscovici, le lezioni della crisi economica che è diventata una crisi politica dell'Unione. L'intervento del titolare di List sullo spazio geopolitico di Roma e Parigi: Nord, Mediterraneo, Atlantico. Il "passo indietro" necessario per non far deragliare l'Ue, la battaglia tra Europeisti e Sovranisti
Moscovici nel suo intervento ha aperto una riflessione sulle "lezioni" che sono giunte dalla crisi economica e le risposte date dall'Unione europea. Ecco un passaggio del suo intervento (qui potete scaricare il testo integrale). Nella prima sessione, intitolata "Italia e Francia tra Europa e Atlantico: priorità nazionali e responsabilità comuni", il discorso introduttivo è stato affidato al titolare di List. Continua a leggere l'articolo su List.
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La cronaca dimostra, ancora una volta, quanto la democrazia sia sottoposta a continui stress test che ne mettono a dura prova la forza e la credibilità. Sul tema, sono di grande interesse le tesi di Parag Khanna, stratega geopolitico indiano, un autore di successo in tutto il mondo. Lorenzo Castellani ha fatto una chiacchierata con lui. Il quadro che dipinge è preoccupante. Per l'Occidente.
05
La democrazia? Funziona se è meno democratica
Un colloquio di Lorenzo Castellani con Parag Khanna. "Il capitalismo finanziario sta indebolendo troppo l’Occidente, mentre in Asia il capitalismo è gestito dallo Stato, sono i governi a guidare e non viceversa". “Un europeo che oggi ha trent’anni ha vissuto una condizione d’impoverimento o di compressione delle opportunità". Un viaggio tra l'ascesa dell'Oriente e il declino dell'Occidente
di Lorenzo Castellani
Parag Khanna è uno dei saggisti più venduti e conosciuti al mondo. Di origini indiane, è cresciuto in Germania, ha studiato negli Stati Uniti e alla London School of Economics. Oggi vive tra l’America e Singapore dove lavora come ricercatore e consulente. Ha riportato la geografia politica sulla scena internazionale attraverso bestseller come I tre imperi, L’età ibrida, Connectograhpy, Il ritorno della Città Stato, tutti scritti tra i 25 e i 40 anni. In un pomeriggio d’ottobrata romana si è prestato ad una lunga chiacchierata con List per raccontare di “The future is Asian”, il suo prossimo libro che uscirà in italiano nella primavera 2019 per Fazi Editore. È bene essere chiari: Khanna è molto lontano dal clima liberale, conservatore e realista che si respira su questo taccuino. È un pensatore radicale, teorico della tecnocrazia, velatamente a-democratico, estremamente pragmatico, convinto che la globalizzazione sia un fenomeno irreversibile ed estremamente positivo. Continua a leggere l'articolo su List.
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Che facciamo ora? Sul piano del gioco geopolitico la notizia più rilevante (insieme al rallentamento dell'economia della Cina) viene dall'Arabia Saudita: il regime ha ammesso che il giornalista Jamal Khashoggi è stato ucciso nel consolato saudita a Istanbul. È la prova che a Riad sta succedendo qualcosa di grave e inatteso.
06
La mossa della monarchia saudita per salvare Mbs
Jamal Khashoggi è morto durante una lite avvenuta nel consolato dell'Arabia Saudita a Instanbul, diciotto sauditi sono stati arrestati, il regime ha costituito una commissione d'inchiesta guidata dal principe della Corona, Mohammed Bin Salman, cioè l'uomo che per molti è il responsabile della tragica fine del giornalista dissidente saudita. Questa è la versione della petro-monarchia. Una mossa disperata. Per salvare MBS è necessario trovare un capro espiatorio, così è stato rimosso dall'incarico Saud al-Qahtani, consigliere del principe, uomo della Corona, defenestrato anche il vice capo dell'intelligence di Riad Ahmad al-Assiri. Khashoggi aveva raccontato sul Washington Post che Saud al-Qahtani lo aveva invitato a tornare in Arabia Saudita. Khashoggi considerava queste comunicazioni come l'intimidazione di un uomo che guidava una squadra di persone che aveva il compito di far tacere di dissidenti. Siamo dentro un thriller incredibile. L'amministrazione americana si ritrova di fronte al più importante alleato in Medio Oriente che ha commesso un crimine orrendo. Trump quanto detto dall'Arabia Saudita può essere "credibile" e rappresenta un "buon primo passo" nell'accertamento della verità. La situazione è delicatissima: gli Stati Uniti hanno rimesso in pista il canale diplomatico con la Turchia (la liberazione del pastore americano Andrew Brunson) che è anche il principale accusatore dei sauditi. Sono le notizie distillate da Ankara ad aver messo all'angolo Mohammed Bin Salman e la monarchia. Ricostruzione dei fatti, registrazioni, "prove certe" che i turchi dicono di avere. In questo gioco che puzza di zolfo, Erdogan ha diabolicamente tessuto una tela di ragno in cui i sauditi ora sono intrappolati. "Ucciso in una colluttazione" ora dicono i sauditi, dopo aver negato per giorni il fatto. "Fatto a pezzi mentre era ancora vivo", dicono i turchi. In mezzo a questa storia sono in gioco guerra e pace in Medio Oriente.
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Come chiudiamo questo numero di List? In attesa degli aggiornamenti dal Consiglio dei ministri, impaginiamo un Di Maio che scarabocchia un decreto. Ciompi è ottimista, lo vede come uno scolaro.
07
Lo scolaro
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della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.