7 Novembre
Il TechnoTotem
Dall’oppio dei popoli al Nirvana della Silicon Valley. La presentazione di iPhone X come rito di massa cerebrale. Cosa è cambiato e perché è bene frenare il tecno-entusiasmo e farsi qualche domanda: di chi è il futuro?
"iPhone X. Il futuro può cominciare". Così si presenta il decimo smarthpone di Apple, quello che nelle intenzioni della casa della mela dovrebbe rappresentare l'inizio di una nuova era. Che futuro sarebbe quello immaginato da Apple? Un domani senza Steve Jobs, tanto per cominciare. La realtà è che il fondatore dell'azienda continua ad essere l'icona fondamentale del suo messaggio, tanto da apparire anche ieri durante la presentazione del nuovo smartphone come un titano alle spalle di Tim Cook (sopra, nella foto Ansa). Apple è un'azienda fondata sul carisma e ancora non c'è all'orizzonte veicolo più potente di fascinazione di Jobs.
Tutto il racconto di Apple è proiettato su un domani che però paradossalmente è sempre oggi. I salti tecnologici non sono salti, ma piccoli passi che da una versione all'altra del melafonino hanno condotto l'azienda a dominare l'istante. Gli aggiornamenti, le varie versioni di prodotto, sono una necessità commerciale che non è dettata dall'innovazione in se, ma dal dominio della trimestrale. Potenza di Wall Street.
Ogni uscita di una nuova versione del gingillo è accompagnata da una sceneggiatura collaudata: i leak su come sarà il prodotto, l'annuncio ufficiale, l'attesa dei fan, l'evento. È la narrazione di una rock star. Solo che in realtà siamo in presenza di una cosa, un oggetto che dalla sua nascita ad oggi è stato "totemizzato", ha un rapporto diretto con un gruppo di persone che si riconoscono nell'oggetto fino a venerarlo. Insieme al totem, c'è lo sciamano, l'uomo che è il link con le entità soprannaturali. La presenza della figura di Steve Jobs dava alla "cosa" il tocco di vita, la sembianza umana che oggi non c'è più, ma bisogna pur animare. Il Cook inscatolato senza carisma non ha la forza del fondatore e la sua apparizione sullo schermo certifica che Apple ha bisogno...
"iPhone X. Il futuro può cominciare". Così si presenta il decimo smarthpone di Apple, quello che nelle intenzioni della casa della mela dovrebbe rappresentare l'inizio di una nuova era. Che futuro sarebbe quello immaginato da Apple? Un domani senza Steve Jobs, tanto per cominciare. La realtà è che il fondatore dell'azienda continua ad essere l'icona fondamentale del suo messaggio, tanto da apparire anche ieri durante la presentazione del nuovo smartphone come un titano alle spalle di Tim Cook (sopra, nella foto Ansa). Apple è un'azienda fondata sul carisma e ancora non c'è all'orizzonte veicolo più potente di fascinazione di Jobs.
Tutto il racconto di Apple è proiettato su un domani che però paradossalmente è sempre oggi. I salti tecnologici non sono salti, ma piccoli passi che da una versione all'altra del melafonino hanno condotto l'azienda a dominare l'istante. Gli aggiornamenti, le varie versioni di prodotto, sono una necessità commerciale che non è dettata dall'innovazione in se, ma dal dominio della trimestrale. Potenza di Wall Street.
Ogni uscita di una nuova versione del gingillo è accompagnata da una sceneggiatura collaudata: i leak su come sarà il prodotto, l'annuncio ufficiale, l'attesa dei fan, l'evento. È la narrazione di una rock star. Solo che in realtà siamo in presenza di una cosa, un oggetto che dalla sua nascita ad oggi è stato "totemizzato", ha un rapporto diretto con un gruppo di persone che si riconoscono nell'oggetto fino a venerarlo. Insieme al totem, c'è lo sciamano, l'uomo che è il link con le entità soprannaturali. La presenza della figura di Steve Jobs dava alla "cosa" il tocco di vita, la sembianza umana che oggi non c'è più, ma bisogna pur animare. Il Cook inscatolato senza carisma non ha la forza del fondatore e la sua apparizione sullo schermo certifica che Apple ha bisogno ancora di evocare continuamente l'anima di Jobs.
Apple è un marchio che incorpora uno dei miti d'oggi, l'iPhone. Roland Barthes si sarebbe parecchio divertito a descrivere questo mito, ne avrebbe decrittato i segnali nascosti e illuminato i tratti reali. E Michel Foucault ne "Le parole e le cose" dove l'avrebbe collocato? Non nello scambio ("l'iPhone è mio e me lo gestisco io") ma tra l'empirico e il trascendentale, il cogito e il non-pensiero. George Perec ne "Le cose" lo avrebbe immortalato in una di quelle sue descrizioni da passage che tutto vede e tutto racconta: "Per prima cosa l'occhio si poserebbe sulla moquette grigia di un lungo corridoio, alto e stretto. Le pareti sarebbero armadi di legno chiaro, dalle luccicanti guarnizioni di ottone. Tre stampe, raffiguranti l'una Thunderbird vincitore a Epsom, l'altra un battello a pale, il Ville-De-Montereau, la terza una locomotiva di Stephenson, guiderebbero verso un tendaggio di pelle, sorretto da grossi anelli di legno nero venato, che un semplice gesto basterebbe a far scorrere". Non è sublime? Non sembra di stare al cinema, con la camera che lentamente si posa sugli oggetti? Le cose, l'iPhone, Apple. La promessa della felicità. Ancora Perec: "Tra le cose del mondo moderno e la felicità c'è un rapporto obbligato. Un certa ricchezza nella nostra civiltà rende possibile un certo tipo di felicità (...) ma questa felicità resta una possibilità: perché nel capitalismo vale il detto: cose promesse non sono cose dovute".
La felicità è la promessa - non dovuta - che fa la Silicon Valley, quell'edificio immaginario di cui Apple è uno dei pilastri. L'entusiasmo dei partecipanti alla presentazione di iPhone è questo continuo scambio di promessa e prodotto, il passaggio dall'oppio dei popoli al Nirvana hi-tech. L'esito finale certo è il decollo a razzo del fatturato aziendale, quello incerto è la felicità, la soluzione del problema. Quale problema? Senza voler per forza filosofare, siamo nel campo minato dell'Homo Faber che aspira da essere "Homo Deus", titolo di un bellissimo libro di Yuval Noah Harari. Presentato come una breve storia del domani (rieccolo, il futuro) il libro è un viaggio tra sogni e incubi e tra queste visioni compare naturalmente anche Apple e non a caso viene citata nel capitolo intitolato "The Storytellers" in compagnia di Gesù, in quel mondo di "web stories" che ha portato il mondo dalla "Stone Age" alla "Silicon Age". Il passaggio ulteriore? Sta arrivando con gli algoritmi che parlano, i personal assistant, i Siri e Cortana che faranno un salto dalla forza dell'Oracolo che prevede al Sovrano che decide. Per te. Ma in realtà per se stesso. iPhone X è un pezzo di questo ingranaggio che si compone e scompone davanti allo sguardo inconsapevole della massa, il numero di utenti attivi, il report e la trimestrale dei titani di internet.
In questo scenario il design gioca il ruolo fondamentale. È il sopra gentile che nasconde il sotto che ruggisce. Le linee e forme di Apple sono suadenti, il suo minimalismo-chic fa parte di un messaggio preciso: ti seduco e se mi possiedi tu sarai capace di sedurre gli altri. Eccola, la promessa. Tutti i prodotti di Apple sono disegnati con questo scopo, il Mac è una illuminata tavola dei sumeri che promette di essere "il modo più brillante di vedere il desktop", il MacBook è "più leggero della luce", l'iPad assicura che serve "per fare meglio tutto quello che fai" (ma con un iPad fai ben poco di tutto quello che fai), iPhone è il superamento di tutto e dunque "il futuro può cominciare", l'orologio Watch è nientemeno che "l'evoluzione della specie", l'Apple tv modestamente "accende una nuova era" e Music fa il grande passo per l'umanità (Neil Armstrong mentre sbarca sulla luna) con un salto in "quello che ascolterai domani. Oggi". Quante promesse, signor Cook. Il futuro dipinto in questi slogan è senza punti interrogativi, l'antivirus non prevede domande, non c'è alcuna possibilità di penetrazione del Trojan Horse del dubbio, l'esistenza è risolta.
Il salto in alto del prezzo dei prodotti Apple (iPhone X ha un prezzo base di 1.189 euro in Italia) fa parte di questo racconto, la promessa finale si paga cara, deve essere lontana dal resto dell'offerta di un Nuovo Mondo, ma non così tanto da essere un luogo inaccessibile. Il Paradiso non può attendere, ma i comuni mortali per raggiungerlo devono rinunciare a qualcos'altro, fare qualche sacrificio che corona il successo del possesso, la meta del mondo migliore. Questa felicità immaginaria per Apple è un risultato di bilancio stellare e una capitalizzazione di 834 miliardi di dollari, una piramide fiscale che consente un'elusione fiscale monstre e una cassa custodita all'estero per 250 miliardi di dollari. Con questi numeri, Apple può comprare tutti i sogni che desidera. Primo fra tutti quello dei suoi clienti.
I nuovi faraoni sono in rete. E se ci sono i faraoni, ci sono anche le piramidi che celebrano la loro forza terrena e ultraterrena. Apple ha disegnato (ancora una volta, la rappresentazione) questa sua potenza come un'astronave. Il suo quartier generale, l'Apple Park, è la materializzazione di questa nave aliena atterrata sul suolo terrestre, sembra posata, levitare, pronta al decollo verso altri mondi. Cinque miliardi di dollari per celebrare i nuovi faraoni.
In fondo, questo scenario di pervasive computing era stato pre-visto da tempo, bastava leggere "Future Shock" di Alvin Toffler, un libro uscito per la prima volta nel luglio del 1970, per vedere la parabola e il punto di caduta di questa storia. Ma alla fine di tutto questo viaggio, iPhone che cosa ha cambiato? Alla domanda il titolare di List risponde con un video di Recode:
Non sono risultati da liquidare con un embè? e non si possono ridurre a un semplice fatto economico-finanziario. Il modo di comunicare è anche il mezzo e gli stili di consumo sono profondamente cambiati (il titolare di List ne sa qualcosa, avendo navigato negli ultimi 25 anni nel mare della carta e vissuto sul campo la prima e le seguenti ondate digitali), ma il tecno-entusiasmo non aiuta a capire il fenomeno, anzi lo distorce. Porsi domande invece aiuta a non cadere nella trappola del conformismo digitale, bisogna coltivare il dubbio (ah, riecco il Trojan Horse, malefico) per sapere e per capire, per decidere cosa fare nel futuro (cioè nel presente) e nel caso del vostro cronista dare un senso alla sua piccola e elettrizzante impresa. Sul taccuino del titolare di List c'è una grande domanda: sono passi verso il futuro o un ritorno a un'era di dominio più sofisticata dove si realizza l'incubo di George Orwell sulla società pianificata e iper-sorvegliata? Ancora più diretto: di chi è il futuro? Chi vuole cominciare a esplorare il sentiero del dubbio, fare domande e trovare risposte, può leggere il libro di Jaron Lanier intitolato "Who Owns The Future?".
Jaron Lanier si pone la domanda, fa un viaggio nella distopica dimensione dei nuovi sovrani, apre mari di interrogativi. Alla fine, Apple ha già la sua risposta: il futuro? È di chi se lo compra.
Bene, mentre cerchiamo buoni-sconto per la felicità, c'è un altro tassello di questo mondo fatto di transazioni immateriali che sta crescendo a dismisura e sta per esplodere: la bolla del Bitcoin. Andiamo, preparate lo scudo spaziale.
01
Dopo la Cina, JPMorgan affonda il Bitcoin
"Una frode". Jamie Dimon, il numero uno dei banchieri di Wall Street l'ha toccata pianissimo. Il capo di JP Morgan ha definito il Bitcoin "una frode" e ha fatto un paragone storico di rara efficacia: "È peggio della speculazione dei tulipani". Che cosa era la speculazione dei tulipani? Eh, fantastica storia, il precursore di tutti i crolli dei mercati. I tulipani furono l'oggetto del desiderio del mercato, una delle prime bolle finanziarie della storia, direttamente dal sito della Consob:
Nella seconda metà del 1500 i bulbi di tulipano iniziarono ad essere esportati dalla Turchia in Europa e l'Olanda fu il paese che si fece promotore della loro diffusione. Negli ultimi anni del 1500 la coltivazione del tulipano fu avviata nei Paesi Bassi. Le varietà meno comuni di questo fiore vennero rapidamente considerate come merce di lusso, altamente desiderate presso la borghesia e i ricchi mercanti (si parlò di "mania dei tulipani"), e scambiate, a prezzi crescenti, alla borsa valori di Amsterdam e nelle aste delle varie città olandesi, tra cui Haarlem. All'epoca si arrivò a considerare il bulbo del tulipano come un solido investimento, in quanto rappresentava un "concentrato di fiori futuri"; venne quindi utilizzato come un'embrionale forma di "future" sul tulipano.
Cosa accadde? Che la bolla scoppiò provocando morti e feriti sul mercato. Il Bitcoin è destinato a fare la stessa fine? È un buon candidato al patibolo, non ci sono dubbi, soprattutto se un gigante economico come la Cina ti sta per far fuori dal mercato. Scene di panico? Le quotazioni stanno andando giù, ma per ora non siamo ancora nella fase descritta da questo dipinto del Jean-Léon Gérôme del 1882 intitolato "La follia dei tulipani":
Che fare? Non comprate ora Bitcoin (meglio essere prudenti), ma regalate tulipani, sono fiori gentili, si inchinano a voi, bellissimi. Ok, basta con la poesia, il titolare torna rigorosamente in fase Gordon Gekko. Come diceva il nostro mito di Wall Street? "È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione". Soldi? C'è anche la politica. Stamattina il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker ha fatto il discorso dell'Unione. Scenario diverso da quello dell'anno scorso, incombevano i sovranisti e la Brexit. Oggi c'è la Brexit (e vedremo come) i sovranisti sono andati ko in Francia e altrove. Anche in Italia? Wait and see. Per ora, vediamo cosa ha detto Juncker.
02
Hard Juncker
Jean-Claude Juncker si è presentato battagliero di fronte al Parlamento europeo e ha spiegato quello che sarà il programma di Francia e Germania, l'asse sul quale si regge l'Unione. Ecco il discorso del presidente della Commissione Ue, in sintesi:
- "Nel Mediterraneo centrale, l'Italia salva l'onore dell'Europa, omaggio all'Italia per la sua perseveranza e disponibilità'". Non è poco.
- "È inammissibile che bambini muoiano di malattie che sarebbero dovute scomparire dal nostro continente". Vaccini. Italia, abbiamo un problema.
- "Il vento è tornato nelle vele europee". Vero, ma quelle di alcuni stati sono ancora sbrindellate.
- "L'adesione della Turchia all'Unione europea è esclusa, almeno per il momento". Erdogan non ha più nessuna intenzione di entrarci. Compra missili russi, ci sono problemi anche con la Nato.
- "Serve un ministro europeo dell'Economia e delle Finanze che dovrebbe coordinare tutti gli strumenti di finanziamento dell'Ue per permettere a uno Stato membro di uscire da una grave crisi o di una recessione". Cessione di sovranità, tema duro per molti paesi, soprattutto quelli con le finanze da rimettere a posto. Altro tema delicato per la politica italiana.
- "Bisogna fondere le presidenze della Commissione europea e del Consiglio europeo". Giusto, non si capisce il processo decisionale. Troppe teste, grande confusione.
- "Voglio che la nostra Unione diventi un attore globale più forte ma bisogna prendere decisioni di politica estera più rapidamente". Basta unanimità, si passa al voto di maggioranza. Altrimenti finisce sempre come una riunione di condominio.
- "Se vogliamo che l'euro unisca il nostro continente invece di dividerlo, non deve essere la moneta di pochi paesi eletti. Il destino dell'euro e' diventare la moneta di tutta l'Unione europea". Chi lo spiega alla Polonia e agli altri che stanno alla finestra?
- "La decisione del Regno Unito di lasciare l'Unione europea è stata un momento triste, tragico. Lo rimpiangeremo sempre, e anche i britannici se ne pentiranno presto". Oh My God, sicuro?
Alle parole di Juncker bisogna aggiungere questa amichevole battuta di Manfred Weber, capogruppo del Partito popolare europeo a Strasburgo contro la sinistra italiana di governo: "Dove i socialisti governano o hanno governato, come in Italia e in Francia, abbiamo un grosso problema di disoccupazione. In molti paesi dove il Ppe è al governo, come in Germania e in Irlanda, c'è una situazione florida. La politica sociale non è il monopolio dei socialisti: è una questione che ci riguarda tutti". Weber era impegnato in uno scambio a colpi di randello con Gianni Pittella: "Il Ppe lavora sull'unione sociale, mentre voi socialisti vi limitate a parlare".
Al titolare di List viene in mente una perfida battuta di Winston Churchill:
"I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri".
Era Churchill, un altro pianeta. Torniamo a Hard Juncker. Le cose andranno come ha previsto? I dati economici dell'Eurozona sono più che buoni, il problema è il seguente: quanto dura? E poi bisogna aspettare il voto in Germania del 24 settembre, solo con la riconferma di Angela Merkel a capo del governo tedesco si avrà un'accelerazione di questo programma. Juncker ha citato la Brexit, ammonito, dato colpi di clava. Ma gli inglesi se la passano davvero così male? Seguite il titolare di List, sono usciti i dati sull'occupazione nel Regno Unito. Anzi no, prima vediamo cosa succede nel Parlamento italiano dove le parole di Juncker sono arrivate come un colpo di cannone.
03
Transatlantico
Il Parlamento italiano ha riaperto i battenti, il Pd dopo lo spiaggiamento estivo è stato del tutto minnitizzato, ha lasciato il mare, è tornato sulla terraferma e ha realizzato che lo Ius Soli gli avrebbe fatto perdere le elezioni politiche. Affondato. Il resto del dibattito tra qualche giorno finirà per andare a sbattere contro lo scoglio della legge elettorale (segnalata una lunga fila alle edicole sul tema), l'unica cosa che conta oggi sono le reazioni dei parlamentari italiani al discorso di Juncker al Parlamento europeo, sono il preludio dello spettacolo che ci godremo durante la campagna elettorale, eccole:
- Paolo Gentiloni. Il presidente del Consiglio l'ha messa così su Twitter: "Grazie a Jean Claude Juncker per le sue parole sull'immigrazione e per l'alto profilo europeista del suo discorso sullo stato dell'Ue". È la posizione del capo del governo, sarà anche quella del Partito democratico a caccia di voti? Mistero.
- Forza Italia. Parla il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta: "No al ministro delle Finanze europeo, se questo volesse dire egemonia della Germania, commissariamento da parte della Germania di tutti gli altri Paesi Ue. Diciamo no. Juncker non è credibile, è stato un pessimo presidente della Commissione, il suo piano per gli investimenti è miseramente fallito, non ha alcuna credibilità per proporre alcunche'". Merkel, achtung.
- Movimento 5Stelle. "Oggi il presidente della Commissione europea Juncker ha confermato quello che già tutti sapevano: la Germania comanda l'Europa. Le idee di Merkel e Schauble, su cui c'è già un accordo con Macron, sono quelle di un ministro delle finanze unico della Zona Euro e la conseguente istituzionalizzazione della Troika". È sempre Brunetta? No. Chi l'ha detto? Marco Valli, deputato al Parlamento europeo del partito di Grillo. Convergenze parallele.
Si prepara una campagna elettorale da sottosopra. Con la sinistra che fa la destra (immigrazione) e ha un dilemma sul come rincorrere gli elettori di Grillo, mentre la destra fa la sinistra (bilancio) ma si ricorda che è pure destra, il Movimento 5Stelle sarà sulla stessa linea di Forza Italia sull'Europa (non escono più dall'Euro, dicono) e la Lega marcherà stretti i grillini. Confusione? Tranquilli, per tutto il resto c'è l'asteroide di Buondì Motta.
04
Disoccupazione UK al minimo da 42 anni
Ok, si pentiranno domani, ma oggi i catastrofisti della Brexit devono incassare un altro numero - l'ennesimo - che non è ancora l'Armageddon dell'economia per i sudditi di Sua Maestà. La disoccupazione è ai minimi da 42 anni: 4.3 per cento.
Gli economisti che avevano previsto la fine del mondo devono ancora mettersi sulla spiaggia ad attendere lo tsunami. Arriverà? Non lo sappiamo, ci sono segnali che non vanno nella direzione della crescita, gli inglesi avranno i loro problemi, ma le vie dell'economia sono come quelle del Signore, infinite. Cosa dite? Ah, certo a volte finisci in croce. Sì, ma nella sceneggiatura è prevista anche la resurrezione. C'è altro? Sì, un altro paio di cose sul taccuino del titolare.
05
Agenda del titolare di List
Oggi il titolare di List sarà ospite al Festival Internazionale di Letteratura e Cultura ebraica a Roma. Al Palazzo della Cultura alle 19:30 ci sarà un dibattito che nonostante la presenza del titolare s'annuncia interessante, uno dei primi punti sull'agenda della contemporaneità, il titolo è "Geopolitica virtuale: dal confine ai social media". Insieme al titolare di List ci saranno Franco Frattini, Luca Lanzalone e Giampiero Massolo.
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diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.