5 Novembre
La prova di Trump, l'uscita di Merkel
È tra Stati Uniti e Germania che si svolge la partita dell'Occidente. Il Presidente domani alla prova del voto di Midterm. Nella CDU si decide a breve la difficile successione alla Cancelliera. Washington e Berlino tra rilancio e fine dei giochi. Sanzioni all'Iran, la Casa Bianca ha esentato l'Italia, un segnale di attenzione che conferma l'importanza del nostro paese nella partita a scacchi del Mediterraneo
Il 2018 se ne sta andando lestamente, è stato un anno magmatico, nel pentolone sta bollendo un ciclo storico di grande cambiamento. Lo ripercorreremo a breve con un racconto su List. Incrociamo il fuoco della cronaca con la spada della storia. L'agenda ha piazzato due appuntamenti che ci proietteranno verso il 2019 e poi il 2020. Stati Uniti e Germania sono i paesi a cui dobbiamo guardare, il nostro Occidente. Domani in America ci sarà il voto di Midterm e oggi Trump annuncerà le sanzioni all'Iran; a inizio di dicembre la CDU, il partito guida in Germania e vertice dei Popolari in Europa, sceglierà il successore di Angela Merkel alla presidenza. Washington e Berlino sono il dritto e il rovescio della nostra storia. Seguite il titolare di List.
01
Sanzioni all'Iran. Italia esentata
Oggi Trump tradurrà in fatto politico il ritorno delle sanzioni all'Iran. Siamo all'antico confronto tra l'Occidente e la Grande Persia, con l'America che prova ogni arma diplomatica per piegare un paese che con tutti quei millenni di storia non può far altro che seguire il suo destino. Mike Pompeo, il segretario di Stato, ha annunciato che l'Italia sarà esentata insieme a Cina, India, Corea del Sud, Turchia, Giappone, Grecia e Taiwan. È un importante segnale di attenzione verso l'Italia, la conferma che a Washington guardano a Roma come un alleato indispensabile nella partita a scacchi che si gioca nel Mediterraneo
Il Game of Thrones fra Trump e il generale Ghasem Soleimany, è un capitolo contemporaneo di una storia antica. Non è tempo per un piccolo Iran. Gli Stati Uniti lo sanno, cercano di contenere Teheran, tutelare l'Arabia Saudita (che fa il peggio e non merita protezione diplomatica e assistenza militare), rinsaldare i rapporti con la Turchia, ricordarsi che Israele prende l'iniziativa da solo, stare al fianco di piccoli emirati che sono grandi...
Il 2018 se ne sta andando lestamente, è stato un anno magmatico, nel pentolone sta bollendo un ciclo storico di grande cambiamento. Lo ripercorreremo a breve con un racconto su List. Incrociamo il fuoco della cronaca con la spada della storia. L'agenda ha piazzato due appuntamenti che ci proietteranno verso il 2019 e poi il 2020. Stati Uniti e Germania sono i paesi a cui dobbiamo guardare, il nostro Occidente. Domani in America ci sarà il voto di Midterm e oggi Trump annuncerà le sanzioni all'Iran; a inizio di dicembre la CDU, il partito guida in Germania e vertice dei Popolari in Europa, sceglierà il successore di Angela Merkel alla presidenza. Washington e Berlino sono il dritto e il rovescio della nostra storia. Seguite il titolare di List.
01
Sanzioni all'Iran. Italia esentata
Oggi Trump tradurrà in fatto politico il ritorno delle sanzioni all'Iran. Siamo all'antico confronto tra l'Occidente e la Grande Persia, con l'America che prova ogni arma diplomatica per piegare un paese che con tutti quei millenni di storia non può far altro che seguire il suo destino. Mike Pompeo, il segretario di Stato, ha annunciato che l'Italia sarà esentata insieme a Cina, India, Corea del Sud, Turchia, Giappone, Grecia e Taiwan. È un importante segnale di attenzione verso l'Italia, la conferma che a Washington guardano a Roma come un alleato indispensabile nella partita a scacchi che si gioca nel Mediterraneo
Il Game of Thrones fra Trump e il generale Ghasem Soleimany, è un capitolo contemporaneo di una storia antica. Non è tempo per un piccolo Iran. Gli Stati Uniti lo sanno, cercano di contenere Teheran, tutelare l'Arabia Saudita (che fa il peggio e non merita protezione diplomatica e assistenza militare), rinsaldare i rapporti con la Turchia, ricordarsi che Israele prende l'iniziativa da solo, stare al fianco di piccoli emirati che sono grandi investitori, tenere stabile l'Egitto e spartire tra Italia e Francia la sorveglianza nel Mediterraneo. Questo è il gioco americano nel quadrante più vicino a noi. Sono le mosse di un impero e ci interessano come non mai perché la fine di Jalta e la riscoperta della Fortezza America sono un fatto che non possiamo ignorare, bisogna occuparsi dei problemi, perché altrimenti saranno i problemi a occuparsi di noi.
Domani l'impero riluttante vota. Le elezioni di Midterm non cambieranno lo scenario, ma saranno il colpo di pistola dello starter per un altro voto: le elezioni presidenziali del 2020. La partita è quella della prospettiva. Il peso di essere una potenza, la leggerezza del suo modo di essere, la pesantezza del suo non-essere, la fine e il nuovo inizio, questa è l'America. Quella che il titolare e Dario Fabbri, analista di Limes, hanno raccontato su RadioList alla vigilia del voto di Midterm.
02
Due anni dopo è sempre tutti contro Trump
Domani è il giorno del voto di Midterm. Se Trump perde siamo nella routine di questa storia elettorale, dentro la tradizione. Il partito del Presidente in carica non guadagna quasi mai seggi in questa consultazione. Cosa significa il voto e che cosa cambierà (poco, perfino in caso di vittoria a sorpresa di Trump). Le elezioni in realtà sono il test per avere delle indicazioni sulla vera sfida: quella delle presidenziali del 2020. Le battaglie più importanti negli Stati, i candidati da seguire, lo scenario futuro in un'indagine del titolare di List e Dario Fabbri, analista di Limes. Ascolta RadioList.
Cosa dicono i sondaggi della vigilia del voto? Ecco cosa prevede FiveThirtyEight per il Senato:
E questo è il quadro per la Camera:
Situazione speculare. Siamo in uno scenario dove senza la conquista del Senato per i Democratici ci sarà ben poco da festeggiare. Soprattutto nella chiave del voto del 2020. Se Trump tiene, vuol dire che alle presidenziali può vincere.
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Nell'agenda della settimana ci sono altri appuntamenti. Mercoledì si riunisce la Federal Reserve per decidere sui tassi. Trump non vuole un aumento, teme che possa raffreddare l'economia. Nello stesso giorno Eurostat diffonde i dati sul commercio al dettaglio e in Germania escono i numeri della produzione industriale. La Germania è il centro di tutto, il destino dell'Unione europea è legato a quello che sta accadendo a Berlino.
03
Il post Merkel e un post tutto
Il passo indietro dal partito è un dilemma per la politica tedesca. La FAZ oggi si interroga sul profilo politico che si darà l'Unione (l'alleanza tra CDU e il partito bavarese della CSU), si presume che avranno un atteggiamento più conservatore, spostato a destra, identitario. Ma il cambiamento non è facile perché quello spazio politico oggi è occupato dalla destra di AfD e perfino dai Verdi "sovranisti". Il post Merkel è un post tutto e il recupero del "conservatorismo" non si fa certo citando Edmund Burke, perché in fondo - come fa notare la FAZ - nel pragmatismo, nella calma, nell'affrontare i problemi uno a uno, cercando di spezzettarli, c'è parecchio di quella scuola di pensiero. Ritornare a cosa? Il problema per la politica tedesca - in generale per tutti i partiti mainstream d'Europa - è quello di andare, non di tornare. Non è una questione di "illuminismo" delle idee liberali, ma di identità e soluzioni dei problemi - materiali e spirituali - prodotti dalla Grande Crisi. Mark Siemons sulla FAZ centra il punto: la condanna di quell'idea a un "eterno fallimento" perché i valori che il conservatorismo vorrebbe recuperare mutano senza che la politica riesca a toccare palla su uno solo dei temi della contemporaneità. Oscillanti tra lo statu quo e la necessità di cavalcare "il nuovo" che non avanza di un millimetro, i Volkspartei - tutti, anche quelli in progress - sono finiti nella palude.
La democrazia accelerata e compressa consuma i leader e perfino la Cancelliera Merkel è stata bruciata nel giro di due anni: ha vinto le elezioni perdendole, è andata ancora una volta al governo, ha continuato a perdere e alla fine l'inesorabile simbolismo della politica l'ha resa un'icona dell'immobilismo e della sconfitta. Ricordiamolo, stiamo parlando dell'unico vero statista presente in Europa. Il resto è del tutto insignificante. Merkel ha guidato la Germania in una fase di espansione economica, ma contemporaneamente di contrazione del paese al suo interno: più le sue aziende avevano successo nel mondo, più l'anima tedesca si è ristretta e ha cercato identità. Lo spaesamento è nel crocevia tra la razionalità della sua tecnologia e irrazionalità del suo spirito.
04
La Cancelliera e la visione dell'Europa
Il tentativo di una gestione "ordinata" del governo - ma troppo "ordinaria" in tempi straordinari - della Cancelliera Merkel disorienta chi pensa che la Germania debba assumersi tutte le sue responsabilità nella guida dell'Unione europea e perfino del mondo, in contrapposizione a Trump. Su Foreign Affairs scrivono che Merkel ha un problema di visione, che deve battersi per la difesa del sistema liberale.
Si tratta di una critica che non tiene conto dello stato in cui è precipitata la politica tedesca, dello spirito del tempo che aleggia in Occidente, dei veri rapporti di forza globali, della demografia (la Germania è il paese più vecchio del mondo insieme all'Italia e al Giappone), della ricerca di spazi per il commercio e l'industria. Pretendere che fosse Angela Merkel a risolvere i problemi strutturali della politica dell'Eurozona è una sottovalutazione dello scenario e una sopravvalutazione della pur grande forza politica di Berlino. L'architettura dell'Unione ha deragliato rispetto al progetto dei padri fondatori, oggi è costituita da burocrazie che si sono sostituite alla politica, la stessa Banca centrale europea è un'entità disfunzionante rispetto agli obiettivi politici dell'Eurozona (basta vedere l'ascesa dei partiti populisti in tutta Europa) e la comparsa della destra in Germania è quella del risveglio di una borghesia conservatrice che è sempre esistita, mentre l'esperimento populista in Italia è figlio anch'esso di una storia complessa, di una tradizione nel sottosopra. Continuare inoltre a fare parallelismi, accostare il nome della Grecia a quello dell'Italia - come si fa nell'articolo di Foreign Affairs - significa non cogliere l'enorme differenza tra le due situazioni: da una parte un paese povero e fallito, dall'altra una potenza industriale con una enorme ricchezza immobiliare e non solo. Mettere sotto accusa Merkel per non aver fermato Orban, fa sorridere, si dimentica la "politica del cacciavite" della Germania e l'Ungheria fa parte della rete industriale delle aziende tedesche sul suolo europeo. Quello che abbiamo davanti è uno scenario frutto della Grande Crisi e di un ciclo storico che ha cambiato segno. Merkel ha gestito la Germania come meglio poteva e immaginare l'Europa come un concerto dove nessuno stecca è un'utopia. Che dire della Francia? E dell'Italia? E della Spagna? O della "soluzione" della crisi in Grecia? Basta leggere cosa dice il Fondo monetario internazionale per capire che con Atene presto o tardi avremo di nuovo a che fare. I risultati dei voti regionali in Germania dicono che è finita un'era, non la sola parabola politica di Angela Merkel.
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Venerdì ci saranno due appuntamenti che sono storia. Angela Merkel terrà un discorso per ricordare la tragedia immane de "la Notte dei cristalli" e lo stesso giorno si celebra la caduta del Muro di Berlino. Il centro di tutto, la Germania.
05
Germania. 9 novembre
Il tempo gioca sempre a dadi. Incrocia le date. Le ripete. Il 9 novembre per la storia della Germania - e del mondo - è un giorno denso di significato. La "Notte dei cristalli", Kristallnacht, e la caduta del Muro di Berlino. L'inizio della fine e la rinascita della Germania. Nella notte tra il 9 e il 10 novembre del 1938, i nazisti bruciarono case, sinagoghe, negozi di proprietà degli ebrei. Incendi, saccheggi, stragi. Le strade erano un fiume di vetro - la “Notte dei Cristalli” - i danni per la Germania furono enormi sul piano economico e diplomatico. Il pogrom fu ordinato da Goebbels, fu una sorpresa, molti tra i nazisti non ne furono informati, e causò una crisi diplomatica mondiale.
La Germania non è ancora in guerra, ma la violenza nei confronti degli ebrei aumenta a livelli indicibili, è l'inizio della fine, il preludio del grande orrore. Quando il mondo annienta Hitler, la Germania trova una pace armata, vive un terzo conflitto, la Guerra Fredda, la città di Berlino viene spezzata in due, come il paese. Il Muro. Cominciano due storie parallele, separate, glaciali. Il mondo bipolare, il confronto del terrore nucleare tra Stati Uniti e Russia.
Il 9 novembre del 1989 quella storia si chiude, crolla il Muro di Berlino, la Germania Est si dissolve, l'Unione Sovietica nel 1991 sparisce, Helmut Kohl (ri)costruisce la Germania, diventa l'uomo dell'unificazione. Una giovane donna venuta dall'altra parte del Muro, Angela Merkel, ne segue le orme.
Merkel viene da un passato vicino, "dall'altra parte del muro". E i fantasmi di quella Germania - e di quella precedente - sono là, un memento. Non è la storia che finisce, è un'altra storia che comincia. E giunge fino a noi. Conoscerla significa scoprire la catena degli eventi e immaginare il futuro.
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Torniamo in Italia. Ci sarebbe tanto da fare, ma uscire dalla dimensione della chiacchiera pare sia impresa ciclopica.
06
L'Italia, il clima e le grandi opere
La devastazione del maltempo, i crolli, le alluvioni, i drammi, i morti. L'Italia è un paese con un'orografia delicata, la sua bellezza è anche la sua fragilità. Tutto questo ha sviluppato l'immancabile dibattito - siamo campioni mondiali di dibattito, a vuoto - sulle infrastrutture che bisogna fare e/o che non bisogna fare. Guelfi e ghibellini, come sempre. Ci sono casi in cui l'intreccio è micidiale. L'abitazione travolta dalla piena di un fiume in Sicilia è un terribile esempio: una casa abusiva, non demolita dal Comune a corto di denaro, un proprietario che la affitta, un fiume che nessuno evidentemente ha monitorato, un rischio presente e mai calcolato. La morte. Che cosa è tutto questo? Caos amministrativo, follia contabile (senza denaro non si fa nulla e la legge resta carta), scarsa conoscenza del territorio. Qualcuno dirà che si tratta del Sud, che le cose sono diverse al Nord. Ma anche qui abbiamo di fronte un territorio che è esposto al cambiamento climatico, bisognoso di cure. Guardate questo grafico che riassume i dati del rapporto Ispra sul rischio idrogeologico in Italia:
Sono numeri impressionanti, dicono che servono miliardi e miliardi di euro per "governare" il territorio. Quei soldi non ci sono o, meglio, ci sono soltanto se si fa una gigantesca operazione di investimenti in opere pubbliche che da sole comunque non bastano, c'è un tema di educazione alla cura del territorio, comprensione del rischio, cultura, che è altrettanto evidente.
07
Debito pubblico e investimenti sul territorio
Allacciate le cinture, siamo al punto in cui piomba sul nostro percorso la realtà, il debito pubblico. Ecco il grafico con le ultime stime di Mazziero Research:
Il debito pubblico calerà a fine anno e poi si impennerà di nuovo. Domanda del compagno Lenin sul taccuino: che fare? Il paese ha bisogno di manutenzione e investimenti, con l'Unione europea trattare tutto questo sembra diventato impossibile. È un corto circuito del nostro tempo, siamo arrivati alla domanda: a che serve la politica se non riesce poi a governare il suo territorio? Attendiamo con il taccuino squadernato una risposta.
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Come chiudiamo questo numero di List? Con la commedia italiana disegnata da Guido Ciompi. Musica.
08
Battisti
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6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.