10 Novembre

Il giorno del giudizio

Oggi il verdetto di primo grado per Virginia Raggi sul caso della nomina di Renato Marra. Il Movimento Cinque Stelle l'ha già scaricata, Di Maio dice che in caso di condanna sarà applicato il codice etico e dunque il sindaco di Roma dovrà dimettersi. Roma rischia il voto anticipato. Un pasticcio in cui i grillini si sono infilati con le loro mani. È la rivoluzione che ghigliottina i rivoluzionari, anche quelli senza testa

Tutte le strade portano a Roma. L'avventura del Movimento Cinque  Stelle nella stanza dei bottoni cominciò nella Capitale con la vittoria nelle elezioni comunali del giugno del 2016. Due anni dopo, la Raggi è in tribunale, la procura di Roma ieri ha chiesto dieci mesi di condanna per il sindaco sul caso Marra, oggi per lei è atteso il verdetto. È il giorno del giudizio per la Giunta Raggi.

La vicenda è un pasticcio, un copione tragicomico giudiziario e politico, il processo è pieno di buchi e verità. Siamo di fronte al classico caso di nepotismo politico - la nomina di Renato Marra, dirigente dei vigili urbani di Roma, fratello del braccio destro della Raggi, Raffaele, alla direzione del dipartimento Turismo del Comune, con aumento di stipendio. Due fratelli in Campidoglio, uno era di troppo e troppo ingombrante, Raffaele. 

Nel procedimento di nomina di Marra (Renato) si sarebbe consumato il reato di falso ideologico in atto pubblico perché il sindaco di Roma dichiarò all'anticorruzione capitolina di far fatto lei la nomina senza nessuna intromissione di Marra (Raffaele) per conto di Marra (Renato). Per farla breve: l'accusa sostiene che Raggi fece la nomina su indicazione di Marra (Raffaele) ma all'anticorruzione del Comune il sindaco disse di aver deciso in piena autonomia. Mal di testa? Non è finita. Stiamo per scoprire i magici effetti della giustizia parallela del Movimento Cinque Stelle. Secondo l'accusa, Raggi in quella sede dichiarò il falso perché il vero (il Marra che si occupa della carriera dell'altro Marra) avrebbe condotto a un'inchiesta della magistratura e soprattutto automaticamente all'espulsione della Raggi dal Movimento Cinque Stelle in base a quanto previsto dal codice etico in vigore nel 2016. Tutto chiaro? No, è il momento dell'aspirina. 

Siamo di fronte a un fatto palese (c'erano due Marra in Campidoglio e non si...


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