14 Novembre
La macchina del tempo dell'energia
Grazie alla tecnologia, il mondo dell’energia è oggi più economico, pulito, diversificato e sicuro di quanto potevamo immaginare appena 10 anni fa. Ma nulla è scontato e tutto si potrebbe ribaltare. Un viaggio di Francesco Gattei che comincia dalla Parigi immaginaria di Jules Verne
Pubblichiamo l'articolo scritto da Francesco Gattei per il quarantesimo numero di World Energy. Dieci anni fa la testata si chiamava Oil e cominciò un racconto appassionante del mondo dell'energia. World Energy oggi è una delle più importanti riviste di geopolitica dell'energia nel mondo. A dieci anni di distanza dal primo numero, lo scenario si è rivelato diverso e decisamente migliore. Buona lettura.
di Francesco Gattei
Flash forward è stata una breve serie televisiva che immaginava la possibilità di vedere la propria vita proiettata in un giorno specifico nel futuro. Cosa faremo tra dieci anni? Chi ci governerà? Vivremo in un altro paese? La serie, dopo un inizio spettacolare, perse rapidamente audience e fu sospesa dopo la prima stagione. Con essa anche le sorti dei singoli personaggi rimasero ignote.
Ora, se ci fossimo posti nel luglio 2008 e avessimo avuto il nostro flash forward, come avremmo immaginato il settembre 2018 dell’energia? La storia dei viaggi nel tempo ha poco più di 150 anni. Bisogna risalire a Jules Verne e ad H.G. Wells a fine ’800 per avere le prime testimonianze di viaggiatori della quarta dimensione. La visione del futuro è quasi sempre distopica, negativa e pericolosa. Per il giovane Verne, con il suo “Parigi nel XX secolo”, il mondo di domani (che oramai è già quello di ieri) sarebbe stato controllato dalle comunicazioni e da una tecnocrazia senza sentimenti. Le sorti del protagonista, un poeta, sarebbero state inevitabilmente tragiche.
Il libro del 1863 era così pessimista che l’editore, per non rovinare l’immagine positiva del giovane scrittore, non pubblicò mai quel testo, che fu invece ritrovato in una cantina e pubblicato nel 1994 quando il dominio delle comunicazioni e la crisi della poesia apparivano prospettive meno tragiche. Paradossalmente il primo a viaggiare nel tempo fu proprio il manoscritto di Verne. A causa di questo...
Pubblichiamo l'articolo scritto da Francesco Gattei per il quarantesimo numero di World Energy. Dieci anni fa la testata si chiamava Oil e cominciò un racconto appassionante del mondo dell'energia. World Energy oggi è una delle più importanti riviste di geopolitica dell'energia nel mondo. A dieci anni di distanza dal primo numero, lo scenario si è rivelato diverso e decisamente migliore. Buona lettura.
di Francesco Gattei
Flash forward è stata una breve serie televisiva che immaginava la possibilità di vedere la propria vita proiettata in un giorno specifico nel futuro. Cosa faremo tra dieci anni? Chi ci governerà? Vivremo in un altro paese? La serie, dopo un inizio spettacolare, perse rapidamente audience e fu sospesa dopo la prima stagione. Con essa anche le sorti dei singoli personaggi rimasero ignote.
Ora, se ci fossimo posti nel luglio 2008 e avessimo avuto il nostro flash forward, come avremmo immaginato il settembre 2018 dell’energia? La storia dei viaggi nel tempo ha poco più di 150 anni. Bisogna risalire a Jules Verne e ad H.G. Wells a fine ’800 per avere le prime testimonianze di viaggiatori della quarta dimensione. La visione del futuro è quasi sempre distopica, negativa e pericolosa. Per il giovane Verne, con il suo “Parigi nel XX secolo”, il mondo di domani (che oramai è già quello di ieri) sarebbe stato controllato dalle comunicazioni e da una tecnocrazia senza sentimenti. Le sorti del protagonista, un poeta, sarebbero state inevitabilmente tragiche.
Il libro del 1863 era così pessimista che l’editore, per non rovinare l’immagine positiva del giovane scrittore, non pubblicò mai quel testo, che fu invece ritrovato in una cantina e pubblicato nel 1994 quando il dominio delle comunicazioni e la crisi della poesia apparivano prospettive meno tragiche. Paradossalmente il primo a viaggiare nel tempo fu proprio il manoscritto di Verne. A causa di questo ritardo di pubblicazione Verne non fu il capostipite dei romanzieri dei viaggi temporali, ma divenne uno degli ultimi epigoni di queste trame. Il primato ufficiale spetta quindi ad Herbert George Wells, uomo moderno di fine secolo, convinto assertore del socialismo, dell’amore libero e attratto dal fascino delle biciclette (“Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta penso che per la razza umana ci sia ancora speranza” – bah!). Wells nella “Macchina del tempo” del 1895, disegnò un mondo sconvolto da esseri mostruosi e, nell’ultimo salto di data, quasi privo di vita.
E così a seguire: da “Noi” di Zamjatin, a “Fahrenheit 451” di Bradbury o “1984” di Orwell il futuro è sempre caratterizzato da un mix mortifero: dittature illiberali, domini da parte di una tecnologia negativa, annullamento delle individualità e della creatività. A questi temi pessimisti il cinema aggiunse dagli anni '70 un altro ingrediente amaro, sconosciuto agli scrittori del passato: con Interceptor, Waterworld o l’Alba del giorno dopo (solo per citarne alcuni), il mondo del futuro è inquinatissimo e prossimo (se non già oltre) al disastro ambientale.
Un futuro incerto
Se avessimo quindi avuto il nostro flash forward nel 2008 è quindi molto probabile che avremmo indossato gli occhiali scuri: avremmo previsto prezzi del petrolio elevatissimi (a 200 dollari ed oltre), il carbone come prima fonte energetica per alimentare la “fabbrica del mondo” cinese. Avremmo previsto una crescente lotta per l’accesso alle risorse, e, conseguentemente, tensioni in Medio-Oriente, l’equivalente geopolitico della nebbia in Val Padana. E in quell'anno tanti ingredienti erano già apparecchiati per alimentare un futuro distopico: il prezzo del petrolio toccò il record storico delle quotazioni con 149 dollari al barile (nessuna correlazione con il primo numero di Oil ma quello resta un livello ancora imbattuto). Contemporaneamente il prezzo del gas negli Stati Uniti sfiorava i 13 dollari per MBTU, anche qui un record, in attesa di completare i grandi terminali di importazione di LNG che avrebbero garantito la continuità delle forniture in un mercato in progressivo deficit. Il carbone era la fonte energetica a maggior crescita per il sesto anno consecutivo, mentre la Cina il commensale più vorace del settore energetico, con contributi alla crescita della domanda di fonti fossili per oltre il 50 percento. Le rinnovabili? Non pervenute. Con una capacità installata di solare ed eolico che ammontava globalmente a 140 GigaWatt (GW), ed incrementi annuali di qualche decina di GW, nessuno poteva prefigurare alcun cambiamento significativo a un trend fiacco in corso da decenni.
E quindi non c’è da stupirsi che il primo numero di "Oil" (che oggi è WE, World Energy ndr) fosse dominato da un tema malthusiano: il picco del petrolio e la grande incertezza sulla scoperta di nuove risorse (il titolo della rivista “Per quanto ancora?” avrebbe fatto nascondere anche il manoscritto di Oil per un secolo da parte dell’editore di Jules Verne). Ma da allora tutto è cambiato. Il mondo dell'energia è oggi più economico, pulito, diversificato e sicuro. Nell’arco di pochi mesi il petrolio precipitò a 35 dollari, per risalire a 120 (2011-2014) e discendere ancora. Oggi viaggia sui 70-75 dollari ma nessuno si domanda più “per quanto ancora?”. Analogamente il gas negli Stati Uniti è quotato tra i 2-3 dollari per MBTU da quasi un decennio, ben 10 dollari in meno rispetto al 2008. Gli USA non hanno più bisogno di importare LNG, ma lo esportano, così come fanno per benzina, petrolio leggero e carbone. Il consumo interno americano di carbone (nonostante il tentativo di rilancio della nuova Amministrazione) è sceso del 40 per cento. Grazie all'uso del gas e delle rinnovabili, le emissioni di CO2 degli USA sono ai livelli del 1992, l'anno dei primi, infruttuosi, tentativi di accordo sul clima. Addirittura in Inghilterra il livello di uso del carbone è ritornato quello del periodo dei romanzi futuristici di Wells. Anche la Cina ha in atto una profonda trasformazione del proprio modello industriale ed energetico. Il gas è la fonte preferita (con tassi di crescita superiori al 10 per cento) e la difesa della qualità dell’aria nella città è una priorità assoluta. Il carbone resta ancora dominante nella produzione elettrica ma il suo utilizzo, anche in Cina, è in discesa da 5 anni. Pure a livello mondiale la crescita della domanda di carbone si è quasi interrotta, mentre solare ed eolico sono le fonti a maggior crescita raggiungendo una capacità di generazione elettrica di 1100 GW, 10 volte il livello di 10 anni fa.
Una piccola (grande) rivoluzione tecnologica
Ma cosa ha determinato questo radicale cambio di prospettiva? La risposta è tecnologica e riguarda la trasformazione di due fonti marginali in mainstream: la produzione di petrolio e gas da rocce poco permeabili (tight oil e shale gas) attraverso la fratturazione idraulica e la produzione di energia eolica e solare attraverso la realizzazione di impianti diffusi. Si tratta sostanzialmente di due sviluppi, che, dopo anni di accumulo di esperienze, hanno raggiunto un improvviso breakthrough che ne ha favorito la grande e rapida scalabilità operativa: la semplificazione delle operazioni ha infatti reso la produzione di queste fonti un'attività routinaria, quasi manifatturiera. Le implicazioni sono notevoli: la dimensione finanziaria relativamente ridotta (il costo di qualche milione di dollaro per un pozzo o una turbina eolica) e la possibilità di ricorrere ampiamente al credito (grazie alla copertura del flusso di cassa assicurata da tariffe sussidiate per le rinnovabili o alla copertura dell'hedging per la produzione Oil&gas) ha ridotto fortemente le barriere all'entrata di nuovi operatori e consentito una rapida evoluzione della curva di apprendimento (in USA si perforano quasi 10 mila pozzi all'anno con fratturazione idraulica e analogamente sono migliaia le installazioni di turbine o impianti fotovoltaici). Se la regola delle 10.000 ore di pratica enunciata da Gladwell per diventare un fuoriclasse funzionasse anche per l'energia, ogni anno batteremmo nuovi record.
E il passo da Malthus a Moore (quello degli incrementi esponenziali) è stato breve: nel 2008 il mondo consumava energia per 245 milioni di barili di petrolio al giorno. Di questi, 200 milioni, cioè oltre l’80 per cento, erano i consumi di fonti fossili (di cui solo 1 milione da shale gas/tight oil) e 0,6 da solare ed eolico. Il resto era suddiviso tra idroelettrico (2 per cento), nucleare (5 per cento) e biomasse (9 per cento). Oggi il mondo consuma 270 milioni di barili di petrolio al giorno, ma la componente di tight oil/shale gas ammonta a 14 milioni bbl/g e 3 milioni bbl/g sono da solare ed eolico. Insomma, 2/3 dei consumi incrementali mondiali del decennio sono stati coperti da fonti che nel 2008 erano del tutto marginali e che sono diventate improvvisamente competitive. Un ulteriore e imprevedibile beneficio delle nuove tecnologie è il miglioramento del contenuto di carbonio del mix energetico. Più gas, più rinnovabili e meno carbone, uguale meno CO2 per unità di energia. A fronte di un aumento della domanda di energia del 15 per cento nel decennio, le emissioni sono aumentate “solo” del 10 per cento. Oggi il mondo emette 2,3 tonnellate di carbonio per ogni milione di energia consumata. I combustibili fossili sono ancora dominanti con 228 milioni (la loro quota sul totale non è sostanzialmente mutata) ma il contributo alla crescita delle singole fonti non è stato omogeneo. Mentre il gas è cresciuto di 12 milioni di barili, il carbone solo di 8 (e risulta stabile da qualche anno). E questo incide positivamente sul peso carbonico del mix.
E infine, la produzione di energia è oggi più diversificata e sicura. Gli Stati Uniti sono il primo produttore di petrolio (erano il terzo nel 2008) e il primo di gas (dal secondo di dieci anni fa). I paesi OCSE generano in casa il 30 percento della loro energia, un livello stabile rispetto a 10 anni fa. Si tratta di un risultato eccellente tenuto conto del minor potenziale energetico di questi paesi e la maturità delle loro aree di produzione petrolifera. Insomma abbiamo scritto un romanzo ben più rosa di quello che avevamo disegnato. I viaggiatori del tempo di Verne e Wells avranno probabilmente azzeccato la visione di un mondo avaro di poesia e dominato da una tecnologia disumanizzante. Ma è un mondo più pacifico, libero ed equo di quello che loro vivevano ed avevano mai immaginato. E di quello che potevamo immaginare anche noi solo dieci anni fa.
Inversione ad U?
Tutto bene quindi? Se il nostro viaggiatore del tempo facesse un altro balzo di dieci anni che mondo troverebbe? Le dinamiche degli ultimi anni stanno disegnando una traiettoria virtuosa? Nulla è scontato e tutto potrebbe ribaltarsi rapidamente. Anzi, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un nuovo fenomeno che potrebbe avere conseguenze gravi per lo sviluppo umano e anche per una efficace lotta al cambiamento climatico: la crescente avversione nei confronti degli investimenti nei combustibili fossili. Questo processo mina le basi del sistema energetico che richiede in primis una disponibilità di energia continua e ad elevata densità. L’energia continua e densa è oggi assicurata dalle fonti fossili, dall’idroelettrico e dal nucleare che coprono il 99 percento del fabbisogno. Le fonti fossili assicurano la parte preponderante, con più dell’80 per cento dei consumi, e la loro sostituibilità con forme energetiche intermittenti, come solare ed eolico, è possibile solo in alcune modalità d’uso (ad esempio la produzione di elettricità nelle ore (4-5) di massima insolazione e ventosità). Non esiste una effettiva sostituibilità invece nelle 20 ore restanti di generazione elettrica, nella produzione di materiali chimici, per alimentare le industrie più energivore (cemento, acciaio), nel trasporto aereo, marino e pesante. Limitato, nonostante l’enfasi, è anche il grado di sostituzione nel trasporto automobilistico, tenuto conto degli alti costi delle batterie (che nei paesi poveri eccedono ampiamente il costo dell’intera auto), della ridotta autonomia dei veicoli e dei tempi di ricarica.
I limiti delle nuove rinnovabili derivano strutturalmente dalla loro bassa densità energetica (che impone ampie distese di pannelli o rotori per produrre la quantità di energia richiesta), dalla intermittenza di generazione e dalla scarsa efficienza delle batterie (costose ed anch’esse caratterizzate da bassa densità energetica). Nuovi materiali o soluzioni tecnologiche originali saranno necessari in futuro per aumentare le loro performance e renderle effettive alternative alle fossili. Come la tecnologia ci ha consentito di stravolgere i trend attesi lo scorso decennio, la stessa ci impedisce di correre oltre una certa dimensione e velocità di sostituzione. Più che di un reale spiazzamento oggi stiamo vedendo lo sviluppo di un modello di integrazione di solare ed eolico con l’energia primaria prodotta dalle fonti continue. È per questo che l’avversione generalizzata alle fonti fossili è estremamente pericolosa: se queste venissero a mancare, l’intero sistema energetico perderebbe continuità, affidabilità e collasserebbe con effetti a catena anche sulla produzione di tutte le altre fonti (la funzionalità e stabilità della rete elettrica è assicurata dalla disponibilità delle fonti continue, così come il ciclo di produzione e trasporto dei materiali che vengono usati per le fonti rinnovabili). Mentre per i paesi poveri sarebbe impossibile progredire nel trend di sviluppo degli ultimi trent’anni (ancora oggi un miliardo di persone non ha accesso alla elettricità ed un altro miliardo ne ha una disponibilità limitata ed intermittente). E infine verrebbe a mancare il potenziale energetico necessario per alimentare la ricerca di nuove tecnologie.
Conclusione
La storia degli ultimi dieci anni ci ha raccontato che è la tecnologia, e quindi l’ingegno umano, lo strumento più efficace a nostra disposizione per sfuggire a un futuro nefasto. E che si possono ridurre massicciamente e facilmente le emissioni di CO2 sostituendo carbone con idrocarburi (gas) in tempi molto rapidi. L’avversione alle fonti fossili che per 4/5 alimentano il sistema energetico mondiale potrebbe determinare una convergenza di instabilità, elevati prezzi dell’energia e maggiori emissioni, riportandoci alle condizioni negative che abbiamo temuto un decennio fa e rallentando (paradossalmente) il processo di cambiamento. Il nostro cervello consuma il 20 percento dell’energia a fronte di un peso complessivo pari a solo il 3 percento del corpo. Richiede energia con continuità, affidabilità ed efficienza. Anche il nostro sistema economico richiede tanta energia con continuità ed efficienza. Premessa necessaria per partorire nuove idee e perseguire quel progresso verso un mondo più pulito, benefico e ricco. Per tutti.
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rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.