7 Novembre
Dritto, rovescio, Silvio
Perché Berlusconi è tornato a giocare il Grande Slam delle elezioni. L'appoggio di Angela Merkel per non far scivolare l'Italia verso il governo Grillo-Salvini, la partita estera al fianco di Berlino e non di Parigi. Cosa c'è dentro la magic box del Cavaliere? Un ritratto di Angela
Che succede? L’Italia ha fatto la grande scoperta dell’abusivismo edilizio a Ischia, il governo Gentiloni è in preda a una crisi di nervi sismica (micidiale tripletta: polemiche sulle rovine permanenti a Amatrice, dimissioni di Vasco Errani e crolli nell’isola), il Movimento 5Stelle nel giro di un graffio sismografico si è impigliato nella ragnatela tessuta da Luigi Di Maio “sull’abusivismo di necessità” (si sono visti i risultati di tenuta sismica), Renzi gira le spiagge a vuoto (il partito è inchiodato nei sondaggi) e settembre è alle porte.
Mentre a Palazzo Chigi non riescono a togliersi i calcinacci di dosso, lontano, su un prato verde, c’è una figura che palleggia da fondo campo. Dritto, rovescio. Rovescio, dritto. È lui, Silvio Berlusconi, in rigorosa tenuta bianca da Wimbledon. Il suo vai e vieni in relax è il preludio di uno smash sotto rete. Lo farà?
La situazione dei game finora giocati nel torneo estivo in Italia è senza dubbio a suo favore:
- Immigrazione. È il maelstrom del dibattito italiano e lo sarà ancora nei prossimi mesi. Berlusconi ha tenuto una posizione equilibrata: severa sull’immigrazione illegale, ma attenta alle posizioni del Vaticano (nessuna critica a Papa Francesco sullo ius soli), senza eccessi verbali e concessioni al salvinismo (che invece ha attaccato il Papa). Ha lasciato che in Forza Italia si sbizzarrissero nella polemica contro il governo, ma alla fine la posizione che fa testo è la sua;
- Economia. I dati sulla crescita economica sono discreti, ma Berlusconi sa che incidono in misura relativa sul clima di fiducia di imprese e famiglie. È la posizione degli italiani sull’euro e l’Unione europea che continua ad avere alti livelli di criticità a tenere desta l’attenzione del leader di Forza Italia, tanto da ribadire la sua idea (puramente tattica, come vedremo) di una doppia circolazione della...
Che succede? L’Italia ha fatto la grande scoperta dell’abusivismo edilizio a Ischia, il governo Gentiloni è in preda a una crisi di nervi sismica (micidiale tripletta: polemiche sulle rovine permanenti a Amatrice, dimissioni di Vasco Errani e crolli nell’isola), il Movimento 5Stelle nel giro di un graffio sismografico si è impigliato nella ragnatela tessuta da Luigi Di Maio “sull’abusivismo di necessità” (si sono visti i risultati di tenuta sismica), Renzi gira le spiagge a vuoto (il partito è inchiodato nei sondaggi) e settembre è alle porte.
Mentre a Palazzo Chigi non riescono a togliersi i calcinacci di dosso, lontano, su un prato verde, c’è una figura che palleggia da fondo campo. Dritto, rovescio. Rovescio, dritto. È lui, Silvio Berlusconi, in rigorosa tenuta bianca da Wimbledon. Il suo vai e vieni in relax è il preludio di uno smash sotto rete. Lo farà?
La situazione dei game finora giocati nel torneo estivo in Italia è senza dubbio a suo favore:
- Immigrazione. È il maelstrom del dibattito italiano e lo sarà ancora nei prossimi mesi. Berlusconi ha tenuto una posizione equilibrata: severa sull’immigrazione illegale, ma attenta alle posizioni del Vaticano (nessuna critica a Papa Francesco sullo ius soli), senza eccessi verbali e concessioni al salvinismo (che invece ha attaccato il Papa). Ha lasciato che in Forza Italia si sbizzarrissero nella polemica contro il governo, ma alla fine la posizione che fa testo è la sua;
- Economia. I dati sulla crescita economica sono discreti, ma Berlusconi sa che incidono in misura relativa sul clima di fiducia di imprese e famiglie. È la posizione degli italiani sull’euro e l’Unione europea che continua ad avere alti livelli di criticità a tenere desta l’attenzione del leader di Forza Italia, tanto da ribadire la sua idea (puramente tattica, come vedremo) di una doppia circolazione della moneta;
- Istituzioni. C’è una legge elettorale da fare e Berlusconi ha chiesto a Renzi di mettersi al tavolo per riprendere il filo del sistema tedesco (molto all’italiana, in realtà) con un paio di interviste dove emergeva un profilo moderato, unitario, istituzionale, profondamente diverso dal tono di continua sfida permanente del segretario del Pd e del Movimento 5Stelle. Mentre Renzi parlava di “gufi” su twitter e Grillo si scatenava contro “i sicari informatici”, Berlusconi in un’intervista al Mattino faceva appello alle parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella, sulla necessità della riforma elettorale.
Sono posizioni che hanno un fondamento concreto, fanno riferimento alla situazione reale del paese. Piaccia o meno, Berlusconi è quello che legge meglio di tutti i dati di scenario. Quali? Eccoli:
- Immigrazione. E’ il tema più delicato. Non c’è sondaggio che non lo metta al top dell’agenda. La Lega Nord su questo punto ha costruito un balzo nei sondaggi, mentre il Pd è in grande difficoltà e non a caso ha cambiato linea lasciando a Minniti l’interpretazione di un messaggio politico da law and order che per la sinistra è una novità e un dilemma: raccoglierà voti o si alienerà ancor di più gli elettori tradizionali della sinistra? Lo scopriremo nelle prossime settimane.
- Economia. La ripresa c’è, nessuno può negarlo, ma è da contestualizzare, ecco il quadro della crescita in Europa, come si vede, siamo ultimi:
Sulla scrivania di Berlusconi c’è il quadro del mercato del lavoro che è in una fase di stallo. I dati Istat parlano chiaro: “A crescere sono gli occupati ultracinquantenni (+335 mila) a fronte di un calo nelle altre classi di età (-188 mila). Nello stesso periodo diminuiscono i disoccupati (-5,6%, -169 mila) e gli inattivi (-0,6%, -80 mila)”. C’è lavoro solo per gli anziani, ma non per i giovani e le asimmetrie tra Nord e Sud sono enormi.
- Istituzioni. C’è un calo della fiducia nel governo e nei partiti (vedere il sondaggio di Ixè di agosto), la ricostruzione di un clima migliore passa per forza attraverso la riforma elettorale.
In questo scenario interno, Berlusconi sta esercitando una posizione non di dominio ma di costante influenza che lo pone al centro del sistema politico. Nel frattempo, il Cavaliere sta giocando un’altra partita fondamentale all’estero. Quale? Seguite il titolare di List.
Il primo game vinto dal Cavaliere è spettacolare: l’appoggio di Angela Merkel a Berlusconi. I segnali del riavvicinamento delle due navicelle che erano entrate in rotta di collisione anni fa, erano emersi chiaramente con l’elezione di Antonio Tajani alla presidenza del Parlamento europeo. Non si trattava di un passaggio episodico, ma di una strategia studiata all’interno del Partito popolare europeo, dettata dall’emersione di alcuni punti di debolezza del sistema italiano: il crollo di Renzi nel referendum costituzionale, le sue dimissioni, la nascita di un governo di transizione come quello di Gentiloni, la resistenza sul piano dei consensi di Grillo e la ridotta forza attrattiva del Pd, hanno rimesso Berlusconi al centro del campo di gioco. Angela Merkel è una che sferruzza diplomazia e realpolitik dal 2005, da quando ininterrottamente è cancelliera della Gemania, ha visto passare a Berlino otto governi italiani e molti altri in Europa, guardate questo grafico pubblicato qualche giorno fa da Politico:
La ritrovata sintonia (sorvegliata, sia chiaro, ma un fatto concreto) tra Merkel e Berlusconi è un pezzo di abile diplomazia di Berlusconi e pragmatismo teutonico. Le ragioni della cancelliera tedesca sono evidenti: evitare che l’Italia - il terzo debito pubblico del mondo - finisca per far naufragare l’Unione europea che dopo le elezioni in Germania (24 settembre) avvierà una profonda riforma della sua governance e degli attuali assetti: non è solo una questione di poltrone nella commissione, c’è la guida della Banca centrale europea, la finalizzazione della Brexit, uno scartavetrato confronto con i paesi del gruppo di Visegrad e in generale con l’Europa dell’Est, la revisione del piano di salvataggio della Grecia e un confronto aspro con Donald Trump sul commercio (occhio al surplus della Germania e al bilancio tutto a favore di Berlino nel commercio con gli Stati Uniti). Merkel può permettersi di perdere l’Italia in questo quadro? No, ma Renzi da solo non è sufficiente a garantire la tenuta del nostro paese (e anzi hanno destato non poche perplessità a Bruxelles il suo inseguimento dei temi grillini e le sue frasi contro le istituzioni europee) e per questo Berlusconi è tornato ad essere fondamentale.
Si dirà che sono posizioni di convenienza, dettate dall’urgenza e non da un genuino sentimento, tutto vero, ma la politica è (anche) questo e i rapporti di forza dettano l’agenda e le scelte. Merkel ha scelto la linea dell’engagement di Berlusconi e tutto il resto è letteratura (scarsa) con la quale si riempiono le pagine dei giornali ma non si fa analisi basata sui fatti. E i fatti parlano chiaro.
Berlusconi a sua volta può vantare una serie di asset che altri non hanno: ha un rapporto diretto con Putin (e con Vladimir bisognerà tornare a parlare, anche per depotenziare la politica aggressiva del Dipartimento del Commercio americano guidato da Wilbur Ross), è il link diplomatico non-ufficiale dell’Unione europea con il Cremlino. Ci sono cose che Berlusconi nel campo delle relazioni diplomatiche può fare meglio di altri. È il patrimonio dei rapporti personali e in politica estera - nonostante poi vincano gli eterni fattori della geopolitica - tutto questo ha un peso. Siamo sempre nel campo dell’influenza del Cavaliere. In patria e all’estero.
Il rapprochement tra Merkel e Berlusconi ha anche un altro sotto-testo chiarissimo: Berlusconi vede nella Francia di Macron un problema per l’Italia e anche per se stesso (vedere alla voce Vivendi-Mediaset) e l’attivismo del Presidente francese è guardato a tutti come un’occasione (di rilancio della Francia e della sua economia) e un problema (la tendenza bonapartista di Macron). Berlusconi conosce bene Merkel, i suo grandi pregi e non piccoli difetti, ma non ha confidenza con Macron e ogni mossa di Parigi crea uno sconquasso nella politica estera italiana, come dimostrato dal dossier sulla Libia nel 2011 con Sarkozy e oggi con l’uomo En Marche.
Questo posizionamento di Berlusconi nella scacchiera europea è benvenuto, ma ha un solo problema: la sua sortita sulla doppia circolazione della moneta. Oggi il Financial Times dedica un pezzo al tema, come spesso è accaduto in passato alla stampa anglosassone, l’analisi si focalizza sul punto negativo dell’idea di Berlusconi (i mercati non amano le trovate elettorali e questa è di quelle che non passano inosservate) ma pur sottolineando che la sortita del Cavaliere sulla doppia moneta è dettata da ragioni tattiche, il FT dimentica di mettere nero su bianco un dettaglio: qual è l’alternativa?
Se Berlusconi non fa la coalizione di centrodestra e non prende i voti necessari per tenere in piedi un governo di larghe intese con il Pd, cosa succede alla repubblica italiana? Su questo gli amici della City esauriscono regolarmente l’inchiostro. E qui giochiamo nel campo della realpolitik, non delle aspirazioni dell’uomo in bombetta di turno? Che si fa con un sottosopra italiano? Si scrivono dotti articoli e si guarda l’Eurozona fare crac? Perché questa è la posta in gioco alla fine. Merkel l’ha capito benissimo, meno i media dell’establishment che continuano ad usare le lenti del desiderio e non quelle che curano la miopia. Non avevano visto l’arrivo del drago della Brexit, non avevano sentito lo sferragliare della mietitrebbia dell’Ohio con Trump al volante e ora non colgono fino in fondo la complessità - e il bizantinismo, certo - del caso italiano. Siamo di fronte a un passaggio delicatissimo.
La proposta del Cavaliere è tattica, dettata dalla necessità di provare - ancora una volta - ad essere federatore di una coalizione di centrodestra e per tenere dentro la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni occorre un escamotage, un gingillo comunicativo che faccia loro accettare l’idea di fare fronte comune nel voto. E’ un progetto machiavellico, ma è probabilmente anche l’unico percorribile per Berlusconi. D’altronde, lo sanno anche a Berlino: senza centrodestra non ci sarà mai un governo del Pd e con le mani libere e i partiti no euro in corsa in rigoroso disordine sparso si rischia dopo il voto di avere una maggioranza decappottabile: Movimento 5Stelle + Lega Nord + Fratelli d’Italia. Lo scenario peggiore per l’Europa e soprattutto la Germania di Angela Merkel.
Il fatto è tanto vero e ha una importanza strategica tale da non sfuggire a Beppe Grillo. Ecco una pagina del suo blog sul ritrovato rapporto diplomatico tra Berlusconi e Merkel:
E' il chiaro segnale di un posizionamento di forze in Italia e in Europa: da una parte i partiti che cercano di tenere in piedi - e si spera di riformare in senso positivo - le istituzioni europee, dall'altro un gruppo di partiti che marcia in direzione contraria che nel nostro Paese sono rappresentati da Movimento 5Stelle, la Lega Nord e Fratelli d'Italia. Berlusconi è l'unico in grado di spezzare questo fronte che ha una non più sorprendente omogeneità tra gli elettori. È strano il destino, ma questo ci presenta in questo passaggio di stagione davvero unico: dopo la Brexit, l'elezione di Trump alla Casa Bianca, il fulmine di Macron in Francia, ora tocca all'Italia e Silvio Berlusconi ha davanti il difficile compito di evitare un crac dell'Europa. Sono i paradossi terminali della storia. Come dice sempre il titolare di List, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
Che si fa? L'altro protagonista di questo numero di List è Angela Merkel. Chi è la cancelliera? Perché la sua figura è così imponente e singolare? Michele Magno ha preso carta e penna e esplorato Merkelandia. Allacciate le cinture e seguite il titolare di List tra le righe scritte da Magno: "La Cancelliera venuta dall'Est".
01
La Cancelliera venuta dall'Est
Se la leader della Cdu, come è altamente probabile, alle elezioni del 23 settembre prossimo conquisterà il suo quarto mandato, potrà essere considerata a buon diritto come la donna politica più longeva e prestigiosa del Secondo dopoguerra europeo. Ma chi è davvero la "cancelliera venuta dall'Est"? Paragonandola a Margaret Tatcher, Jacob Augstein di Der Spiegel ha scritto: " Anche Merkel è una radicale. Ma la sua radicalità sta nel suo pragmatismo senza confini. Lei è pronta alla svolta più inattesa, eppure rimane fedele al proprio corso interno. Perché il suo compasso interiore indica sempre dove stia il prossimo obiettivo". Parole azzeccatissime. Dice Mefistofele nel Faust goethiano: "Solo il primo passo è libero; al secondo si è già schiavi". "Un passo alla volta", gli fa eco Angela Merkel.
Con la sua massima preferita la Kanzlerin ribadisce così un tratto distintivo del carattere tedesco, refrattario alle decisioni impulsive ma aperto all'innovazione. Federico il Grande (1712-1786) inizialmente non aveva intuito le potenzialità dell'artiglieria a cavallo, che considerava solo come un inutile spreco di denaro. Tuttavia, di fronte ai vantaggi sperimentati sui campi di battaglia, la trasformò nell'arma vincente dell'esercito prussiano. Un altro Hohenzollern, Guglielmo II (1859-1941), accolse con diffidenza i primi veicoli con motore a scoppio realizzati sul finire dell'Ottocento da Karl Benz e Gottlieb Daimler. Successivamente favorì la nascita di quella che sarebbe diventata una formidabile industria automobilistica.
Insomma: per la cultura teutonica delle regole il futuro non si trova in grembo a Giove, ma -di fronte a un presente per sua natura sfuggente e inafferrabile- deve essere preparato con cura e costruito con ponderazione. Del resto, il paese che oggi offre centinaia di polizze assicurative contro il rischio di un viaggio aereo cancellato all'ultimo minuto, è stato anche il paese di Hegel e Heidegger. E cioè dei pensatori che hanno indagato in pagine memorabili le strutture emotive e psicologiche di quell'angoscia (Angst) che è un dato costitutivo dell'esperienza umana.
Siamo quindi lontani dalla vulgata di una Germania cinica e egoista, di cui si nutre l'Europa intera da quando è stata assalita dalla crisi. La tesi è sempre la stessa: è il dogma del pareggio di bilancio che sta uccidendo il sogno di Robert Schumann e di Altiero Spinelli. E dietro l'austerity imposta da Berlino molti credono di intravedere l'ombra inquietante di Martin Lutero o quella luciferina di Max Weber, che però la genesi del capitalismo l'aveva imputata all'etica calvinista e delle sette protestanti radicali. Come ha osservato Angelo Bolaffi in un libro che smonta in modo esemplare questi stereotipi (Cuore tedesco), le cose sono assai più complicate.
Beninteso, oggi l'europeismo della Merkel non è più quello fiducioso e romantico dei padri fondatori. Ma il suo antikeynesismo non può essere dedotto -come qualcuno ha avventurosamente sostenuto- da un ottuso vincolo morale, che troverebbe una clamorosa conferma nella coincidenza semantica di debito e colpa -messa in luce già da Nietzsche- nel termine Schuld. E questo per la semplice ragione che lo stato sociale in Germania è nato prima (con Bismarck e Lassalle) e si è sviluppato poi (nella Repubblica di Weimar con il Sozialer Rechsstaat, lo Stato sociale di diritto) indipendentemente dalle teorie di Keynes e di Beveridge.
Quando la Germania era il "malato d'Europa" (copyright The Economist) fu accusata da Paul Krugman di non aver capito che il mondo era cambiato, e che pertanto occorreva privilegiare il valore della flessibilità rispetto a quello della disciplina. Ma non potendo lui-acceso assertore del deficit spending- fare proprie le critiche dei neoconservatori anglosassoni, per i quali le difficoltà dell'economia tedesca derivavano da un welfare troppo generoso, ne attribuì la causa nientemeno che alla rigidità pietista dell'imperativo categorico di Kant: "Quello che i tedeschi veramente vogliono è un quadro chiaro di principi: norme che specifichino [...] quando i negozi saranno aperti e che valore ha il marco. Gli americani, invece, sono filosoficamente e personalmente più sciamannati. Essi si adattano con qualunque cosa sembra funzionare [...] (Fortune, 19 luglio 1999).
Un'ultima considerazione. In un pionieristico pamphlet sui problemi politici del pieno impiego (1943), Michal Kalecki sostenne che Hitler era stato il più diligente allievo di Keynes, e che il suo "keynesismo militarizzato" aveva rappresentato l'applicazione più conseguente dellaTeoriagenerale. Questa tesi ha profondamente influenzato i teorici dell'ordoliberalismo e dell'economia sociale di mercato, oggi difesa con tenacia dalla Merkel. Ma, al di là della tragedia del nazismo, il trauma che ha segnato in maniera indelebile la biografia della cancelliera è stato il fallimento del socialismo tedesco, conclusosi con la dissoluzione della Ddr. Una sorta di "keynesismo impazzito", in cui la mortificazione della libertà dell'individuo (stupendamente descritta nel film "Le vite degli altri") si associava a un sistema capace di garantire soltanto burocrazia, corruzione e inefficienza economica. "Dare addosso" alla Merkel è uno sport assai diffuso, ma in pochi si interrogano sulle ragioni storiche della sua ossessione per "i conti in ordine". Ma anche lei non può sottovalutare il rischio incombente di un "dissidio spirituale" tra Germania e Europa, per usare una celebre espressione di Benedetto Croce. Una Germania più europea o un'Europa più tedesca? Ai contemporanei, e non ai posteri, l'ardua sentenza.
Michele Magno
E anche questa pratica biografica l'abbiamo sistemata, anche se sul punto merkeliano conta di tornare la penna del titolare di List il 25 settembre, quando il voto della Germania sarà chiaro. Vedremo allora quanto è stata grande la Merkel o no. Magno ha dipinto con la sua scrittura non solo la storia di una donna e un capo di Stato, ma il carattere della Germania, croce e delizia d'Europa.
02
Trump in Arizona
II presidente americano è impegnato in una battaglia per la sopravvivenza della sua amministrazione. Il destino di Donal Trump è quello del Presidente di un paese vittima di una guerra civile strisciante. In Arizona Trump ha cercato di saldare il rapporto con la sua base elettorale, ha accusato i giornali, usato il suo consueto arsenale retorico per serrare le fila. La partita è molto difficile, l'establishment repubblicano è contro Trump e le prossime settimane saranno decisive. Trump ha un grande nemico: se stesso. Ma vedere l'esito del voto americano rovesciato dalle èlite e dai liberal che abbattono i monumenti dei confederati sarebbe qualcosa di irreparabile nella storia della democrazia americana. Un pezzo di questa storia è certamente nelle mani di Trump, l'altra è il frutto di una guerra di spie ed apparati. Che storia incredibile. Nota sul taccuino: a che ora è l'impeachment? È sempre in ritardo. Dove andiamo? Quello che conta per capire il domani lo abbiamo già visto, le junk-news non ci interessano, andiamo a dare un'occhiata al taccuino del titolare.
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l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.