16 Novembre
Regno Unito e Italia. L'ora delle scelte fatali
L'Unione europea rischia la collisione su due fronti: quello italiano e quello inglese. Le lezioni dimenticate che vengono dalla storia. Il richiamo di Mattarella sui "comitati d'affari" e il necessario primato della politica in Europa. Gli errori dei governi di Londra e Roma, la cecità della Commissione Ue di fronte a uno scenario nuovo. Il ruolo delle banche centrali e la crisi mal curata
La storia presenta sempre delle scelte ai suoi protagonisti. C'è un mazzo di carte, se ne sceglie una e si vede che gioco fanno gli altri. Si suppone che la scelta sia ponderata e i protagonisti (volontari e involontari) pensano di stare al tavolo seguendo una logica. Spesso non è così e arrivano quelle che si chiamano conseguenze inattese. Chi ha un po' di confidenza con i libri di storia sa che siamo immersi in un periodo ad altissima densità e rischio, ha la sensazione netta che stia per accadere qualcosa.
01
Prima e non dopo. Scelte fatali
Sul tavolo del titolare c'è un libro di Ian Kershaw intitolato Scelte fatali, un volume sulle mosse che i capi di Stato fecero tra il 1940 e il 1941, gli atti che poi condussero al conflitto totale. Come ricorda Kershaw "quella guerra - la più orribile della storia - ha assunto in gran parte il suo aspetto da un certo numero di decisioni fatali prese dai capi delle maggiori potenze mondiali nel giro di soli diciannove mesi, tra il maggio 1940 e il dicembre del 1941".
Bisogna saper scegliere bene prima, perché il dopo sarà infine già scritto. Lo scenario politico europeo è in una situazione in cui c'è chi sta sbagliando prima e pretende di spiegare il dopo anche quando i suoi errori sono evidenti.
Il caso inglese e quello italiano stanno andando esattamente nella direzione delle "decisioni fatali". E le colpe sono ben distribuite e non univoche come pretendono di fare quelli che scrivono la storia prima che questa sia compiuta. Ci sarà tempo e modo per valutare la loro opera, alla fine la storia non mente.
La Brexit è il detonatore della nostra crisi contemporanea, quella dell'Occidente. Scoppia non a caso a Londra, patria del capitalismo (qui vi...
La storia presenta sempre delle scelte ai suoi protagonisti. C'è un mazzo di carte, se ne sceglie una e si vede che gioco fanno gli altri. Si suppone che la scelta sia ponderata e i protagonisti (volontari e involontari) pensano di stare al tavolo seguendo una logica. Spesso non è così e arrivano quelle che si chiamano conseguenze inattese. Chi ha un po' di confidenza con i libri di storia sa che siamo immersi in un periodo ad altissima densità e rischio, ha la sensazione netta che stia per accadere qualcosa.
01
Prima e non dopo. Scelte fatali
Sul tavolo del titolare c'è un libro di Ian Kershaw intitolato Scelte fatali, un volume sulle mosse che i capi di Stato fecero tra il 1940 e il 1941, gli atti che poi condussero al conflitto totale. Come ricorda Kershaw "quella guerra - la più orribile della storia - ha assunto in gran parte il suo aspetto da un certo numero di decisioni fatali prese dai capi delle maggiori potenze mondiali nel giro di soli diciannove mesi, tra il maggio 1940 e il dicembre del 1941".
Bisogna saper scegliere bene prima, perché il dopo sarà infine già scritto. Lo scenario politico europeo è in una situazione in cui c'è chi sta sbagliando prima e pretende di spiegare il dopo anche quando i suoi errori sono evidenti.
Il caso inglese e quello italiano stanno andando esattamente nella direzione delle "decisioni fatali". E le colpe sono ben distribuite e non univoche come pretendono di fare quelli che scrivono la storia prima che questa sia compiuta. Ci sarà tempo e modo per valutare la loro opera, alla fine la storia non mente.
La Brexit è il detonatore della nostra crisi contemporanea, quella dell'Occidente. Scoppia non a caso a Londra, patria del capitalismo (qui vi è sepolto anche il suo più importante critico, Karl Marx) e si propaga sempre non casualmente a Washington (Trump) e Parigi (Macron), le città delle rivoluzioni e della libertà. L'Unione europea di fronte a questa ondata che ha origini lontane (1990-2008, ascesa e declino della globalizzazione) avrebbe dovuto affrontare la Brexit e il caso inglese con grande delicatezza, ma è entrata in sala operatoria con l'ascia e agitandola ha costretto - di questo si tratta - la premier Theresa May a bere la cicuta di un accordo che è troppo oneroso e umiliante per gli inglesi.
Ecco perché oggi tra conservatori e laburisti c'è un solo punto che li unisce: l'accordo tra Londra e Bruxelles è inaccettabile per uno Stato sovrano. Parliamo dell'Inghilterra, un ex impero. E lo scrivono perfino i giornali di riferimento della business community (Financial Times), cioè coloro che più di tutti vogliono scongiurare l'hard Brexit. Siamo vicini a un punto di rottura, a conseguenze inattese frutto di decisioni fatali che sono maturate e proseguono in questo ore travagliate, ma con ancora qualche speranza, visto che Michael Gove non si è dimesso dal governo e ha dichiarato di voler aiutare Theresa May a portare a casa un accordo sulla Brexit. Europa permettendo, naturalmente. E le ultime dichiarazioni (Merkel, Barnier e altri) non sono per niente sagge.
Lo scontro tra la Commissione Ue e il governo italiano ha la stessa matrice culturale. L'Unione europea applica all'Italia - paese fondatore dell'Unione, terza economia dell'Eurozona - la sua logica economica senza guardare alla sostanza politica del problema che si presenta con l'Italia: lo scenario anticipato dell'Europa dopo il voto di maggio 2019. Questo quadro c'è già in Svezia (dopo il voto non riescono ancora a formare il governo), si sta profilando in Germania (la Grosse Koalition è in panne), c'è una profonda crisi di consenso per Macron in Francia, una crisi di carattere costituzionale in Spagna (vedere alla voce Catalogna), uno Stato tenuto in vita in maniera artificiale in Grecia (vedere cosa sostiene il Fondo monetario internazionale). I parlamenti prima diventano zoppi, poi vengono conquistati dai partiti nazional-populisti o da forze anti-sistema che sostituiscono quelle tradizionali. Nonostante questi bagliori giganteschi, la Commissione Ue e l'Italia non trovano alcun punto di incontro. Bruxelles prepara la procedura d'infrazione contro il governo di Giuseppe Conte, lo spread si alimenta delle chiacchiere in libertà di tutti, a Palazzo Chigi Di Maio e Salvini litigano sui... termovalorizzatori. Chi guida la politica europea dovrebbe sapere a cosa condurrà il muro contro muro con l'Italia. Ma anche in questo caso l'atteggiamento è quello di chi sa di essere in posizione di supremazia e imporre delle scelte. Come abbiamo visto finora, così non è, per la semplice ragione che in Italia c'è un governo non solo di segno, ma di natura completamente diversa rispetto al passato. Ancora una volta, siamo di fronte a un deficit non contabile, ma di lettura storica.
Il caso è quello del vincitore di una guerra che messo in posizione di assoluto vantaggio decide di infierire sul vinto. Così si sta comportando l'Unione europea nel caso inglese e italiano. Le parti di un contratto sono due. E devono incontrarsi. È sempre la storia a spiegarci cosa accade. Così dalla Seconda guerra mondiale torniamo indietro e passiamo alla Prima guerra mondiale, alla disastrosa pace di Versailles del 1919 in cui le nazioni vincitrici strangolarono la Germania con le sanzioni. Il risultato fu l'avvento di Hitler e un'altra guerra ancora più sanguinosa. Tutto questo è raccontato con maestria assoluta da John Maynard Keynes ne Le conseguenze economiche della pace, libro profetico scritto prima e non dopo le conseguenze inattese che poi puntualmente arrivarono.
Il caso inglese e il caso italiano stanno correndo in parallelo, stessa rotta di collisione. Le decisioni fatali dell'Unione europea e dei governi di Londra e Roma preparano un gigantesco big bang della politica europea. Sono ancora in tempo a fermarsi? Certamente, ma bisogna ricordare che nella storia ci sono fatti e direzioni di marcia che a un certo punto appaiono ineludibili. Così oggi la hard Brexit diventa un rischio concreto e una crisi finanziaria dell'Italia una faccenda maledettamente seria. Questi due fattori, combinati, possono creare un guaio ancor più grande, una singolarità, la rottura dell'Unione europea e dell'Eurozona.
Torniamo alla domanda sul taccuino: che fare?
02
Mattarella, i comitati d'affari e il primato della politica
Sergio Mattarella dalla Svezia ieri ha pronunciato un discorso che centra il punto, ecco il passaggio chiave:
L’Europa vive oggi una fase complessa. Una situazione nella quale le sollecitazioni e le scosse che l’edificio comune deve assorbire sono intense.
Nessuno dei padri fondatori negò mai che il percorso di integrazione potesse essere faticoso e, anzi, uno dei fondatori, lo stesso Jean Monnet, teorizzò come il progredire della costruzione europea fosse legato proprio alla sua capacità di superare le crisi.
Se è questo lo spirito, allora è dirimente un chiarimento introspettivo sulla direzione di marcia che i popoli europei intendono percorrere: il Trattato di Lisbona, nel suo preambolo, pone esplicitamente l’obiettivo di “creare una Unione sempre più stretta tra i popoli d’Europa”, le cui decisioni “vengano assunte il più vicino possibile ai cittadini, secondo il principio di sussidiarietà“.
Non siamo, cioè, una semplice unione doganale, non siamo una sorta di comitato d’affari.
Siamo, anche considerando soltanto un approccio economico-commerciale, assai di più: un mercato unico, uno spazio economico con responsabilità da potenza globale, che si riverbera su molteplici aspetti, strettamente collegato alla libera circolazione delle persone. Dalla crescita sostenibile al modello sociale, alla redistribuzione internazionale delle risorse, alla garanzia di poter esercitare queste libertà in una cornice di sicurezza e stabilità.
La crisi economico-finanziaria ha caratterizzato il decennio trascorso, con pesanti riflessi sulle popolazioni.
Ad essa si è sovrapposta un’ondata migratoria verso l’Europa di dimensioni notevolissime, mentre, all’interno dell’Unione, il Regno Unito decideva di abbandonare il percorso di integrazione.
Diversità di sensibilità, accentuatisi tra i membri dell’Unione, hanno visto emergere sentimenti di lontananza dei cittadini europei rispetto alle istituzioni comunitarie.
Lontananza per la quale il disegno europeo, con il suo significato, le sue Istituzioni, le sue politiche, le sue regole e procedure, viene talvolta percepito da una parte dei cittadini europei come estraneo se non avverso e, al più, come una sorta di fiera delle opportunità alla quale attingere secondo spicciole, singole convenienze, senza né anima né scopo.
Quando il Presidente della Repubblica dice che l'Europa "non è un comitato d'affari" non solo ha pienamente ragione, ma richiama il necessario primato della politica.
Questo suo prezioso intervento si scontra poi con la realtà. Il surreale dibattito sul bilancio italiano, tutto improntato sui modelli econometrici, sui penosi scambi di lettere tra sordi commissari europei e muti rappresentanti del governo italiano, e non su una valutazione del nuovo scenario politico italiano (e europeo, perché è successo qualcosa ovunque) e sulla situazione reale che vivono i suoi cittadini (povertà e distribuzione del reddito). E poi c'è il caso inglese che invece di essere temperato viene inasprito con un accordo che va proprio in direzione contraria rispetto a quanto dice Mattarella, un documento dominato dalle clausole economiche e legali nella quale la politica è soffocata e relegata una dichiarazione generale di intenti che infatti nelle cronache è passata del tutto inosservata. Questi due casi in rotta di collisione con la realtà sono l'esempio dei "comitati d'affari" citati da Mattarella. È la cornice tecnocratica che divora il quadro della politica.
Naturalmente vi sono le colpe e irresponsabilità della politica interna, dei governi.
Nel caso inglese la scelta sciagurata di David Cameron e del suo governo sul referendum, la totale incomprensione - per distanza dalla realtà da parte del club dell'Eton college che guidava Downing Street - dello scenario che si stava profilando (e bastava parlare con un tassista a Londra), la campagna forsennata dei Brexiteers che prometteva quello che non poteva mantenere (l'exit facile come bere un gin martini e goodbye Brussels), la crisi di indentità del Labour sconfitto nel voto, la brutale lotta di potere tra i Tories che va avanti da quando non c'è più la Thatcher e l'arrivo di Theresa May come soluzione di compromesso tra le fazioni. Tutto questo l'altro ieri è esploso di fronte a un accordo che è un cappio al collo.
E nel sottosopra italiano abbiamo un cocktail ad alta gradazione: due giovani leader in eterna diretta Facebook, un partito di governo (la Lega) e un non-partito di non-governo (i Cinque Stelle), con la stramba idea che tutto sia "del popolo", ma senza definire poi bene che cosa sia mai il popolo. Un Parlamento dove manca la sintassi elementare, un rapporto con le istituzioni a dir poco lunare con i ministri che alzano il pugno e non è neppure Cheguevarismo ma una cosa pallonara, un'opposizione prigioniera di leadership consumate dalla storia e dal tempo, una manovra che con l'ansia di non togliere niente a nessuno butta 10 miliardi negli 80 euro e non si sa ancora bene quanti in un reddito di cittadinanza che potrebbe rivelarsi un buco nero, le tendenze poliziesche e manettare, l'idea davvero singolare che "paghi lo Stato" quando quello Stato siamo noi, il colbertismo senza neppure sapere chi sia Colbert, il governo in mano ai capi di gabinetto (e dunque irresponsabile), il capro espiatorio perfetto dell'Europa che fa del suo meglio per dare una mano a mascherare le cose inguardabili che si fanno e disfano in casa. Questo carro di Mangiafuoco però si muove con un consenso mai visto prima per la semplice ragione che dal 4 marzo niente è come prima. Ma per governare non bastano le intuizioni (e ne hanno avute) sullo scenario politico, servono esperienza, equilibrio, moderazione istituzionale e in quel gruppo per ora hanno dimostrato di avere queste doti solo i leghisti, per altro a corrente alternata.
Regno Unito e Italia sono due pianeti che stanno andando dritti verso un buco nero, quello dell'Europa, che a sua volta rischia il collasso. Siamo alle decisioni fatali.
***
La Presidenza della Repubblica che fa? Un intervento ben calibrato dalla Svezia e il monitor acceso in Patria.
03
Rumors dal Colle
Le veline del Quirinale dicono che il via libera di Mattarella alla legge di Bilancio "non sia affatto scontato". Abbiamo anche appreso che la nomina di Marcello Minenna alla Consob è "al vaglio del Colle". Sono la conferma di quanto scriviamo da tempo sul ruolo della "presidenza attiva" di Mattarella.
***
Questa è la politica, direte. Ma attenzione, non c'è solo la politica. C'è un'intera classe dirigente che rischia di finire davanti al tribunale della storia. Primi tra tutti, i banchieri centrali, quelli che muovono la catapulta del denaro.
04
Draghi e il mestiere dei banchieri centrali
I banchieri centrali interpretano il ruolo di sacerdoti e officiano messa. Governano la moneta e l'economia, così dicono o fanno credere, ma in realtà sono a loro volta governati da eventi per loro natura imprevedibili. L'economista purtroppo quasi sempre riduce tutto a numero - la tirannia dei valori di cui scrisse mirabilmente Carl Schmitt - e dimentica cose del tutto ininfluenti come la storia, la filosofia, la religione, la cultura, il contesto sociale e lo spirito del tempo, il Signor Zeitgeist. Nell'era della tecnica e del totem digitale il banchiere centrale è diventato l'uomo che governa il mondo (leggere The Only Game In Town, Mohamed A. El-Erian). Il banchiere centrale in alcuni paesi è ancora un soggetto che viene dopo la politica (Stati Uniti, Giappone, Regno Unito) sono luoghi remoti, dove lo Stato non s'è ancora dissolto nella burocrazia e il voto è perfino preso sul serio. In Europa il banchiere centrale viene prima di qualsiasi istituzione, non è sottoposto al controllo di nessuno in nome di un'autonomia che esonda nell'insondabile, la democrazia è un fastidioso problema della politica. Mario Draghi ha parlato, leggiamo dunque con religiosa attenzione quanto ha detto stamattina a Francoforte, Germania.
Ecco le frasi che sono rimaste annotate sul taccuino, fanno parte ormai di un libretto liturgico che tra qualche anno - senza ripensamenti e saggezza - sarà oggetto di un libro sulla fine dell'Europa:
Scoperta del ciclo economico. "Non c'è certamente alcun motivo per cui l'espansione nell'area dell'euro dovrebbe improvvisamente finire. Un rallentamento graduale è normale mentre le espansioni maturano e la crescita converge verso il suo potenziale di lungo periodo". Draghi ci informa che esistono i cicli economici, perbacco. E aggiunge: "L'espansione nell'area dell'euro è ancora relativamente breve e di dimensioni ridotte". Ah, ecco, è sostanzialmente finita.
Quattroruote. "Nella prima metà del 2018, il clima, le malattie e l'azione industriale hanno influenzato la produzione in diversi paesi. E nel terzo trimestre abbiamo assistito a un'interruzione significativa della produzione di auto creata dall'introduzione di nuovi standard sulle emissioni dei veicoli il 1 settembre. Ma questo effetto dovrebbe essere temporaneo. A mano a mano che il backlog di test si risolve, la produzione di automobili dovrebbe tornare alla normalità entro la fine dell'anno e l'effetto sulla produzione dovrebbe dissiparsi". Draghi elenca delle attività umane, cioè l'imprevisto di qualche riga fa. I nuovi standard sulle emissioni sono arrivati a causa di comportamenti umani che hanno violato le regole, eventi imponderabili.
Il container delle nazioni. "La seconda fonte del rallentamento è stata la crescita commerciale più debole, che è più ampia. Stiamo assistendo a un rallentamento a lungo termine del commercio mondiale. Alcuni dei fattori che in precedenza hanno guidato la sua rapida espansione, come la liberalizzazione del commercio e la creazione di catene del valore globali, sono diminuiti dopo la crisi finanziaria. Stiamo anche assistendo ad una correzione ciclica della forte crescita commerciale registrata lo scorso anno. Le dinamiche del commercio si stanno normalizzando mentre la crescita globale si ritira verso il potenziale". Si chiama geopolitica.
Italiani! "Per proteggere le famiglie e le imprese dall'aumento dei tassi di interesse, i paesi ad alto debito non dovrebbero aumentare ulteriormente il loro debito e tutti i paesi dovrebbero rispettare le regole dell'Unione. La mancanza di consolidamento fiscale nei paesi ad alto debito aumenta la loro vulnerabilità agli shock, indipendentemente dal fatto che tali shock siano prodotti autonomamente mettendo in discussione le regole dell'architettura dell'UEM o importati attraverso il contagio finanziario. Finora l'aumento degli spread sovrani è stato per lo più limitato al primo caso e il contagio tra i paesi è stato limitato. Ad oggi sebbene si verifichi qualche ripercussione sui prestiti bancari in cui l'aumento degli spread è stato più significativo, i costi complessivi di finanziamento delle banche rimangono prossimi ai minimi storici in tutti i grandi paesi, grazie a una base di depositi stabile". Molto bene, è il sermone riservato all'Italia, giusto, sacrosanto richiamo alla responsabilità. Dettaglio insignificante, c'è solo un problema democratico: del mandato elettorale che ne facciamo? E dei poveri che nessuno cita? Troviamo soluzioni o facciamo solo l'elenco dei problemi irrisolti? L'Europa resta così com'è o la rimettiamo in piedi secondo il disegno dei padri fondatori? Non è il mestiere di un banchiere centrale? Sì che lo è, a grande potere corrisponde anche grande responsabilità. Politica.
***
C'è un altro soggetto regolarmente dimenticato o, meglio, ricordato quando bisogna aprire il portafoglio: il contribuente.
05
Il contribuente è un suddito
Il governo ha cancellato il condono fiscale (non c'è più la dichiarazione integrativa), le manette agli evasori e dato la possibilità alla Guardia di Finanza di accedere direttamente alla Superanagrafe dei conti correnti senza dover più chiedere autorizzazioni ai pubblici ministeri. Tutto questo è stato deciso ieri notte in un vertice di maggioranza, senza alcuna comunicazione ufficiale, come in una monarchia dove il contribuente è un suddito, deve pagare e subire.
Il primo provvedimento era un cavallo di battaglia della Lega, sparito; il secondo era una fissazione dei grillini, sparito; il terzo è la conferma che i due partiti sono lontanissimi dalla cultura liberale e hanno una naturale tendenza a favorire lo stato di polizia fiscale.
Come si possa fare impresa in un paese in cui il Parlamento e il governo fanno questi numeri da circo, resta un mistero.
***
Il contribuente, questa entità da prelievo fisso, così amato e bastonato dal politico da avere perfino uno Statuto, ignorato pure quello senza penalità, perché il contribuente in Italia nasce e muore con un solo scopo: pagare. E questo fa, paga. Seguite il titolare di List.
06
E paga gli esuberi degli altri. In bolletta
Il governo deve salvare capra (Tim) e cavoli (Open Fiber) e preme per chiudere entro l'anno la partita della rete unica. Nella nuova società dovrebbero essere trasferiti migliaia di dipendenti (il pacchetto è a quota 22 mila). In un mondo normale questa operazione sul piano dei costi del personale sarebbe impossibile, ma in Italia no, ciò che è privatissimo diventa pubblico quando si tratta di socializzare le perdite. Così si sta cucinando nel retrobottega della politica una norma che sulla costituzione della società per la gestione della rete unica che piazza una "clausola occupazionale". Vi prendete i dipendenti. Bene, come si finanzia il trasferimento in blocco? La questione viene risolta con il cosiddetto "meccanismo di remunerazione degli investimenti", dove entra anche la voce occupazione. Traduzione: ci sarà un aumento delle tariffe in bolletta. Ultima nota sul taccuino: di chi sarà il controllo della rete? Abbiamo un sospetto fondato: Cassa Depositi e Prestiti, lo Stato, cioè sempre il contribuente che di tutto questo non sa niente.
***
Sul taccuino c'è un clima politico arroventato. E incendi reali. Quello che sta accadendo in California è senza precedenti.
07
Fuoco, cenere e morte in California
I numeri sono quelli di una tragedia immane: siamo a 63 morti e oltre 600 dispersi. Guardate in questa foto della Nasa il fumo degli incendi sul cielo della California. Domani ci sarà la visita di Trump che ha aperto - correttamente - una polemica sull'uso dei fondi federali per la cura dei boschi. Natura non è assenza dell'uomo, è presenza attiva.
***
A volte questa presenza è radioattiva...
08
Kim ha un nuovo giocattolo esplosivo
Era da un po' che Kim non si faceva sentire. Ora sappiamo in cosa è affaccendato. Secondo Yonhap, l'agenzia di stampa della Corea del Sud, il leader nordcoreano sta testando nuove armi hi-tech: "Kim Jong-un ha ispezionato i test di un nuova arma tattica tecnologica all'Accademia della scienza per la difesa nazionale. Il test di un'arma tattica hi-tech è stato portato avanti con successo, soddisfacendo tutti i migliori e più potenti indicatori designati". Kim jong-un e Donald Trump hanno in programma un nuovo incontro (la data ancora non c'è) e dal Dipartimento di Stato fanno sapere che gli Stati Uniti sono fiduciosi sul processo di denuclearizzazione.
***
A proposito di potenza. C'è un esempio che viene dal cielo. E ritroviamo sul pianeta Terra.
09
Il cratere di un asteroide grande come Washington
Il cratere creato da un asteroide largo 31 chilometri e profondo 300 metri è stato scoperto in Groenlandia. Video:
Che spettacolo. E che inquietudine. Lo spazio è pieno di questi grandi sassi che saettano intorno al nostro pianeta. Questo è il più singolare mai avvistato, Oumuamua:
Cose spaziali. D'altronde, altro che viaggi interstellari, qui sulla Terra stiamo banalizzando anche l'ultra terreno: cambia il Padre Nostro, la formula del Dio "non ci indurre in tentazione". In fondo, ci pensa già Facebook. Beviamoci sopra. E occhio alle bibite zuccherate, gassate e tassate. Spumeggiante e perfido Guido Ciompi.
10
Beviamoci sopra
Iscriviti per leggere l'articolo completo.
30 giorni gratis per te
Ti manca poco per entrare nel Club. Completa la registrazione
Ti abbiamo mandato una mail su . Per completare la registrazione, apri la mail che ti abbiamo mandato e fai clic sul link di conferma. Grazie!
INFORMATIVA PRIVACY RELATIVA AL SERVIZIO NEWSLIST
Ai sensi dell'art. 13 D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (“Codice privacy”), dell’art. 13 del Regolamento Europeo n. 679 del 2016 (il “Regolamento privacy”), del Provvedimento n. 229 del 2014 del Garante della Protezione dei Dati Personali (rubricato “Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l'uso dei cookie”), nonché della Raccomandazione n. 2 del 2001 adottata ai sensi dell’art. 29 della Direttiva n. 95/46/CE, List S.r.l. intende informare gli Utenti in merito all’utilizzo dei loro dati personali, dei log files e dei cookie raccolti tramite la navigazione nel Sito www.newslist.it (di seguito, il “Sito”).
- Titolare, Responsabili del trattamento dei dati e Responsabile della Protezione dei Dati
Il titolare del trattamento dei dati personali è List S.r.l. (di seguito, il “Titolare” o “List”), con sede legale Roma (00196), Via Ferdinando di Savoia n. 3, partita IVA 14403801005, email help@newslist.it.
L’elenco aggiornato dei Responsabili del trattamento, ove designati, può essere fornito su richiesta da parte degli Utenti.
Nel caso in cui venga nominato un Responsabile della Protezione dei Dati (ai sensi dell’art. 37 del Regolamento privacy), i dati identificativi dello stesso saranno resi noti mediante pubblicazione dei medesimi, integrando la presente informativa.
Il titolare del trattamento dei dati personali relativi al Sito è Legalitax Studio Legale e Tributario, con sede in Roma (00196), Via Flaminia n. 135.
- Categorie, natura e finalità dei dati trattati
List tratterà alcuni dati personali degli Utenti che navigano e interagiscono con i servizi web del Sito.
- Dati di navigazione
Si tratta di dati di navigazione che i sistemi informatici acquisiscono automaticamente durante l’utilizzo del Sito, quale l’indirizzo IP, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), nonché i dettagli delle richieste inviate al server del Sito, e che ne rendono possibile la navigazione. I dati di navigazione potranno altresì essere utilizzati per compilare statistiche anonime che permettono di comprendere l’utilizzo del Sito e di migliorare la struttura dello stesso.
Infine, i dati di navigazione potranno eventualmente essere utilizzati per l’accertamento di attività illecite, come in casi di reati informatici, a danno del Sito.
- Dati forniti dall’Utente
L’eventuale invio di comunicazioni ai contatti indicati sul Sito comporta l’acquisizione dell’indirizzo e-mail e degli ulteriori dati personali contenuti nella comunicazione, previo rilasci di idonea informativa.
- Cookie
- Siti web di terze parti
I siti di terze parti a cui è possibile accedere tramite questo Sito non sono coperti dalla presente Privacy policy. Gli stessi potrebbero utilizzare cookie differenti e/o adottare una propria Privacy policy diversa da quella di questo Sito, relativamente ai quali quest’ultimo non risponde. Consigliamo pertanto di consultare di volta in volta la relativa informativa sull’utilizzo dei cookie e seguire le istruzioni per la disabilitazione degli stessi, qualora lo si desiderasse.
- Natura del conferimento dei dati
Fermo restando quanto indicato in relazione ai dati di navigazione e ai cookie, gli Utenti sono liberi di fornire i propri dati personali, ove richiesti nelle apposite sezioni del Sito; il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ricevere la fornitura dei servizi da loro richiesti.
- Modalità del trattamento
I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati, con logiche strettamente correlate alle finalità stesse, e per il periodo di tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.
Le informazioni raccolte sono registrate in un ambiente sicuro.
- Ambito di comunicazione dei dati
I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.