19 Novembre
La crisi del capitalismo senza capitani
L'Economist dedica la copertina al tema e auspica la svolta per evitare il populismo, la cronaca ne racconta il declino ideale e materiale. Che fare? In Italia la vicenda di Telecom ne è un esempio, mentre la protesta dei gilet gialli in Francia è la certificazione del corto circuito con la politica
Che succede? Sta arrivando un'altra ondata di maltempo, Di Maio e Salvini litigano ancora sugli inceneritori, il leader dei Cinque Stelle dice che sono "roba vintage", più o meno come la spazzatura che invade le strade di Roma, città amministrata dal suo partito. Lo spread viaggia a 310 punti base, la Borsa va bene, Boeri (Inps) polemizza ancora con il governo sulle pensioni a quota 100, risponde sempre lui, Di Maio-a-tutto-campo, dicendo che "si farà", il ministro dell'Economia Giovanni Tria va all'Eurogruppo, mercoledì la Commissione Ue prenderà una decisione sulla procedura d'infrazione (la Francia l'ha avuta per 8 anni di fila) e ancora Di Maio-tutto-faccio risponde ("non mi preoccupa"), continua l'appassionante dibattito sul Congresso del Pd, s'è candidato Marco Minniti, Calenda chiede a Martina di fare un passo indietro, Delrio avvisa che non si fa una battaglia tra renziani e anti-renziani, domanda sul taccuino: e allora che le fate a fare le primarie? Crisi di governo con questa opposizione? Impossibile, Salvini e Di Maio sono autosufficienti anche nel darsele di santa sragione. In Francia Macron ha il mal di testa e i gilet gialli sono passati dai blocchi stradali al blocco dei depositi di carburante. Avvisate Di Maio, le manette agli evasori in Giappone sono una cosa seria, rischia 12 anni di carcere il presidente del Gruppo Nissan-Renault, Carlos Ghosn, arrrestato per non aver dichiarato certe sommette al fisco, il titolo Renault in Borsa perde il 12 per cento. Robert Musil in un trascurabile libro avrebbe scritto un meraviglioso incipit meteo-letterario per poi concludere che "è una bella giornata", ma oggi non lo è e dunque si conferma nel primo capitolo del nostro List senza qualità che "eccezionalmente, non si ricava nulla". Che facciamo? Siamo così in basso che per spiccare il volo basta staccarsi dal marciapiede. Voliamo alto.
01
La malattia del capitalismo
...Che succede? Sta arrivando un'altra ondata di maltempo, Di Maio e Salvini litigano ancora sugli inceneritori, il leader dei Cinque Stelle dice che sono "roba vintage", più o meno come la spazzatura che invade le strade di Roma, città amministrata dal suo partito. Lo spread viaggia a 310 punti base, la Borsa va bene, Boeri (Inps) polemizza ancora con il governo sulle pensioni a quota 100, risponde sempre lui, Di Maio-a-tutto-campo, dicendo che "si farà", il ministro dell'Economia Giovanni Tria va all'Eurogruppo, mercoledì la Commissione Ue prenderà una decisione sulla procedura d'infrazione (la Francia l'ha avuta per 8 anni di fila) e ancora Di Maio-tutto-faccio risponde ("non mi preoccupa"), continua l'appassionante dibattito sul Congresso del Pd, s'è candidato Marco Minniti, Calenda chiede a Martina di fare un passo indietro, Delrio avvisa che non si fa una battaglia tra renziani e anti-renziani, domanda sul taccuino: e allora che le fate a fare le primarie? Crisi di governo con questa opposizione? Impossibile, Salvini e Di Maio sono autosufficienti anche nel darsele di santa sragione. In Francia Macron ha il mal di testa e i gilet gialli sono passati dai blocchi stradali al blocco dei depositi di carburante. Avvisate Di Maio, le manette agli evasori in Giappone sono una cosa seria, rischia 12 anni di carcere il presidente del Gruppo Nissan-Renault, Carlos Ghosn, arrrestato per non aver dichiarato certe sommette al fisco, il titolo Renault in Borsa perde il 12 per cento. Robert Musil in un trascurabile libro avrebbe scritto un meraviglioso incipit meteo-letterario per poi concludere che "è una bella giornata", ma oggi non lo è e dunque si conferma nel primo capitolo del nostro List senza qualità che "eccezionalmente, non si ricava nulla". Che facciamo? Siamo così in basso che per spiccare il volo basta staccarsi dal marciapiede. Voliamo alto.
01
La malattia del capitalismo
La copertina dell'ultimo numero dell'Economist è sulla crisi del capitalismo. Tema ricorrente, non certo una novità, ma il settimanale britannico lega la questione all'ascesa del populismo e dunque oplà, eccone l'inattuale attualità. La crisi del capitalismo esiste, è grave, non nasce certo oggi, le sue origini, forma e dimensione nel presente sono state scolpite all'inizio degli anni Novanta.
Il settimanale britannico ripercorre temi che ai lettori di List sono noti: aziende che moltiplicano i profitti e estendono il monopolio, distribuzione del reddito senza equità, concentrazioni abnormi sulle quali dovrebbe intervenire l'antitrust, intollerabili diseguaglianze e via discorrendo. Una fiera degli orrori della contemporaneità che ha contribuito a minare lo scenario politico, indebolire le democrazie e la società liberale. Come diceva Woody Allen? "Dio è morto, Marx è morto, e anch'io non mi sento tanto bene". Bisogna riscrivere la battuta: "Dio è vivo, Marx è risorto, e il capitalismo non si sente tanto bene". D'altronde, l'autore del Capitale è sepolto a Londra, l'Economist è un simbolo della City, il Regno Unito è in piena parodia da Brexit, dunque tutto torna. Sembra di vederlo, Gordon Gekko, che fa il discorso sull'avidità.
Karl Marx ha 200 anni, nacque nel 1818, qualche giorno fa al Teatro Eliseo a Roma si è messo in scena un processo al filosofo e il compagno Fausto Bertinotti ha vestito i panni del difensore: "La tesi di Marx è molto attuale, molto piena di futuro. La tesi è liberarsi dal lavoro e del lavoro salariato e oggi di fronte al fatto che questo capitalismo non sa più produrre un'offerta di lavoro, il tema della liberazione diventa di stringentissima attualità, tanto è vero che si parla diffusamente di reddito di cittadinanza e di altre cose di questo genere, è evidente insomma che il tema ritorna". Sembra Di Maio. In ogni caso, l'imputato Marx è assolto, che si presenti alla sbarra il Capitale.
02
Italia. Capitale senza capitani
In questo quadretto idilliaco si colloca anche la vicenda del capitalismo italiano: poche grandi aziende, una miriade di medie e soprattutto piccole imprese che costituiscono il sistema nervoso, il cuore, lo scheletro, tutto il paese nelle sue più varie espressioni, prima fra tutte quella del capitalismo familiare. Si è predicato per decenni che "piccolo è bello", poi si è scoperto che "piccolo è nano in un mondo di giganti". Il nostro capitalismo ha un problema di dimensioni. E le poche grandi aziende rimaste devono difendersi con le unghie e con i denti dagli assalti del capitale straniero, quando sono scalabili o versano in condizione difficili per svariate ragioni e non tutte riconducibili alla capacità di fare business, la politica in certe faccende ha la sua importanza, pensate alla spesa per la Difesa e non solo. La sensazione netta è di un declino delle figure guida dell'industria, siamo in presenza di un (poco) Capitale senza capitani.
La storia delle nostre grandi aziende è inoltre legata a doppio filo a quella dell'intervento pubblico, della mano dello Stato. Con la fine dell'Iri, il perimetro delle partecipazioni statali (nella Prima Repubblica avevano un ministero tutto per loro) si era ristretto ai settori strategici (non in tutti i casi, ma diciamo che questo è lo schema), furono privatizzate anche le banche (le famose "tre Bin", Banca Commerciale Italiana, Banco di Roma, Credito Italiano) e portato avanti un processo di cessione di altre aziende un tempo nella galassia dello Stato, prima fra tutte Telecom, la vecchia Sip. Quella privatizzazione fu compiuta nella maniera peggiore - e pregiudicò la credibilità dello strumento e l'obiettivo, che invece sono importanti e da difendere - ed è arrivata fino ai nostri giorni in forme surreali. Ieri notte si è chiuso un altro capitolo della vicenda di Telecom. Un capitolo, non la fine del romanzo che in realtà è appena iniziato in un'altra versione. Anche questa storia fa parte dei mali del capitalismo che non funziona. Solo che la risposta non può essere quella di allungare la mano pubblica. Soprattutto per estinguere i guai degli altri. Seguite il titolare di List.
03
Telecom e il colbertismo all'italiana
Il consiglio nomina un nuovo ad (Gubitosi), il piano è quello di costituire con Open Fiber (Enel e Cdp) la società unica di gestione della Rete. Dettagli: ci sono 22 mila dipendenti da traslocare, chi paga? Il colbertismo di destra e quello di sinistra in una storia dove il patriottismo scompare e compare invece l'ombra del pagante: il contribuente
Telecom ha il suo nuovo amministratore delegato. Il nome è quello di Luigi Gubitosi. Nominato direttore generale della Rai nell'era del governo Monti, diventa commissario straordinario di Alitalia nell'era del governo di centro-sinistra di Paolo Gentiloni, da ieri notte è amministratore delegato di Telecom in quota fondo Elliott e nell'era del governo penta-leghista che è in fase di lancio del gestore della rete unica. Fase highlander.
Il copione è stato pienamente rispettato, fuori Genish, dentro Gubitosi, per fare che cosa si è capito meno, l'unica idea che sta dentro il pentolone degli azionisti Telecom (e del governo colbertista che non sa niente di Colbert) per ora è quella di costituire la società di gestione della Rete con esiti che dalle premesse sembrano destinati a scaricare in bolletta i costi dell'operazione di riassetto di Tim e Open Fiber. Vedremo. Continua a leggere l'articolo su List.
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Questa storia ha origini lontane, ma quella recente ha il suo nocciolo duro in una serie di gravi errori e in un piano per uscirne dai costi certi - a carico del contribuente - e situazioni tutte da scoprire. Una questione tra finanza, politica e... rame
04
Una storia di finanza, politica e rame
L'azienda ha bruciato un altro amministratore delegato, il quarto in cinque anni per un totale di 31 milioni di buonuscite. È solo la punta dell'iceberg di un ciclopico problema industriale e tecnologico, la fine della redditività del rame, la necessità di scorporare la Rete. I giochi finanziari e politici sul business dei dati
Che cosa sta accadendo in Telecom? Il titolare ha in mano un vecchio taccuino, la data sulla pagina è quella del 5 maggio scorso, fonte tripla A, oggetto: Telecom Italia. Un quadro sulla situazione e una proiezione del (presunto) piano industriale dopo la sconfitta di Bollorè, l'ingresso del Fondo Elliott e Cassa Depositi e Prestiti con l'operazione di "capitalismo patriottico" del governo Gentiloni in chiusura di legislatura. Una parte del contenuto del taccuino era stata usata tra maggio e luglio scorso per provare a capire quale fosse lo spazio di manovra del governo con un'attenzione particolare sul ruolo di Cassa Depositi e Prestiti. L'altra parte attendeva solo la maturazione degli eventi. La mela è cascata a terra. La storia di Telecom Italia è oggi rame, finanza e politica. Continua a leggere l'articolo su List.
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Intanto, in Francia, questa malattia si sposa con lo smarrimento politico di Macron che inanella un fine settimana da ricordare: la rivolta dei gilet gialli. Che cosa significa questa protesta? Su RadioList il titolare e Lorenzo Castellani hanno tracciato uno scenario. Da brividi.
05
Macron, la Francia in gilet giallo e la crisi dell'Europa
Una protesta inattesa e senza partito, un Presidente colto di sorpresa, un paese in preda alla nevrosi, il distacco tra città e campagna. Macron parla di Europa, ma i suoi problemi in casa dicono che la Francia è il grande malato. Un'indagine del titolare di List e Lorenzo Castellani.
RadioList, due parti di news, una parte di musica, un twist di humour. RadioList è ai vertici delle classifiche dei podcast di iTunes.
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Dalla Francia all'Inghilterra è un attimo, basta attraversare la Manica e si fa tutto agevolmente in treno. Che troviamo a Londra? Il caos dei Tories, aggravato dall'inettitudine dell'Europa.
06
Barnier: Regno Unito nell'Unione fino al 2022
Theresa May ha seri problemi nel suo partito, i Tories non sono mai stati malleabili nemmeno con la Thatcher figuriamoci con lei che cammina rasente al muro per schivare le coltellate dei compagni di partito. In questa situazione arcadica, compare in scena il negoziatore europeo per la Brexit, Michel Barnier, che ha proposto l'allungamento del periodo di transizione del Regno Unito fino al 2022. Come ricorderanno i lettori di List, sul periodo transitorio c'è già un articolo che apre all'allungamento e ha fatto infuriare i Brexiteers più duri. Ora interviene anche Barnier... Boris Johnson e gli altri euroscettici non aspettavano altro che questo per continuare la loro opera di demolizione della leadership della May. O siamo di fronte a un caso di totale inettudine politica o l'Unione sta giocando a provocare l'hard Brexit del Regno Unito. No, forse no, i ministri degli Esteri dei 27 Paesi dell'Unione Europea hanno dato il via libera all'accordo sulla Brexit. Fare la tela e disfarla, un impegno concreto dell'Europa.
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Riusciranno a fare la grande impresa dettata dal referendum, la Brexit? Non basta solo esprimerlo, poi bisogna farlo. Manuali ne abbiamo?
07
Grandi obiettivi. La Luna
Tra i manuali consigliati per costruire una nuova impresa, il titolare ne consiglia uno che non troverete nella bibliografia del perfetto manager, si intitola "Rocket men", è la storia della prima missione dell'uomo sulla Luna, l'autore è Craig Nelson, scrittore e anima dei successi della Random House.
Ci sono tutti gli ingredienti per capire come scalare le montagne, raggiungere il successo della propria impresa: un grande obiettivo, un continuo lavoro di squadra, un team giovane e ambizioso, una competenza costruita con studio e fatica, esperienza, capacità di cadere e rialzarsi, un coraggio da leoni e risorse per andare avanti. Erano i tempi della prima grande corsa nello spazio e c'era anche il nemico, l'Unione Sovietica. Un motivo fondamentale per fare in fretta e arrivare per primi sulla Luna. Oggi la corsa nello spazio è entrata nella sua seconda fase, ecco il nuovo video della Nasa:
Andare sulla Luna. E restarci. Proiettarsi su Marte. E restarci. Quello che abbiamo letto sui libri di fantascienza si realizzerà.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Musica, è uscito un nuovo brano di Vasco Rossi, s'intitola "La verità" e dice molte cose sulla contemporaneità.
08
La verità di Vasco
Si comincia con una citazione cinematografica, l'occhio di Blade Runner:
La proiezione di altri mondi. Quelli che cerchiamo sulla terra e nello spazio. La verità. L'ultima. L'abbiamo evocato, rivediamo gli opening titles di Blade Runner, una sequenza da antologia:
Al minuto 4.05 compare l'occhio che riflette lo scenario, un ideale universo di bagliori. Siamo nel mondo della celluloide, alla Library Of Congress si celebra un anniversario, quello dei trent'anni del National Film Registry, che ogni anno seleziona 25 film americani che vengono considerati un patrimonio da tramandare. Tra questi c'è...
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King Kong
Il King Kong del 1933, un capolavoro della RKO–Radio Pictures. Anche qui, balza l'idea, il team che lavorò al film, il coraggio di affrontare un soggetto del tutto nuovo, un'avventura. In questo saggio di Michael Price si apprezza il lavoro dietro le quinte, non c'erano gli effetti speciali digitali, pensate all'ingegno dietro ogni scena.
La bella e la bestia. Il film ha avuto tre remake, l'originale è insuperabile. Da Vasco a King Kong. E tutto senza bere un Gin Martini. Buona giornata.
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6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.