20 Novembre
Merkel e Macron fanno il bilancio, a Roma litigano
Le proposte di Francia e Germania sul bilancio unico europeo arrivano mentre Salvini e Di Maio litigano sulla monnezza. Concentrati sull'agenda domestica, i leader della maggioranza italiana perdono di vista l'unica partita che conta: quella in Europa. Sabato Juncker e Conte a cena insieme. Come finirà l'asta - cominciata male - del Btp Italia?
Mentre Matteo Salvini e Luigi Di Maio litigano sulla monnezza, Angela Merkel e Emmanuel Macron hanno siglato un patto sul prossimo bilancio unico europeo. Immersi in un clima di campagna elettorale permanente, i leader dei partiti che formano la maggioranza giallo-verde si sono persi un passaggio importante. Non è ancora l'ultimo e molto c'è da fare, ma il fatto segnala che dominare l'agenda in casa e poi farsela sfilare sotto il naso in Europa non è un grande affare per il futuro. Francia e Germania cooperano, i leader si incontrano, parlano, litigano, ma alla fine poi trovano un compromesso per andare avanti insieme. I nostri governanti hanno intuito molte cose dello scenario contemporaneo, ma si stanno perdendo per strada la faccenda della gestione quotidiana degli affari internazionali. Se il Presidente del Consiglio è impegnato a presentare accordi di carta sulla spazzatura in Campania e cercare di sedare le liti fanciullesche di Di Maio e Salvini, è chiaro che poi non ha tempo per fare politica a livello europeo, quella che conta sul serio sul piano del futuro. Certamente tutto questo oggi pesa meno nell'urna e nei sondaggi (e non si capisce perché si debba pensare al voto e non a governare), ma domani ha un impatto diretto sulle tasche del contribuente italiano, il quale - sia detto con chiarezza - ancora non ha capito che bisogna darsi una sveglia e non concedere deleghe di governo in bianco a nessuno.
L'asse tra Parigi e Berlino sarà anche arrugginito e come scrive l'Handelsblatt, il più importante giornale economico della Germania, Macron non può certo cantare vittoria perché sarà sempre la Germania ad avere un ruolo dominante, ma sarebbe interessante capire come l'Italia si è preparata per questo appuntamento, come intenda affrontare la questione del bilancio unico europeo e qual è la posizione del nostro paese. Siamo...
Mentre Matteo Salvini e Luigi Di Maio litigano sulla monnezza, Angela Merkel e Emmanuel Macron hanno siglato un patto sul prossimo bilancio unico europeo. Immersi in un clima di campagna elettorale permanente, i leader dei partiti che formano la maggioranza giallo-verde si sono persi un passaggio importante. Non è ancora l'ultimo e molto c'è da fare, ma il fatto segnala che dominare l'agenda in casa e poi farsela sfilare sotto il naso in Europa non è un grande affare per il futuro. Francia e Germania cooperano, i leader si incontrano, parlano, litigano, ma alla fine poi trovano un compromesso per andare avanti insieme. I nostri governanti hanno intuito molte cose dello scenario contemporaneo, ma si stanno perdendo per strada la faccenda della gestione quotidiana degli affari internazionali. Se il Presidente del Consiglio è impegnato a presentare accordi di carta sulla spazzatura in Campania e cercare di sedare le liti fanciullesche di Di Maio e Salvini, è chiaro che poi non ha tempo per fare politica a livello europeo, quella che conta sul serio sul piano del futuro. Certamente tutto questo oggi pesa meno nell'urna e nei sondaggi (e non si capisce perché si debba pensare al voto e non a governare), ma domani ha un impatto diretto sulle tasche del contribuente italiano, il quale - sia detto con chiarezza - ancora non ha capito che bisogna darsi una sveglia e non concedere deleghe di governo in bianco a nessuno.
L'asse tra Parigi e Berlino sarà anche arrugginito e come scrive l'Handelsblatt, il più importante giornale economico della Germania, Macron non può certo cantare vittoria perché sarà sempre la Germania ad avere un ruolo dominante, ma sarebbe interessante capire come l'Italia si è preparata per questo appuntamento, come intenda affrontare la questione del bilancio unico europeo e qual è la posizione del nostro paese. Siamo di fronte a un fatto per ora teorico, ma se i finanziamenti per gli investimenti vanno solo ai paesi virtuosi nella gestione contabile (e al netto degli interessi sul debito l'Italia avrebbe buone carte da mostrare), allora Roma è già esclusa perché siamo alla vigilia dell'apertura di una procedura di infrazione per deficit eccessivo. La risposta di Macron e Merkel alla ribellione di Roma (simbolo dell'ascesa populista) sarebbe un bilancio unico europeo con una dotazione di 20-25 miliardi di euro che funziona come un distributore di investimenti per la crescita e l'innovazione, anche se poi parliamo di una cifra lillipuziana, lo 0.2 per cento del pil dell'Eurozona. In ogni caso qui conta il principio: accede alla sorgente chi è in linea con le regole stabilite da Berlino e Parigi. Vedremo chi approva, Olanda e Finlandia hanno sollevato obiezioni. Alla fine Macron e Merkel dettano l'agenda, mentre non si capisce quale sia la linea di Roma.
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In attesa che il banco di nebbia di Palazzo Chigi sparisca, l'incertezza sul bilancio italiano e i rapporti tesi con la Commissione europea hanno gelato il Btp Italia che nel primo giorno di emissione ha raccolto solo 481 milioni di euro di sottoscrizioni. Sono numeri distanti da quelli dello scorso maggio, quando la prima giornata si chiuse con 2.3 miliardi di sottoscrizioni, segno che qualcosa si è inceppato. Il collocamento presso gli investitori individuali andrà avanti oggi e domani, poi sarà il turno degli istituzionali e allora tireremo le somme. A questo quadro bisogna aggiungere un'altra impennata dello spread (ieri ha chiuso a quota 320 punti) e i segnali di rallentamento della crescita che piovono dalle piazze finanziarie mondiali. La correzione brusca di Wall Street sui titoli tecnologici è un campanello d'allarme perché sono stati questi titoli a trainare i listini mondiali e la Borsa, pur non essendo del "popolo" come si usa dire ora tra chi è al potere, conta parecchio e può creare guai seri, come abbiamo visto con la Grande Crisi del 2008, innescata dall'esplosione della bolla dei mutui subprime.
01
I tempi dei mercati sono accelerati
La guerra con l'Unione europea e l'atteggiamento dei commissari Ue non aiutano il Tesoro, su questo non c'è alcun dubbio, ma i due leader che guidano i partiti della maggioranza sono continuamente impegnati su altri dossier che, francamente, sono minutaglia rispetto alle emissioni del debito pubblico che finanzia la spesa dello Stato. Sono concentrati su un'agenda elettorale, ma sono al governo, nella stanza dei bottoni e devono imparare a riconoscerli e premerli quando serve. C'è un momento in cui si fanno le dirette su Facebook e poi c'è la praticaccia quotidiana del governo. Salvini e Di Maio devono "riprogrammare" in fretta le rispettive agende, se hanno intenzione di andare avanti con polemiche sulla spazzatura (che va raccolta e smaltita, come in qualsiasi Stato che sia tale, un fatto normale e non uno stato d'eccezione), patti senza inceneritori che inceneriscono il buon senso, fare gli Azzeccagarbugli sulle norme del decreto sicurezza, finiranno per farsi male, perderanno di vista l'unica partita che conta in questo momento: quella di trovare un punto di mediazione tra Bruxelles e Roma sul bilancio. Evocano tutti i giorni "il contratto" e alla fine ne stanno perdendo l'oggetto: governare nella contemporaneità e in un sistema di relazioni internazionali che non sparisce perché a Palazzo Chigi sono arrivati "loro".
Il calcolo di Salvini e Di Maio probabilmente è quello di andare avanti fino alle elezioni europee in questa maniera dadaista e poi regolare i conti con la Commissione Ue con una mappa dei partiti nel Parlamento europeo completamente diversa. Può darsi che questo accada, ma mancano sei mesi e in un periodo di tempo così lungo i mercati possono mandare a carte quarantotto qualsiasi piano, perfino il più intelligente, e questo non lo è di certo, visto che tra l'idea e la sua execution c'è uno spazio temporale ampio, aperto alle incursioni dell'imprevisto e delle conseguenze inattese. Nonché alla reazione degli avversari. Il periodo di rodaggio del governo è finito e la campagna elettorale permanente è una malattia che può spegnere rapidamente l'avventura a Palazzo Chigi. La loro sfortuna è non avere un'opposizione con cui confrontarsi. Devono fare tutto da soli, lotta e governo. La prima gli riesce benissimo, la seconda per ora ha solo molti like sui social. Viviamo tempi accelerati. Forse troppo. Sono tempi anche attovagliati.
02
Sabato Juncker e Conte a cena
Giuseppe Conte e Jean-Claude Juncker saranno a cena insieme sabato a Bruxelles. L'occasione è fornita dal Consiglio dei capi di Stato e di governo che si riunisce domenica per deliberare sull'accordo per la Brexit (inglesi permettendo, niente è deciso sulle sponde del Tamigi). In ogni caso, questo pare sia l'appuntamento del fine settimana per il Presidente del Consiglio e il Presidente della Commissione Ue. È l'unica vera notizia uscita da Caserta. "Ho avuto una conversazione con Juncker nel pomeriggio ma ero a Caserta e non potevo parlare" ha detto Conte. "Ci siamo sentiti adesso per una quindicina di minuti e abbiamo convenuto che sarò sabato da lui a cena dopo il meeting a Bruxelles". Pace e guerra si preparano a tavola.
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Nel frattempo, ieri Wall Street ha mostrato come in un flash possa cambiare tutto. Il mercato hi-tech sta ballando la rumba. Ah, l'imprevisto azionario.
03
Apple rallenta gli ordini, il Nasdaq affonda
Le vendite di iPhone sono inferiori alle attese, l'outlook di Facebook indica un rallentamento, il mercato dei titoli tecnologici è in fase orso e segna meno 3 per cento. Nel gruppo dei FAANG, anche il titolo di Netflix dà segni di cedimento. Il decollo a razzo dell'hi-tech sembra finito, il problema è che nessuno sa come sarà l'atterraggio
La correzione dei titoli tecnologici quotati nella Borsa americana continua. Il Nasdaq ha chiuso ieri a meno 3,03 per cento a 7.028,49 punti, pesano ancora le incertezze sugli ordini di Apple e in generale sulle azioni hi-tech. Il Dow Jones ha chiuso un po' meglio ma sempre in rosso a - 1,56 per cento, 25.017,44 punti; l'indice S&P 500 ha ceduto l'1.66 per cento a quota 2.690,72. Ecco gli ultimi dieci giorni in picchiata dell'indice Nasdaq:
Su List nei giorni scorsi avevamo raccontato la storia di Lumentum, il produttore americano di sistemi ottici, fornitore di Apple, che aveva tagliato (circa 100 milioni di dollari) le stime dei ricavi per il primo trimestre del 2019, decisione innescata da una revisione degli ordini da parte appunto di Apple. Oggi questo scenario non solo è stato confermato, ma si è ampliato per i dubbi sulle vendite dei nuovi prodotti Apple, in particolare l'iPhone.
Tra i titoli dei FAANG (Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google) anche Netflix comincia a dare segni di cedimento. Il dato è che se Apple non tiene il ritmo della corsa, il mercato rallenta anche per tutti gli altri in pista.
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Pista? Andiamo in strada, dove si presenta un problema per l'auto nippo-francese: no, non ha bucato una gomma, è finita in manette.
04
Il titano dell'auto è un evasore fiscale
Cose dell'altro mondo. L'arresto in Giappone per evasione fiscale del numero uno di Nissan, Carlos Ghosn, che è anche en passant l'ad di Renault e il presidente di Mitsubishi Motors, ha avuto il seguente effetto sulle azioni Nissan quotate a Tokio:
Bel tuffo. Ghosh ha 64 anni, è una star dell'automotive, soprannominato in Francia "le cost killer", il Figaro stamattina gli dedica un ritrattone, questa è la notizia: in ballo non c'è il suo destino, ma l'alleanza industriale tra Renault, Nissan e Mitsubishi.
Ghosn, le killer, ha finito per killerare se stesso dichiarando il falso al fisco sui suoi compensi. Ecco come buttare via la credibilità di uno dei principali gruppi mondiali dell'automobile in poche ore. Eccoli, i tempi accelerati. E l'imprevisto.
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È un altro guaio per Macron che non è ancora riuscito a domare la rivolta dei gilet gialli. Tempi durissimi per le President.
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RadioList. Ah, la France
A proposito, vi siete persi la puntata di RadioList sulla rivolta della benzina in Francia? Siamo ai vertici della classifica su iTunes, ascoltate la nostra analisi sul sottosopra francese.
Non ci possiamo lamentare, siamo in buona compagnia. Grazie a tutti per l'ascolto.
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E ora che facciamo? Andiamo in America, tra i Democratici scoppia un caso che invece era del tutto atteso: c'è chi non vuole Nancy Pelosi speaker alla Camera.
06
Sedici dem contro la Pelosi
Si insedierà a gennaio, ma i problemi arrivano adesso: almeno 16 democratici hanno firmato una lettera nella quale si oppongono all'elezione di Nancy Pelosi come nuovo presidente della Camera dei Rappresentanti. Pelosi è stata l'unica donna a diventare speaker della Camera - dal 2007 al 2011 - ma una riconferma non sarà facile per ragioni di età (ha 78 anni) e di appartenenza all'upper class, fatto che la rende non poco distante da molti dei nuovi eletti. Gli oppositori ringraziano: "Siamo grati alla Pelosi per gli anni di servizio" ma "riconosciamo che in questa elezione i democratici hanno corso e vinto con un messaggio di cambiamento", promettendo "di cambiare lo status quo e vogliamo mantenere quella promessa". Pelosi è l'establishment democratico, l'avversario perfetto per Trump che come una volpe si è subito complimentato con lei il giorno del voto e ha detto che può perfino far convergere dei voti repubblicani in suo favore. The Donald vuole scegliersi l'avversario.
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Chi non ha nessuna scelta, se non quella di sfuggire alla sua ombra che lo insegue, è il signor MBS. Chi è?
07
Mohammed Bin Salman andrà al G20
La Germania ha bloccato l'export di armi verso l'Arabia Saudita, una reazione al caso Khashoggi sul quale si stanno accumulando indizi che continuano a puntare verso il principe della Corona Saudita, Mohammed Bin Salman. Il principe dal canto suo reagisce al caso mostrandosi sicuro di sè, tanto da confermare la sua presenza al fianco degli altri capi di Stato che saranno presenti al prossimo vertice del G20 di Buenos Aires. MBS ieri ha tenuto anche i primo discorso dopo l'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi nel consolato saudita di Istanbul. Non ha fatto alcun riferimento alla vicenda. Il suo silenzio è una strategia precisa, mostrarsi glaciale, allontanare la sua figura dall'assassinio, condannare a morte qualcuno legato alla vicenda, far trascorrere il tempo e sperare che dal cilindro del sulfureo Erdogan non escano sorprese sul suo conto. Il problema di MBS non è in casa, è in Turchia.
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Il titolare ricorda che viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Ma qual è stato l'anno peggiore nella storia dell'uomo? Penna e taccuino, segnate il numero: il 536.
08
L'anno peggiore della nostra vita: 536
Nell'anno 536 il cielo dell'Europa, del Medio Oriente e di parte dell'Asia fu coperto per 18 mesi da una nebbia che impediva ai raggi del sole di filtrare, la temperatura si abbassò e in estate non fu mai sopra i 2.5 gradi - arrivò il decennio più freddo degli ultimi 2300 anni - vi fu com'è logico una carestia, arrivò la peste nel porto romano di Pelusium, in Egitto, metà della popolazione dell'impero romano d'Oriente morì, provocando il collasso del dominio. Cosa provocò questa catastrofe planetaria? Tre eruzioni vulcaniche consecutive in Islanda nel 536, 540 e 547. Il titolare non ha letto la sfera di cristallo, sono i risultati di una ricerca condotta sugli strati di un ghiacciaio in Svizzera, pubblicata da Science, guidata dallo storico del medievo Michael McCormick. Si scava nel ghiaccio e si trova tutta questa storia. Che meraviglia. Non essere nato nel 536.
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Viene da pensare una cosa se volete banale, che noi umani siamo piccoli e esposti al caso, al gioco del destino. Saliamo in alto, le cose bisogna vederle da un'altra prospettiva. E allora non sarà così banale.
09
Il nostro posto nell'universo
Elevarsi rimette a posto le posizioni e le dimensioni di ogni cosa: ecco l'Italia, che spettacolo, in una foto pubblicato dall'Esa:
Bello, ma questo in realtà non ci dà l'esatta misura del nostro essere una piccola cosa nell'universo, qui siamo ancora in una dimensione "terrena". Andiamo più in alto e...
Ora si comincia a capire qualcosa di più sulla nostra pulviscolare dimensione: questa immagine della Via Lattea osservata dal satellite Gaia dell'Esa che orbita intorno al Sole e sta mappando l'universo. Questa incredibile foto contiene circa 1.7 miliardi di stelle. Le due galassie che vedete in basso a destra, sono la Grande e la Piccola Nube di Magellano che orbitano intorno alla Via Lattea. Siamo in mezzo a quello che l'astronomo Edwin Hubble battezzò nel 1936 come il "Gruppo Locale", composto da circa 54 galassie, di cui tre sono le principali: la nostra Via Lattea, Andromeda e il Triangolo. Secondo alcuni studi la Via Lattea e Andromeda tra 4 miliardi di anni potrebbero collidere dando vita a un'unica galassia. Ecco, ora provateci un po' voi a tornare a scrivere sulle imprese di Di Maio, Salvini, Renzi, Berlusconi e soci. Buona giornata.
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l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.