20 Novembre

Un paio di note per evitare il "momento Tsipras"

Il problema serio dell'Italia non è quello con l'Unione europea, ma con i mercati. Salvini e Di Maio lascino perdere il complottismo e la clava, così non convinceranno gli investitori a sottoscrivere il debito. È vero che Merkel e Macron sono in crisi e il progetto di bilancio unico fa acqua, ma i sei mesi che ci separano dal voto europeo di maggio 2019 sono lunghi e potrebbe succedere di tutto

di Lorenzo Castellani

Le certezze in politica non esistono mai, ma due quasi certezze informano lo scenario contemporaneo. La prima è che le forze politiche superate dai partiti nazional-populisti non torneranno al potere con la vecchia piattaforma ideologica, la seconda è che l’intelaiatura economica del mondo, ed in particolare dell’Unione Europea, rende impossibile per qualsiasi governo ignorare gli andamenti dei mercati finanziari. La lezione per il governo giallo-verde è semplice: preoccuparsi più per lo spread che per l’opposizione, cercare la fiducia degli investitori invece di fingere di litigare per gioco delle parti su questioni di secondo piano. L’Unione Europea è immobile e può mettere in campo solo operazioni di maquillage. Il motore franco-tedesco è inceppato per problemi di consenso: Macron assediato dalle giubbe gialle e da un consenso in caduta libera, Merkel a fine mandato con la CDU, anch’essa in difficoltà, alla ricerca di un nuovo leader. Ne consegue che il fondo comune per gli investimenti pubblici sarà poca cosa. Si finanzierà con tasse non ancora progettate (quella sulle transazioni finanziarie e quella sui colossi digitali) e avrà una capienza molto limitata 20-25 miliardi. Serviranno dunque tempi medio-lunghi per un budget troppo piccolo, basti pensare che il surplus dell’eurozona supera i 400 miliardi. Inoltre ci sono vari problemi politici da affrontare: Olanda e paesi del Nord non vogliono una ulteriore integrazione economico-finanziaria, mentre il sistema di assegnazione di finanziamenti sarebbe stato progettato per destinare i fondi solo ai paesi che rispettano le regole europee quindi mettendo a rischio la partecipazione di un paese come l’Italia. È una intenzione modesta, questo fondo per gli investimenti pubblici, che rischia di non vedere la luce o di risultare una mera operazione estetica.

I problemi dell’Unione Europea sono sotto la luce del sole ma ciò non esime l’Italia dal pensare seriamente a se stessa. Il...


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