3 Dicembre

La vera crisi è quella dell'opposizione

Senza un cambio di leadership, un'analisi sui problemi del capitalismo e il modello Silicon Valley, l'abbandono della retorica sul "golpe degli incompetenti" e del "fascismo", una critica dell'europeismo senza politica europea e la rottura con un economicismo senz'anima, non ci sarà futuro. Lorenzo Castellani esplora il deserto di Pd e Forza Italia

di Lorenzo Castellani

Il governo ha i suoi problemi. La trattativa con l’Unione Europea e la pressione dei mercati sui titoli di Stato imporranno probabilmente un passo indietro sulla manovra economica. La spesa per interessi che l’Italia deve sostenere, a causa della spread, è aumentata. Inoltre l’esecutivo è nel mezzo di un rallentamento economico globale e alcune delle politiche previste dalla legge di bilancio, come il reddito di cittadinanza e la riduzione dell’età pensionabile, rischiano di essere costose e poco produttive sul piano della crescita. A questo si aggiunge l’incertezza, dovuta alla differenza di posizione tra Lega e Movimento 5 Stelle, sugli investimenti pubblici e le infrastrutture.

Nonostante uno scenario economico poco roseo però i sondaggi registrano per le forze di governo un sostegno complessivo addirittura superiore al momento dell’avvio della legislatura. Fino ad oggi il governo populista continua a godere di un sostegno molto forte. Tutto ciò non si spiegherebbe se non ci fosse un drammatico problema con l’opposizione del governo giallo-verde. In sei mesi, stando ai sondaggi, Partito democratico e Forza Italia hanno perso ancora consenso dopo la già pesante caduta alle scorse elezioni politiche. Gli attacchi al governo si sono concentrati prevalentemente sulla crescita dello spread, sul rallentamento economico dovuto ad alcune scelte politiche come il decreto dignità, sul presunto isolamento internazionale del Paese per la linea dura sull’immigrazione e la forzatura sui parametri europei, sull’incompetenza ed impreparazione dei nuovi governanti. Tuttavia, l’efficacia di questa strategia è molto dubbia e i risultati, almeno nei sondaggi, non arrivano.

Dunque anche i partiti d'opposizione hanno i loro problemi e viene da chiedersi se ci possa essere un’opposizione efficace nei prossimi mesi, cioè capace di proporre una alternativa di governo e non fungere soltanto da controcanto. Unire, insomma, una pars costruens alla pars destruens poiché è evidente che quest’ultima da...


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