9 Dicembre

Parigi e Roma. Storia di due piazze

La protesta dei gilet gialli e i disordini nella capitale francese. Piazza del Popolo e l'Italia del leghismo nazionale. Le parabole intrecciate di Macron e Salvini, due opposti figli entrambi del populismo contemporaneo. Una promessa in declino, una in ascesa, un futuro ancora da scrivere

Parigi e Roma ieri sono state l'incrocio di due storie politiche. Una di declino, l'altra di ascesa. Una di rivoluzione contro il monarca (nella tradizione storica della Francia), l'altra (forse) di evoluzione del quadro politico di un paese-laboratorio. Le storie di Emmanuel Macron e Matteo Salvini sono da tempo incrociate. Il francese e l'italiano si sono scelti a vicenda mesi fa, come "nemici". Le President non perde occasione per illuminare la figura di Salvini come pianeta opposto al suo; il Capitano evoca la sagoma di Macron per criticare le tecnocrazie europee. È un gioco politico consapevole, entrambi sanno che la posta in palio è pesante: il controllo del Parlamento di Strasburgo e della Commissione europea a Bruxelles. 

Le similitudini tra Macron e Salvini funzionano per divisione (aperto/chiuso, metropoli/campagna, cosmopolita/patriota, mainstream/populista, europeista/nazionalista, e via così) ma ve ne sono chiare anche per unione. Entrambi nascono come politici di famiglie politiche in disarmo o che non ci sono più. Macron cominciò la sua avventura nel governo Hollande, figlio di un Partito socialista francese oggi in stato di semi-clandestinità; Salvini cominciò a Radio Padania, fu consigliere comunale a Milano, figlio della Lega secessionista di Bossi, quella delle ampolle sul Monviso e del No Euro, un partito che oggi non c'è più; Macron ha risposto alla crisi del Ps con la fondazione di un movimento-contenitore, En Marche; Salvini ha trasformato il Partito del Nord in un progetto nazionale. 

Macron e Salvini sono due populisti, schizzati via dal collasso del buco nero delle famiglie politiche del Novecento come due navicelle spaziali. Hanno un terreno comune - la crisi dei partiti in un tempo accelerato - e strade diverse, ma con un paesaggio comune: la sfiducia crescente della massa nella democrazia o meglio, nel suo funzionamento. Macron e Salvini sono la risposta a un sistema...


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