10 Dicembre
Il vicolo cieco di Macron
Stasera alle 20 in diretta tv il Presidente della Francia parlerà dopo gli incidenti di Parigi. Ha davanti due strade, entrambe ad alto rischio: concedere poco ai gilet gialli e sfidarli sul terreno della durata della protesta, oppure varare riforme fiscali per le classi con basso reddito e minare una contabilità già fragile. Il ministro dell'economia Le Maire: le proteste ci costeranno lo 0.1 per cento del pil nell'ultimo trimestre
Stasera Emmanuel Macron parlerà ai francesi in diretta tv alle ore 20, dopo 4 settimane di manifestazioni dei gilet gialli in tutta la Francia. Aveva cominciato con la linea dura - non si tratta e la tassa sui carburanti resta così com'è - poi il supporto dell'opinione pubblica al movimento, il blocco delle strade in tutto il paese, il caos di Parigi nel fine settimana, lo hanno reso più morbido e il governo ha sospeso per sei mesi la tassa sui carburanti. Non è bastato, il risultato è stato un altro week end di incidenti nella Capitale. I gilet gialli aspettano le sue parole di stasera per decidere se mettere in scena il "Quinto Atto" di questa storia sabato prossimo.
01
Il conto salato dei gilet gialli
La protesta finora è costata molto cara ai francesi, il ministro dell'Economia Bruno Le Maire ha detto stamattina ai microfoni di Rtl che il movimento ha causato una perdita di crescita nel trimestre tra lo 0.1 e lo 0.2 per cento. Di dritto o di rovescio, il governo francese dovrà aprire il portafoglio.
Cosa dirà Macron? Nessuno lo sa, il Presidente finora è stato enigmatico e incerto, ha provato senza successo la tattica della sospensione ed è stato subito trafitto dall'opposizione che ha parlato (il calendario d'altronde è là, davanti a tutti) di mossa pre-elettorale in vista del voto europeo (la moratoria di sei mesi sulla tassa scade subito dopo le elezioni). Macron ha davanti due strade: concedere poco e così andare allo scontro totale con i gilet gialli o fare un discorso forte e convincente (con le misure annesse) per calmare una protesta che rischia di far deragliare il governo guidato da Edouard Philippe. Le President è nella fase artificiere, deve disinnescare un ordigno e ha davanti due fili, se sbaglia, rischia di...
Stasera Emmanuel Macron parlerà ai francesi in diretta tv alle ore 20, dopo 4 settimane di manifestazioni dei gilet gialli in tutta la Francia. Aveva cominciato con la linea dura - non si tratta e la tassa sui carburanti resta così com'è - poi il supporto dell'opinione pubblica al movimento, il blocco delle strade in tutto il paese, il caos di Parigi nel fine settimana, lo hanno reso più morbido e il governo ha sospeso per sei mesi la tassa sui carburanti. Non è bastato, il risultato è stato un altro week end di incidenti nella Capitale. I gilet gialli aspettano le sue parole di stasera per decidere se mettere in scena il "Quinto Atto" di questa storia sabato prossimo.
01
Il conto salato dei gilet gialli
La protesta finora è costata molto cara ai francesi, il ministro dell'Economia Bruno Le Maire ha detto stamattina ai microfoni di Rtl che il movimento ha causato una perdita di crescita nel trimestre tra lo 0.1 e lo 0.2 per cento. Di dritto o di rovescio, il governo francese dovrà aprire il portafoglio.
Cosa dirà Macron? Nessuno lo sa, il Presidente finora è stato enigmatico e incerto, ha provato senza successo la tattica della sospensione ed è stato subito trafitto dall'opposizione che ha parlato (il calendario d'altronde è là, davanti a tutti) di mossa pre-elettorale in vista del voto europeo (la moratoria di sei mesi sulla tassa scade subito dopo le elezioni). Macron ha davanti due strade: concedere poco e così andare allo scontro totale con i gilet gialli o fare un discorso forte e convincente (con le misure annesse) per calmare una protesta che rischia di far deragliare il governo guidato da Edouard Philippe. Le President è nella fase artificiere, deve disinnescare un ordigno e ha davanti due fili, se sbaglia, rischia di saltare con tutto il barilotto della sua presidenza, visto che la fiducia nei suoi confronti è rasoterra, solo il 21 per cento dei francesi lo appoggia, un dato peggiore di quello di Hollande, un presidente che al suo passaggio faceva partire come un juke box la musica dei Goblin, Profondo Rosso.
Non la ricordate? Eccola, misteriosa e bellissima:
Macron in questa sceneggiatura da horror politico è la vittima di se stesso. È stata la sua incapacità di leggere lo scenario del suo paese ad alimentare il movimento dei gilet gialli. Jean-Paul Fitoussi, economista francese, stamattina fa una sintesi della situazione surreale dei macronisti pre- e post- in un'intervista sul Fatto: "Ho sostenuto Macron, ma è solo un imbecille". No comment.
Per calmare le acque il governo dovrebbe introdurre una riforma fiscale importante, si parla della tassazione sulle abitazioni, ma il conto è salato, sono almeno 3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 4.5 miliardi già stanziati. Alla fine della fiera, il tema è uguale per tutti: come fare riforme sociali per i più poveri senza scassare i conti dello Stato. Sono le regole del debito, del credito e... di Bruxelles. È un problema che riguarda la democrazia in Europa e non solo. Non ci credete? Facciamo un salto a Londra per vedere qual è lo stato di salute del mondo globalizzato.
02
La democrazia non funziona (e di meglio non c'è niente)
Niall Ferguson è uno storico da bestseller che per nostra fortuna non ha perso le sue capacità di analisi dopo esser diventato un personaggio pubblico, una star intellettuale. Sul Times di Londra ha pubblicato ieri un articolo molto interessante che percorre strade che qui su List battiamo da tempo: la crisi del sistema democratico, la sua inefficienza e incapacità di rispondere alle sfide della contemporaneità. Ogni scelta dell'elettore (Macron, Trump, la Brexit e così via) viene frustrata dalla complessità e da un processo decisionale che non è mai quello raccontato. Lo stesso quadro di gioco inceppato vale per il settore degli investimenti, la Borsa, l'anno si sta chiudendo con le perdite dopo mesi di straordinari guadagni.
La democrazia non si sente tanto bene, ma questo non significa affatto che i regimi autoritari siano migliori: la Borsa cinese è colata a picco, della situazione della moneta e dell'economia in Turchia conoscete il rosso fisso (è decisamente il colore dell'anno), la Russia non è certo un modello di libero mercato e democrazia, dunque non è che cambiando le figurine con Xi Jinping, Erdogan e Putin le cose migliorano. Perché le società avanzate sono sempre più come un "parlamento appeso", incapace di decidere qualsiasi cosa che sia equa, capace di produrre reale benessere e non scatenare la protesta sociale? Semplicemente perché lo scenario in cui viviamo - questo è il punto che Ferguson sottolinea - è diverso da tutti quelli che lo hanno preceduto. Riflettete su questi punti:
- La forza della demografia, il suo boom nei paesi più poveri e lo sboom in Occidente, è un fatto inesorabile sul quale i governi sembrano impotenti;
- Il welfare è costoso e trasferisce agli anziani risorse che servirebbero ai giovani, questo crea conflitto sociale, smarrimento, spostamenti di masse e di futuro verso altri paesi che a loro volta importano problemi;
- La "salvezza" del mercato azionario e del denaro a basso costo è incontrollabile dai governi perché le banche centrali sono indipendenti e dunque i parlamenti non hanno alcun potere sulla leva del denaro;
- Il calo demografico crea domanda di talenti e lavoratori stranieri, ma l'immigrazione è impopolare e qualsiasi governo di fronte a questo scenario soccombe;
- Anche la retorica del "nemico esterno" da combattere, un fattore che in passato mobilitava le nazioni, oggi non funziona, nessuno crede alla minaccia di Putin o Xi Jinping. Russia e Cina fanno le loro politiche aggressive (esistono) senza che l'uomo d'Occidente se ne preoccupi, dunque i governi non hanno neppure quest'arma a disposizione;
- Le politiche per mitigare gli effetti della produzione industriale sul cambiamento climatico sono impopolari e spesso hanno il perverso effetto di scaricarsi sulla vita (e il portafoglio) dei più poveri. L'esempio della Francia e del piano di transizione ecologica di Macron è sotto gli occhi di tutti;
- I social media hanno reso praticamente impossibile il controllo della narrazione delle politiche, i governi non hanno in mano il timone dell'immaginario.
***
Chi è al governo vive tempi interessanti. Forse troppo. Chi governa ha anche un altro problema: controlla solo una parte dell'economia e quando pensa di aver imboccato la strada giusta... si ritrova nel fondo di una botola. Il governo giallo-verde in Italia ha questo problema, a giugno c'era uno scenario, a dicembre si ritrova davanti all'inverno della produzione.
03
Produzione industriale piatta
Nuovi dati Istat sui cui ragionare per il futuro: la produzione industriale è cresciuta dello 0,1 per cento su base mensile a ottobre. Corretto per gli effetti di calendario, l'indice è aumentato in termini tendenziali dell'1 per cento (i giorni lavorativi sono stati 23 contro i 22 di ottobre 2017). Nella media dei primi dieci mesi dell'anno, la produzione è salita dell'1,7 per cento rispetto all'anno precedente. Nella media del trimestre agosto-ottobre 2018 il livello della produzione ha segnato invece un incremento dello 0,8 per cento rispetto ai tre mesi precedenti.
Cosa è cresciuto? Le vendite di beni strumentali (+2,4 per cento) e i beni di consumo (+2,0 per cento). In calo l'energia (-1,5 per cento) e i beni intermedi (-0,3 per cento). Va molto bene la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+5,9 per cento), le industrie alimentari, bevande e tabacco (+3,8 per cento) e le altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+3,7 per cento). In forte calo l'industria del legno, della carta e stampa (-5,4 per cento), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-4,8 per cento) e la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-3,6 per cento).
Sintesi: l'economia è sostanzialmente ferma, calma piatta. Cambiamo spartito, suoniamo musica orientale. In realtà andiamo a vedere la vicenda di un personaggio suonato. Dalla giustizia. Chiavi sul cruscotto, si parte. Una questione anche di automobile. Nel bagagliaio c'è molto altro. Risiko geopolitico.
04
Ghosn. Le sue prigioni a Tokyo
Natale in carcere per il manager dell'auto Carlos Ghosn (nella foto Ansa, qui sopra, con Emmanuel Macron). Dura è la giustizia giapponese. Come avevamo scritto su List tempo fa, quando vieni arrestato a Tokyo, significa che su di te hanno accumulato prove su prove. Insomma, sei fritto. Per questo l'arresto di Ghosn, numero uno della mega alleanza dell'auto tra Nissan, Renault e Mitsubishi, era il preludio di qualcosa di più grave. La detenzione in isolamento, il silenzio totale, e ora il prolungamento della carcerazione preventiva per il manager. Ghosn è sospettato di aver nascosto altri compensi nel periodo tra il 2015 e il 2018. L'accusa iniziale era quella di aver frodato il fisco per cinque anni, tra il 2010 e il 2015, tutti compensi di Nissan. Ma secondo quanto scrive l'agenzia di stampa Kyodo, nel nuovo mandato di arresto, Ghosn avrebbe fatto la cresta anche sul suo compenso degli ultimi tre anni. L'accusa formulata oggi dalla procura di Tokyo per Ghosn e il suo braccio destro, Greg Kelly, è di aver sottostimato il compenso percepito dal manager di 5 miliardi di yen (44,5 milioni dollari) per un periodo di cinque anni, dal 2010 al 2015. Non se la passava male e non aveva alcun bisogno di evadere il fisco.
Tutta questa storia è un altro problemone per Emmanuel Macron e la casa automobilistica Renault, una delle chiavi della crescita economica della Francia. A Parigi temevano una "nissanizzazione", a Tokyo avevano forti proccupazioni per lo strapotere del manager francese. Non è la storia di un crimine fiscale, è una enorme battaglia geopolitica che si combatte sul mercato dell'auto.
Gordon Gekko avrebbe detto che è tutta una questione di avidità:
Grande lezione, superba sceneggiatura di Oliver Stone. Soci di minoranza che controllano aziende, compensi stellari di manager, ineguaglianza, la leva di Wall Street. Tutto il capitalismo di ieri e, come vediamo, anche di oggi. Gekko finì in prigione e divenne meno spregiudicato (solo un po'). Che facciamo ora? Restiamo in prigione, ma in Canada. Pare che la geopolitica mondiale sia diventata un affare della magistratura.
05
Caso Huawei. Pechino all'attacco sull'arresto
Il caso Huawei è sul tavolo di Cina e Stati Uniti. Oggi Meng Wanzhou comparirà un'altra volta in tribunale, si decide sulla sua estradizione. La manager di Huawei, colosso mondiale delle tlc, secondo produttore di smartphone al mondo, è in cella in Canada. Il suo arresto è un macigno sul negoziato tra Cina e Stati Uniti sul commercio mondiale. Ricordiamo che è in arresto la figlia del fondatore di Huwaei, un uomo potente, amico di un altro uomo ancora più potente, il Presidente della Cina, Xi Jinping. Il governo cinese ha cominciato un pressing sul Canada che ha arrestato Wanzhou a Vancouver il 1°dicembre su richiesta della giustizia americana. L'accusa: aver aggirato le sanzioni all'Iran. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lu Kang, stamattina ha detto: "Riteniamo quanto accade inumano e che viola i suoi diritti umani". Wanzhou è comparsa venerdì in aula per la prima volta e tornerà oggi davanti al tribunale di Vancouver, per l'estradizione negli Stati Uniti. La figlia del fondatore di Huawei ha chiesto di essere messa in libertà perché soffre di grave ipertensione. Nelle relazioni internazionali è sempre una questione di pressione.
***
Il nostro giro di politica estera in fase kriminal prosegue. Passiamo verso qualcosa che ha una parentela con il genere dell'horror. Il caso Khashoggi.
06
"Non riesco a respirare". Poi il rumore di una sega
La Cnn ha un documento di abbagliante orrore. La trascrizione di un'intercettazione dove si sentono gli ultimi istanti di vita di Jamal Khashoggi, giornalista del Washington Post, attivista politico saudita ucciso nel consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul. Il corpo non è mai stato ritrovato. Una fonte ha raccontato alla Cnn la trascrizione di un'intercettazione ambientale.
È il 2 ottobre del 2018, Jamal Khashoggi entra nel consolato saudita. Viene aggredito da una squadra di sicari. Khashoggi lotta:
"Non riesco a respirare", dice Khashoggi.
"Non riesco a respirare."
"Non riesco a respirare."
La trascrizione dei fatti è raccapricciante: "Urla, soffoca, sega, taglia". C'è perfino il consiglio di uno dei killer agli altri del team di mettere gli auricolari e ascoltare musica mentre smembrano il corpo di Khashoggi.
***
Lo scenario contemporaneo è anche questo, l'assassinio su commissione, la trama di Stato, il potere senza controllo. Come disse Winston Churchill? "La democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte le altre". Va difesa e apprezzata.
***
Come chiudiamo questo numero di List? In un racconto dai mille volti e dagli inquietanti risvolti, è obbligatorio andare a scoprire l'altra faccia della Luna.
07
La Cina verso la faccia nascosta della Luna
E no, non vi è familiare come quell'altra. Perché non si vede mai. È questa l'altra faccia della Luna ripresa dalle sonde della Nasa. I cinesi nel pieno della loro corsa allo spazio hanno deciso di atterrarvi, è la prima volta nella storia. La sonda spaziale Chang'e-4 è stata lanciata l'altro ieri, l'allunaggio del rover lunare è previsto nel cratere Von Karman, nel South Pole-Aitken basin, il più grande e profondo cratere nel sistema solare, dove l'arrivo di Chang'e 4 è previsto per la prima settimana di gennaio prossimo. Qualcuno di voi ricorderà il film Apollo 13 quando a un certo punto le comunicazioni si interrompono perché la navicella americana in avaria orbita appunto nella faccia nascosta. Stavolta i segnali ci saranno, sono assicurati dal satellite Queqiao che orbita appunto nella parte oscura della Luna. Perché tanto interesse intorno al nostro satellite? Siamo nella fase dello studio delle prime basi lunari dell'uomo nello spazio.
Sì, ci siamo, il ricordo per molti di noi è automatico, Spazio 1999:
Dalla base lunare Alpha, l'immaginario torna sulla Terra, ma sempre con la Luna in testa, The Dark Side Of The Moon, una copertina di LP (i tempi del Long Playing, che tempi) che ha fatto la storia della musica e dell'illustrazione:
Che fascino psichedelico. E la musica? Questo è il brano di quell'album preferito dal titolare di List:
Speak to me. Quante volte l'avete chiesto al vostro amore? Non parlava. Perché non lo era. Ora lasciatevi andare a questa musica ipnotica. Poi svegliatevi... Toninelli vi aspetta.
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abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.