21 Dicembre

Mattis se ne va, la fanteria di Trump torna

L'annuncio sul ritiro dalla Siria, i piani per il futuro dell'Afghanistan, le dimissioni del capo del Pentagono, la dottrina della Casa Bianca e il rientro delle truppe. Funzionerà? Là fuori c'è un mondo che senza gli Stati Uniti diventa più pericoloso

Il segretario della Difesa, Jim Mattis, ha annunciato le sue dimissioni dal Pentagono. La decisione di Trump di ritirare le truppe americane dalla Siria (circa 2 mila soldati) ha avuto il primo effetto. Alla Casa Bianca.

Mattis è il mestiere delle armi, è stato un uomo sempre sul fronte, sa che la guerra può sorprenderti alle spalle, soprattutto quando pensi di vincerla in fretta. Sa quando attaccare, sa quando difendersi, sa quando andare in guerra e sa quando stare in pace. L'uscita di Mattis per le nazioni europee della Nato non è una buona notizia, il segretario della Difesa è sempre stato un sostenitore dell'alleanza, vedremo chi sceglierà Trump come nuova guida al Pentagono. 

Nato a Pullman, Washington. National War College, laurea in storia alla Central Washington University, corpo dei Marines. Mattis ha una storia unica. La madre lavorò nell'intelligence dell'esercito durante la Seconda guerra mondiale, il padre al Progetto Manhattan (bomba atomica, Oppenheimer e Enrico Fermi), il piccolo Jim fu allevato tra i libri, senza televisione. È soprannominato "Mad Dog", cane pazzo, l'uomo più amato dai suoi soldati, durante le operazioni militari leggeva Le Meditazioni di Marco Aurelio. Mattis e le armi? Guerra del Golfo, guerra in Afghanistan, guerra in Iraq.  Guidava la prima divisione dei Marines durante l'invasione dell'Iraq nel 2003. Al vertice dello U.S. Central Command, durante le operazioni in Medio Oriente, coordinava i movimenti di oltre duecentomila uomini. 

Il segretario della Difesa è l'uomo che preme il grilletto. E nello stesso tempo dice al Presidente quando smettere. Qui si è creata la frattura, la divergenza con Trump. La strategia della Casa Bianca è quella di un graduale ulteriore ritiro delle truppe, un utilizzo di altre misure già ampiamente dispiegate dall'amministrazione Obama (la flotta imponente di droni, per esempio), un riequilibrio di forze in favore di altre aree che oggi e domani sono...


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