21 Dicembre

Erdogan pronto alla guerra contro i curdi in Siria

Il ritiro delle truppe americane apre la strada all'intervento della Turchia. Il presidente turco conferma che ne ha parlato con Trump al telefono. Al Pentagono Mattis lascia l'incarico in disaccordo. Un conflitto pericoloso e un azzardo morale della Casa Bianca

La conferma che la Turchia si prepara ad avviare giochi pericolosi in Siria è arrivata poco dopo le 15. Il Presidente Recep Tayyip Erdogan ha detto che l'operazione militare contro i curdi inizierà "tra pochi giorni" e intende "ripulire il nord della Siria sia da ciò che rimane dell'Isis sia dal Pyd/Pkk, le milizie curde". Sembra che abbia anche raggiunto un accordo con gli Stati Uniti e la cosa non depone a favore della scelta della Casa Bianca: "Ho parlato con Trump e mi ha chiesto se la Turchia sia in grado di ripulire il nord della Siria dall'Isis, ora che il ritiro americano è cominciato. Gli ho risposto che, come abbiamo eliminato 3 mila jihadisti Isis nel territorio tra Azaz e Jarabulus, abbiamo la capacità di eliminare Isis e Ypg/Pkk con il nostro esercito e l'Esercito libero Siriano dal nord-est della Siria".  Il 2018 si chiude con la guerra, il 2019 si apre con la guerra. Esploriamo questo conflitto ad alto rischio, ha provocato le dimissioni di Jim Mattis, dunque la faccenda è molto seria. I curdi erano alleati degli americani. Si estende l'ombra di una parola mancata da parte di Washington. Isis oggi ha lanciato una vasta offensiva contro i curdi che stamattina hanno chiesto l'aiuto anche della Francia. Le pietre rotolano velocemente a valle. Vanno necessariamente combinate e rilette le cose che abbiamo scritto nelle ultime 48 ore. La situazione sta accelerando.

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La guerra di Erdogan. Mappa di un'operazione pericolosa

Il ritiro dalla Siria apre una serie di potenziali conseguenze: 

  • Le milizie di Isis, oggi sconfitte e ridotte a una banda di straccioni della guerra - potrebbero trarre incoraggiamento e ricostituirsi (sta già accadendo, a quanto pare).  Ricordiamo che fu proprio il tentennamento di Obama in Siria (la retorica della "red line") ad allargare il conflitto siriano e...

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