31 Dicembre
Intervista al 2018
Incontro ravvicinato con l'anno che se ne va. Gli incastri della storia, il romanzo a intarsio del passato che si incrocia con il presente. I grandi protagonisti e il destino dell'Italia. Dodici mesi interessanti. Forse troppo. E il domani...
Signor 2018, buon pomeriggio. Ha tutto pronto per la sua grande uscita?
Titolare, non cominci a dire idiozie, non ha ancora capito un fico secco della vita: le uscite sono meste, le entrate sono grandi.
È di cattivo umore?
Ebbene sì, tra i miei anni vicini sono sempre andato d'accordo con 2017, mentre con 2019 avevo un rapporto conflittuale. Vedrete che tipetto...
Davvero?
Non ci provi, non le anticipo niente. Provi a chiedere a 2019 un'intervista domani mattina, intorno alle 10. Fino alle 12 è lucido, poi fa grandi piani, mille progetti, e non dà più retta a nessuno.
Terrò presente il suo consiglio. Che bilancio fa dell'anno trascorso?
Ancora domande idiote, l'anno sono io. Dunque per forza è andato tutto bene o, meglio, è andato tutto come doveva andare.
Non mi pare che in Siria sia andata bene...
E invece ho tenuto bene la scena, nonostante il 2016 avesse un ufficio di pianificazione di eventi a Mosca, per cui era imbattibile. I tagliagole dell'Isis sono sconfitti. Nessuno potrà eliminarli del tutto, almeno per ora, erano decine di migliaia e avevano tanti complici, non erano solo un gruppo di pazzi e fanatici tagliagole.
Dicono che il suo collega, il 2019, avrà molto da preoccuparsi per la Siria.
Abbiamo un problema tra America e Turchia sui curdi, ma questa è una storia che non mi riguarda, se la vedrà quello nuovo che sta arrivando. Confermo, 2019 avrà davanti un lavoro duro, ma eravamo in classe insieme e posso assicurarvi che è un tipo in gamba. Fa casino in fase di preparazione degli eventi, ma poi tutto torna, anche perché abbiamo una regia che non sbaglia mai.
E il 2020?
Non faccia inutili e furbesche fughe in avanti. 2020 è una donna, ne parleranno i libri di storia. Sta finendo il corso di...
Signor 2018, buon pomeriggio. Ha tutto pronto per la sua grande uscita?
Titolare, non cominci a dire idiozie, non ha ancora capito un fico secco della vita: le uscite sono meste, le entrate sono grandi.
È di cattivo umore?
Ebbene sì, tra i miei anni vicini sono sempre andato d'accordo con 2017, mentre con 2019 avevo un rapporto conflittuale. Vedrete che tipetto...
Davvero?
Non ci provi, non le anticipo niente. Provi a chiedere a 2019 un'intervista domani mattina, intorno alle 10. Fino alle 12 è lucido, poi fa grandi piani, mille progetti, e non dà più retta a nessuno.
Terrò presente il suo consiglio. Che bilancio fa dell'anno trascorso?
Ancora domande idiote, l'anno sono io. Dunque per forza è andato tutto bene o, meglio, è andato tutto come doveva andare.
Non mi pare che in Siria sia andata bene...
E invece ho tenuto bene la scena, nonostante il 2016 avesse un ufficio di pianificazione di eventi a Mosca, per cui era imbattibile. I tagliagole dell'Isis sono sconfitti. Nessuno potrà eliminarli del tutto, almeno per ora, erano decine di migliaia e avevano tanti complici, non erano solo un gruppo di pazzi e fanatici tagliagole.
Dicono che il suo collega, il 2019, avrà molto da preoccuparsi per la Siria.
Abbiamo un problema tra America e Turchia sui curdi, ma questa è una storia che non mi riguarda, se la vedrà quello nuovo che sta arrivando. Confermo, 2019 avrà davanti un lavoro duro, ma eravamo in classe insieme e posso assicurarvi che è un tipo in gamba. Fa casino in fase di preparazione degli eventi, ma poi tutto torna, anche perché abbiamo una regia che non sbaglia mai.
E il 2020?
Non faccia inutili e furbesche fughe in avanti. 2020 è una donna, ne parleranno i libri di storia. Sta finendo il corso di preparazione, ha tutti 10 in pagella, è un'insopportabile secchiona.
Torniamo a lei, caro 2018. Come giudica i suoi 12 mesi al fianco di Donald Trump?
Donald è una sagoma, quando incontra gli amici in privato, fa subito una domanda: "Come sta Hillary?". E le assicuro che è sincero. Lui è così, una maschera di Manhattan. E la smetta di ridere.
Ma è unfit o no?
Truman era considerato inadeguato. Per non parlare di Reagan. La realtà è che Trump rischia di esser ricordato come un buon Presidente. È conservatore in politica estera, non vuole vedere tornare a casa bare di soldati americani, manda a quel paese il Congresso in pubblico e poi tratta sottobanco. Per sua fortuna non conosce il bon ton, è completamente imprevedibile e si fa guidare solo dal suo fiuto di imprenditore. Scontenta quelli che pensano che la storia sia sempre dritta, di solito sono anche quelli che non si riconoscono mai allo specchio. Ha mille difetti, a tratti è insopportabile, è odiato dai liberal, dalla stampa, dal mondo dello spettacolo, forse anche da Melania, in segreto. Ma ha una qualità che alla Casa Bianca conta e fa la differenza: non gli manca il buon senso quando ce n'è bisogno.
Ha una partita aperta con la Russia.
Trump farebbe subito la pace con Putin, i due si piacciono, ma quando metti in fila i missili e le testate atomiche, capisci che non saranno mai amici fino in fondo. È la storia e anche noi che guidiamo il tempo futuro non possiamo cambiarne la direzione, la aggiustiamo, diamo una correzione, un colpo qua e là, come si fa ogni tanto con le lancette dell'orologio di un campanile.
Putin è uno di cui fidarsi?
Vladimir è il migliore del gruppo, sta sulla piazza da più tempo di tutti, è il più esperto, il più freddo, se fai un patto, di lui ti puoi fidare. Ma dei servizi segreti russi no e questo complica sempre le cose con Mosca.
In verità non ci si può fidare troppo neanche della CIA, a quanto pare.
Vero, ma gli Stati Uniti sono una democrazia e la CIA prima o poi ci inciampa regolarmente e corregge la rotta (dura poco, ma lo fa), mentre quelli della GRU non corrono mai questo rischio, possono essere eliminati in circostanze misteriose, ecco.
Come nel caso di Skripal in Inghilterra?
Esattamente. Possono aver provato a farlo secco i russi, probabile, ma non sarei così certo che l'ordine sia di Putin. La Russia è un grande paese ma soprattutto un paese grande dove i poteri si celano sotto il suo permafrost. Per capire la Russia devi continuare a leggere i suoi autori classici e ascoltare la sua musica. Dostoevskij, Tolstoj, Ciaikovsky, Rachmaninov e la sua pittura, naturalmente. Bellezza e orrore si nascondono tra le parole, i suoni e i colori. Conosce Karl Brjullov?
No, perché?
Osservi questo quadro, si intitola "L'ultimo giorno di Pompei". Non è grandioso? Guardi ogni dettaglio e quel rosso che annuncia la fine e diventa l'incandescente centro della scena che vi ruota intorno. Un russo che racconta l'istante eterno di un mondo lontano destinato a restituirci tesori e visioni. Stupefacente, non trova?
Signor 2018, lei filosofa troppo, sta solo cercando di distrarmi.
Lo ammetto. È la malinconia delle mie ultime ore, me lo conceda. Io tra un po' vado. E lei resterà ancora a guardare questo spettacolo. Gli umani non sanno quale privilegio sia stato loro concesso: esistere.
A costo di esser brutale, torniamo al presente. Lei si aspettava la stretta di mano tra Trump e Kim Jong-un a Singapore?
Certamente. E non ha idea di quanto abbia dovuto lavorarci sopra.
Immagino...
Non dica scemenze, non può immaginare niente. Stiamo parlando della Bomba Atomica, è sempre questione di un attimo e un pezzo o tutto il vostro pianeta finisce in un inverno nucleare senza ritorno. Siete degli sciagurati. Sono dovuto andare avanti e indietro tra Pyongyang e Pechino non sa quante volte su quel treno che mi metteva l'ansia. Sembrava di stare in un film di Hitchcock.
Conosce Hitchcock?
Tutti lo conosciamo, fa parte del corso base quando ti devi occupare di intrighi.
Ah, certo. Cosa mi racconta dell'anno dell'Italia?
Lei si aspetta da me qualche notizia, ma l'unica notizia che posso darle è questa: nella grande storia del mondo l'Italia non fa notizia. Conta poco, per cui gli dedichiamo solo il tempo strettamente necessario al disbrigo dei cosiddetti affari correnti, esistono anche tra noi. In altri anni, parlo di secoli fa, avevamo un mandato importante sul suo paese, ai tempi dell'impero romano la faccenda era impegnativa, tra Cesare e Adriano, la fondazione, le legioni, le lotte con i barbari e poi la caduta. Oggi è decisamente un capitolo minore. Ci interessa per la creatività, l'arte del passato, i tesori, controlliamo che non facciate troppi danni. Siamo preoccupati per Roma, ma anche questo era scritto.
Raggi?
Esattamente. È un passaggio che non possiamo saltare, va fatto per intero.
Ma è un disastro.
Lo è, ma non disperi, anche questo doloroso evento ha una sua ragione.
Dunque a voi interessava il periodo della guerra e del dopoguerra?
Quelli certamente furono anni in cui l'Italia era fonte di preoccupazione e speranza, c'erano grandi e tragiche figure, Gramsci, Mussolini, Togliatti, De Gasperi, quest'ultimo è poco studiato e invece le assicuro che nei nostri archivi è trattato come un importante statista. Anche gli anni Settanta, tutti. Tensione, terrorismo, la Guerra Fredda, l'Italia era il centro di un conflitto tra potenze. Poi siete finiti in un ciclo di declino che continua fino a oggi.
Lei ha tenuto a battesimo il governo populista tra Cinque Stelle e Lega, questo è un fatto importante. O no?
Io non battezzo niente, io conduco il filo della storia che ha già un suo canovaccio. Quanto al soggetto, il governo populista, come lo chiamate voi, è un curioso agglomerato di varie sagome, non c'era molto a disposizione per metterlo insieme, ma era previsto nella sceneggiatura e abbiamo fatto il possibile.
Mi sta dicendo che quel governo era ineludibile?
Non sia così serio, in fondo c'è di peggio in giro... terribili dittature, guerre, carestie, fame. Voi avete Salvini e Di Maio e, comprendo, non è come ascoltare Roosevelt, ma in fondo vi sta bene così. Il mondo soffre e voi italiani vi comportate come se tutto questo non esistesse.
Touchè. Torniamo al governo.
Era un passaggio obbligato, non c'erano altre conclusioni possibili nell'incastro della vicenda. A volte abbiamo delle scorciatoie, esiti diversi, sa, la storia funziona come un romanzo a intarsio, ma nel caso delle elezioni italiane quello era l'unico esito disponibile. E così abbiamo tirato fuori Conte e il resto della compagnia.
Come mai una figura come Giuseppe Conte, un presidente per caso.
Basta guardarlo, è quello che serve adesso. Non poteva essere diverso: lei lo ha definito in un suo scritto un "forlaniano", quella era un'altra epoca, lui è un traghettatore, non un Caronte, sia chiaro, ma un mite navigatore del fiume della politica, la zattera è nelle sue mani.
E ci avete messo a fianco Casalino!
Lo osservi, cos'altro poteva starci meglio? Con quel taglio di capelli da truppa d'assalto, la mascella contratta, gli occhi serrati e vigili. A corte c'è sempre un tipo così, rilegga le tragedie di Shakespeare.
Chi prenderà il posto di Conte sulla riva del fiume?
Ripeto: per il domani bisogna vedere quali ordini dovrà eseguire 2019.
Non può fare una sua previsione?
Ci è proibito fare proiezioni, il nostro lavoro è quello di costruire il futuro, non prevederlo. Conte ha tempo, non tanto, ma ce l'ha. Dipende anche da lui, noi piazziamo le pedine e il gioco sulla scacchiera poi va... È sorvegliato da Casalino, è nella classica condizione del prigioniero libero. Per il domani c'è altro, ma non posso anticiparlo.
Almeno un suo giudizio su Di Maio e Salvini...
Questo riguarda il passato a cui ho lavorato, dunque posso risponderle. Sono due ragazzi impulsivi e certo non si può dire che siano dei campioni, ma servono alla bisogna: Salvini interpreta il desiderio di sicurezza e ordine dei cittadini e Di Maio è lo specchio di molti come lui in Italia, uno qualunque con limitati mezzi, in tutti i sensi, ambizioso ben oltre le sue capacità. Ballano in pista, finché c'è musica e vino in quantità.
Mi ha detto poco su Salvini.
È una possibilità, un'opera in fieri, è sulla ribalta, potrebbe andare avanti o cadere improvvisamente. Non ha avversari, questo lo aiuta, ma questa assenza è anche il suo problema: commette errori che nessuno può raddrizzare. Lo vede anche lei, mi pare.
Sì, è tutto visibile. Ma così in Italia non ci sarà mai un'élite e lei sa che è necessaria.
Devo a malincuore concedere che lei - per una volta - ha ragione, ma l'élite in Italia è stata bruciata molti anni fa, sanno tutto 1980 e 1992, e per costruirne una nuova occorre tempo. Arriverà, questo è chiaro, ma non so dirle quando, è un lavoro che deve cominciare a fare 2019.
E Berlusconi?
Oh, Silvio, ma certo, come dimenticarlo? Me ne parlarono i miei predecessori quando tornarono dalle loro missioni, alcuni ne erano perfino entusiasti, 1994 in particolare diceva che il signor B. sarebbe stato la soluzione di tutto. Troppo entusiasmo per un uomo solo e un solo uomo. Già con 1996 i resoconti erano pessimi e 2011 chiese senza riserve al Gran Consiglio di farlo saltare dal carro della storia. Non potevamo dirgli no. Da allora la sua vicenda è un corollario di altri eventi locali come tutti quelli che riguardano l'Italia.
Tra voi, gli anni, ci sono forse delle gerarchie?
Siamo tutti uguali, solo che alcuni hanno compiti più gravosi degli altri e in classe se ne parla da subito, affinché tutti sappiano in che posto stare e come comportarsi. Tutti aspettavano la prova di 2000 e in realtà furono gli anni seguenti a essere notevoli: 2001, 2003, 2007, 2008, 2009 e 2011 avevano dei soggetti complicati da gestire per far quadrare la storia. Pensi che successione di eventi: l'attentato alle Twin Towers, l'invasione dell'Afghanistan e dell'Iraq, la Grande Crisi, la recessione e l'Unione europea smarrita. Da 2001 a 2019 che sta arrivando voi state vivendo tempi interessanti.
Forse troppo. Come avete scelto Macron in Francia?
Fu 2016 a suggerire il suo nome, lo svolgimento del racconto prevedeva la fine di Hollande. Prima aveva preparato il grande sconvolgimento dell'America, con Trump, un lavoro gigantesco. Ma 2016 tendeva a fare le cose in grande, amava le rivoluzioni, in classe diceva apertamente di invidiare le qualità di 1789 e così pensando a Parigi puntò su Macron, il lavoro poi in realtà lo finì 2017, ma tutto era già deciso prima. In fondo ci aveva visto giusto, a Washington e a Parigi ci sono state sul serio due rivoluzioni. Da voi non proprio.
Poi è arrivato lei...
2017 aveva il compito di fare un lavoro di mantenimento della situazione, il mio invece era quello di cominciare a preparare il terreno per 2019 e soprattutto per 2020, quando ci saranno le elezioni americane.
Chi vincerà il voto in America?
È un affare che riguarda 2020 e come le dicevo, è una signora e ha un carattere infiammabile, quindi non le parlerò di niente di tutto quello che è nel suo libretto di istruzioni che, tra l'altro, io conosco solo in parte.
Torniamo al suo e al mio tempo allora...
Ecco, non mi distragga, le dicevo che ho dovuto ridimensionare Macron in Francia e dare un colpo secco alla situazione in Italia. Si ricordi che noi lavoriamo con uno scenario di lunga durata, il nostro orizzonte abbraccia i secoli e le grandi dimensioni, dunque qui il mio quadrante storico è come minimo in questo caso quello dell'Europa.
Ho capito, lei prepara il terreno per il grande botto del maggio 2019, le elezioni europee.
"Grande botto" è un'espressione-previsione sua - tipico di un giornalista - e la avviso che potrebbe anche essere sbagliata, perché 2019 ha una preparazione sofisticata, tende a conservare e non a levare. Ma come le ho detto, io non faccio previsioni. E poi gli imprevisti esistono anche nel nostro mestiere. Stia in campana, come dite voi.
Lo farò. Quando si presentano degli errori come li correggete?
Ci sono vari modi. Se dipendono da un personaggio, si può eliminarlo, per esempio.
Ma è terribile.
A volte è una necessità. Toccò a 1815 il compito di far cadere Napoleone a Waterloo, tanto per citarle un caso famoso che nei nostri corsi è una tappa obbligatoria.
E come ci riuscì?
Una volta presa la decisione di far uscire di scena Bonaparte, fu facile. 1815 amava l'epica cavalleresca, i drammi storici, s'era letto tutto Walter Scott a scuola, così ordinò un enorme temporale sulla zona di Mont-Saint-Jean, il fango impedì a Napoleone di usare al meglio l'artiglieria e lui perse la battaglia contro Wellington nel fango. Senza poter muovere i cannoni, Napoleone era come una farfalla a cui un mostro aveva tagliato le ali.
Che immagine cruenta...
Io la trovo sublime e poetica. Naturalmente non è mia, ma di 1815 che cedeva sempre a questi voli letterari. In ogni caso, lei mi induce a viaggiare nei secoli, la invito a stare all'oggetto del nostro incontro, il presente che sta per svanire. Abbiamo poco tempo, devo preparare il mio saluto.
Mi dica almeno come andrà a finire la Brexit.
Tra poco lo scoprirà. Posso parlarle di quello che ho fatto io: ho tenuto l'Inghilterra in una situazione sospesa, questo mi è stato chiesto di fare e questo ho fatto con grande senso della misura. Il passaggio decisivo sarà del mio collega che sta arrivando, 2019. La miccia l'ha accesa 2016, mentre 2017 ha fatto il suo lavoro di manutenzione, io ho preparato il terreno. Guardi la situazione: l'Unione europea fa la voce grossa ma teme la decisione di Westminster, a Downing Street hanno il terrore non del voto ma del dopo, così sono tutti paralizzati in attesa del nuovo anno. È un lavoro perfetto.
È ansiogeno...
Può dire quel che vuole, ma lassù abbiamo grandi sceneggiatori.
Lassù dove?
Non faccia il cretino, sa che non posso risponderle, vada avanti.
È stato anche l'anno di Xi Jinping.
Sì, certo, anche se sulla Cina non ragioniamo più da tempo pensando ai leader, ma alle funzioni.
Mi spieghi.
Alla Cina serve una figura doppia: stabilità e rivoluzione permanente. Quel paese ha un viaggio lunghissimo da compiere e non può al momento disgregarsi. La stabilità è il pugno di ferro e la rivoluzione è la diffusione di un certo grado di benessere dalle coste alle campagne, il grande problema secolare della Cina. Xi Jinping ha questo ruolo, io l'ho rinforzato con la faccenda della Costituzione e dei poteri eterni.
Ma sono davvero eterni?
Niente è eterno, solo noi. Ma questa finzione retorica ci serve a mantenere la situazione cinese in corsa e in equilibrio.
Per fare cosa?
Continua a provarci, le ho già detto che il futuro non posso anticiparlo.
Ma lo conosce, il futuro o sta solo bluffando?
Tutti noi sappiamo cosa accadrà. Quando 1492 condusse Cristoforo Colombo alla scoperta dell'America sapeva esattamente cosa sarebbe successo il 22 novembre 1963 alle ore 11:40 a Dallas.
L'assassinio di John Fitzgerald Kennedy...
Esattamente. Ci è dispiaciuto molto.
Fu davvero Oswald a ucciderlo?
La finisca, tanto sono cose che non si possono cambiare neanche viaggiando nel tempo.
Ha letto il romanzo di Stephen King?
22.11.63, un buon libro sull'immodificabilità del passato. Io tra un po' sarò il passato, anzi lo sono già in ogni istante che scorre, sono irripetibile.
Che cosa le è piaciuto di più della sua avventura tra noi?
Un'immagine, eccola:
Ma sono i fuochi d'artificio a Sydney! Perché?
Perché in questi giochi pirotecnici ci sono le vostre ansie e speranze. È l'inizio di un nuovo ciclo. Si sta facendo tardi, mentre io lei parliamo, il mio amico 2019 è già arrivato dall'altra parte del mondo. Devo andare, la mia missione qui è finita.
La prego, resti ancora un po' con noi, non ho fatto ancora un bilancio...
Abbiamo poco tempo, sta tramontando anche qui da lei.
Viviamo tutti tramontando. Mi dica cosa accadrà alla Chiesa di Papa Francesco.
Ha l'ossessione del futuro! Guardi al passato e capirà tutto. La Chiesa ha duemila anni di storia ed è ancora presente, viva, nonostante la crisi e gli scandali. Le religioni attraversano i secoli, la salvezza è un desiderio che si consuma nello smarrimento. Cristianesimo, islamismo, ebraismo, buddismo, tutti i culti globali sono parte di un movimento di forze transnazionali che partecipano a questo nostro gioco. Papa Francesco ha sulle sue spalle un compito immane, deve andare avanti, portare la croce, testimoniare la parola di Dio. Mi pare abbastanza, ora devo andare.
Che cosa dirà al 2019?
Vado a incontrarlo adesso. I miei dodici mesi si stanno spegnendo come una candela nel buio, 2019 sa cosa fare, ha una grande energia e come tutti noi coltiva grandi sogni, io gli dirò una sola parola, quella che serve.
Quale?
Coraggio. Ce ne vuole tanto per reggere le sorti dell'umanità. Addio amico mio, sto per svanire. Si ricordi di me, mi chiamavo 2018. Buon anno.
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3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.