1 Gennaio

I primi fuochi del 2019

Quattro messaggi d'auguri in Italia, sono tutti fulminati dai social. In Polonia dicono che il voto europeo sarà un sottosopra, mentre a Londra anche i giochi pirotecnici diventano un caso da Brexit

Il 2019 è cominciato con una serie di messaggi che vorrebbero dare un indirizzo alla storia. L'impresa è vana perché la storia procede secondo i suoi disegni, lascia fare per un po', ma infine va dritta al punto. Si piegò ad essa Napoleone, personaggio di una certa rilevanza e capacità, figuriamoci i contemporanei. Sono letterine di buoni propositi, alcune importanti, altre del tutto irrilevanti, ma vanno annotate per dovere di cronaca. Seguite il titolare di List. 

01

I buoni sentimenti di Mattarella 

Il messaggio più importante (l'unico che può definirsi tale) è del Presidente Sergio Mattarella che ha detto la sua e confermato il cambiamento ormai pieno dell'istituzione della Presidenza della Repubblica in attore di indirizzo della scena politica più che di arbitro. Niente di inatteso, è così da tempo. Nessuna sorpresa.

Su List abbiamo fatto un'analisi approfondita del contenuto del messaggio sui "buoni sentimenti", sul suo intenso significato politico e sul segno opposto al contratto di governo della maggioranza giallo-verde. Siamo di fronte a una divisione netta, a un solco culturale profondo che con il tempo rischia di diventare un problema istituzionale. Leggi l'analisi su List. 

02

Il culturista Grillo

In contemporanea al Presidente della Repubblica si è esibito Beppe Grillo. Si è divertito a fare un pezzo di cabaret.

Un discorso all'umanità, un cervello grillesco con "un fisico bestiale", avrebbe cantato Luca Carboni. Insomma, c'è culturismo, ma di cultura ne abbiamo visto poca. Beppe francamente sa far di meglio, evidentemente è molto annoiato.  E si capisce, deve anche lui sorbirsi queste performance. Quali? Cominciamo da quelle dei suoi ragazzi.

03

Dibba e DiMa sulle nevi

Di Maio e Di Battista sulla neve. Mai più senza. Cosa hanno detto? Niente: "È stato un 2018 in cui abbiamo combattuto quella classe di italiani privilegiati che si è opposta al cambiamento e che ci sta combattendo, anche in questi...


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