15 Gennaio

Caso Battisti. Atto secondo

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede pubblica un video su Facebook sull'arrivo di Cesare Battisti in Italia. Un filmato che è uno scempio del diritto. Siamo al tragico scatto del turista con la preda dopo il Safari. Bonafede non può essere il Guardasigilli della Repubblica Italiana 

Cesare Battisti, atto secondo. L'uomo viene filmato da una telecamera mentre gli vengono prese le impronte digitali, il video è montato con una musichetta melò, un sottofondo di pianola con i tasti rotti, la sequenza parte con un paio di scatti in bianco e nero di Battisti, le sagome dei poliziotti, Battisti in un'inquadratura lunga scende dal jet, ciak si gira. La mano di Battisti (c'è un poliziotto che si copre il viso con una sciarpa), Battisti in una stanza con le grate alla finestra, dipinta di uno spettrale giallo, con due poliziotti, uno alla destra e uno alla sinistra, lui al centro, il trofeo, flash, Battisti scortato in un corridoio, con tanto di primissimo piano e scarrellata della telecamera, profilo ravvicinato e inquadratura di spalle, mentre esce dai locali dove è stato identificato e fotografato. Battisti che sale sull'automobile, con due agenti al fianco, Battisti che torna a salire i gradini della scaletta dell'aereo, Battisti all'interno dell'aereo, le eliche, il decollo, finale, nero.

Non è un documentario della Bbc, non è il video "rubato" dalla telecamera nascosta di un giornalista senza scrupoli e nessuna etica professionale, non è fiction. È il video reale che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha pubblicato sul suo profilo Facebook e noi, che ne abbiamo visto tante, siamo rimasti senza fiato. Colonna sonora. Montaggio. Mancavano gli effetti speciali, ma per quelli è bastata l'apparizione in scena di Bonafede.

L'articolo 27 della Costituzione della Repubblica italiana dice che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato". Il senso di umanità calpestato dal ministro della Giustizia con l'esibizione della preda, il suo trofeo di caccia. È il tragico scatto del turista dopo il safari, una narcisistica esposizione di se stesso, la caduta e la cattura che stridono con il sorriso trionfante del signor ministro che a sua...


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