21 Gennaio
Israele e Iran si combattono in Siria
Attacco missilistico a Damasco contro obiettivi di Teheran confermato da Israele che intima: non rispondete. L'Iran: "Distruggeremo Israele". Uno scontro che impedisce a Trump il ritiro delle truppe. Libia, dopo aver chiuso i porti, l'Italia non può chiudere anche gli occhi
L'esercito israeliano ha confermato l'attacco contro obiettivi militari iraniani in Siria. Obiettivo di Israele è la 'Forza Qods' iraniana in territorio siriano. Incerto il numero delle vittime, si va da 11 a 4 militari siriani uccisi, a seconda delle fonti. Israele ha avvisato i siriani: non reagite. Il raid è una risposta al lancio di un missile terra-terra iraniano sulle alture del Golan. Il missile è stato intercettato dalla difesa missilistica israeliana.

Obiettivi colpiti da Israele vicino a Damasco: magazzini di munizioni, installazioni vicine all'aeroporto di Damasco, un sito dell'intelligence, un campo di addestramento delle forze armate iraniane. La partita militare tra Israele e Siria è entrata in un'altra fase, il premier Netanyahu ha commentato:
Non possiamo ignorare le esplicite dichiarazioni di Teheran sulla sua intenzione di distruggerci così come sostenuto dal comandante dell'aviazione iraniana. Chi cerca di colpirci, noi lo colpiamo. Chi minaccia di distruggerci subirà le conseguenze.
Il capo dell'aeronautica dell'Iran, generale Aziz Nasirzadeh, aveva detto che l'Iran è "impaziente di combattere il regime sionista. Assicuriamo il popolo iraniano che siamo pronti a rispondere ad ogni minaccia e che i nemici non oseranno invadere il territorio dell'Iran". Propaganda, nessuno vuole invadere l'Iran.
Il ministero della Difesa russo ha detto che la contraerea siriana ha distrutto 30 missili israeliani. La situazione in Siria si fa sempre più incandescente. Chiuso il capitolo dell'Isis, si riapre quello del controllo del paese. Sul tavolo del risiko ci sono tutti quelli che contano: Russia, Stati Uniti, Iran, Israele, Turchia, Libano. Impossibile per gli Stati Uniti ritirare le truppe in questo scenario.
***
Il quadro del Medio Oriente è come Space Invaders, elimini un mostro, ne arriva uno più grande. Nel Mediterraneo quel mostro si chiama... indifferenza.
01
L'Italia e la Libia. Non chiudere gli occhi
La crisi in alto...
L'esercito israeliano ha confermato l'attacco contro obiettivi militari iraniani in Siria. Obiettivo di Israele è la 'Forza Qods' iraniana in territorio siriano. Incerto il numero delle vittime, si va da 11 a 4 militari siriani uccisi, a seconda delle fonti. Israele ha avvisato i siriani: non reagite. Il raid è una risposta al lancio di un missile terra-terra iraniano sulle alture del Golan. Il missile è stato intercettato dalla difesa missilistica israeliana.

Obiettivi colpiti da Israele vicino a Damasco: magazzini di munizioni, installazioni vicine all'aeroporto di Damasco, un sito dell'intelligence, un campo di addestramento delle forze armate iraniane. La partita militare tra Israele e Siria è entrata in un'altra fase, il premier Netanyahu ha commentato:
Non possiamo ignorare le esplicite dichiarazioni di Teheran sulla sua intenzione di distruggerci così come sostenuto dal comandante dell'aviazione iraniana. Chi cerca di colpirci, noi lo colpiamo. Chi minaccia di distruggerci subirà le conseguenze.
Il capo dell'aeronautica dell'Iran, generale Aziz Nasirzadeh, aveva detto che l'Iran è "impaziente di combattere il regime sionista. Assicuriamo il popolo iraniano che siamo pronti a rispondere ad ogni minaccia e che i nemici non oseranno invadere il territorio dell'Iran". Propaganda, nessuno vuole invadere l'Iran.
Il ministero della Difesa russo ha detto che la contraerea siriana ha distrutto 30 missili israeliani. La situazione in Siria si fa sempre più incandescente. Chiuso il capitolo dell'Isis, si riapre quello del controllo del paese. Sul tavolo del risiko ci sono tutti quelli che contano: Russia, Stati Uniti, Iran, Israele, Turchia, Libano. Impossibile per gli Stati Uniti ritirare le truppe in questo scenario.
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Il quadro del Medio Oriente è come Space Invaders, elimini un mostro, ne arriva uno più grande. Nel Mediterraneo quel mostro si chiama... indifferenza.
01
L'Italia e la Libia. Non chiudere gli occhi
La crisi in alto mare, l'ennesima, del barcone con un centinaio di immigrati a bordo, è stata risolta. Sono stati salvati da un cargo della Sierra Leone che li ha consegnati alle autorità libiche. Risolta? Salvati? Questo nostro voltare lo sguardo su quello che accade nel Mar Mediterraneo è un'ombra, un mantello di piombo. Siamo d'accordo, i confini vanno controllati, l'immigrazione clandestina va contrastata, le utopie delle frontiere aperte senza un'idea concreta di accoglienza e un piano sull'immigrazione (che l'Italia non ha, ci siamo fermati ai porti chiusi) producono solo danni gravi alla convivenza civile e alterano il gioco democratico (basta vedere cosa è accaduto nel voto in Italia su questo tema), non esiste il diritto di emigrare, ma esiste - siamo esseri umani - quello di vivere.
Domanda: quel futuro è nella Libia che l'Occidente - Italia compresa - ha destabilizzato con la guerra del 2011 e l'eliminazione del Colonnello Gheddafi? La risposta è solo una: no. Caduto il dittatore, è arrivato il caos, l'assassinio e la lotta tribale. In mezzo, migliaia e migliaia di vite umane alienate. Basta leggere, tra i tanti, tutti convergenti, il dossier di Human Rights Watch per rendersi conto dell'incubo libico per chi non ha patria e parola.
Uomini, donne, bambini. Esseri umani. La Libia è là, a poche miglia marine da noi, questa Libia, e noi - esseri umani - possiamo considerare risolta la storia di quei cento immigrati a bordo di quel catorcio galleggiante? Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nell'apprendere della morte di 120 persone al largo della Libia l'altro ieri ha detto: "Sono rimasto scioccato". E poi, caro Presidente? Perché lei è un uomo di Stato e ci deve essere un poi in questa storia. L'Italia ha dato 338 milioni al governo libico per impedire che accada quel che invece sta accadendo regolarmente: il traffico di esseri umani. Come diceva Margaret Thatcher: "Non esistono i soldi pubblici, esistono i soldi del contribuente". Come sta usando i soldi del contribuente italiano il governo libico? Perché i barconi continuano a partire? Perché i centri di accoglienza in Libia sono orribili prigioni e luoghi di tortura? Chi stiamo finanziando? Nessun italiano - comunque la pensi - tollera che i suoi soldi siano direttamente o indirettamente utilizzati per pagare chi umilia, tortura, uccide altri esseri umani. Sono domande che facciamo all'uomo di Stato. Matteo Salvini, l'uomo in divisa, pensa che questo non sia anche affar nostro? Ritiene che il denaro degli italiani possa essere utilizzato in questa maniera, per pagare persone che compiono atrocità? Chi sta monitorando al Viminale quanto accade in Libia? Il leader della Lega che cita Giovanni Paolo II nei suoi discorsi politici sa che il Papa - soprattutto quel Papa - non può essere un menù à la carte, prendo questo e butto quello che non mi conviene? Che ne è dell'iniziativa italiana sulla Libia? Dopo l'inutile conferenza internazionale siamo punto e a capo. Conte ha dimenticato che a Washington il Presidente Donald Trump ha riconosciuto all'Italia la "leadership" sul Nord Africa? Che cosa abbiamo fatto da allora? Come stiamo esercitando la leadership che l'America ci ha dato, non è una diretta su Facebook, è politica estera. Dov'è finito il nostro lavoro diplomatico presso le altre nazioni europee per dare alla Libia un futuro che non sia macchiato da questi crimini contro l'umanità? Che politica estera è quella che si volta indietro per non vedere cosa sta accadendo in un paese dove è presente più che mai il nostro interesse nazionale? Il sovranismo è forse distogliere lo sguardo da questi fatti disturbanti che ci chiamano in causa - visto che finanziamo il governo libico - e dimenticare di vigilare su quello che accade in un paese che è legato alla storia d'Italia dal 1911? Un problema europeo, certo che lo è, ma alla fine quello spazio nel Mediterraneo non è della Germania, non è della Spagna, non è della Francia, non è dell'Olanda, non è dell'Austria, non è di nessuno, è nostro. Il governo prenda l'iniziativa, si prenda la responsabilità di governare il suo spazio, guardi la realtà della geopolitica. Abbiamo chiuso i porti. Ma il passo successivo è quello che non possiamo permetterci, quello che non si può fare: chiudere gli occhi.
02
L'agenda della settimana
Quali sono gli appuntamenti della settimana? Ecco le note sul taccuino:
- Theresa oggi May presenta il suo piano B a Westminster. Rischia la fine del piano A;
- Shinzo Abe, premier del Giappone, oggi sarà al Cremlino da Vladimir Putin. Si cerca di far ripartire il negoziato sulle isole contese, l'arcipelago delle Kuril;
- Domani comincia il vertice di Davos, il World Economic Forum ci dirà che la ricchezza è per tutti mentre i suoi partecipanti l'hanno accumulata soprattutto per se stessi;
- Giovedì riunione del board della Banca centrale europea (l'Eurogruppo deve sostituire il capo economista Peter Praet, un belga, il favorito alla successione è Phillip Lane, irlandese) e mercoledì fine dei due giorni di meeting della Banca del Giappone, The only Game in Town;
- Risultati trimestrali di Ford, uno dei giganti americani dell'auto. La casa automobilistica prepara un pesantissimo piano di ristrutturazione da 14 miliardi di dollari, i profitti sono stimati in calo;
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Questo è la cornice, proviamo a dare un'occhiata al quadro.
03
Economia della Cina in frenata
La crescita cinese continua a rallentare, nel quarto trimestre si ferma a +6.4 per cento, il tasso di crescita più basso dal 1990. È il terzo calo consecutivo, ulteriore conferma del raffreddamento dell'economia globale. Il tasso di crescita annuale nel 2018 è pari al 6.6 per cento. Il negoziato con il commercio aperto da Washington e Pechino senza una conclusione positiva potrebbe innescare un ulteriore rallentamento. La parola "recessione" sull'economia globale comincia a materializzarsi. Per l'Italia è una pessima notizia, ma questi fatti sono considerati "lontani", privi di interesse e impatto. La vera bancarotta della nazione è quella della sua classe dirigente. L'Italia è impegnata a distribuire risorse che non ha per un paese che non sa.
***
Dalla Cina passiamo alle nevi della Svizzera, andiamo nel soffice, candido, paradisiaco mondo dell'Homo Davos.
04
Il format stanco dell'Homo Davos
La settimana si apre con l'Homo Davos che spiegherà al mondo i problemi che ha contribuito a creare, un copione che viene adattato nel tempo ma il risultato è quello di un format stanco e superato dalla storia. La super class che si ritrova sulle nevi svizzere per dare insegnamenti ideali e subito dopo coltivare i propri incubi, dovrebbe chiedersi perché la democrazia sta arretrando e l'oligarchia sta avanzando, perché l'Occidente è sonnambulo, in preda a una sconvolgente crisi spirituale, perché due anni fa si sono consumati le mani per applaudire Xi Jinping, l'imperatore della Cina, un non campione della libertà, perché sono tornate (ammesso che se ne siano mai andate) le nazioni e la globalizzazione arretra, perché l'uomo senza fabbrica diventa un essere senza reddito, perché quest'uomo che loro pensavano di educare e soprattutto ammaestrare, oggi è l'uomo in rivolta di Albert Camus. Domani riapre il circo del World Economic Forum, senza Trump (shutdown), senza May (Brexit), con Bolsonaro (e il Brasile dei reietti) senza i leader che pesano, contano, fanno e disfano la contemporaneità. Resta la super class, che si applaude, mentre là fuori è ripartita la lotta di classe, masse di uomini, donne e bambini senza cibo e senza pace cercano nuove patrie, nuova terra, nuova vita, legioni di robot crescono facendo evaporare il lavoro e materializzando profitti stellari per pochi, intere regioni vengono "comprate" al solo fine di sfruttarne le risorse, un compra e prendi dove l'oggetto (la Terra) e il soggetto (l'Umano) non si incontrano mai.
Il vertice di Davos ha una storia lunga, comincia nel 1971 e aveva un nome più appropriato, senza quel sotto testo pomposo (eccoci, siamo quelli che governano il mondo) che ha oggi: European management forum. Nella storia di Davos si cita La Montagna incantata di Thomas Mann, un capolavoro della letteratura di tutti i tempi, una citazione che è un sottosopra: il sanatorio del dottor del dottor Friedrich Jessen raccontato da Mann è la metafora di una società borghese che tende all'autodistruzione. Davos, figuriamoci, con quel via vai di jet, tutta quell'abbondanza costellata dalla scarsità, tutto quel retrogusto di ipocrisia delibata come se fosse il Simposio di Platone, i rivoluzionari del gourmet. Come scriveva Thomas Mann, "le opinioni non possono sopravvivere se uno non ha occasione di combattere per esse".
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Sarebbe facile mantenere il registro climatico e dire "passiamo dalle nevi di Davos alla nebbia di Londra". Di nebbia a Londra non se ne vede più, in compenso ci sono banchi di incertezza, fase Brexit.
05
Brexit, il piano B (forse) farà la fine del piano A
Theresa May oggi presenta il suo piano B per la Brexit. Il primo ministro britannico tenterà di riunire il suo partito e rifiuterà un accordo bipartisan con il Labour. Via rischiosa, ma sembra l'unica possibile viste le divisioni tra i Tories. Ieri c'è stata la conference call di May con i ministri a Chequers, un'0ra e mezza per cercare una trama comune, riportare tutti sul terreno della collaborazione, serrare le fila della maggioranza. Puntare sulla sola modifica del backstop con l'Irlanda, trattando direttamente con Dublino la questione del confine aperto, sembra insufficiente di fronte a una sconfitta parlamentare ampia come quella subita da Downing Streeet, 230 voti di scarto, la più grande nella storia dei governi inglesi. La Cancelliera Angela Merkel ha aperto a un altro negoziato, ma il piano B del primo ministro sembra nato morto. L'operazione di ricucitura della May incrocia la Brexit con la partita rovente della leadership futura dei Tories. Il partito è spaccato, il governo May è in piedi. Come uno zombie. Vedremo oggi le carte che giocherà Theresa May, la No Brexit resta per ora l'esito più probabile. Taccuino aperto e God Save The Queen.
***
Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Quelli dell'Italia sono a tratti anche esilaranti. Il governo giallo-verde ha tirato giù sul tavolo le sue carte, reddito di cittadinanza e Quota 100. Che carte sono? Quelle del consenso, cribbio. Alt, prima c'è una notizia dalla Germania.
06
Pensione alla tedesca
I tedeschi stanno mettendo mano a una riforma della previdenza (loro grande preoccupazione) e in particolare stanno discutendo l'introduzione di un elemento importante sulla pensione base: l'assegno per chi ha versato contributi sarà più alto di 100 euro rispetto a chi i contributi non li ha mai versati. Questa differenza ci dice molto sulla questione del welfare e sul come si affronta in Germania. C'è la prestazione sociale, lo Stato che provvede, ma c'è anche il merito, c'è chi ha contribuito nella sua vita e chi non lo ha mai fatto. Ogni pensiero a quello che sta accadendo in Italia è più che mai puntuale.
***
Ma cosa sta accadendo in Italia? Una puntata di RadioList prova a andare in profondità, siamo in tuta da palombaro, il problema dopo l'immersione è risalire in superficie.
07
Protezione o Produzione? Governare il consenso
Protezione o Produzione? Il governo ha varato reddito di cittadinanza e riforma della legge Fornero (Quota 100) con un piano preciso: quello di allargare le fasce dei "protetti". E l'industria, i fattori produttivi? Non sono per ora nell'orizzonte dell'esecutivo. Dietro queste scelte ci sono ragionamenti sul consenso a breve termine, scadenze elettorali ravvicinate, calcoli immediati sul futuro di Movimento Cinque Stelle e Lega. Un'indagine del titolare di List e del professor Raimondo Cubeddu sull'esercizio del potere nell'Italia contemporanea. Ascolta RadioList.
RadioList è il podcast di List in testa alle classifiche di iTunes. Questa puntata è già entrata nella top ten:
I brani della colonna sonora di questa puntata sono tre grandi classici della musica pop.
Goodbye Stranger, Supertramp. La tastiera ipnotica di Roger Hodgson.
Abacab, Genesis. Percussioni e voce di un artista totale, Phil Collins.
Radio Gaga, Queen. Il gigante, Freddie Mercury.
Quando tutto sarà silenzio, la musica ci sarà ancora. Niente Dibba, solo Freddie Mercury. Si nota la differenza? Con queste note, andiamo ad ammirare "Sorella Luna", come la chiamava un sublime poeta italiano, San Francesco d'Assisi.
08
Sorella Luna
La rivedremo tra dieci anni, nel 2028, questa eclisse totale di Luna. Il perfetto allineamento di Sole, Terra e Luna. Che bellezza, Sorella Luna:

Questa foto è stata scattata ieri a Los Angeles, l'eclisse è durata più di tre ore, la fase totale circa un'ora. Nel grafico qui sotto, dieci cose da sapere sulla Luna:

La stazione astronomica di List vi propone un'altra immagine, bellissima, pubblicata dall'ESA:

Questa foto è stata scattata da Daniel Michalik, ricercatore dell'ESA, in Antartide. Lo vedete il pilastro di luce irradiato dalla Luna? È un fenomeno raro da osservare nell'atmosfera, i cristalli di ghiaccio nell'aria riflettono la luce lunare e proiettano il pilastro sul suolo ghiacciato. Quel puntino che vedete in alto, a sinistra, è il gigante del sistema solare, Giove. È il momento di far partire un po' di musica, Space Oddity, cantata nello spazio dall'astronauta Chris Hadfield.
Ora provateci voi, cari lettori, a tornare sulla Terra, con il taccuino in mano a inseguire i "navigator" di Luigi Di Maio. Buona giornata.
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5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.