1 Febbraio

In Italia il 2019 dell'auto comincia con il freno a mano tirato

Le immatricolazioni in calo di oltre sette punti a gennaio rispetto all'anno precedente. Sarà l'automobile la prima ruota a sfilarsi dal carro della produzione

Com'era la storia dell'anno che secondo Conte "sarà bellissimo?". In attesa di un altro miracolo italiano (non c'è niente da fare, il copyright resta di Berlusconi), abbiamo qualche altro numero interessante sul futuro. Va sommato al dato sulla recessione dell'Istat, agli indici in rosso sulla manifattura, alla proiezione negativa di Confindustria sulla produzione. Ultimo arrivato, prima dell'aperitivo, ecco i numeri sulle immatricolazioni delle automobili.

Il 2019 dell'auto comincia con il freno a mano tirato. Dati del ministero dei Trasporti sulle nuove immatricolazioni: a gennaio sono state 164.864, in calo del 7,55 per cento rispetto all'anno precedente, durante il quale ne furono immatricolate 178.326 (nel mese di dicembre 2018 sono state invece immatricolate 124.411 autovetture, con una variazione di -2,24 per cento rispetto a dicembre 2017, durante il quale ne furono immatricolate 121.689). 

Male anche il mercato dell'usato con 377.787 trasferimenti di proprietà e una variazione pari a  -3,69 per cento rispetto a gennaio 2018. Altro dato sul quale fare valutazioni di scenario: nel mese di gennaio il volume globale delle vendite (542.651 autovetture) è composto per il 30,38 per cento da auto nuove e per il 69,62 per cento da auto usate. 

Eccola qui, la realtà che List ha segnalato da tempo: l'automobile sarà la prima ruota a sfilarsi dal carro della crescita. Stamattina il premier Conte ha detto: "Sarà un anno bellissimo". É salito in macchina, ha inserito la chiave sul cruscotto, fatto rombare il motore, premuto l'acceleratore e si è dimenticato il freno a mano tirato.  A bordo, al suo fianco, il ministro dei Trasporti Toninelli (che ha fornito i dati sulle immatricolazioni ma si è dimenticato di comunicarli al premier) e l'ineffabile vice dell'Economia Laura Castelli, accomodata sui sedili posteriori che sul Corriere della Sera stamattina dichiarava "in dicembre il lavoro è cresciuto", certo, di poche migliaia di unità, con un mercato sostanzialmente piatto e in direzione ostinatamente contraria rispetto...


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