12 Febbraio
Reddito di cittadinanza. I paletti della Lega
La battaglia aperta dal partito di Salvini per limitare le distorsioni della legge del Movimento Cinque Stelle: potrà essere rinnovato solo una volta e niente cumulo dei benefici con gli sgravi per le aziende del Sud. La Mompracem dei grillini
Il taccuino è pieno, ma se andiamo al di là della superficie, scartiamo l'involucro e guardiamo dentro i fatti, ne restano pochi che pesano davvero. Ci sono molti segnali deboli che conducono (chissà) a esiti interessanti (forse troppo), in questo quadro l'Italia ha molte promesse, poche premesse, naviga a vista. Fuori dai confini nazionali il movimento è rapido, procede a strappi, siamo in una fase di transizione verso un nuovo ordine mondiale. Comandano i giganti. Noi perdiamo tanto tempo in chiacchiere, il sistema è chiaramente imballato, c'è un paese perfettamente sintonizzato con la storia che corre ed è quello che ha più relazioni con l'estero, le imprese esportatrici, i professionisti che lavorano con gli altri paesi, gli splendidi viaggiatori italiani con la valigia in mano; c'è un paese che resiste sul piano interno, prova a innovare in condizioni difficili, una costellazione di piccole e medie imprese che andrebbe incoraggiata e aiutata e poi - inutile negarlo, far finta che non sia presente - c'è un paese della rendita che non ha alcun interesse a cambiare le cose, dai grandi e ricchi rentier a quelli piccoli, sono legati quasi tutti a quella parte dello Stato che è inefficiente e immobile, soggetti privati che hanno nel pubblico il loro interesse personale. Niente di nuovo sotto il sole, si direbbe, solo che in questo scenario si muovono forze contradditorie: da una parte la forza del neo-protezionismo sui settori strategici dell'economia nazionale (vedere alla voce acciaio, tra le tante), dall'altra tecnologia e capitali no borders che cambiano la curvatura dello spazio del commercio e delle infrastrutture.
Per navigare in questo mondo, servono mappa e bussola. Il governo sembra non avere né l'una né l'altra, procede con un sistema di navigazione singolare: al buio. Seguite il titolare di List (abbiamo mappa e bussola, tranquilli).
01
La Mompracem
...Il taccuino è pieno, ma se andiamo al di là della superficie, scartiamo l'involucro e guardiamo dentro i fatti, ne restano pochi che pesano davvero. Ci sono molti segnali deboli che conducono (chissà) a esiti interessanti (forse troppo), in questo quadro l'Italia ha molte promesse, poche premesse, naviga a vista. Fuori dai confini nazionali il movimento è rapido, procede a strappi, siamo in una fase di transizione verso un nuovo ordine mondiale. Comandano i giganti. Noi perdiamo tanto tempo in chiacchiere, il sistema è chiaramente imballato, c'è un paese perfettamente sintonizzato con la storia che corre ed è quello che ha più relazioni con l'estero, le imprese esportatrici, i professionisti che lavorano con gli altri paesi, gli splendidi viaggiatori italiani con la valigia in mano; c'è un paese che resiste sul piano interno, prova a innovare in condizioni difficili, una costellazione di piccole e medie imprese che andrebbe incoraggiata e aiutata e poi - inutile negarlo, far finta che non sia presente - c'è un paese della rendita che non ha alcun interesse a cambiare le cose, dai grandi e ricchi rentier a quelli piccoli, sono legati quasi tutti a quella parte dello Stato che è inefficiente e immobile, soggetti privati che hanno nel pubblico il loro interesse personale. Niente di nuovo sotto il sole, si direbbe, solo che in questo scenario si muovono forze contradditorie: da una parte la forza del neo-protezionismo sui settori strategici dell'economia nazionale (vedere alla voce acciaio, tra le tante), dall'altra tecnologia e capitali no borders che cambiano la curvatura dello spazio del commercio e delle infrastrutture.
Per navigare in questo mondo, servono mappa e bussola. Il governo sembra non avere né l'una né l'altra, procede con un sistema di navigazione singolare: al buio. Seguite il titolare di List (abbiamo mappa e bussola, tranquilli).
01
La Mompracem pentastellata
Chi ha letto il grande Emilio Salgari e il ciclo di Sandokan sa che Mompracem era il regno della Tigre della Malesia. Un'isola immaginaria che i tigrotti liberarono dai pirati, un luogo incantevole e sicuro. Queste cose accadono solo nei romanzi quando c'è una grande immaginazione e una bella penna, la realtà è sempre complicata. I Cinque Stelle sognano di "liberare" Mompracem e farne il loro regno: dunque via i pirati dell'Alta Velocità, via i i pirati sindacalisti (hanno presentato oggi un emendamento al decretone in Senato per tagliarne la pensione), via i pirati di Bankitalia e non si conferma il vicedirettore generale Luigi Signorini (questione ad personam e non si parla invece di una riforma virtuosa delle relazioni tra governo e Bankitalia), via i pirati degli acquedotti (viva la revolución dell'acqua pubblica, poi gli condotte restano in ogni caso colabrodi, dibattito in corso in Parlamento), meno pirati e più soldi per tutti (emendamenti pentastellati al reddito di cittadinanza, cioè al provvedimento che hanno appena scritto loro). Quando Mompracem sarà liberata, improvvisamente, si accorgeranno di due cose: non hanno con loro un Sandokan e... sono rimasti soli. Anche Yanez li ha lasciati. No, alt, fermi tutti! È rinchiuso in una stanza di Mompracem. Sta litigando con Sandokan.
02
La battaglia degli emendamenti
La storia di Mompracem serve per tratteggiare cosa sta accadendo in questo momento in Parlamento: i grillini hanno cominciato quella che loro chiamano l'operazione di "recupero". Lo fanno sempre con gli stessi canoni, quelli che finora li hanno condotti a perdere voti pur essendo nella stanza dei bottoni. Sono stati colpiti da astensione e rigetto (elezioni suppletive a Cagliari, voto regionale in Abruzzo e tra pochi giorni vedremo il voto in Sardegna) ma non cambiano la modalità di guida, sono in sgommata permanente. Un governo con due partner che si combattono a colpi di emendamenti non dura molto: la maggioranza ne ha presentato 80, con una leggera prevalenza di quelli della Lega, almeno finora. Il colpo micidiale lo ha piazzato la Lega con un emendamento sul reddito di cittadinanza: "Può essere rinnovato una sola volta per un periodo pari alla prima erogazione". Un altro emendamento sempre della Lega prevede che non siano cumulabili i benefici del reddito di cittadinanza per le imprese con quelli delle imprese del Sud che assumono gli under 35. Barbara Lezzi, ministro penstastellato del Mezzogiorno, reagisce così: "Resto basita e quasi sconcertata nell'apprendere di un emendamento al dl Reddito di cittadinanza-Quota 100 presentato dal capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, che prevedrebbe la non cumulabilità dell'incentivo per l'assunzione di beneficiari del reddito di cittadinanza con quello per le imprese del Sud che assumono gli under 35. Questo emendamento andrebbe a penalizzare pesantemente le attività produttive del Mezzogiorno, che hanno bisogno di strumenti per risollevarsi e tornare competitive, e l'aumento dell'occupazione. Mi auguro davvero che i senatori del Mezzogiorno della Lega intervengano e facciano in modo che l'emendamento, che di certo il Movimento non voterebbe, venga ritirato quanto prima".
Questo è il governo dell'isola di Mompracem: Sandokan e Yanez che devono combattere James Brooke, il rajah di Sarawak, e prima di partire alla battaglia, di fronte alla mappa delle isole e al sestante, cominciano a litigare per la rotta e la tattica di guerra. Salgari non l'avrebbe mai scritto. A Palazzo Chigi sono andati oltre, lo fanno. Sandokan e Yanez si stanno legnando come boscaioli.
***
Quali sono i rischi di questa situazione? Basta leggere l'analisi costi-benefici preparata dagli esperti del ministro Toninelli per capire che l'Italia non è un paese normale.
03
Il binario morto di Palazzo Chigi
Saltiamo tabelle e scenari che rischiano di confondere, andiamo al nocciolo della storia. Questa è la conclusione dei tecnici della commissione del ministro dei Trasporti Toninelli:
L’analisi condotta mostra come, assumendo come dati di input relativamente alla crescita dei flussi di merce e dei passeggeri e agli effetti di cambio modale quelli non verosimili contenuti nell’analisi costi-benefici redatta nell’anno 2011, il progetto presenta una redditività fortemente negativa. Qualora si faccia riferimento a stime di crescita della domanda e di modifica della ripartizione modale più realistiche, gli effetti complessivi del progetto durante gli anni di esercizio – escludendo cioè il costo di investimento - risultano pari a 885 milioni. Tale risultato deriva dalla somma di due componenti di segno opposto: La prima, relativa ai flussi di merci, determina un effetto negativo pari a 463 milioni. Tale risultato è la conseguenza del fatto che, nelle condizioni complessive esistenti sugli itinerari di interesse per il progetto, lo spostamento modale dalla strada alla ferrovia risulta essere socialmente inefficiente. Il beneficio economico conseguente alla possibilità di instradare treni lunghi e pesanti sull’itinerario “di pianura” reso possibile dall’opera in esame, sommato alla riduzione delle esternalità negative risulta minore della perdita di accise e di pedaggi.
Il risultato negativo è fortemente influenzato anche dal fatto che i flussi di traffico su ferrovia esistenti – ossia quelli che con certezza godrebbero della riduzione dei costi operativi - sono di entità molto modesta sia in termini assoluti sia rispetto a quelli che dovrebbero cambiare modo. La seconda, relativa ai passeggeri, determina un beneficio positivo pari a 1,3 miliardi. Considerato che i costi attualizzati di investimento “a finire” e gestione dell’opera assommano a 7,9 miliardi, il “valore attuale netto economico” ossia la perdita di benessere – differenza tra costi sostenuti e benefici conseguiti - conseguente alla realizzazione dell’opera risulta pari a 7 miliardi. A tale valore devono essere sottratti i costi di ripristino delle opere realizzate finora (messa in sicurezza delle gallerie e rinaturalizzazione dei siti) stimati pari a 347 milioni e quelli della “messa in sicurezza” della linea storica che, a seconda degli scenari di traffico che si intenderà considerare, potrà essere garantita con interventi a basso impatto economico ovvero con altri di maggiore rilievo, da definirsi a seguito di una specifica analisi del rischio nonché dei benefici attesi, per un ammontare massimo di 1,5 miliardi. Al netto di tali costi, il VANE risulterebbe pari a -5,7 miliardi.
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Abbiamo trascorso ore e ore a leggere il documento preparato dagli esperti del ministro Toninelli. Il risultato è a dir poco sconcertante: si tratta di un'analisi fatta per dimostrare quello che vuole il Movimento Cinque Stelle, cioè lo stop dell'opera. Chiariamo subito che in una valutazione simile i costi non sono le spese. Gli importi che vengono erogati per la realizzazione dell'opera vanno depurati, corretti, valutati (e svalutati) di fronte a scenari alternativi. Dopo aver letto il documento, di dritto e di rovescio, si ha la netta - e sgradevole - sensazione che si sia arrivati a dipingere lo scenario migliore (cioè il peggiore) per arrivare alla conclusione attesa dal partito del ministro. Una valutazione indipendente, così l'ha definita Toninelli, sarebbe stata tale se fosse stata affidata a un soggetto esterno al ministero, all'intero governo. Qua ci ritroviamo tra le mani un documento di una commissione nominata dal ministro. Vediamo un po' di reazioni al documento auto-trasportato dal ministero dei trasporti.
La reazione del comitato francese, Le Comitè pour la transalpine Lyon-Turin, è stata la seguente: "L'analisi è straordinariamente di parte".
Confindustria ha fornito un numero che convince: 50 mila posti di lavoro con l'opera a regime, ma a quanto pare questo non è significativo per il Movimento Cinque Stelle.
Il commissario del governo per la Torino-Lione, Paolo Foietta, l'ha messa giù così: "È una farsa che corre il rischio di trasformarsi in una truffa, anche perché da una prima lettura mi pare che si ci siano questioni che sono assurde. I costi sono stati gonfiati. Complessivamente è un oggetto facilmente smontabile e facilmente sarà smontato. Si presterà non ad essere la verità, ma a creare moltissime polemiche. Nell'analisi costi-benefici sono stati sottovalutati i flussi, ridotti o quasi azzerati i benefici di carattere ambientale del trasferimento modale. È chiaro che l'analisi costi benefici diventa negativa. È scritto in maniera molto esplicita che trasferire un tir su ferrovia è un grave danno economico per il nostro paese, nel senso che vuol dire ridurre accise e utile. Quindi paradossalmente i modelli peggiorativi, quelli con meno trasferimento modale, sono i più efficienti economicamente, perché riducono la perdita. Questa è una cosa che farà ridere moltissimo l'Unione europea, visto che tutte le politiche nazionali europee sono basate su accordi per il trasferimento modale e per la riduzione di inquinamento legato i Tir". Foietta rincara la dose: "Sono stati sopravvalutati costi e sottovalutati i benefici, spesso utilizzando dati molto vecchi e non dati messi a disposizione dall'osservatorio un paio di mesi fa. Questo è un problema di una certa gravità. È chiaro che l'analisi costi-benefici risponde all'esigenza del committente, cioè di costruire una relazione tecnica che dica che la Torino Lione non s'ha da fare".
Cosa dice il Presidente del Consiglio? Giuseppe Conte dice che la Tav "non è il piano di investimenti infrastrutturali in Italia. Abbiamo un corposo piano di investimenti infrastrutturali a cui abbiamo aggiunto ben 13 miliardi da parte delle aziende di Stato. Abbiamo un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio contro i rischi del dissesto idrogeologico e l'ammodernamento delle nostre infrastrutture viarie. La Tav è un progetto che è stato considerato di interesse europeo e già varato, ma questo governo ha ritenuto che è coretto nei confronti dei propri cittadini, tanto più se le valutazioni risalgono a 25 anni fa, riaggiornare le valutazioni. Prima di impegnare così tante risorse e realizzare un'infrastruttura che ha un impatto così elevato sull'ambiente, abbiamo deciso un'analisi costi-benefici".
Come andrà a finire? La Lega davvero vuole mettere la firma sullo stop dell'opera (anche su questo è stato fatto un pasticcio, con il documento pubblicato e poi corretto dal ministero perché era sbagliata la valutazione delle penali) e mandare all'aria un progetto su cui tutte le regioni del Nord sono d'accordo? Qui siamo davvero sul binario morto.
***
La frattura nel governo c'è, la crisi non ancora, parlare di elezioni anticipate in uno scenario senza alternativa per ora è fare esercizio teorico. C'è un posto dove invece stanno passando rapidamente alla pratica, in Spagna. Vamos.
04
La Spagna corre verso il voto
Secondo l'agenzia Efe la data potrebbe essere quella del 14 aprile - ma il governo smentisce - le fonti del socio spagnolo dicono che si studia un election day con il voto europeo (26 maggio), data a parte, la faccenda delle elezioni anticipate sta montando dentro il frullatore impazzito della politica spagnola. Guardate cosa sta succedendo nello scenario dei partiti spagnoli, media di tutti i sondaggi, fonte Poll of Polls:
La linea verde di Vox, il partito dei nazionalisti, segnala un problema di sistema e di clima politico, il quadro tradizionale di alternanza della politica spagnola non regge. A destra c'è un magma e a sinistra corre il problema del declino di Podemos e della difficile tenuta dei socialisti. Il titolare di List si ferma, il quadro di riferimento lo ha dipinto il socio spagnolo. Adelante.
05
Il governo di Pedro l'Hermoso e la Spagna Loca
di Maite Carpio
“La cosa està que arde”, verrebbe da dire. È altamente probabile che domani il governo spagnolo di Pedro Sanchez, sia bocciato in Parlamento e mandato a casa dalla tenaglia che lo strozza da settimane, la feroce opposizione esterna di due autonomie, la Catalogna e l’Andalusia, le due chele dello scorpione. Dopo l'accordo andaluz, avevamo anticipato su List che sarebbero arrivati tempi difficili per la Moncloa. Vediamo le mosse dello scorpione. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Stiamo andando verso il finale di questo List serale. Abbiamo altro sul taccuino? C'è un buco. No, non è il tunnel di Toninelli sulla Torino-Lione, è un cratere in Groenlandia. Ci siamo occupati dei marziani, la conclusione logica è solo una: asteroidi.
06
Il secondo cratere tra i ghiacci
La Nasa pare ne abbia scoperto un altro, bello grosso, in Groenlandia, video:
È largo 22 miglia, è il 22esimo nella classifica per dimensioni tra quelli conosciuti sulla terra. I due crateri scoperti tra i ghiacci potrebbero essere generati da un singolo evento? Sì, nel caso in cui il meteorite si spacchi durante l'impatto, ma gli studiosi della Nasa lo escludono per questa scoperta. Per mettersi d'accordo, chiederanno al governo italiano un'analisi costi-benefici sui crateri provocati dagli asteroidi. Beviamoci sopra, è l'ora del Gin Martini, buona serata.
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addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.