16 Febbraio
Ecco il nostro Venezuela, è in Albania
Rivolta a Tirana, assaltata la sede del governo. Manifestazione del principale partito dell'opposizione contro il premier Edi Rama. L'ex presidente Sali Berisha: "Se non si dimette, lo prenderanno per gettarlo nel fiume". Che dice l'Italia? Niente
Che cosa sta succedendo? La notizia del giorno arriva dall'Albania, un paese povero in rivolta. A Tirana la manifestazione del più importante partito dell'opposizione, il Partito democratico (Pd, è di centrodestra) si è trasformata in un assalto al palazzo del governo. La polizia albanese ha risposto utilizzando gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Il bollettino medico parla di sei persone ferite e due poliziotti ricoverati in ospedale. Il premier Edi Rama è al potere dal 2013, viene accusato di corruzione. "La situazione è fuori controllo", dice Lulzim Basha, leader del Pd, mentre il presidente dell'Albania, Ilir Meta, dice che "i cittadini devono poter manifestare liberamente ma rispettare le istituzioni". Sali Berisha, ex premier ed ex presidente commenta: "Se Rama non si dimette prima di stanotte, la città lo prenderà per gettarlo nel fiume". Eccolo, il nostro Venezuela, a un paio di miglia marine.
I Balcani, l'Albania. La piazza. Si straparla di realtà virtuale, di Internet, di digitale ma alla fine è la piazza dare il ritmo e il senso alla storia. Eccola, la folla di Tirana che tenta l'assalto alla sede del governo. L'Albania in piazza, la destra contro la sinistra al governo, la chiamata alla rivolta, lo spettro di una guerra civile. Un film già visto, dobbiamo solo aspettare l'esito. Tutto ha un solo segno: la povertà. Siamo in Europa, non è una repubblica sudamericana, tutto questo sta succedendo nel cortile di casa.
***
E in Italia che ne dicono? Niente, siamo interessati ad altro, non alla crisi in un paese della porta accanto. Si parla tanto, concludendo sempre poco. La vicina Albania per noi è lontana, remota, un paese che non esiste. Come il nostro, in pieno sonnambulismo.
01
Il paese che non esiste
Sì, siamo tutti più tranquilli, ci sentiamo decisamente meglio, la vita ora...
Che cosa sta succedendo? La notizia del giorno arriva dall'Albania, un paese povero in rivolta. A Tirana la manifestazione del più importante partito dell'opposizione, il Partito democratico (Pd, è di centrodestra) si è trasformata in un assalto al palazzo del governo. La polizia albanese ha risposto utilizzando gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Il bollettino medico parla di sei persone ferite e due poliziotti ricoverati in ospedale. Il premier Edi Rama è al potere dal 2013, viene accusato di corruzione. "La situazione è fuori controllo", dice Lulzim Basha, leader del Pd, mentre il presidente dell'Albania, Ilir Meta, dice che "i cittadini devono poter manifestare liberamente ma rispettare le istituzioni". Sali Berisha, ex premier ed ex presidente commenta: "Se Rama non si dimette prima di stanotte, la città lo prenderà per gettarlo nel fiume". Eccolo, il nostro Venezuela, a un paio di miglia marine.
I Balcani, l'Albania. La piazza. Si straparla di realtà virtuale, di Internet, di digitale ma alla fine è la piazza dare il ritmo e il senso alla storia. Eccola, la folla di Tirana che tenta l'assalto alla sede del governo. L'Albania in piazza, la destra contro la sinistra al governo, la chiamata alla rivolta, lo spettro di una guerra civile. Un film già visto, dobbiamo solo aspettare l'esito. Tutto ha un solo segno: la povertà. Siamo in Europa, non è una repubblica sudamericana, tutto questo sta succedendo nel cortile di casa.
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E in Italia che ne dicono? Niente, siamo interessati ad altro, non alla crisi in un paese della porta accanto. Si parla tanto, concludendo sempre poco. La vicina Albania per noi è lontana, remota, un paese che non esiste. Come il nostro, in pieno sonnambulismo.
01
Il paese che non esiste
Sì, siamo tutti più tranquilli, ci sentiamo decisamente meglio, la vita ora può riprendere, ci sono fatti che ci confermano che la strada, finalmente, è quella giusta. Il taccuino è pieno di note d'avvenire: l'ambasciatore francese è tornato in Italia (che sollievo), il Presidente Mattarella andrà da Macron (che letizia), Di Maio ha condannato i gilet gialli violenti (che meraviglia), Salvini si è detto contento (che notizia), Renzi dà del cialtrone a tutti (che gigante incompreso), Berlusconi dice che gli italiani sono dei dementi perché non votano più lui (che cavaliere), Fontana vuole l'autonomia (che il lumbard pedala), Zaia vuole l'autonomia (che gli schei sono loro), De Luca vuole l'autonomia (che intanto fa l'ammuina), Roma vuole essere sempre Roma (che si sa, è eterna), i pastori sardi vogliono un euro (che pretese agli occhi dei padroni), il Movimento vota online un processo su Salvini che è parlamentare (che sono stati eletti a fare?). Si può far peggio, senza dubbio, ma è questo tragico misto al comico che fa impressione.
Sembra un racconto dadaista, un elenco compulsivo d'irrealtà e invece è la cronaca italiana che penzola dal taccuino come una salsiccia in un mercato delle pulci. Si sono svegliati scoprendo che "l'autonomia differenziata" ha degli effetti collaterali, non funziona come la raccolta differenziata a Roma. I critici in avanscoperta sono arrivati in leggero ritardo sulla storia, quasi due anni, rispetto al fatto compiuto dei referendum sull'autonomia in Lombardia e Veneto (2017), ma nessuno è perfetto. Così ammiriamo la prima pagina del Messaggero che titola: "Autonomia, si apre il caso Roma". Si apre? Il caso Roma non è mai stato chiuso, questo è il problema. È il caso Roma che ha prodotto questa voglia di secessione dolce, di distacco al rallentatore, di ribellione degli zecchini contro i sesterzi.
***
In fondo, questa parabola aveva già un suo copione, una sceneggiatura, un epilogo, dei ruoli ben disegnati, dei dialoghi, delle note di regia. C'era il soggetto, ora abbiamo anche l'oggetto. Avevano già scritto tutto due penne distanti e (in)felici, Ennio Flaiano e Pier Paolo Pasolini.
02
Flaiano. Ora il "Waffankoolo" è al potere
Un libretto illuminante e allegramente lancinante, "Welcome in Rome", dove il mosaicista abruzzese racconta la Roma che ti lapida con il suo non funziona niente, il suo slang che non ti perdona nulla. I turisti americani che arrivano nell'Urbe illusi di poterne afferrare la smagata crudeltà del costume senza veli:
Abbiamo preso un piccolo taxi (in Italia ci sono i più piccoli taxi del mondo) dando al conducente l'indirizzo del nostro albergo. Costui non ha detto una parola oltre "Americani?" e siamo partiti nella notte.
E il risveglio è nella contemporaneità che rumoreggia nel testo, se ne scopre l'eternità:
Una locuzione che gli italiani usano spesso quando vogliono esprime disappunto è Waffankoolo, e ho avuto occasione di sentirmela dire più volte quando sorgeva una piccola discussione sul prezzo di un servizio o di un oggetto.
Flaiano, 30 luglio del 1972, sull'Espresso e oggi in questo libretto delle Edizioni Henry Beyle che ti salva e ti sommerge. Se tutto è un Waffankoolo, è chiaro che quel tutto diventa un'iperbole peggiorista dunque anche la singolarità, l'intelligenza, ha una vita impossibile. Pensate a quelle sagome della Prima Repubblica, come potrebbero mai essere incastonate in questo quadro? Non c'è bisogno di alcuna rivolta perché tutto è stato rivoltato contro la logica. Se chi non ha mai lavorato va a guidare il ministero del Lavoro, dove potrà mai essere la razionalità? Ci sarebbe voluto un Francesco Cossiga, soprattutto un Marco Pannella.
03
Pasolini. Ci vorrebbe un Pannella
Ora che il "Waffankoolo" di cui scriveva il corrosivo e malinconico Ennio Flaiano è diventato teoria e prassi, partito di governo, guardatevi intorno: dove sono i politici? Vedete qualche stella brillare? E dov'è la minoranza, quella reietta, quella che quando parla fa scandalo? Ecco emergere nel buio della notte Pier Paolo Pasolini, i suo Scritti Corsari, che ci parlano di Marco Pannella, del suo scandalo di esistere:
Essi sono stati (i Radicali, ndr) i soli ad accettare la sfida del referendum e a volerlo, sicuri della schiacciante vittoria: previsione che era il risultato fatalmente concomitante di un "principio" democratico inderogabile (anche a rischio della sconfitta) e di una "realistica analisi" della vera volontà delle nuove masse italiane. (...) Anziché essere ricevuti e complimentati dal primo cittadino della Repubblica, in omaggio alla volontà del popolo italiano, volontà da essi prevista, Pannella e i suoi compagni vengono ricusati come intoccabili. Invece che apparire come protagonisti sullo schermo della televisione, non gli si concede nemmeno un miserabile quarto d'ora di "tribuna libera" .
Pannella. Ti teneva un'ora al telefono e tu lo piazzavi in viva voce, come una colonna sonora, tra un titolo e una nuvola di tabacco kentucky, un commento e una didascalia e poi chiosava, improvviso: "Bene, ora ti saluto, mi raccomando, pensaci". E tu, dopo un illusorio respiro di sollievo, eri costretto a pensarci a tutto quel turbine di parole perché la sua instancabile macchina affabulatoria ti restava nel cervello fino a quando non dicevi a te stesso: "Se non ci fosse, andrebbe inventato". E oggi non c'è più e sarebbe stato uno spettacolo vederlo frantumare Dibba con un solo gesto, un cartello, un bavaglio, una bevuta d'urina, uno sciopero dei social, una battuta di caccia contro i leoni da tastiera entrati in Parlamento, un microfono aperto per riempire un container di bestialità contemporanea su Radio Radicale.
04
Una stagione di zolfanelli politici
L'Italia è questa roba con il ruttodromo in dissolvenza. Fare analisi politica... di cosa? A sinistra, nel Pd, hanno fatto il congresso e nessuno se n'è accorto, l'ex segretario, Matteo Renzi, quello che passa per il meglio non più su piazza, fa l'Alberto Angela sull'Arno e ora presenta il suo libro e uno dice, caspita, avrà un sacco di cose da dire, poi leggi i lanci d'agenzia che ne danno notizia e compare come un rap la parola "cialtrone", non va più in là dell'insulto, la sua grillificazione è completa, il suo populismo si specchia in quello dei grillini. Non si chiede, Renzi, come mai gli italiani l'abbiano spedito in pensione anticipata preferendogli qualsiasi altra cosa. Se ti batte un cialtrone, ti dovrai pur domandare come sia potuto accadere, invece no, le cronache di ieri (e di oggi) raccontano la parabola di un soggetto che si specchia compiaciuto. Negare sempre. Il parossismo conduce alla sparizione, Renzi e i grillini in questo sono simili: il fiorentino aveva in mano l'Italia e ha perso tutto, i grillini avevano in mano il governo e ora sta sfuggendo loro dalle dita come una saponetta. A Taranto sono spariti, a Cagliari hanno perso il seggio alla Camera, in Abruzzo sono crollati e in Sardegna... lo vedremo presto. Del Pd non v'è traccia, se non nella periodica sconfitta. La violenza verbale fa crescere a breve, poi deprime. È un tema che senza una correzione toccherà anche Matteo Salvini. Oggi viaggia con il vento in poppa, ma domani questa politica dell'eccesso, senza moderazione, degli anabolizzanti iniettati nel dibattito pubblico, dello sgombero e della ruspa, senza pilastri e edificazione, finirà per trasformarsi in un boomerang anche per lui. È pieno di presunti leader che infiammano e poi si sfiammano, zolfanelli politici.
***
Ricchi. Poveri. Confini. Frontiere. La politica contemporanea è questo groviglio di filo spinato piazzato davanti alla porta di casa. Tutti vogliono un muro, fisico, virtuale. Trump dichiara uno stato d'emergenza che è fiction, ma gli serve per alzare il suo muro immaginario, quello che conta, con gli elettori. È una battaglia di idee che non combaciano con la realtà materiale, ma sposano perfettamente l'inquietudine del nostro tempo, il falso è la verità. E la sua moltiplicazione un fatto inesorabile.
05
Il generatore automatico di cospirazioni
Siamo dentro un racconto che fa notizia perché conferma gli incubi di tutti quelli che hanno fatto qualche passeggiata nella letteratura distopica. OpenAi ha interrotto un esperimento di intelligenza artificiale perché GPT2, un generatore automatico di testi, a un certo punto è sembrato ai ricercatori esattamente quel che è: un mostro. OpenAi studia il linguaggio, la psicologia, le intersezioni con la tecnologia, le reti neurali. Siamo dentro quel grande mistero che fu il campo da gioco del genio di Alan Turing.
In questa selva di codici, crittografie, c'è la generazione di storie alternative, di fiction, di interazioni, iterazioni, veri e falsi. Siamo nel settore che cerca di imitare l'uomo, riprodurne le abilità intellettive in maniera esponenziale, la Super Human Intelligence di cui parlano Ray Kurzweil e gli adepti di Singularity (che il titolare conosce bene, avendoli frequentati in America), la teoria del tutto umano e sovrumano che parte per forza dall'incipit del Libro: in principio era il Verbo. E se quella parola del primo flash universale è falsa, non verificabile, produttrice di emozioni su larga scala, allora ecco che la potenza si moltiplica, il pensiero è deviato, la libertà infranta. GPT2 è una macchina che imita lo stile, riconosce il registro, produce in piena autonomia il romanzo - le storie, dunque i fatti - perché lo riconosce e reinterpreta. Racconta il Guardian che una volta inoculato nel sistema un paragrafo di "1984", il libro di George Orwell, GPT2 lo imita nel respiro, nel tono profetico e apocalittico, nella sospensione della realtà e immersione nell'inquietudine. Un database gigantesco serve da "libreria" per la ricerca, il magazzino che serve all'officina del testo. Questa meraviglia, questa macchina, è insieme il bene e il male.
Ora facciamo un passo avanti, immaginiamo il plot di una nostra storia: GPT2, la macchina, viene sviluppata ed è al servizio di un'organizzazione che governa il mondo attraverso la diffusione di teorie cospiratorie. È collegata in tempo reale a milioni di account sui social network, agli influencer che a loro volta ne riproducono i contenuti che appaiono come fondati, veri, autorevoli e insospettabili di sofisticazione. La macchina interagisce con il popolo in real time sui social a loro volta connessi direttamente ai centri nervosi, risponde a quesiti veri con trame false, è un untore di cospirazioni. La guerra del potere si combatte tra gli algoritimi elaborati da potenze che possiedono i nuovi eserciti, le macchine della verità contro le macchine del falso, algoritmi che scrivono algoritmi, catapulte di programmi di intelligenza artificiale lanciano offensive su bersagli strategici, l'hackeraggio delle emozioni. Nel mondo regna il disordine. In un luogo segreto, remoto, un'alleanza di forze in esilio che combatte per il ritorno della libertà e la fine della manipolazione della coscienza, sta progettando un'altra macchina, c'è un nuovo Turing che si tormenta con i codici. La nostra storia procede con un modello narrativo invertito, è il sottosopra del racconto: non più il code breaker del segreto, del codice inviolabile, ma lo svelatore di trame visibili che sono false, la progettazione della contro-macchina per rivelare il Grande Complotto dello Scrittore Artificiale. Siamo in piena fiction e abbiamo un problema: siamo immersi nell'opera in fieri, è inesorabilmente reale.
06
Tecnica vs uomo. Il caso Amazon
Anche il caso Amazon, la battaglia sul nuovo quartier generale della società di Jeff Bezos a New York è in fondo un capitolo di questa storia: la tecnica contro l'uomo. L'arrivo in massa di tech workers nel Queens è stato fin dal principio contestato perché l'effetto immediato è stato quello di un conflitto tra i lavoratori del settore tecnologico e i cittadini comuni del quartiere. Nell'area di San Francisco gli affitti sono schizzati su del 50 per cento nel giro di pochi anni, il prezzo stellare degli immobili ha cambiato la natura dei quartieri, dell'intera area geografica. Legioni di pendolari della Silicon Valley hanno scoperto di essere considerati alieni, indesiderati, fuori contesto. Tutto è partito dal Dot Com Boom negli anni Novanta, ma dalla storia romantica del garage e del dormire in ufficio per creare una fortuna si è poi passati all'incubo di classi di lavoratori ricchissimi e altri poverissimi, a una politica di genere a una dimensione (sono quasi tutti maschi), ai prezzi in realtà aumentata delle case che sorgono vicino alle fermate dei bus privati che raccolgono i lavoratori della Silicon Valley, a un conflitto che ha cambiato la cultura di San Francisco e delle città della Bay Area.
Tutto si tiene, tutto torna, la partita a scacchi la conduce sempre l'algoritmo. Fantascienza dove i poveri hanno il lavoro per il pasto, un letto e qualche consumo di bassa qualità nello store del datore di lavoro. Sì, tutto si tiene, tutto torna, siamo alla science fiction della quotidiana schiavitù digitale. Che viaggio, e ancora non abbiamo toccato un goccio di Gin Martini.
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l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.