17 Febbraio

Il Festival tra talent show, social e pop politics. Che fare?

Dal 1951 il Festival di Sanremo è il fenomeno che appassiona e divide il paese. Oggi più che in passato è apparso la cartina di tornasole della confusione sociale dell'Italia. Presente e passato. Un'indagine (e qualche proposta) di Alberto Contri su musica, spettacolo, giurie, voto e... popolo


di Alberto Contri

La vittoria assegnata al giovane italo-egiziano Mahmood ha fatto infuriare i partecipanti al televoto, e ha scatenato opposte tifoserie tanto sui social network che tra politici, ministri e giornalisti. Puntuali come dopo ogni partita della Nazionale di calcio (quando tutti si scoprono commissari tecnici), dopo Sanremo gli italiani hanno indossato i panni dei critici musicali e addirittura dei sociologi, vedendo nella spaccatura tra le giurie cosiddette di qualità e la massa dei televotanti, la stessa frattura che si sarebbe creata nel paese tra il popolo e le élite. Così l’ultimo Festival di Sanremo  è diventato una sorta di Rashomon dove ognuno vede e racconta solo una piccola parte della verità. 

Dal 1951, ininterrottamente, il festival della Canzone è diventato un fenomeno di costume che una volta l’anno appassiona il paese per i più svariati motivi. Dai testi delle canzoni, ai compensi degli ospiti, dalle farfalline tatuate all’inguine di presentatrici sexy, alle performance di comici e presentatori. Poiché tutto si tiene e oramai tutto è politica, anche il Festival di Sanremo - oggi assai più che in passato – è la cartina di tornasole di un paese in preda ad una perigliosa confusione sociale. 

Festival di Sanremo, il palco dell'edizione del 1957.

Per cercare di uscire dalla sindrome di  Rashomon, è opportuno analizzare con un  un minimo di approfondimento le sempre più complesse dinamiche che stanno dietro ad una manifestazione nata semplicemente per promuovere una località balneare durante il periodo invernale. 

Da Filogamo a Baglioni

La prima edizione del Festival, trasmessa per radio, passò abbastanza inosservata, ma dalla seconda in poi diventò ben presto un immancabile appuntamento per gli italiani, richiamati dall’indimenticabile voce del mitico Nunzio Filogamo che salutava gli ascoltatori con il suo famoso annuncio “Miei cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate!".

Sanremo, 1957. Marisa...

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