28 Febbraio
Hanno rotto. Restano quasi amici
Trump lascia il vertice di Hanoi senza un accordo con Kim jong-un. Posizioni distanti tra Stati Uniti e Corea del Nord sulla denuclearizzazione. Il segretario di Stato Pompeo: "Le sanzioni restano". Trump: relazione con Kim positiva. In Italia il governo decide di non decidere. Salvini presta un po' di tempo a Di Maio
Hanno rotto. Il secondo summit tra Donald Trump e Kim jong-un si chiude in anticipo senza un documento comune e una conferenza stampa finale congiunta. Dopo ore di colloqui, la distanza tra Stati Uniti e Corea del Nord sul processo di denuclearizzazione è ancora grande. Le sanzioni alla Corea del Nord restano. Trump torna a Washington, dove ha qualche problema da risolvere con il suo ex avvocato, Michael Cohen. Houses of Cards al confronto è roba per dilettanti. Andiamo in Vietnam. Seguite il titolare di List.
01
Pompeo: le sanzioni alla Corea del Nord restano
"Le sanzioni restano" ha detto Mike Pompeo, il segretario di Stato, in conferenza stampa con Trump. Il Presidente ha usato parole positive sulla relazione personale con Kim, ha espresso speranza per il futuro e ribadito "le potenzialità" della Corea del Nord, ma sul piano che conta, quello dello smantellamento dell'arsenale nucleare di Pyongyang, non ci siamo ancora. E così Trump a Hanoi a un certo punto ha deciso che "era meglio andare". E così è stato. Trump ha spiegato: "Avrei potuto firmare, ma a volte è meglio andare. Voglio che sia fatto bene piuttosto che di fretta". Si rivedranno, lo strappo servirà a fissare cosa non va.
Non è una rottura traumatica, non c'è - almeno in apparenza - un problema personale, una lite tra i due, siamo alla partita a scacchi dove i giocatori chiedono l'interruzione. La delusione naturalmente è grande. Su questo secondo vertice c'erano molte aspettative, addirittura si parlava di una dichiarazione sulla fine della guerra tra Stati Uniti e Corea, un atto che manca l'appuntamento dal 1953. Ci vuole tempo, Kim deve capire che cosa fare, deve coordinare la sua azione con la Cina. E Trump ha non pochi problemi in casa aperti dalla testimonianza heavy metal del suo ex avvocato di fronte...
Hanno rotto. Il secondo summit tra Donald Trump e Kim jong-un si chiude in anticipo senza un documento comune e una conferenza stampa finale congiunta. Dopo ore di colloqui, la distanza tra Stati Uniti e Corea del Nord sul processo di denuclearizzazione è ancora grande. Le sanzioni alla Corea del Nord restano. Trump torna a Washington, dove ha qualche problema da risolvere con il suo ex avvocato, Michael Cohen. Houses of Cards al confronto è roba per dilettanti. Andiamo in Vietnam. Seguite il titolare di List.
01
Pompeo: le sanzioni alla Corea del Nord restano
"Le sanzioni restano" ha detto Mike Pompeo, il segretario di Stato, in conferenza stampa con Trump. Il Presidente ha usato parole positive sulla relazione personale con Kim, ha espresso speranza per il futuro e ribadito "le potenzialità" della Corea del Nord, ma sul piano che conta, quello dello smantellamento dell'arsenale nucleare di Pyongyang, non ci siamo ancora. E così Trump a Hanoi a un certo punto ha deciso che "era meglio andare". E così è stato. Trump ha spiegato: "Avrei potuto firmare, ma a volte è meglio andare. Voglio che sia fatto bene piuttosto che di fretta". Si rivedranno, lo strappo servirà a fissare cosa non va.
Non è una rottura traumatica, non c'è - almeno in apparenza - un problema personale, una lite tra i due, siamo alla partita a scacchi dove i giocatori chiedono l'interruzione. La delusione naturalmente è grande. Su questo secondo vertice c'erano molte aspettative, addirittura si parlava di una dichiarazione sulla fine della guerra tra Stati Uniti e Corea, un atto che manca l'appuntamento dal 1953. Ci vuole tempo, Kim deve capire che cosa fare, deve coordinare la sua azione con la Cina. E Trump ha non pochi problemi in casa aperti dalla testimonianza heavy metal del suo ex avvocato di fronte al Congresso.
***
Tutto è rimandato al futuro. Ma che cosa vuole Trump? E cosa può concedere Kim? La partita è sospesa, ma i problemi da risolvere sono tutti sul tavolo. L'analisi dello scenario potete ascoltarla in una puntata di RadioList. Un'indagine del titolare con Giulia Pompili.
02
Quasi amici
Il vertice di Hanoi tra Donald Trump e Kim jong-un si è chiuso. Male. Cosa vuole Trump? E che cosa è davvero disposto a concedere Kim? Storia, attualità, scenario geopolitico della partita a scacchi tra Stati Uniti e Corea del Nord. La mappa del Pacifico, la Bomba, il futuro, il ruolo chiave della Cina. Un'indagine del titolare di List e Giulia Pompili. Ascolta RadioList.
Leggere bene le parole è fondamentale, coglierne ogni sfumatura, stare dentro i fatti e non in superficie. Ecco un frammento di storia. Erano le premesse di un successo, non è arrivato. La crudeltà della politica.
03
Trump e Kim prima della rottura
Nel primo incontro rapido con i giornalisti ieri le cose sembravano avviate su un esito positivo. Il leader nordcoreano è apparso rilassato, ha sorpreso tutti gli inviati rispondendo in scioltezza alle domande, grande disponibilità, un leader diverso da come è dipinto sui media. Ecco la trascrizione delle loro dichiarazioni alla stampa:
Trump: Vi state tutti divertendo ad Hanoi? tutti si stanno divertendo tutti, Jeff? Spero.
Jeff Mason (Reuters): Presidente Kim, è pronto a denuclearizzare?
Kim: Se non fossi disposto a farlo, non sarei qui in questo momento.
Trump: Ottima risposta. Questa potrebbe essere la risposta migliore che tu abbia mai sentito.
Giornalista: È disposto a compiere passi concreti, o non ancora per il momento?
Kim: Questo è ciò di cui stiamo discutendo in questo momento.
Trump: E non alzare la voce, per favore. Non è come urlare con Trump.
Jeff Mason (Reuters): Presidente Kim, sta parlando di diritti umani con il Presidente Trump?
Trump: Stiamo discutendo di tutto. Quindi voglio solo ringraziare tutti per essere qui, stiamo avendo discussioni molto produttive, vedremo dove conducono. Stiamo avendo discussioni molto produttive e ne siamo soddisfatti. Penso che più tardi terremo una conferenza stampa e poi torneremo a casa nostra. Il rapporto è buono come non lo è mai stato.
Giornalista: Presidente Trump è il momento giusto per una dichiarazione politica che ponga fine alla guerra?
Trump: Qualunque cosa accada, alla fine avremo un accordo che sarà davvero buono per il presidente Kim e il suo paese e per noi, penso che alla fine è quello che sta per accadere. Questo è quello a cui stiamo puntando. Non significa che lo faremo in un giorno, o due giorni, tutto questo sta portando ad un grande successo, credo davvero che con questa grande leadership la Corea del Nord avrà molto successo e economicamente sarà qualcosa di molto speciale.
Giornalista: Presidente Kim è pronto a permettere agli Stati Uniti di avere un ufficio a Pyongyang? È pronto per questo passo?
Trump: È veramente una buona domanda, vorrei sentire la risposta a questa domanda. Non è una cattiva idea.
Kim: Penso che sarebbe qualcosa di gradito.
Giornalista: È un'idea gradita oggi? Da annunciare?
Trump: Penso veramente che sia una buona idea. In entrambi i sensi.
Kim: Vogliate gentilmente concederci più tempo da passare tra noi, perché anche un solo minuto è prezioso per noi. Grazie.
Trump: Grazie.
***
Come vedete, le cose cambiano. Queste frasi sono state bruciate come un fiammifero nel buio. Ma sono un buon documento per sapere, per capire come le relazioni internazionali siano una cosa seria e non basti una stretta di mano e un accordo di tipo personale tra i leader per risolvere i problemi. Domina l'interesse nazionale, non quello personale. Vale per Trump e anche per Kim. E vale anche per Zarif in Iran. Facciamo tappa in Medio Oriente.
04
Iran. Zarif fa una telefonata in Siria
La partita a scacchi dentro la politica iraniana è di tagliente e estrema raffinatezza. Mohammad Javad Zarif ha annunciato le dimissioni via Instagram, il Presidente Rouhani le ha respinte. Il casus belli è stato aperto dalla visita del presidente siriano Assad a Teheran, la prima della guerra civile. Un abbraccio con l'Ayatollah Khamenei (qui sotto, nella foto Ansa) al quale non era stato invitato il ministro degli Esteri iraniano. Un lunedì simbolico per la potenza degli sciiti in Medio Oriente, un martedì segnato dalle dimissioni di Zarif, un mercoledì con la lettera di Rouhani che rispedisce al mittente le dimissioni.
E un giovedì con una telefonata di Zarif al ministro degli Esteri della Siria, Walid al-Muallem, un punto sulle relazioni bilaterali tra i due Paesi. Notizia data dall'agenzia di stampa iraniana Fars e dall'agenzia siriana Sana. Zarif è tornato al suo posto. La partita a scacchi tra i riformisti (o presunti tali) e l'ala radicale del regime - e i pasdaran - continua. Attendiamo la prossima mossa. Arriverà, ne siamo certi.
***
Ora possiamo andare in Italia. Cosa succede? Niente.
05
La politica del rinvio. Salvini presta tempo a Di Maio
Un vertice notturno a Palazzo Chigi per decidere di non decidere. Non poteva esserci migliore rappresentazione del momento di stallo in cui è immerso il governo. Le difficoltà sono tutte del Movimento Cinque Stelle e di Luigi Di Maio la cui leadership traballa. Salvini ha pensato di dargli una mano a superare il momento rinviando ogni decisione, dalle nomine alla legittima difesa. Di Maio ringrazia, ma di fatto il leader della Lega ha un altro bonus da incassare: ti sto aiutando a uscire dalle sabbie mobili in cui ti sei ficcato, te lo ricorderò prima di quanto tu possa immaginare. Salvini presta tempo a Di Maio. Che lo dovrà restituire.
La nota di politica interna potrebbe tranquillamente finire qua, se non che ci torna in mente il detto di Giulio Andreotti: "Meglio tirare a campare che tirare le cuoia". Era una frase valida quando i governi italiani potevano permettersi il loro tran tran - che poi anche allora non era per niente così - ma oggi tirare a campare vuol dire tirare le cuoia. Ecco perché la riunione di ieri notte a Palazzo Chigi tra Salvini, Di Maio e Conte è un bagliore che segnala il pericolo: la nave del governo è ferma su un banco di sabbia. Salvini ha ancora tempo per decidere cosa fare, almeno fino al voto europeo può congelare i pezzi sulla scacchiera, dilazionare, promettere ai suoi elettori che tutto si sbloccherà, ma poi alla fine qualcosa dovrà accadere, soprattutto per dare una risposta al Nord che attende l'autonomia delle Regioni e provvedimenti sul piano economico che non siano il reddito di cittadinanza, cioè l'hackeraggio delle risorse del contribuente (non esistono i soldi pubblici, ma i soldi del contribuente - Margaret Thatcher) verso masse improduttive soprattutto del Mezzogiorno. È lo scontro che sta montando tra Produzione e Protezione, ai Cinque Stelle è costato 300 mila voti in meno in Sardegna e l'apertura di una crisi interna, mentre per Salvini è il rumore lontano dell'aprirsi di qualche crepa. Ieri la solita velina di Palazzo Chigi dava alle agenzie la parola "accelerata" per spiegare il vertice. Quando si tratta della comunicazione Made in Casalino è regolare che avvenga il contrario, infatti era una mega-frenata. D'altronde, basta dare un'occhiata alla storia della scontrinite pentastellata - solo una e a debita distanza per evitarne i miasmi - per capire il livello rasoterra della situazione. Là fuori intanto la realtà va avanti. Gong. Sembrano tutti suonati, a bordo ring, e sputano la dentiera.
06
Il crollo della fiducia dei consumatori
Abbiamo una sola certezza: i fatti li producono solo gli elettori. Le leadership vengono consumate in fretta. Quella di Di Maio è andata, quella di Salvini rischia di incontrare il muro di titanio della recessione e di sbatterci senza il casco in testa. Nell'attesa dei prossimi dati economici sulla produzione, ci sono gli indici di (s)fiducia dei consumatori a raccontare - e come sempre anticipare - la realtà italiana:
È uno scenario che il governo si rifiuta di vedere, si fa affidamento sugli effetti miracolosi del reddito di cittadinanza, sulla soddisfazione di coloro che vanno in pensione anticipata, ma si dimentica la complessità della società italiana e il fatto che è composta soprattutto da piccoli e medi produttori. Quanto dura Salvini in questa condizione? Non dipende da lui, è un "prigioniero libero".
07
Influencer, follower e Salvini a rischio consumo
Finora tutto questo è stato assorbito dalla bolla in cui siamo immersi, dal fatto che esistono elementi di immaginario e pulsioni psicologiche che tendono a cercare altrove la colpa, il capro espiatorio. Tutta la comunicazione di Salvini - di cui abbiamo parlato con Lucia Annunziata e Eva Giovannini ieri sera alla sede della Treccani a Roma, durante la presentazione del libro "Fenomeno Salvini", scritto da Giovanni Diamanti e Lorenzo Pregliasco - è un'abile tessitura, ma se andiamo a "decostruire Salvini", fare un'analisi del suo linguaggio e della sua politica, salta fuori il limite del leader della Lega: non è un influencer, è un follower del suo elettorato.
Salvini ha una centralità nel sistema politico italiano, è indubbio, la sua presenza si basa su delle parole chiave e coniugazioni di opposti:
Identità (prima gli italiani)
Uomo forte (la divisa)
Durezza / Morbidezza (il messaggio anti-immigrazione e la Nutella)
Hard rock / Pop (andare al Festival di Sanremo con la Isoardi, votare le canzoni)
Nostalgia (il telefono a gettoni)
L'operazione di rebranding (così definito da Diamanti e Pregliasco) in realtà per il titolare di List non riguarda principalmente la figura di Salvini, non è uno studio a tavolino di marketing politico che improvvisamente coglie come un'epifania incantatrice gli elettori, il rebranding riguarda la nazione italiana, Salvini non ha plasmato nessun Golem, perché è lui il Golem. Plasmato dagli italiani.
Questo scenario è figlio di una rivoluzione tecnologica ed espansione della solitudine di massa, un Alone Together già raccontato in un libro di Sherry Turkle, un fenomeno dove la comunicazione via social media innesca accelerazione, compressione, velocità e naturalmente volatilità. I leader contemporanei durano poco. Vengono consumati come un messaggio su Telegram e Snapchat, si autodistruggono. Dunque non abbiamo influencer ma follower, non statisti ma capi che sono teleguidati dalla massa che fa clic. Cosa c'è del messaggio di Salvini di altamente simbolico? Lucia Annunziata correttamente richiamava l'esempio di Winston Churchill e della sua formidabile "macchina narrativa" (evocata nella biografia che Boris Johnson ha scritto sul Leone d'Inghilterra), un esempio alto che sapeva essere pop. Cosa resta delle immagini simboliche di Salvini?
Salvini e la ruspa
Salvini e Sanremo
Salvini con (e senza) la Isoardi
Salvini in divisa
Salvini e il sugo Star
Salvini a petto nudo
Salvini tra le lenzuola
Salvini e "la pacchia"
Non c'è ragione, non c'è Logos in tutto questo, c'è un'ondata di sentimenti che servono a dare copertura all'irrazionalità, allo spaesamento, allo smarrimento, all0 sradicamento, all'istinto di protezione dell'elettore italiano.
Non siamo "all'uomo dimenticato" evocato da Franklin Delano Roosevelt (uno splendido presidente americano, un populista della radio), qui il livello è modesto, la retorica di Salvini non riesce a elevarsi - in piazza del Popolo a Roma partì citando Giovanni Paolo II e la finì evocando Pamela Anderson - non ha intenzione neppure per un istante di rimanere scolpita nella storia, non ha ambizioni di lasciare il segno per il semplice motivo che è figlia di questo fast food virtuale, scrivo (poco), dico (tanto), posto (tutto) e vai con la sagra sbrodolante dei clic dei tastieristi in servizio permanente.
Non è neppure Trump - sebbene The Donald rappresenti il game changer di tutto questo scenario - perché l'Italia non è l'America, non siamo alla rivolta dell'uomo bianco, all'opposizione white / black, alla metafora del muro con il Messico che ha il significato della Fortezza America. L'Italia non si sente una potenza, gli italiani i castelli li hanno conosciuti nell'epoca medievale e da allora - come tutto il resto - li hanno dimenticati, sono archeologia, non patrimonio dell'immaginario, è come se quelle mura merlate fossero state depositate qui da noi da una civiltà aliena. Così l'Italia non può essere la Francia delle banlieu, quel paese rurale imbottito di grandeur e terroir, il messaggio di Marine Le Pen parla a una nazione, Salvini deve declinare un prima i sardi, prima gli abruzzesi, prima i trentini e domani ancora prima i piemontesi e i lucani. Della Germania non si può prendere in prestito nulla, la destra di AfD ha una storia profonda come la Foresta Nera, è la borghesia conservatrice tedesca che si è semplicemente risvegliata e oggi è stanca dello sminuzzamento quotidiano dei problemi da parte di Angela Merkel, così si è abbandonata all'abbraccio di una mamma teutonica contemporanea, Alice Weidel e prima ancora di Frauke Petry. Donne, non uomini. Cosa che dice anche quanta strada deve fare l'Italia, un posto dove l'uomo esercita un potere liturgico a cui non corrisponde neppure la presunta carica d'energia del maschio. Francamente, appaiono spenti. E così pure la Spagna, il sottosopra iberico, è un altro film, un altro linguaggio e naturalmente un'altra storia: i neofranchisti di Vox non sono autonomisti come i leghisti, ma assertori di un centralismo totale, il ritorno all'ordine non prevede devoluzioni di potere e non a caso la crisi del governo Sanchez è arrivata con il ritiro della fiducia dei partiti indipendentisti catalani.
Churchill, dicevamo, è un punto di riferimento per ogni analisi della leadership. In una serie di famosi discorsi alla Camera dei Comuni, segnò la resistenza degli inglesi e fu determinante nel non far capitolare l'Europa quando Hitler seminava fuoco e morte nel Vecchio Continente. "Winston ha mandato la lingua inglese in battaglia", si disse. Salvini non ha questo tocco magico, egli non plasma ma si fa plasmare dalle forze del consenso che premono su di lui, le sue scelte politiche soddisfano non bisogni, ma desideri, dove i primi hanno bisogno di pensiero e articolazione, mentre i secondi sono un'eruzione casuale, un'ondata, così la sua "relazione sentimentale" con il popolo italiano si sedimenta ma durando appena lo spazio di un post su Instagram ha bisogno di essere continuamente alimentata da una trovata quotidiana. Finché c'è clic, c'è vita e c'è speranza. Siamo nella democrazia recitativa. Applausi. Fischi. Sipario.
***
Torniamo in Italia, ma restiamo nel campo delle relazioni internazionali, della politica estera. Allacciate le cinture, Roberto Fico va a Mosca.
08
Fico va a Mosca. L'ambasciatore americano va alla Camera
Il Presidente della Camera Roberto Fico, l'ala Che del Movimento Cinque Stelle, va in Russia. Il via vai di parlamentari e cariche istituzionali tra Roma e Mosca comincia a essere troppo intenso per non essere notato dall'ambasciata americana a Roma. "La prossima settimana sarò in Russia con una delegazione di deputati per riavviare i lavori della Grande commissione interparlamentare italo-russa che si riunisce da ormai quasi vent'anni. A coordinare la delegazione italiana è la Presidente della commissione Esteri, Marta Grande", annuncia su Facebook Fico, che continua: "Quella di Mosca sarà la sedicesima riunione di questo organismo, e sarà la prima di questa legislatura. La visita di lunedì e martedì sara' l'occasione anche per parlare dei rapporti fra il nostro Paese, l'Unione Europea e la Federazione russa. Rapporti importanti che da europei abbiamo la responsabilità di tenere vivi e costruttivi. Incontrerò il mio omologo, Vyacheslav Volodin, presidente della Duma. E proprio alla Duma - è la prima volta per il presidente della Camera dei deputati - terrò un discorso". Un discorso di Fico alla Duma. Abbiamo visto davvero di tutto.
La cosa è sotto la lente degli americani. I nostri rapporti con Washington non sono al massimo in questo momento. La non-linea del governo sul Venezuela ha aperto dubbi, un problema diplomatico con gli alleati in Europa e con l'America.
Sul monitor lampeggia una notizia, ore 19:31 di ieri: "Il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, ha ricevuto questo pomeriggio a Montecitorio l'ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia, Lewis Eisenberg". Ah, che sorpresa. Alla vigilia del viaggio della terza carica dello Stato a Mosca - una trasferta annunciata con enfasi e entusiasmo - l'ambasciatore di Trump fa una passeggiata a Montecitorio. Non hanno parlato di caviale e vodka. Viviamo tempi diplomatici interessanti. Forse troppo.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Ripubblichiamo il Sottosopra di ieri. E poi unite i puntini. Fiction. Buona giornata.
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attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.