3 Marzo

Il piano dello Stato tedesco

La strategia industriale e energetica della Germania fino al 2030. Il piano del ministro Peter Altmaier per difendere l'economia dai fondi sovrani stranieri, l'intervento dello Stato come guida e protezione delle imprese, ma al fianco del mercato. Un'indagine di Lorenzo Castellani sulla potenza di Berlino

di Lorenzo Castellani

Da qualche tempo si attendeva il ritorno dello Stato in Germania e l'ora è giunta. Negli ultimi due decenni la potenza tedesca è stata raccontata dall’esterno come il Paese dell’ordoliberalismo, della flessibilità occupazionale e di un proficuo corporativismo tra grande industria e sindacati. In questa rappresentazione non c'è nulla di sbagliato, ma le strutture del presente vanno sempre messe in relazione con la storia e la storia tedesca racconta di una nazione che ha inventato la burocrazia centralizzata e lo Stato sociale.

Un nuovo protagonismo statale non è una notizia sensazione né un atto rivoluzionario, ma un fatto di cui tenere fermamente conto. La pubblicistica sullo Stato tedesco dall’Ottocento ad oggi è pressoché sterminata e passa da autori fondamentali del Diciannovesimo secolo come Lorenz Von Stein, Otto Brunner, Otto Hintze e, nel Ventesimo secolo, come Max Weber e Carl Schmitt. Giganti del pensiero politico-giuridico che hanno fatto del diritto e dello Stato questioni serissime per il popolo tedesco. Uno stato forgiato dall’acciaio degli Junker e dall’organizzazione delle truppe prussiane. E che torna, seppure in forme diverse dal passato, di fronte al mutamento di paradigma globale che si è imposto negli ultimi anni.

Di fronte alle insidie della globalizzazione, della competizione cinese e della stretta commerciale avanzata da Donald Trump il grande Stato germanico è pronto a risvegliarsi e a muovere le sue poderose leve. Ciò non significa, ovviamente, una ondata di nazionalizzazioni o d’intervento pubblico nell’economia ma cambiamento di regole e rafforzamento dei controlli per proteggere maggiormente l’industria tedesca dalle minacce interne. 

È proprio il settore industriale a preoccupare il governo. Nel terzo trimestre il Pil è in calo rispetto a quello precedente, la produzione dell’auto è diminuita del 24 per cento nell’ultimo anno, le previsioni di crescita sono dimezzate. Come nota l’economista Ashoka Mody c'è molta geopolitica in questa...


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