6 Marzo
Ombre cinesi sull'Italia
Xi Jinping a fine marzo a Roma. Il governo si prepara a entrare nell'iniziativa Belt and Road di Pechino. Sarebbe il primo del G7. La freddezza della Casa Bianca: "Non vi serve e sarà un danno alla vostra reputazione". Stiamo andando a sbattere contro la politica estera di Trump. Intanto, parte la corsa al reddito di cittadinanza, mentre il debito viaggia verso i 2400 miliardi
Che succede? Il governo italiano si prepara a siglare un accordo con la Cina sull'iniziativa Belt and Road. Sarebbe il primo governo del G7 a farlo e segnerebbe una rottura del consenso dei paesi occidentali. Ancora una volta, dopo il caso Venezuela e le relazioni sempre più strette con la Russia, la politica estera italiana emette strani segnali di spostamento dall'asse dell'Atlantico verso Oriente. Alla Casa Bianca hanno cominciato a drizzare le antenne, per quanto sia marginale nella scacchiera geopolitica, l'Italia fa parte della Nato ed è un paese fondatore dell'Unione europea. A Palazzo Chigi si comportano con leggerezza su questi temi, non sanno che la politica estera è una cosa seria dove alla fine si paga un prezzo per ogni scelta sbagliata.
Il governo rischia di deragliare sul binario morto dell'alta velocità (decisione entro venerdì), oggi partono le iscrizioni per chiedere il reddito di cittadinanza. L'Italia è intrappolata in una stato di riposo, sussistenza e quiescenza (la corsa alla pensione anticipata), con un sotto testo che vedremo emergere nei prossimi mesi: la tensione sui conti pubblici. Non ci sono in bilancio quote di investimenti sufficienti per sostenere la crescita, siamo agganciati al treno della Germania e speriamo che continui a marciare. In pratica, ancora una volta, ci affidiamo allo Stellone. Non è un mondo in cui ci si può affidare alla Divina Provvidenza, là fuori ruggiscono tigri e leoni, i velociraptor della tecnologia stanno cambiando rapidamente lo scenario, nei prossimi anni cambieranno 6 lavori su 10 e l'Italia invece di investire sulla scuola, la ricerca e la formazione ha oltre 15 miliardi di euro piazzati sugli 80 euro e il reddito di cittadinanza. Incredibile. Cominciamo il nostro giro di giostra. Seguite il titolare di List.
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La Belt and Road, l'Italia e l'avviso della Casa Bianca
L'Italia potrebbe essere il...
Che succede? Il governo italiano si prepara a siglare un accordo con la Cina sull'iniziativa Belt and Road. Sarebbe il primo governo del G7 a farlo e segnerebbe una rottura del consenso dei paesi occidentali. Ancora una volta, dopo il caso Venezuela e le relazioni sempre più strette con la Russia, la politica estera italiana emette strani segnali di spostamento dall'asse dell'Atlantico verso Oriente. Alla Casa Bianca hanno cominciato a drizzare le antenne, per quanto sia marginale nella scacchiera geopolitica, l'Italia fa parte della Nato ed è un paese fondatore dell'Unione europea. A Palazzo Chigi si comportano con leggerezza su questi temi, non sanno che la politica estera è una cosa seria dove alla fine si paga un prezzo per ogni scelta sbagliata.
Il governo rischia di deragliare sul binario morto dell'alta velocità (decisione entro venerdì), oggi partono le iscrizioni per chiedere il reddito di cittadinanza. L'Italia è intrappolata in una stato di riposo, sussistenza e quiescenza (la corsa alla pensione anticipata), con un sotto testo che vedremo emergere nei prossimi mesi: la tensione sui conti pubblici. Non ci sono in bilancio quote di investimenti sufficienti per sostenere la crescita, siamo agganciati al treno della Germania e speriamo che continui a marciare. In pratica, ancora una volta, ci affidiamo allo Stellone. Non è un mondo in cui ci si può affidare alla Divina Provvidenza, là fuori ruggiscono tigri e leoni, i velociraptor della tecnologia stanno cambiando rapidamente lo scenario, nei prossimi anni cambieranno 6 lavori su 10 e l'Italia invece di investire sulla scuola, la ricerca e la formazione ha oltre 15 miliardi di euro piazzati sugli 80 euro e il reddito di cittadinanza. Incredibile. Cominciamo il nostro giro di giostra. Seguite il titolare di List.
01
La Belt and Road, l'Italia e l'avviso della Casa Bianca
L'Italia potrebbe essere il primo paese del G7 a entrare formalmente nella Belt and Road della Cina. Xi Jinping verrà in visita in Italia il 22 marzo e in quell'occasione dovrebbe essere firmato l'accordo tra Italia e Cina. La mossa ha già messo in allarme gli Stati Uniti e l'Unione europea. La conferma è arrivata dal sottosegretario Michele Geraci al Financial Times e la risposta della Casa Bianca è stata netta. "Siamo scettici sul fatto che il sostegno del governo italiano porterà benefici economici al popolo italiano e potrebbe finire per nuocere alla reputazione globale dell'Italia nel lungo periodo", ha commentato al FT Garrett Marquis, portavoce del National Security Council della Casa Bianca. Stiamo andando a sbattere sul muro della politica estera di Trump.
La Belt and Road Initiave è un programma di investimento in infrastrutture che punta a costruire due nuovi corridoi fra l'Estremo Oriente e il continente europeo, una nuova doppia via della Seta: una terrestre (Silk Road Economic Belt) e una marittima (Maritime Silk Road). Il programma è ovviamente gestito dalla Cina che in questa maniera piazza tutte le sue pedine sulla scacchiera geopolitica globale.
Emerge, ancora una volta, il tema del posizionamento dell'Italia, della sua politica estera. Se andiamo a firmare un accordo con la Cina in palese contrapposizione alla strategia dell'America - il nostro principale alleato - dobbiamo chiederci se questo corrisponde all'interesse nazionale, se è coerente con il nostro impegno nei forum di cooperazione dell'atlantismo. È una situazione delicata, apriamo le porte alla Cina (che ha già avuto effetti devastanti su svariati distretti industriali) e alla sua politica di potenza che si traduce in sempre più grande influenza sullo Stato. Che sia il cosiddetto governo sovranista a dare l'accelerazione su questo progetto di egemonia, la dice tutta sulla confusione che regna a Palazzo Chigi, sullo scarto che c'è tra la propaganda e la realtà. L'Italia sta cambiando le sue alleanze e le stringe con soggetti in grado di determinare in futuro la sua linea politica.
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Intanto, nella generale indifferenza, spesa e debito pubblico galoppano.
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Debito pubblico verso i 2400 miliardi
A questo quadro di spesa corrente bisogna aggiungere il decollo verticale del debito pubblico. Guardate queste previsioni di Mazziero Research:
Il debito pubblico sta volando verso quota 2400 miliardi di euro. La situazione dei conti pubblici è la seguente:
Siamo già fuori dalle stime, l'evoluzione è negativa, la manovra correttiva appare all'orizzonte. La sintesi di Mazziero Research è micidiale: "Manovra correttiva nel 2019 certa, aumento Iva nel 2020 probabile, patrimoniale nel 2021 possibile".
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In questo scenario di erosione dei conti (e della fiducia, vedere gli ultimi dati Istat), il paese sembra prigioniero di un sonnambulismo di massa.
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Il Gran Premio del reddito di cittadinanza
Sembra che l'intero paese sia a caccia della card gialla custodita nella teca di Zio Paperone, del colpo di fortuna, del reddito di cittadinanza. Una nazione di indivanados che corre a prendere il sussidio pagato con i soldi dei contribuenti. Non piovono dal cielo, sono degli italiani che lavorano. Sul piano operativo il caos è totale, non si sa ancora bene come e quanti "navigator" (le persone che dovrebbero aiutare i sussidiati a cercare lavoro) verranno assunti (gli unici che per ora avranno un lavoro), le Regioni criticano, le Poste organizzano file in ordine alfabetico, i Centri di assistenza fiscale (i sindacati e patronati vari) si sono assicurati una quota di ricavi. Intorno a questa operazione girano soldi, spesa improduttiva, clientele.
L'idea di aiutare chi non ce la fa è giusta, i poveri in Italia non sono un'invenzione delle statistiche, ma l'analisi dello strumento scelto, delle sue criticità (anche sul piano della sicurezza dei dati dello Stato) mostra come non si sia voluto tener conto della realtà: all'interno della platea dei beneficiari gli evasori totali sono una presenza certa, gli abusi per ottenere ciò di cui non si ha diritto sono già stati impaginati in cronaca. Il rischio di creare una legione di assistiti cronici è reale e imminente.
Siamo in presenza di un enorme disincentivo a trovare lavoro, soprattutto nel Mezzogiorno, dove gli escamotage per creare occupazione in nero sono diffusi come il polline. Non solo, abbiamo lo Stato che crea e dispiega un elemento distorsivo del mercato, visto che in molti casi il reddito di cittadinanza ha un valore più alto della paga di un lavoratore. La misura nell'immaginario (che in politica è tutto) spacca brutalmente il paese in due: chi lavora e produce, chi sta a casa e incassa (e nel caso di lavoro nero, incassa due volte). Da oggi non si apre un'era di felicità, ma il conflitto tra Produzione e Protezione.
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Nel frattempo, il Palazzo si interroga su come cangurare il muro dei conti, dei provvedimenti ineludibili. Di solito si fa con un salto netto: le elezioni e il varo di un nuovo governo. Nel caso di un'esplosione dei conti pubblici, c'è l'altro sistema collaudato: un governo tecnico. Per ora quest'ultima carta è coperta, nascosta, si ragiona su altri scenari. Quali? C'è una puntata di RadioList sul tema con il titolare e Lorenzo Castellani.
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Il rebus del governo che c'è e di quello che non c'è
L'elezione di Nicola Zingaretti ha rimescolato le carte e scongelato i voti del Partito democratico. Il blocco renziano contro un'alleanza con i Cinque Stelle non c'è più. E questo basta a far emergere nuovi scenari. Ma si realizzeranno? Il governo giallo-verde non è più l'unica formula possibile, resta da vedere quale altro format sia probabile in alternativa. L'assenza di un partito di centro, la natura dei grillini, il Pd in una nuova fase. Un'indagine del titolare di List con Lorenzo Castellani. Ascolta RadioList
Che facciamo? Torniamo in Oriente. Kim jong-un lancia un avvertimento a Trump. E di solito i segnali nordcoreani diventano missili sul Pacifico.
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Kim ricostruisce un sito di lancio
Kim non l'ha presa bene. Il fallimento del summit di Hanoi dalle parti di Pyongyang ha lasciato il segno. E allora bisogna mandare un messaggio a Trump. Come? Rimettendosi a fare il vecchio e collaudato gioco del missile. Il Centro di Studi Strategici di Washington e 38 North hanno svelato attraverso le immagini satellitari di Digital Globe che la Corea del Nord sta restaurando la stazione di lancio satellitare di Sohae. Doveva essere smantellata, Kim pare abbia cambiato idea. Secondo i servizi di intelligence sudcoreani i tecnici stanno ripristinando la struttura da cui si possono lanciare i missili a raggio. Secondo gli analisti di 38 North i lavori sarebbero cominciati in un periodo compreso tra il 16 febbraio e il 2 marzo scorso. L'azione e l'intenzione di Kim jong-un è chiara: mostrare a Trump che la Corea del Nord è sempre pronta a tornare a lanciare missili. Viviamo tempi radioattivi. Forse troppo.
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Il dossier della Corea del Nord, la cyber guerra della Russia e della Cina, hanno imposto al Pentagono un cambio di strategia.
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Hacker, tecnologia, missili. Il vecchio e nuovo gioco con Russia e Cina
Si torna all'antico, il Medio Oriente non è il vero campo da gioco della contemporaneità, è a Mosca e Pechino il Nemico. Al Pentagono la missione è quella di contrastare la cyber guerra di Cina e Russia, sviluppare nuove armi e tecnologie, varare la Space Force.
Il volo di un caccia F-35C LightningDallo shock dell'11 settembre gli americani sembrano uscire con una convinzione: la sfida con Pechino e Mosca sarà sempre più grande e ci siamo distratti inseguendo terroristi mentre gli sviluppavano nuove armi e nuovi concetti strategici. A Washington è in corso un ridisegno complessivo del modo di pensare e fare la guerra. Non a caso Trump punta a diminuire il numero di soldati presenti in Siria e in Afghanistan, anche se la realtà è che non potrà ritirarsi come aveva annunciato, nella sola Siria sono detenuti duemila miliziani dell'Isis di cui non si sa che fare. Secondo l'Economist siamo di fronte al più importante rinnovamento della strategia dai tempi di Reagan. In realtà queste discussioni sono in corso da tempo al Pentagono, Donald Rumsfeld aveva bene in mente il campo di battaglia hi-tech, ma il problema americano era (ed è ancora, in parte) rappresentato dalla minaccia del terrorismo jihadista e dall'attività di gruppi come Al Qaeda e Isis.
La minaccia non è soltanto quella che attraversa le dune del deserto a bordo di un fuoristrada. Là fuori c'è ben altro.
Quando la Russia e la Cina hanno cominciato a giocare pesante sul fronte della guerra elettronica, gli Stati Uniti hanno scoperto di essere senza adeguata protezione. E quando Putin ha svelato il suo missile ipersonico e i cinesi i loro piani per diventare una potenza marittima, e gli iraniani la loro nuova generazione di missili, al Pentagono si sono improvvisamente svegliati. Il mondo è cambiato. Questi sono i missili intercontinentali che preoccupano Washington:
E questi sono i missili che possono essere lanciati da un sommergibile a pochi chilometri di distanza, completamente invisibile, direttamente nel territorio americano, senza grandi possibilità di intercettarli, non ci sarebbe un tempo di risposta sufficiente:
D'altronde, già nel piano della National Defense Strategy presentato dall'allora segretario dalla Difesa Jim Mattis ci sono concetti strategici nuovi rispetto al passato: modernizzazione dell'arsenale nucleare; preparazione e sviluppo della guerra nel cyberspazio; investimenti nel settore del comando, controllo e sorveglianza digitale; nuovi missili balistici e difesa anti-missile; aumento della forza letale in ambienti complessi con più obiettivi da colpire simultaneamente; trasportabilità e logistica immediate delle truppe e dei mezzi nei vari teatri di guerra, velocità e efficacia nella difesa attiva e passiva.
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Siamo di fronte al Grande Gioco. Ecco perché l'Italia dovrebbe pensare e pesare e con più attenzione la sua politica estera. Possiamo anche aprire allegramente le porte ai cinesi e ai russi, coltivare proficue relazioni con Mosca e Pechino, siamo nel campo delle normali relazioni, ma se si fa un passo più in là, se si comincia a spalancare il cancello del controllo di aziende strategiche, reti, sistemi tecnologici, allora a un certo punto la storia potrebbe presentarsi con qualcosa di imprevedibile e inesorabile e tu ti ritrovi dalla parte sbagliata e senza il controllo del tuo paese. Pensate sia una distopia? La letteratura anticipa sempre la realtà. Che a sua volta supera la letteratura. È un gioco di sorpassi, noi stiamo rischiando di uscire fuoristrada.
Distopie, ucronie, la storia che va e viene secondo canoni che si ribaltano. Le cose non sempre vanno nella direzione prevista. E immaginarne il sottosopra serve a capire, a non sbagliare. Chissà se al governo c'è qualcuno che hai mai letto Philip K. Dick. No, siamo ottimisti, bisogna riformulare la domanda: chissà se c'è qualcuno che legge.
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Il sottosopra di Philip K. Dick
The Man in the High Castle è un perfetto romanzo del se fosse andata così che serve per evitare che vada così, non crearne le premesse. L'autore è uno dei geni della science fiction, Philip K. Dick e ci presenta una storia dove il Giappone imperialista e la Germania nazista hanno vinto la guerra, il mondo è controllato dalle forze dell'Asse. E la mappa del dominio è questa:
Questo mondo tripartito con la Germania nazista, l'Impero del Giappone e l'Italia fascista (in posizione subordinata alla Germania) vive di complotti e cospirazioni. Il libro di Dick è bellissimo, una densa trama psicologica, serve a comprendere come la storia non sia un processo logico che va sempre avanti, in progress, è facile tornare indietro, il caso può determinare la sconfitta o la vittoria.
La serie tv trasmessa da Amazon Prime è uno spettacolo (inquietante), in questo video ecco un po' di effetti speciali sull'architettura del regime:
Romanzo, fiction. Questo è viaggiare. Come scrisse Philip K. Dick: "Strani tempi, quelli in cui viviamo. Possiamo viaggiare dovunque ci piace, anche sugli altri pianeti. Ma per che cosa? Per starcene seduti un giorno dopo l'altro, mentre il nostro morale e la nostra speranza ci abbandonano". Strani tempi. Interessanti. Forse troppo. Buona giornata.
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L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.